#4 – Convergenza
di Fabio Furlanetto
New York City
E’ lecito pensare che i newyorkesi siano abituati a tutto. In una città dove il tuo vicino di casa potrebbe essere il più grande eroe del pianeta od un pazzo intento a conquistare il mondo, è inevitabile.
A tutto c’è un limite, però.
Una colonna di luce abbagliante si alza da Hell’s Kitchen, squarciando il cielo. Il rumore di un’esplosione terribile scuote il terreno e fa vibrare le finestre, e milioni di newyorkesi guardano verso l’alto per capire cosa stia succedendo.
Le nuvole sputano un oggetto in fiamme grande quanto una portaerei, ed è allora che scoppia il panico. La carcassa fumante dell’Eliveicolo precipita rapidamente, non più sorretta a mezz’aria dai suoi potenti motori, e la sua ombra sempre più grande fa ghiacciare le ossa di chi si ricorda di una tragica mattina di settembre.
A bordo di ciò che resta dell’Eliveicolo, Nick Fury si è aggrappato ad una delle paratie squarciate per evitare di cadere nel vuoto. Vede avvicinarsi i palazzi; sa fin troppo bene che cadendo da un’altezza del genere l’Eliveicolo ne causerà il crollo. Migliaia di persone stanno per morire.
-State calmi, la situazione è sotto controllo – dice una voce dal volume così amplificato da poter essere udita da tutta New York.
Una luce gialla oscura la vista del grattacielo. Un uomo in costume si avvicina alla paratia, le braccia incrociate sul petto; i bracciali dorati che brillano ai suoi polsi illuminano ciò che resta dell’Eliveicolo.
-Ottimo tempismo, ragazzo. Non ti si vede da queste parti da un po’ – lo saluta Nick Fury.
-Qualcuno mi ha detto che vi serviva una mano a salvare l’universo – risponde Quasar.
Hell’s Kitchen
Augustus DeCeyt degna a malapena di uno sguardo lo spettacolare salvataggio dell’Eliveicolo. L’agonia di Sentry è molto più interessante.
-Affascinante. Quando è stato colpito dal portale il suo corpo dev’essere stato dilaniato tra le dimensioni, mister Reynolds, ma è comunque sopravvissuto.
-Come fai a sapere che lo ha colpito il portale? – chiede incuriosita Layla.
-Semplice deduzione, signorina Miller: il portale si è attivato ed ha colpito l’Eliveicolo, causando una esplosione localizzata. Il signor Reynolds si è rimaterializzato sotto i nostri occhi e solo dopo c’è stata un’esplosione molto più potente. E’ ovvio che, espandendosi, il portale abbia trafitto l’Eliveicolo ed il signor Reynolds, e che solo in seguito una serie a catena di malfunzionamenti abbia fatto esplodere i generatori.
-Okay, signor Sherlock Holmes malvagio, diciamo che hai ragione. Che ne facciamo ora di Sentry?
Quasi a rispondere a Layla, Sentry si rialza in piedi per guardare i suoi interlocutori dall’alto verso il basso. I suoi occhi brillano di un’energia più intensa della superficie del Sole.
-Avete un minuto per convincermi a non ridurvi in cenere.
-Mi bastano otto parole. Vuole smettere di avere paura di se stesso?
Gli occhi dell’uomo più potente del mondo fissano quelli di un inglese di mezz’età, stringendo pugni capaci di frantumare il diamante. DeCeyt non batte le palpebre, non muove un muscolo, non versa nemmeno una goccia di sudore. E Sentry abbassa lo sguardo.
-Sì – è la sua debole risposta.
-Allora lasci le spieghi come cancellare le sue emozioni, mister Reynolds.
Oltre il portale
Il punto focale del macchinario è così colossale da rendere chiara una cosa: questa non è la Terra. Se lo fosse, la gravità non lascerebbe intatto il monolite metallico largo solo una cinquantina di metri ma alto più di un chilometro.
