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#1 – Oltre lo specchio

di Fabio Furlanetto

 

New York City

Per le agenzie di viaggio, la città che non dorme mai. Per il resto del mondo, la città dove le cose impossibili succedono ogni giorno. Per i suoi abitanti, la città dove si può essere rapinati da un super-criminale la mattina, assistere ad un’invasione aliena il pomeriggio, ed addormentarsi sicuri di essere protetti da un centinaio di super-eroi.

Per l’Uomo Ragno, questa è casa.

I newyorkesi non alzano più lo sguardo quando un uomo in costume si sposta di ragnatela in ragnatela: ormai l’arrampicamuri fa parte dell’immagine della città tanto quanto i grattacieli di cui si serve per muoversi. Solo i turisti lo degnano di uno sguardo, chiedendosi che cosa si provi a volteggiare in quel modo.

“Peter Parker, sei davvero un idiota” pensa l’eroe “Hai una bellissima moglie ed una figlia meravigliosa che ti aspettano a casa, e cosa fai per passare la serata? Ti infili un pigiama rosso e blu con le ragnatele, economico ma confortevole, e ti fiondi dall’altra parte della città per dare la caccia ad un ladro da quattro soldi. Potresti farti pagare i diritti d’autore per la tua foto che hanno messo alla voce Completo Imbecille nell’enciclopedia, se qualcuno comprasse ancora le enciclopedie”.

Il Senso di Ragno interrompe il suo monologo mentale: la ragno-spia che ha piazzato addosso a Lloyd Jackson è vicina. Una piccola correzione di rotta lo indirizza verso una parte della città che l’arrampicamuri frequenta di rado.

“Lloyd, Lloyd, che ci fai ad Hells’ Kitchen? Vuoi farmi litigare con Devil oltre che con mia moglie?”

-Hey! Quello è l’Uomo Ragno! – esclama un turista, destando l’attenzione di Lloyd Jackson che alza lo sguardo per vedere l’arrampicamuri saltare dalla ragnatela ad un lampione alla facciata di una palazzina.

Lloyd sa di essere caduto nella trappola, come infinite mosche nella storia di New York. Sa che correre nel primo vicolo su cui si posano i suoi occhi è assolutamente inutile, ma cos’altro può fare? In una città dove il tuo vicino può sparare raggi laser dagli occhi e la donna delle pulizie può sollevare un autocarro, non è semplice essere un criminale da quattro soldi.

In fondo al vicolo, l’insegna di un vecchio negozio di cianfrusaglie sta cadendo a pezzi: dell’insegna al neon Stan’s Amazing Universal Store solamente tre lettere sono illuminate: M, I e T.

-Capisco l’improvvisa voglia di fare shopping, ma questo è ridicolo; dimmi cosa ti serve, Lloyd, e te lo faccio recapitare in…cosa?

L’Uomo Ragno lascia andare la ragnatela quando vedere Lloys scomparire all’improvviso. Atterra nel vicolo, avvertendo un lieve pizzicore alla base del cranio. Non abbastanza da poterlo chiamare Senso di Ragno, ma qualcosa gli fa capire benissimo che qualcosa non va.

-Questa sì che è bella. Devil non mi aveva detto che di avere un nuovo Mysterio come vicino di casa – scherza l’eroe, facendo un passo avanti. Avverte uno strano brivido, ma non riesce a capire cosa sia successo. Tutto ciò che vede è che l’insegna è cambiata: ora sono illuminate solo le lettere M, U, S ed A, e di Lloyd non si vede più traccia.

-Hm. D’accordo, a parte essere passati da MIT a MUSA ed aver perso il segnale della ragno-spia, cosa abbiamo imparato questa sera? Che non si perde un’ora ad inseguire un ladruncolo quando si potrebbe stare al calduccio in compagnia di una bella rossa, direi.

L’Uomo Ragno lancia una ragnatela e si allontana, ripromettendosi di investigare su quel vicolo all’indomani.

[questa scena prosegue su L’Uomo Ragno: Speciale Crossover!]

 

Un minuto prima, in quello stesso vicolo.

