Victoria aprì gli occhi.
Davanti a lei si stendeva una vasta landa desolata.
Un lieve venticello si alzò e lei rabbrividì, rendendosi conto di essere completamente nuda.
Si strinse le braccia con le mani alla ricerca di un di calore, e intanto si rendeva conto che non c'era anima viva nel giro di miglia.
D'un tratto, una voce alle sue spalle "Ti stavo aspettando..."
Si voltò di scatto
"Posso raccontarti una storia?"

 

Il seme oscuro

Di Xel aka Joji

 

 

Jinx toccò il divano su cui era seduto, facendovi scorrere sopra i palmi delle mani.
Non era un'illusione, sentì chiaramente il velluto scivolare sotto i polpastrelli.
Tuttavia era ancora confuso.
Fino a qualche secondo prima erano nello spiazzo su cui si ergeva il circo e adesso invece si trovavano in un salotto elegante ed ordinato.
Nel momento in cui si erano incontrati, Agatha Harkness aveva sollevato una mano e, senza che ella avesse pronunciato alcun incantesimo, si erano trovati in quella stanza.
Sulle sue gambe sonnecchiava Modred, il suo cane, davanti a lui, su una poltrona, era seduta Iskelior. Kyllian era accanto a lei e le teneva una mano poggiata sulla spalla. Sam era accanto alla finestra che guardava la strada con fare nervoso. Ebony, il gatto della Harkness, era acciambellato sul tappeto davanti al camino accesso.
L'anziana donna entrò nel salotto, con passo solenne e sguardo severo, tenendo le mani giunte al petto.
"Victoria Montesi riposa al piano di sopra..." annunciò.
"Adesso spero che ci darai una spiegazione donna!" esclamò Sam.
"Vedo che nonostante tutto ha sempre lo stesso temperamento focoso Mr. Buchanan..." constatò Agatha sedendosi sulla poltrona accanto a Jinx.
Ebony lanciò un miagolio, si stiracchiò e poi corse tra i piedi della padrona, iniziando a fare le fusa.
Modred emise un ringhio sommesso.
"Cosa è successo a Vicky?" chiese timidamente Jinx.
"Ad essere sinceri, non lo so bene neanche io..." rispose l'anziana.
Sam sbatté la mano su un tavolino, facendo sobbalzare i ninnoli di cristallo adagiati su esso "Starai scherzando? Ci trascini in questo posto, allertandoci riguardo il fatto di dover custodire Vicky e il Darkhold... e in realtà non sai nemmeno cosa sia successo loro?"
Agatha parlò guardando Jinx, ignorando l'intervento di Sam "Quando qualche tempo fa il Dottor Strange impedì il parto di Vicky,[1] venni contattata da Stephen. Il dottore sapeva che quella non era stata la fine di tutto... Non aveva ben chiaro cosa, ma c'era dell'altro... Come un’ombra dietro la giovane Montesi, una forza pericolosa e incombente che lentamente si era formata dentro di lei... Fu per questo che Strange mi chiese di tenere costantemente d'occhio i movimenti sul piano astrale di Vicky ed agire per proteggerla nel caso fosse successo qualcosa di inconsueto. Durante il vostro scontro con il Circo del Crimine, ho percepito chiaramente qualcosa di anomalo sul piano astrale, come se stesse accadendo qualcosa allo spirito di Vicky, ma ero troppo lontana per capire cosa fosse veramente successo... Ora ho solo una certezza..."
"Quale?" chiese Iskelior.
"L'anima di Victoria Montesi... non è più in quel corpo..." rivelò la donna.

Da qualche parte, nel sottosuolo di New York, in un laboratorio futuristicamente attrezzato...
In una cella un corpo rimaneva disteso sul pavimento.
Indossava un costume rosso e blu, con una maschera su cui era cucito il fitto intrico di una tela e gli occhi erano coperti da un paio di lenti unidirezionali.
"Fatemi... uscire..." mormorò.
Due uomini osservavano la scena nel buio.
Uno era vestito elegantemente e si ergeva in piedi, l'altro aveva una tunica ed era seduto su una sedia a rotelle avveniristica, dal suo corpo uscivano tubi e cavi.
"È inutile... per quanto i nostri esperimenti vadano avanti, non riusciamo..." mormorò l'uomo sulla sedia a rotelle.
L'altro uomo sorrise "Ti assicuro, caro mio, che il corso degli eventi agevolerà il nostro esperimento..."