Dietro al monolite si erge una costruzione che ne fa impallidire le dimensioni: una torre la cui struttura architettonica sembra in agonia costante, avvinghiata su se stessa in una spirale impossibile.
Una piccola porzione alla base del monolite si illumina, e Layla Miller compie il primo passo dall’altra parte del misterioso passaggio. Avverte uno strano brivido, come se ogni atomo del suo corpo avesse cessato di esistere per un solo istante, e poi si accorge di aver calpestato qualcosa. E’ un cadavere carbonizzato. Layla si lascia scappare un urlo e fa un passo indietro, quasi inciampando su un altro corpo morto nelle stesse condizioni.
Solo allora si volta, restando a bocca aperta sia quando si accorge delle dimensioni del monolite sia quando scorge la torre titanica che lo sovrasta e che sale fino alle stelle.
-Benvenuta nella Zona Negativa, signorina Miller – la saluta il Dottor Destino MUSA, lasciando cadere a terra un soldato insettoide la cui testa è stata sostituita da una nuvola di fumo nero grazie ad un colpo energetico.
-Che cosa è successo…chi sono tutti questi morti? – chiede Layla, che smette di contare i corpi dopo la dozzina.
-Ninja della Mano procurati da Loki; sono stati preziosi per adattare le contromisure alle trappole preparate per il nostro arrivo – spiega il Destino MIT.
-Dobbiamo sbrigarci, la flotta non resisterà ancora a lungo alle forze autoctone – incita la sua controparte MUSA.
A conferma delle sue parole, il cielo stellato è illuminato a giorno dall’esplosione di un jet latveriano. Layla si chiede se Destino avrebbe dimostrato la stessa freddezza se quei caccia fossero stati pilotati da latveriani invece che da androidi, ma per una volta preferisce non conoscere la risposta.
-Quindi questo sarebbe il generatore del portale? Credevo fosse rimpicciolito in un’altra dimensione, indietro nel tempo o qualcosa del genere.
-I ripetitori che abbiamo installato lo sono; altrimenti, anche se nessuno dei due Richards avrebbe potuto calcolare la posizione della fonte di energia così come ho fatto io, avrebbe potuto accorgersene per pura fortuna.
-Quindi stiamo agendo alle spalle di Loki, degli eroi di due universi e di chiunque sia stato capace di costruire…tutto questo? Stiamo parlando di un piano incredibilmente complicato anche per i tuoi standard, Destino. Che cosa stai cercando?
-In cambio della nostra alleanza le ho promesso di aiutarla a liberarsi della sua capacità di “sapere molte cose”, signorina Miller. Dovrà abituarsi a non essere a conoscenza di tutto – risponde il Dottor Destino MUSA con calma.
-Sono più interessato al suo potere mutante, specialmente dopo aver contribuito al suo potenziamento – prosegue il Dottor Destino MIT, indicando un grande sciame di soldati insettoidi volare verso la loro posizione.
-Giusto. Preferisco non scoprire se posso resuscitare anche me stessa – risponde Layla Miller, chiudendo gli occhi per concentrare il suo potere.
Uno dopo l’altro, i cadaveri dei ninja della Mano iniziano a rialzarsi. E sotto la maschera, entrambi i Destino sorridono.
Universo MIT
Hell’s Kitchen
Devil non può vedere il muro giallo che ha isolato il vicolo più importante del mondo dal resto della città, ma il suo senso radar può avvertirlo. Anche i suoi sensi iper-sviluppati non riescono a percepire nulla di ciò che si trova dall’altra parte, non importa quanto si sforzi.
E’ molto più semplice sentire il caos che si è sviluppato all’esterno del muro. Giornalisti e curiosi si sono affollati di fronte alla barriera, oltre alle povere persone la cui vita è stata totalmente stavolta quando il loro quartiere si è trasformato nel porto di mare del multiverso.