Miss Marvel sta levitando al di sopra di Hell’s Kitchen tenendo il broncio. Questo lato della città le fa schifo: dovrebbe essere in un superattico costosissimo a guardare questi parassiti dall’alto verso il basso, non perlustrare i bassifondi per dare la caccia a qualche eroe troppo stupido per approfittare dell’attuale situazione mondiale.

-Andiamo Devil, vuoi decidere a farti vedere? Da questa parte siete abituati a psicopatici assassini, non ad eroi di fama mondiale. Se mostrare le gambe non è sufficiente ad attirare l’attenzione dovrò cominciare ad abbattere qualche palazzo.

Poi qualcosa attira la sua attenzione: un uomo appare all’improvviso in mezzo al vicolo, evidentemente in preda al panico. Qualunque cosa sia, lei non può lasciarselo scappare.

Vola verso lo sconosciuto e lo solleva con una mano sola, rialzandosi poi in volo a qualche decina di metri d’altezza.

-Aaah! Mi arrendo mi arrendo! Ma non bastava uno solo di voi!? – si lamenta Lloyd Jackson.

-Sto cercando Devil.

-Io non so niente! Per favore, ho l’Uomo Ragno alle calcagna!

Miss Marvel abbassa lo sguardo, vedendo effettivamente l’arrampicamuri apparire all’improvviso in mezzo al vicolo. A giudicare dal linguaggio del corpo, è confuso da quanto è successo tanto quanto Miss Marvel.

Lei stringe la mano attorno al collo di Lloyd per evitare che lui attiri l’attenzione; dopo aver mormorato qualcosa (“ma non sta mai zitto?” si chiede Miss Marvel) l’Uomo Ragno se ne va.

-Interessante – mormora Karla Sofen.

-Per favore, lasciami andare, io non so niente – implora Lloyd.

-Lo so, sta zitto – risponde stizzita Karla, scendendo rapidamente a terra e lanciando Lloyd contro un muro con abbastanza forza da fargli perdere i sensi. Poi rende intangibile la mano destra e la fa passare attraverso la sua giacca; quando la ritrae, ha in mano una ragno-spia.

-Conosco questi affare dai briefing di Osborn; l’Uomo Ragno dovrebbe poterli rintracciare ovunque. Sembra che qualcosa l’abbia fatto saltare. Che sta succedendo qui?

Karla si guarda attorno: è il classico schifoso vicolo di Hell’s Kitchen. L’unica nota di colore sono le lettere MUSA illuminate.

Fa un passo in avanti, avvertendo una strana vibrazione sulla pelle. Temendo un attacco, si guarda attorno…notando che l’insegna ora recita MIT, e che Lloyd è sparito. Iniziando a sospettare qualcosa, fa un passo verso il negozio: l’insegna torna ad essere MUSA e Lloyd riappare.

Afferra il suo corpo privo di sensi e lo lancia nella stessa direzione da cui è apparso, vedendolo scomparire all’improvviso.

-Una specie di portale di teletrasporto, ad Hell’s Kitchen? A Bullseye verrà un colpo quando gliene parlerò…dopo aver verificato cosa c’è dall’altra parte. Di cosa parlava il ragno? MUSA e MIT?

Dopo aver attraversato il portale, Miss Marvel si alza in volo di alcune decine di metri. Le Torri Gemelle non ci sono più, ed al posto del Baxter Building c’è ancora il Four Freedoms Plaza. Riconosce a malapena la Stark Tower, dato che la Torre di Sentry non la sovrasta.

-MIT. La faccenda si fa interessante – sorride Miss Marvel.

[questa scena prosegue su Vendicatori: Speciale Crossover!]

 

Ore dopo, a qualche isolato di distanza, il suono incessante del telefono sveglia Joy Mercado.

La bella giornalista impiega qualche istante per realizzare che non è un sogno, ed ancora di più per ritrovare il cellulare nella borsetta. Il display recita solamente “numero sconosciuto”.

-Hai una vaga idea di che ore siano?