"Vicky... è morta?" fece Jinx.
"No... le funzioni del suo corpo sono tutte regolari... Più che altro si può dire che sia in coma... come in un sonno indotto misticamente..." spiegò la Harkness "Vorrei potervi dire di più, ma nemmeno io ho ben chiaro cosa sia successo... ho provato a contattare il Dottor Strange, ma senza ottenere risultati... "
"Allora andiamo noi, subito, al Sancta Sanctorum! Chiederò spiegazioni al vecchio dal vivo!" esclamò Sam
"Sembra che una grossa crisi occulta si stia profilando all'orizzonte e Stephen è in qualche modo coinvolto[2]... Le forze occulte sono in fermento... e non è saggio lasciare incustodito il Darkhold, esso è un ambito trofeo per molti demoni... la mia casa è dotata di difese mistiche, ma non so quanto potrebbero resistere ad un attacco di massa... Per il momento la cosa migliore è rimanere qui a proteggere il sonno di Victoria..." Un fischio giunse dalla cucina e Agatha Harkness si alzò in piedi "Il tè è pronto..."
Mentre la donna usciva dalla stanza seguita da Ebony, Jinx guardò i compagni "Le forze occulte sono in fermento... in effetti... e da quando siamo arrivati qui che sento qualcosa..."
Sam tornò a guardare fuori dalla finestra "Fuori... c'è un'atmosfera strana... quasi innaturale..."
Modred saltò giù dalle gambe di Jinx e iniziò ad abbaiare contro il camino.
"Che gli è preso a quel cane?" chiese Kyllian.
"Modred... calmati... è solo un camino!" fece Jinx carezzando la bestia.
Ma il cane non accennava a calmarsi, d'un tratto, il fuoco nel cammino si allargò come se fosse esploso, le fiamme inondarono tutta la stanza e ustionando leggermente tutti i presenti.
"Ma che diavolo..." Sam si voltò verso il camino, che intanto, era cambiato.
Era diventato simile ad una bocca, con una sfilza di lame appuntite che ne costellavano il bordo.
Iskelior cercò di alzarsi, ma si accorse che i braccioli della poltrona erano diventati simili a delle mani, e ne stavano stringendo le braccia, un centrino poggiato sullo schienale, si era animato e iniziava a stringerle il collo.
Kyllian si mosse per liberarla, però fu bloccato dai candelabri che saltarono giù dalle mensole, ponendosi innanzi a lui: iniziarono ad agitarsi e il ragazzo si trovò coperto da cera calda che si induriva sul suo corpo impossibilitando ogni movimento.
Dal canto suo Sam era stato bloccato dalle tendine, che gli si erano avvolte intorno al corpo come un boa costrictor, mentre Jinx era sfuggito alla morsa del divano, che, trasformatosi in un'enorme bocca, aveva cercato di divorarlo, saltando a terra.
Si era però trovato subito sotto l'attacco di un poggiapiedi, che aveva iniziato a ferirlo agitando la sua frangia, divenuta ispida e tagliente.
A salvarlo ci pensò Modred, che saltò sopra il poggiapiedi e iniziò a morderlo.
Il ragazzo si mosse prontamente verso Kyllian, evitando le sfere di fuoco che volavano fuori dal camino, portò innanzi le mani ed evocò un incantesimo: un fulmine colpì i candelabri polverizzandoli.
"Provate a cantare ora Be our Guest..." mormorò mentre aiutava Kyllian a liberare Iskelior dalla poltrona assassina.
Intanto Sam era riuscito a strappare le tendine ed aveva impugnato la sua pistola "Cosa diavolo sta succedendo?"
"Non ne sono sicura, ma sembra che tutti gli oggetti nella casa stiano venendo posseduti da entità demoniache!" esclamò Iskelior mentre creava uno scudo d'aria per difendere sé stesso e i compagni dalle fiamme sputate dal camino.
"Questo è l'inferno!" gridò Agata Harkness entrando nella stanza, alle sue spalle Ebony soffiava contro una teiera che gli puntava il beccuccio contro "Sta accadendo qualcosa che ha agevolato l'arrivo dei demoni su questo piano astrale... E sembra che un gran numero si stia materializzando proprio in questa casa... attirato dal Darkhold!"
"Vicky! Dobbiamo andare a proteggerla!" esclamò Sam e tutti corsero subito verso la stanza della ragazza.
Si fermarono dopo essere entrati.
Victoria era in piedi, nuda, al buio, ai suoi piedi giaceva il Darkhold.
"Vicky? Ti sei ripresa! Va tutto bene?" chiese Jinx.
D'improvviso una luce inondò la stanza, mostrando che la pelle della ragazza e completamente azzurra, ed anche i suoi occhi e i suoi capelli avevano assunto la stessa sfumatura.
Sam le puntò contro la pistola "Ma cosa..."