-Hey Devil. Non sei completamente matto da questa parte, vero? – gli chiede l’Uomo Ragno. Devil non è tanto sorpreso dal suo arrivo…ha sentito il caratteristico suono dei suoi lanciaragnetele a due isolati di distanza…ma quando dal fatto che non è il solo Uomo Ragno ad atterrare sul tetto su cui si trova.
-Nah, è solo un adulto che si mette una calzamaglia per combattere il crimine, e tutti sappiamo che questo è un atteggiamento del tutto normale – prosegue l’Uomo Ragno MIT.
-Se dovete rimanere entrambi nella stessa città, fatemi il piacere di stare zitti cinque minuti. Avete intenzione di andare dall’altra parte?
-Lo sai che c’è una barriera impenetrabile di mezzo, vero?
-Ho visto numerosi eroi entrare senza problemi, credo che la barriera sia in qualche modo selettiva. I giornalisti non hanno…
-Aspetta, vuoi dire che potresti entrare quando vorresti ma preferisci startene qui? Cavolo, i nostri Devil sono davvero diversi – si lamenta l’Uomo Ragno MUSA.
-Tutti si stanno preparando a qualcosa di grosso, molto più grosso di quanto qualcuno come me possa gestire. Ma qualcuno deve pure tenere d’occhio la città, mentre voi salvate il mondo.
-E secondo te per me sarebbe diverso? – chiede l’Uomo Ragno MIT.
-Ho sentito dire che dall’altra parte Norman Osborn controlla il mondo – è tutto ciò che Devil deve dire.
I due Uomo Ragno annuiscono, lanciando una ragnatela a testa…il cui filo passa oltre la barriera senza alcun problema.
-Tienimi d’occhio New York, Devil, mi ci sono affezionato – si congeda l’Uomo Ragno MIT.
-E se mai ti venisse in mente di cercare di salvarla prendendo il controllo di un’organizzazione di super-ninja che hanno venduto l’anima al diavolo, passa al piano B – suggerisce l’Uomo Ragno MUSA.
I due Uomo Ragno atterranno nel vicolo; raramente questa parte della città ha visto la presenza di così tanti eroi. Nessuno dei due arrampicamuri conosce tutti i presenti, ma identificano almeno due gruppi di Fantastici Quattro, tre o quattro di Vendicatori, ed altri che non hanno mai visto.
-Sei in ritardo – è il massimo che Wolverine si spreca a dire.
-Hey, Logan. Bello vedere che uno degli X-Men si sia degnato di farsi vivo per la fine del mondo. Sei qui per rappresentare gli Incredibili X-Men? O gli Stupefacenti? O X-Force? O i Vendicatori? – chiede l’Uomo Ragno MUSA.
-E c’è anche Hulk! Aspettiamo solo Ghost e possiamo approfittarne per ricreare i Nuovi Fantastici Quattro! – gli fa eco l’Uomo Ragno MIT.
Wolverine si limita a stringere i denti ed ingoiare un ringhio, quando Iron Man prende la parola.
<<Mi sentite tutti? Bene. Il potere di Quasar ed i campi di forza di Banner MUSA hanno sigillato il quartiere per evitare altre intrusioni, lasciando passare solo persone di cui sappiamo di poterci fidare, ma il portale è ormai ben oltre le nostre capacità di contenimento>>.
-Il portale si sta espandendo verticalmente – spiega Quasar – E’ già penetrato nel sottosuolo, ha oltrepassato il nucleo terrestre ed è uscito dall’altra parte, nell’Oceano Indiano. Molecola sta tenendo insieme il pianeta, ma anche lui ha i suoi limiti: abbiamo al massimo un giorno prima che il pianeta si spacchi a metà.
-Molecola? Credevo fosse un criminale e uno psicopatico – commenta la Donna Ragno.
-Molecola MIT. E’…è complicato – alza le spalle Quasar.