-Le mie più sincere scuse per averla strappata dalle braccia di Morfeo, damigella

-Solo a New York – si lamenta Joy, prendendo il pulsante per interrompere la chiamata.

-Perdonerò questo tuo gesto di insolenza per colpa delle debolezze della mente umana nell’incontrare situazioni insolite.

Tra tutte le chiamate folli ad ore pazzesche che ha ricevuto, questa le batte tutte. La giornata che l’aspetta è troppo piena di eventi per lasciarsela rovinare preventivamente, quindi Joy stacca semplicemente la batteria dal cellulare per zittire il pazzo che la sta importunando.

-Joy, Joy, Joy, ora stai rendendo tutto questo più piacevole per me di quando dovrebbe essere. Non tentarmi e restiamo su un rapporto professionale, d’accordo?

Un’altra persona si spaventerebbe nel vedere il cellulare continuare a parlare anche senza batteria. Ma Joy è una giornalista di New York City: è il suo lavoro riportare con professionale distacco le gesta di conquistatori del mondo ed invasioni aliene.

-D’accordo. Con chi sto parlando, e che cosa vuoi?

-Non è il caso di rivelare il mio vero nome, ma sei hai bisogno di citare una fonte, hai avuto una soffiata da Lawrence Key. Assicurati di trovarti ad Hell’s Kitchen, in un vicolo che ospita lo Stan’s Amazing Universal Store, appena dopo il sorgere del sole.

-Come faccio a sapere che posso fidarmi e che non è tutto uno strano scherzo, “Lawrence Key”?

-Oh, posso giurarti sul nome di Law Key che non agisco solo per malizia, mia cara Joy – risponde l’interlocutore, ridacchiando come in risposta ad una battuta che solo lui può aver capito.

 

La mattina seguente

Hell’s Kitchen

Mi chiamo Ben Urich e sono pazzo. Devo esserlo, per essere qui a quest’ora dopo aver passato la notte insonne.

Ma del resto vedetela dal mio punto di vista: se aveste scoperto che non solo Devil è ora a capo della Mano, ma se aveste ricevuto una soffiata attendibile sulla presenza di uno degli scagnozzi di Osborn in questo quartiere? Riuscireste a prendervi tranquillamente un caffè nella redazione di Frontline, o inseguireste al volo il possibile scoop dell’anno?

Ma la cosa veramente strana che mi ha portato qui è che questa notte hanno arrestato Lloyd Jackson. Il che non sarebbe molto strano per Lloyd, se non fosse per il fatto che è stato ucciso da uno degli scagnozzi di Hood sei settimane fa.

Aveva diverse ossa rotte ed era delirante, ma una delle poche cose che mi ha rivelato il mio informatore è che in questo vicolo Lloyd ha incontrato l’Uomo Ragno e “una bionda volante in costume”. Il che corrisponde alla descrizione di Miss Marvel, ma resta strano che non si sia ricordato il suo nome: i lacché di Osborn sono sempre in prima pagina e su tutti i notiziari a qualsiasi ora. L’istinto mi dice che c’è qualcosa di molto strano, da queste parti.

Quando arrivo nel vicolo incriminato, a proposito di belle bionde, mi ritrovo davanti una faccia che non vedevo da parecchio tempo.

-Joy? Joy Mercado?

-Ben, che cosa ci fai qui? – mi chiede la ragazza. Dal piccolo block notes che ha in mano, non ho dubbi sul fatto che abbia ripreso il vecchio lavoro.

-Lo stesso motivo per cui ci sei tu, immagino: l’Uomo Ragno. Quando sei tornata in città?

-Intendi dall’Inghilterra? Sono passate settimane, ormai. Fammi capire: Jonah ti ha mandato a seguire una storia sull’Uomo Ragno, od hai avuto una soffiata?

-Jonah? Joy, credevo sapessi tutto quello che è successo da quando hai lasciato il Bugle.

Non solo ho l’impressione di non star parlando la stessa lingua di Joy, ma dalla sua espressione confusa è chiara che lei sta capendo molto meno di me.

-Ben, sono io, Joy. Lavoriamo insieme al Bugle da una vita!