"Aaaaaaargh!" l'uomo con il costume rosso e blu iniziò ad agitarsi all'interno della cella.
Ruotò le mani in aria e corse contro il muro, iniziando a colpire con la testa la parete.
"Come volevasi dimostrare..." mormorò l'uomo vestito elegantemente.
"Cosa... succede?" chiese l'uomo sulla sedia a rotelle.
"In superficie... è scoppiato l'inferno... Il buon Dottor Strange si è fatto infinocchiare da Darklady, e adesso il mondo è in mano alle forze demoniache... E il nostro amico non può non essere indifferente a ciò... Il suo potere represso sta per risvegliarsi..." spiegò.
L'uomo in calzamaglia cadde a terra esausto.
"Ma tu… come facevi a sapere che..." fece l'uomo sulla sedia a rotelle.
Gli occhi dell'uomo elegante brillarono, mentre il corpo dell'uomo disteso a terra iniziarono a cambiare.
"Io ho visto il futuro... Non dimenticarlo mai!"

La porta si chiuse di scatto alle spalle dei presenti.
Jinx cercò di aprirla, ma si rese subito conto che erano inevitabilmente sigillati in quella stanza con quella che sembrava essere Vicky.
La ragazza fece qualche passo in avanti, muovendosi come se non avesse coscienza della sua nudità, a ogni passo i suoi seni sobbalzavano e i suoi capelli ondeggiavano.
Osservò le persone che aveva innanzi e sorrise "Che strano modo di abbigliarvi che avete in questo mondo..."
Tutti sbarrarono gli occhi.
"Cosa vuoi dire? Chi sei tu?" esclamò Sam scagliandosi contro Vicky.
La ragazza, senza battere ciglio, mosse una mano in avanti e colpì il corpo di Sam con un poderoso pugno, facendolo volare contro la parete.
"Sam! Stai bene?" fece Iskelior correndo a soccorrerlo.
"Come... può essere così forte?" mormorò l'uomo.
"Dove Sei stato ferito?" chiese la ragazza.
"No…fa un male cane, forse mi ha rotto qualche osso... ma nessuna ferita..."
"Ma sei sporco di sangue..." Iskelior gli mostrò le macchie rosse sulla sua camicia.
Si voltarono verso Victoria e notarono che perdeva copiosamente sangue dalle mani.
La ragazza alzò la mano e fissò le gocce con occhi vacui "Oh... finisco sempre per scordarmi quanto siano deboli i corpi mortali..."
"Mrs. Harkness..." Jinx si voltò confuso verso la strega.
La donna fissò con aria grave la ragazza "Chi sei tu, demone che hai preso possesso del corpo di quest'innocente?"
Vicky sorrise "E tu cosa sei? Una chierica? O forse una sacerdotessa? Comunque hai un buon fiuto, vecchia... Il mio nome è Misto è sono un demone incorporeo... Provengo da un'altra dimensione, e sono stato attirato qui da un'incrinatura sul piano astrale... nonché dall'incredibile potere di quel libro..." indicò il Darkhold alle sue spalle e quello si alzò in aria "A differenza degli altri demoni giunti, mi sono impossessato di un corpo, non mi accontento mica di un oggetto inanimato! In fondo nella mia lunga esistenza ne ho posseduti a centinaia e so bene come si usano... E oltre tutto questo corpo era un involucro privo di spirito, quindi nessuna forza mi si è opposta, sembrava fatto apposta per ospitare il mio spirito... Adesso che sono rinato in un nuovo mondo, posso portare avanti i miei propositi di distruzione..."
"Non te lo permetteremo mostro!" gridò Kyllian.
"Come volete fermarmi? Ferendo il corpo della vostra amica?" Misto portò il braccio davanti alla bocca e ne morse con violenza il dorso, fino a farlo sanguinare "Come vedete, non sento alcun dolore... Non provo nemmeno la fatica fisica o lo stress mentale... Posso spingere un corpo fino ai suoi limiti estremi... e quando poi, indebolito e sfiancato, sta per morire, posso passare in un altro..."
"Sei un disgustoso parassita!" gridò Iskelior.
Per tutta risposta, Misto sbarrò gli occhi e un poderoso vento si alzò alle sue spalle, schiacciando tutti contro la parete.
"Mrs. Harkness... non può... fare niente contro di lui?" biascicò Jinx.