-Secondo i miei, o meglio i nostri calcoli – interviene Mister Fantastic MUSA – L’esplosione del pianeta alimenterà esponenzialmente la velocità di espansione del portale; entrambi i nostri universi dovrebbero essere annichiliti dall’effetto in circa sette giorni.
-Oh bene, per un attimo ho pensato che avessimo fretta - mormora la Cosa MIT.
<<Destino ci ha dimostrato che il portale può essere utilizzato per accedere ad un’altra dimensione, e non solo per mettere in comunicazione i nostri due universi. Il problema è che per farlo dobbiamo prima sovraccaricarlo…e questo accelererà l’espansione, distruggendo il pianeta in sei ore>>
Un vociare indistinto di protesta risponde alla rivelazione, poco adatto ad un insieme così illustre di eroi. Mister Fantastic MIT cerca di calmarli:
-I calcoli dimostrano molto chiaramente che questa è l’unica strada logica da intraprendere.
-Dobbiamo rischiare tutto sulle tue formule, Richards? Guarda cosa è successo l’ultima volta! – protesta Luke Cage.
<<Senza l’intervento del Dottor Destino il processo sarebbe stato molto più lento, Luke. Destino è molte cose ma non è certamente un suicida: sospettiamo che sappia molto di più sul portale di quanto ci abbia rivelato. E’ possibile che il processo possa essere invertito dall’altra parte>>
-E basiamo il nostro piano su quello del Dottor Destino!? Non so se sei Stark anche in questa realtà, ma sei anche più fuori di testa – protesta Wolverine.
-Tanto vale fargli sapere l’ultima parte del piano, Reed – suggerisce Quasar.
-Giusto. Il portale può essere sovraccaricato una volta sola: una seconda distruggerebbe l’universo in pochi secondi. Dobbiamo assolutamente evitare che Norman Osborn tenti una cosa del genere…e l’unico modo per farlo è allearci con lui.
Se pochi secondi prima la protesta si era limitata ad una cacofonia di voci discordanti, ora è più simile ad una folla inferocita. Mentre il conto alla rovescia della fine del mondo accelera sempre di più, gli eroi stanno perdendo tempo con gli insulti e le minacce.
-Adesso basta – interviene una voce che può dare ordini al cielo per diritto di nascita, ed un fulmine a ciel sereno colpisce il terreno fondendo l’asfalto e zittendo i presenti.
Un uomo in costume lascia andare la mano del Dio del Tuono, afferrando un palo della luce ed eseguendo un’acrobazia per poter scendere a terra.
-Se non avete dimenticato come si fa, ci sono due mondi da salvare – interviene Steve Rogers MUSA.
Universo MUSA
Hell’s Kitchen
<<State scherzando, spero>> commenta Iron Patriot.
-Credi davvero saremmo qui se ci fosse un’altra scelta? –replica Ronin.
-C’è un’altra scelta: possiamo uccidervi – sottolinea Ares.
<<Se non l’avete notato, siete in inferiorità numerica al momento>> sottolinea Iron Man: a difendere Osborn c’è solamente la sua squadra di Vendicatori.
Il tono di minaccia non è per nulla filtrato dall’alteratore vocale dell’armatura, ma Iron Patriot non sembra per nulla impressionato.
<<Ho tutte le risorse della H.A.M.M.E.R. a mia disposizione, più molte altre che non vi immaginate nemmeno. Ed ho Sentry>>
-Non mi interessa qual è il tuo gioco, Osborn – interviene Capitan America – Comunque vadano le cose, i nostri mondi hanno meno di un giorno di vita. Preferite perdere tempo o volete fare qualcosa per salvarlo?
-E poi tu hai Ares, noi due Ercole e Thor. Un dio contro tre, fai un po’ tu i conti – dice l’Uomo Ragno MIT.
-Quattro – interviene una voce femminile, mentre una lancia si conficca al suolo tra i due leader in armatura.
-Che cosa ci fai tu qui? – chiede Ares a denti stretti.
-Quello che ho sempre fatto, fratellastro: aiutare gli eroi a trovare la propria strada– risponde Athena.