-Che stai dicendo? Te ne sei andata anni fa. Perché non mi hai detto che tornavi a New York? Ti avrei assunta al volo per Frontline!

-Cos’è “Frontline”?

-Mi stai prendendo in giro? E’ il mio giornale!

-Il tuo…cosa?

-Il giornale a cui lavoro, prima che Jonah mi cacciasse…sai, prima che diventasse sindaco di New York. Dove sei stata, per non saperlo?

-Ben, non ho la più pallida idea di cosa tu stia dicendo.

Cerco di pensare a cosa risponderle, quando una donna in costume appare all’improvviso in mezzo al vicolo. A differenza di Lloyd, la riconosco subito e chiamo il suo nome prima che voli via:

-Miss Marvel! Che cosa vuole Osborn da Hell’s Kitchen?

-Miss Marvel! Una dichiarazione sull’ultimo scontro con i Signori del Male? – chiede Joy nello stesso momento.

-Voi due. Siete MUSA o MIT?

-Mi mancano i tempi in cui c’era qualcuno in questa città le cui parole avevano senso – commento, rendendo mi conto che non dovrei farlo ad alta voce ed infischiandomene.

-Okay, vi conviene dare una risposta convincente se volete vivere: chi è il capo dei Vendicatori? – chiede la donna, e da come i suoi pugni stanno brillando capisco che potrebbe incenerirci entrambi con una sola scarica.

-Vis- inizia a dire Joy, ma mi sbrigo a coprire la sua voce rispondendo:

-Norman Osborn!

-Hm. Stavi per dire qualcosa di diverso, ragazza? Chi è il sindaco di New York?

-J. Jonah Jameson – risponde Joy. Può essere passato del tempo, ma resta una delle migliori.

-D’accordo, siete tutti e due MUSA. Ho perso già abbastanza tempo – realizza, alzandosi in volo e scomparendo un meno di un secondo dietro i palazzi del quartiere.

Joy è scossa dall’esperienza, ma non abbastanza da non estrarre al volo il cellulare.

-Lo hai detto solo perché ne avevo parlato io, vero? Da dove vieni tu, Jonah non è sindaco. Da dove vieni in realtà, Joy?

-Per come l’ha chiamato quella donna, da MIT. Perché il Bugle non risponde?

-Hai fatto lo stesso numero che avresti fatto quando sei stata assunta al Bugle la prima volta?

-Certo, non è mai cambiato.

-Invece sì, dopo la Guerra Civile.

Passano alcuni secondi,  durante i quali non si sente volare una mosca. Poi entrambi ci diciamo la stessa cosa:

-Posso citarti come fonte nel mio servizio?

 

Nello stesso momento

Torre dei Vendicatori

Norman Osborn non è contento.

Dovrebbe esserlo: non solo i suoi nemici stanno affogando nella polvere mentre lui è considerato un eroe da milioni di persone, ma è anche a capo della HAMMER e possiede più risorse, tecnologia e potere di quanto avesse mai sperato di poter ottenere. E’ l’uomo più potente del mondo.

Ma non ha ancora vinto. I suoi nemici, sia interni che esterni, lo stanno accerchiando da tutte le parti: il suo potere e la sua influenza scemano di giorno in giorno, e persino le masse adornati stanno cominciando ad avere dubbi sulle sue capacità di leader.

-Non dovremmo cominciare anche senza di lui? – chiede Taskmaster.

-No. Arriverà di certo, dobbiamo solo aspettare un po’ di più.

-Ho delle cose da fare, Osborn. Non posso starmene qui a perdere tempo solo per darti un vantaggio politico – si lamenta Hood.

-Eheh – ridacchia sottovoce Loki, il cui sorriso maligno è immutabile da quando è apparso nell’edificio.

-Non ci trovo nulla di divertente, Loki. Destino sta iniziando a farmi perdere la pazienza.

-Oh non era per quello, Norman. Stavo solo ripensando ad uno scherzo molto divertente che ho fatto poco fa. Quando arriverà il momento, riderai anche tu.

Osborn non si premura di nascondere quanto l’atteggiamento di totale mancanza di rispetto di Loki lo faccia irritare. Al momento, c’è un membro della Cabala che lo irrita enormemente di più.

-Dannazione, è in ritardo di quasi mezz’ora. Dove diavolo è il Dottor Destino?

-Direttore Osborn – si intromette una voce femminile molto preoccupata.

-Non adesso, Hand; ho cose molto più importanti da gestire, adesso.

-A vederci, nessuno potrebbe capirlo – commenta Taskmaster.

-Osborn, non so e non voglio sapere cosa combini ogni settimana in quella sezione della Torre, ma questo è importante. Collegati ad un notiziario, uno qualunque, ADESSO.

Osborn stringe un pugno, desiderando per un istante di gettare la sua assistente giù da un ponte, ma resiste alla tentazione. Per quanto possa essere irritante, miss Hand è incredibilmente ligia al dovere e non gli parlerebbe in questo modo se non ne avesse un motivo.

-D’accordo, visto che il dottore tarda ad arrivare, vediamo di cosa c’è di così importante.

 

L’immagine mostra due giornaliste di origine coreana, che sarebbero esattamente identiche se non fosse per qualche leggera differenza nell’acconciatura.

-Qui è Trish Tilby che vi parla da Hell’s Kitchen, dove in questo vicolo è successo qualcosa che ha dell’incredibile persino per questa città. Sono qui con una collega che non avrei mai pensato di intervistare…Trish Tilby.

-Anche per me è strano, Trish – risponde l’altra donna, in una voce esattamente identica.

-Ma che diavolo… - si lascia scappare Osborn.

-Come potete vedere da queste immagini, alcune persone sono apparse all’improvviso in questo vicolo; sembra che ci sia una sorta di portale invisibile che mette in comunicazione questa città con…con un’altra città non esattamente identica. Trish?

-Da quanto abbiamo potuto capire, le due città fanno parte di due linee temporali parallele: nel vostro universo, per esempio, lo SHIELD è stato rimpiazzato dalla HAMMER e gli Skrull hanno invaso la terra. Da dove provengo io, invece, sono stati i marziani a cercare di conquistare il mondo.

-In quello che è stato chiamato “universo MIT” nell’articolo di Frontline.com che ha dato per primo la notizia, per esempio, la cosiddetta Guerra Civile e l’attacco di Hulk non sono mai avvenuti; e questa è solo la prima di numerose differenze che stiamo scoprendo in diretta.

-Ancora non è chiaro quale sia l’origine del portale che collega il mio “universo MIT” a quello che l’articolo dell’edizione on-line del Daily Bugle ha battezzato “universo MUSA”, ma una cosa è sicura: ci saranno sicuramente grandi sviluppi per quella che si sta rivelando…

Lo schermo non trasmette il resto del servizio, ma solo scintille dopo essere stato distrutto da un raggio repulsore.

-Voglio che la trasmissione sia interrotta, ADESSO! Attiviamo i protocolli di emergenza e mettiamo Hell’s Kitchen sotto quarantena, prima che la situazione degeneri ancora di più!

-Oh, questo è solo l’inizio, Norman, solo l’inizio – commenta Loki, sorridendo.

-Pensi che ci possa essere Destino, dietro? – chiede Hood.

-Non lo so e non mi interessa, Robbins. Beh, cosa ci fate ancora tutti qui? Dobbiamo mettere al sicuro il portale e scoprire se l’universo MIT può essere una minaccia! Muovetevi!

Orborn indossa il casco di Iron Patriot, mentre Hood e Taskmaster si alzano di fretta dal tavolo e corrono a chiamare a raccolta i propri sgherri.

Solo Loki resta al tavolo, sorridente. Osborn non lo ha notato, ma il suo sorriso ha smesso di essere compiaciuto. Ora è un sorriso malvagio, ed i suoi occhi bruciano di possibilità.

 

Latveria

Universo MIT

Uno schermo olografico mostra la riunione di Osborn. Un altro mostra Sentry, che osserva il notiziario senza riuscire a decidere come rispondere ad un avvenimento così inaspettato.