Oltre il portale
Una potente esplosione abbatte la porta blindata, ed un piccolo esercito di ninja non-morti e di cadaveri rianimati di alieni insettoidi carica a testa bassa.
-Wow, sapevo che dovevo aspettarmi qualcosa di strano, ma adesso stiamo davvero cominciando ad esagerare – commenta Layla Miller.
I due Dottor Destino non dicono nulla. Non hanno smesso di uccidere alieni da quando sono arrivati, lasciando a Layla il compito di rianimarne i corpi privi di vita.
Lei fatica ancora a capacitarsi di quanto i due dottori siano stati capaci di potenziare il suo potere: prima di incontrarli rianimare una sola persona l’avrebbe spossata, ma ora non avverte neanche un po’ di stanchezza. E cosa ancora più strana, gli eventi attorno a lei cambiano con una velocità tale da dare problemi persino al suo sesto senso.
Possibile che il Dottor Destino abbia messo in atto molto più complicato del dovuto, solo ed unicamente per non permetterle di intuire il finale?
A giudicare da come uno di loro si dirige con sicurezza verso una strana ed orribile macchine che sembra pulsare di vita, di sicuro il dottore crede di sapere cosa sta facendo.
-Eccoci arrivati; abbiamo poco tempo, il fato di due universi dipenderà dai prossimi minuti.
-Cos’è quest’affare?
-Il cuore del generatore interdimensionale. Quasi esattamente come lo avrei costruito io; dovrò congratularmi con il suo costruttore, prima di ucciderlo.
-Sembri conoscere parecchie cose di questa tecnologia. Come se tu l’avessi già incontrata prima – osserva Layla.
-Solo il genio di Destino ha potuto intuire che una macchina capace di generare un portale di questo tipo avrebbe potuto essere riprogrammata per qualcosa di diverso dal distruggere due universi – spiega il Destino MIT.
-Ma chi ha costruito la macchina non sarebbe stato in grado di attivarla sotto il naso di tutti gli eroi della Terra. Hai dirottato la fonte del suo potere per evitare che gli altri super-geni lo scoprissero e non ti battessero sul tempo. Che cosa…cosa può fare questa macchina, Destino?
-Può solamente portare alla vostra morte – risponde una voce che sembra provenire dall’oltretomba.
Layla si volta verso chi ha parlato; il suo corpo è paralizzato da serpenti rossi che la avvinghiano, stringendo più forte di catene d’acciaio. Vorrebbe urlare, ma una mano scheletrica si posa sulla sua bocca.
-Silenzio, schiava. Non sprecare le tue urla prima del sacrificio – la istruisce l’uomo in eleganti vesti antiche e con un teschio al posto della testa.
-Rilascia la ragazza, stregone. E’ sotto la protezione di Victor Von Doom – chiarisce Destino MUSA.
-Doom? Hm. Il fato può essere divertente, alle volte. Io
sono Thulsa Doom, mortali:
vi lascio una sola possibilità di inginocchiarvi di fronte a me.
-Fai
attenzione. La sua fama ha raggiunto persino la Zona Negativa –
interviene un’altra voce, se possibile ancora più disumana e raccapricciante.
Una figura metallica scende a terra, planando con le grandi ali da pipistrello. Sul suo petto splende una barra luminosa che pulsa del potere di una stella, ed il suo volto è un terrificante ghigno alieno.
-Annihulus – dice Destino MIT, chinando impercettibilmente il capo in segno di saluto.
-Destino. Perché avete invaso il mio regno?
-Siamo venuti a prendere possesso di tutto ciò che hai.
-Siamo a conoscenza dei vostri piccoli piani; vi abbiamo osservato per tutto il tempo. E’ ammirevole che siate arrivati fino a qui, ma anche assieme non possedete le mie capacità mistiche o la pura potenza di Annihilus. Siete morti l’istante in cui siete entrati in questa dimensione.