Due schermi mostrano i Fantastici Quattro, ma solo in uno di essi insieme a loro c’è anche una ragazzina dai capelli biondi che sta armeggiando con uno dei dispositivi del padre.

Ed altri ancora inquadrano il Dottor Strange, il Dottor Voodoo, Nick Fury, Maria Hill, Augustus DeCeyt, Mister Negativo, ed una miriade di altre pedine in un complesso gioco le cui regole si stanno ancora scrivendo da sole.

Al centro del mare di informazioni, il Dottor Destino siede meditabondo sul proprio trono.

-Due universi così simili eppure così diversi. Nelle sue infinite vittorie tra le dimensioni e gli abissi del tempo, nemmeno Victor Von Doom aveva mai osservato un’ironia così sublime. Una mente inferiore non sarebbe riuscita ad intravedere il sottile gioco ad incastri che si sta sviluppando sotto i nostri stessi occhi; occorreranno giorni perché qualcun altro riesca a risalire alla vera funzione del portale e comprendere ciò che rappresenta.

-Ti ho fatto guadagnare un po’ di tempo distraendo Osborn, Destino: vedi utilizzarlo a dovere – risponde Loki, fissando Destino attraverso lo schermo ed attraverso le realtà.

-Non preoccuparti, dio dell’inganno: Destino non può fallire.

Gli schermi si spengono, disattivati da una mano guantata che la consolle ha riconosciuto come il proprio creatore e padrone.

-Finalmente Destino avrà un alleato degno di questo nome…Destino stesso.

Il Dottor Destino seduto sul trono si alza in piedi, sollevando una coppa di vino. E porgendone una identica ad un altro Dottor Destino.

-Alla scoperta dell’enigma del portale – dice il Dottor Destino MIT, iniziando il brindisi.

-E alla conquista del potere assoluto che ciò comporta – risponde il Dottor Destino MUSA, iniziando a sorseggiare.

 

Tra gli universi

Nascosto in mezzo alle ombre, una figura da incubo analizza i dati energetici del portale su di uno schermo che fluttua a mezz’aria; un’altra figura avvolta da un mantello oscuro invece segue l’incontro tra i due Destino in uno specchio di fumo e polvere.

-Non preoccuparti dei piani di queste forme di vita inferiori, mio misterioso alleato. Il portale è pienamente attivo: una volta iniziato il processo di Crossover, nulla può interromperlo.

-Lo so benissimo, ma tu hai troppa fiducia nella tua scienza. Combattiamo anche stregoni, dei e demoni; nulla può essere dato per scontato.

-E nulla lo sarà. Ma posso assicurarti una cosa: la totale distruzione di entrambe le realtà è inevitabile.

 

CONTINUA !

 

 

Note

E così comincia CROSSOVER, l’evento celebrativo del decennale di Marvel IT. Eh sì, perché sono passati ben 10 anni da quel primo aggiornamento di Dicembre 2000!

Da allora sono cambiate tantissime cose, sia per Marvel IT che per la Marvel USA. E quale occasione migliore per celebrare il tempo passato che metterle a confronto? Grazie al misterioso portale, vedrete interagire i due universi narrativi.

La continuity Marvel IT si stacca dalla continuity Marvel con gli albi pubblicati in Italia nell’Agosto 2000…mentre CROSSOVER si riallaccia alle storie pubblicate in Italia nell’Agosto 2010, quindi ancora in pieno Regno Oscuro.

Nei prossimi mesi vedrete un gran numero di speciali e di storie che metteranno a confronto le due realtà alternative; restate sintonizzati per vedere cosa succederà!

 

Un ringraziamento speciale a Carlo Monni, Valerio Pastore e rossointoccabile per la collaborazione alla trama, ad Andrea Garagiola per lo splendido logo, a Luca Losito e Mickey per il sostegno, a tutti gli scrittori (attivi e non) di Marvel IT per aver sopportato i mille ritardi, cambiamenti di rotta e mal di testa dell’organizzazione, e naturalmente a tutti i lettori che ci hanno seguito per questi 10 anni e chissà per quanto altro ancora.

 

Excelsior!