-Ho i miei mezzi per trattare con la morte.
Alle parole di Destino, Layla capisce cosa deve fare e rilascia tutto il proprio potere. Il corpo non-morto di Thulsa Doom vacilla per un attimo, quanto basta perché Destino MUSA rilasci un incantesimo dimenticato dalla notte dei tempi e Destino MIT svuoti metà della carica atomica della sua armatura in un unico raggio laser.
-Non avreste potuto vincere contro un solo Destino. Contro due, siete morti l’istante in cui siamo entrati in questa dimensione.
In tutta risposta, Annihilus rilascia il potere della Barra di Controllo Cosmico…e la stanza crolla addosso ai Destino.
Uno scudo bianco, rosso e blu disarma cinque soldati insettoidi rimbalzando da uno all’altro; subito dopo, un secondo scudo esattamente identico mette al tappeto gli alieni.
-Niente male, ragazzo – si congratula Steve Rogers, recuperando lo scudo.
-Ho dovuto fare un bel po’ di pratica prima di riuscirci – alza le spalle il Capitan America MIT.
-Il mio doppio sarebbe fiero di te, ne sono certo. Tony, Reed, questa sembra la Zona Negativa, siete sicuri che questo sia il posto giusto?
<<I
miei sensori non funzionano bene in questa dimensione, ma a giudicare dal
comitato di benvenuto direi di sì. E ti ho già detto che non sono Stark>> insiste Iron
Man MIT.
-Ancora non riesco a credere che abbiamo perso così tanto tempo da lasciare a Victor la prima mossa – risponde Mister Fantastic MIT.
<<Se non aveste insistito con quello stupido summit, avremmo risolto la questione da soli>> risponde Iron Patriot.
-E come? Non vedo il tuo cane da guardia da nessuna parte – replica Luke Cage, facendo scrocchiare rumorosamente le nocche.
-Questo non è il momento, Luke – lo redarguisce Capitan America.
L’Uomo Ragno MUSA si volta di scatto, dopo aver intrappolato un alieno nella ragnatela; il senso di ragno lo sta avvertendo di un pericolo imminente.
-A tutti tranne che ad Osborn: questo sarebbe un ottimo momento per spostarsi – avvisa prima di saltare via.
Giusto in tempo, perché una massa di metallo infuocato precipita rumorosamente al suolo. Gli eroi pensano subito ad un diverso tipo di attacco, ma devono ricredersi.
Appena la nuvola di polvere sollevata dallo schianto si dirada, è chiaro che all’interno di quella massa di metallo carbonizzata c’è un uomo. E a giudicare dal colore del mantello ormai ridotto a brandelli, è il Dottor Destino.
Non è l’ultima sorpresa. Tutti gli alieni insettoidi smettono di combattere, voltandosi verso la grande torre che getta un’ombra verso il grande monolite. E si inginocchiano.
-Questo non è mai un buon segno – digrigna i denti Wolverine.
Annihilus sta voltando verso di loro, avvolto da energia cosmica; al suo fianco, Thulsa Doom stringe una mano scheletrica attorno al collo di un Dottor Destino in fin di vita.
-Se non foste stati così folli da invadere il mio regno, il portale vi avrebbe ucciso tutti in modo indolore. Ora invece soffrirete la sconfitta per mano di Annihilus, la Morte Vivente che Cammina.
-Questo è il momento, signorina Miller – interviene Thulsa Doom.
All’interno della base di Annihilus, invisibile e intangibile grazie alla tecnologia di sfasamento temporale, Layla Miller preme un pulsante.
-Spero che tu sappia cosa stai facendo, Destino, perché io non lo so più – è costretta ad ammettere, quando il suo corpo inizia ad essere avvolto da una strana energia.
All’esterno, Annihilus rilascia una scarica energetica diretta verso Thulsa Doom, senza ottenere alcun risultato.
-Traditore! Pensi veramente che la tua magia si all’altezza del mio potere, Thulsa Doom?
-Thulsa Doom era all’interno dell’armatura che hai carbonizzato. Io sono DESTINO, ed ho appena vinto.
Il portale inizia ad illuminarsi, avvolto da energie arcane.
Iron Patriot cerca di attivare i raggi repulsori, quando il guanto metallico si trasforma per un istante in un guanto di Goblin. Iron Man cerca di fare altrettanto, ma all’interno dell’armatura Tony Stark è disorientato per colpa della quantità massiccia di informazioni che Extremis rilascia nel suo cervello. Capitan America vorrebbe lanciare lo scudo, ma si ferma quando si accorge che il braccio è ora composto di metallo.
Ad uno ad uno, tutti gli eroi iniziano a fondersi con il proprio equivalente dell’altra dimensione, anche quando l’originale non è presente.
Di fronte a questa follia, Annihilus è sconcertato; il suo doppio MUSA è stato squartato vivo, e ne sta rivivendo l’esperienza con dovizia di particolari.
In mezzo al caos, l’unica persona a sapere cosa sta succedendo è il Dottor Destino.
Quello che vive sarebbe sufficiente a rendere pazzo un normale essere umano: sta rivivendo ricordi contrastanti di due vite parallele ma contrastanti. Ma lui è Destino, e non esiste nulla che possa spezzare la sua mente.
-Tu e Thulsa Doom non avete fatto altro che scalfire la superficie, Annihilus – spiega Destino, che non può fare a meno di parlare anche mentre la sua anima è ancora spezzata in due – La vostra fusione di scienza e magia è in grado di lacerare le barriere dimensionali. Destino non solo può curarle…può migliorarle. Presto i due universi si fonderanno in uno solo, ma anche questo sarà solo l’inizio: ora esistono infiniti universi, ma quando il processo di crossover sarà terminato ne esisterà soltanto uno. Ben presto il Multiverso sarà riplasmato come l’Universo di Destino! Ed ironia suprema della sorte, non sarebbe stato possibile senza l’aiuto di una ingenua ragazzina.
Layla Miller sta urlando da quando la macchina è stata attivata. Se prima la sua mente era una finestra sul caleidoscopio probabilistico, ora ogni angolo della sua anima è lacerato dagli infiniti riflessi di infinite diversità in infinite composizioni.
In un primo istante è consapevole di essere ovunque, nello stesso tempo: può vedere ogni secondo della vita di ognuno degli eroi presenti, ogni loro azione, ogni variante delle loro azioni, ogni conseguenza di ogni possibilità.
Dura poco. Nessuna mente, neppure la sua, può resistere ad un vortice simile per sempre. Il suo ultimo pensiero va a Destino: le aveva promesso di liberarsi delle sue capacità.
Layla si allontana dalla macchina, con sangue che scende dal naso e dalle orecchie. Non sa che cosa stia succedendo. Non sa quale sarà la sua prossima mossa. Sa solo due cose, forse per effetto collaterale della macchina.
Primo, morirà tra pochi attimi. Secondo, in qualsiasi universo, mai fidarsi del Dottor Destino.
Hell’s Kitchen
La giovane Layla Miller crolla a terra dopo un grido di dolore, stringendosi la testa tra le mani.
Mentre la bambina si contorce dal dolore, il professor DeCeyt la osserva con le mani incrociate dietro la schiena ed uno sguardo clinico.
-Affascinante. Mi dica, signor Reynolds, quale effetto le provoca questa scena?
Sentry si avvicina a Layla, con espressione neutrale sul volto. Solo quando Layla gli afferra uno stivale, cercando di appoggiarsi a lui per rialzarsi in piedi, ha una reazione.
-Mi piace – risponde Sentry sorridendo.
-Sta facendo ottimi progressi in così poco tempo, signor Reynolds, devo dargliene atto.
-Lui crede di poterlo controllare…non ha idea di cosa sta facendo…ci ucciderà tutti… - riesce a dire Layla, la cui mente è ricolma delle immagini ricevute dal suo doppione nella Zona Negativa.
-Il passo finale per potersi liberare delle sue emozioni è uccidere Layla Miller, mister Reynolds. Se potrà farlo senza provare nulla, sarà finalmente libero.
-Smettila di chiamarmi Reynolds. Non è il mio nome.
-Preferirebbe forse “Sentry”?
-No. Void.
Oltre il portale
Athena cammina tra eroi ancora dilaniati tra le due vite parallele che stanno rivivendo. Persino Ares e Thor sembrano in difficoltà: il tempo passato tra i mortali ha portato le loro vite su binari molto diversi, nelle due realtà.
Ma lei è una dea e la sua storia non è mai veramente cambiata. Si avvicina a Destino per convincerlo della follia delle sue azioni così come tante volte ha cercato di far tornare in sé il proprio padre; non ha esitato allora e non lo farà adesso.
-Destino, ascoltami! Devi disattivare questa macchina, prima che sia troppo tardi!
-Athena. Mi sarei aspettato di averti dalla mia parte: sei la
dea della saggezza, del genio e della strategia, qualità che a Destino non
mancano certo.
-La realtà non può essere riplasmata come stai cercando di fare, Destino: gli universi MIT e MUSA sono troppo diversi per poter essere fusi con la forza. Non stai trattando due linee temporali parallele qualsiasi, ma due universi vivi ed internamente consistenti. Finirai solamente con il distruggere tutto quanto: cercando di conquistare tutto ti ritroverai con niente.
-Mi credi
forse uno stupido, Athena? Credi che io non sappia che tu, Loki,
DeCeyt e Layla Miller avete
cospirato alle mie spalle? Certamente volete rubare a me il potere assoluto!
-Hai il potere di conoscere tutto, adesso! Usalo per capire che sto dicendo la verità! Usalo per capire che ti stai sbagliando!
-Sbagliando?
L’intero pianeta vibra per il colpo sferrato al portale. Lo fa ancora, e poi di nuovo, prima che la barriera dimensionale inizi a cedere.
-Scateni contro di me il tuo nuovo campione, Athena, manipolato dalle tue stesse pedine, e ti aspetti che Destino creda alle tue menzogne?
Sentry oltrepassa il portale, ritrovandosi di fronte una dea dall’espressione decisamente preoccupata.
-Sentry, abbiamo poco tempo prima che sia troppo tardi! Devi salvare l’universo!
-Ho un’idea migliore – risponde Sentry, appoggiando una mano sull’elmo di Athena – Sono stufo di salvare tutti. Se uccido l’universo, non avrò più nessuno da salvare.
Sentry stringe il pugno, schiacciando il cranio di Athena all’interno. Con uno strattone secco ne stacca la testa dal corpo, e si sente di nuovo vivo.
-Non vedevo
l’ora di farlo. Ora, professor DeCeyt, dove sarà Layla Miller?
-Layla Miller è morta. Sapeva molte cose.
Io sono Victor Von Doom, e adesso so tutto.
Gli eroi osservano l’uomo in armatura, in piedi sulla gigantesca torre metallica. Il suo mantello verde è sorretto dalla Barra di Controllo Cosmico che ora sta incanalando il potere di Thulsa Doom.
Persino Sentry, l’uomo con il potere di mille soli che esplodono, con la testa ancora sanguinante della dea della guerra tra le mani, osserva il cielo riempirsi di miliardi di soldati alieni e non-morti pronti a combattere nel nome del proprio nuovo signore…ed esita.
Victor Von Doom sa tutto questo e molto altro. Può osservare le conseguenze di ogni azione dei propri avversari prima ancora che le intraprendano. Il nuovo signore della Zona Negativa ha un solo ordine da impartire all’universo che ora si inchina ai suoi piedi:
-Uccideteli tutti.
CONTINUA E FINISCE NEL PROSSIMO NUMERO !