"Né io, né alcun altro... qualsiasi intervento lederebbe soltanto la salute di Vicky, mentre Misto potrebbe cercarsi un nuovo corpo ospite senza problemi." Sibilò l'anziana.
"C'è… una sola cosa... da fare..." mormorò Sam "Iskelior... tieniti pronta!"
Il vento si placò lasciando i presenti esausti.
L'uomo fece un passo avanti, fronteggiando Misto "Sei tanto forte a usare la magia, eh?"
"Magia o forza bruta... per me non fa differenza..." sorrise spavaldo il demone "Ne l'una nell'altra mi procurano la minima fatica..." allargò le braccia "Fatti avanti!"
"Volentieri..." gridò Sam, impugnò la pistola e sparò una serie di colpi verso Vicky, procurandole gravi ferite in più punti del corpo.
"Sei... pazzo..." biascicò Misto "Vuoi... uccidere la tua amica..."
"Sam! Non farlo! Vicky non..." strillò Jinx, ma venne bloccato da Iskelior.
"Penso d'aver capito cosa vuole fare..." sussurrò la ragazza "È azzardato…. però è l'unica Chance."
Sam premette nuovamente il grilletto "Non sei più tanto spavaldo Misto? Dì la verità... ti spaventa perdere il tuo nuovo corpo ?"
Il demone aggrottò le sopracciglia "Ti fai scherno di me? Stupido mortale... vorrà dire che il mio prossimo corpo sarà proprio il tuo!"
Il corpo di Vicky sussultò e brillò, la sua pelle tornò di colore roseo, mentre dalla sua bocca usciva un gas nero che si andava condensando in una nuvola davanti a lei.
Mentre il corpo di Vicky ricadeva a terra, Iskelior le scivolava accanto, iniziando a guarirne le ferite, intanto Misto si avventava su Sam.
Il gas nero avvolse il corpo dell'uomo, che contrasse il volto in una maschera di dolore.
Attraverso la bocca e le narici, il gas penetrò il suo corpo, che inizio a vibrare.
I Redentori osservarono la scena con il fiato sospeso.
Sam strinse le unghie nei pugni e i denti sulle labbra, tenendo gli occhi sbarrati.
Le iridi da Castane divennero Blu, ma dopo un secondo tornarono subito al loro colore naturale.
Era tutto finito.
Sam si inginocchiò a terra, mentre Jinx gli correva a fianco.
"Sam... sei tu?" chiese il Ragazzo.
"Si..." mormorò sfinito "A quanto pare possedere il corpo di Vicky gli è venuto facile, perché era privo di anima, ma con il mio ha trovato qualche problemino... e sono riuscito a neutralizzarlo..."
"Sei grande Sam!" gioì Jinx.
Agatha Harkness lo guardò sospettosa: non sentiva più la presenza di Misto, questo era vero, però, il fatto che un mortale avesse potuto sconfiggere in tal modo un demone la lasciava interdetta.
Il corpo di Vicky, intanto, era stato guarito da Iskelior, che aveva anche estratto i proiettili dal suo corpo e l'aveva adagiata sul letto: sul suo ventre aveva riposto il Darkhold.
"E ora che facciamo?" domandò Kyllian.
Sam tenne lo sguardo fisso su Victoria "E lo chiedi? Continuiamo a proteggere Vicky, almeno finché non capiremo qualcosa di questa faccenda..."

  

 

Nel prossimo numero:
Entra nella mia tela...

I Redentori si stringono intorno a Vicky per proteggerla nel suo sonno mistico, ma cosa centra l'Uomo Ragno?!

 

 

 

 

La ragazza corse nel vicolo gridando.
I tre teppisti le furono subito dietro.
Un piede in fallo, colpa forse di una lattina di birra abbandonata, e si trovò a terra, con il naso riempito dal tanfo dei rifiuti.
"Non è un comportamento educato, bellezza..." fece uno dei tre teppisti, agguantandole il collo con la mano e bloccandola a terra.
"Vi prego... non fatemi male... non fatemi male..." singhiozzò.
"Male? oh, no… vedrai... sarà divertente!" ridacchiò un altro.
"Fermatevi!" gridò una voce alle loro spalle.
Si voltarono di scatto ed esplosero in una fragorosa risata nel vedere chi aveva intimato l'ordine.
Vivevano a New York, la città con il maggior tasso di super eroi d'America, ce n'erano proprio di tutti i tipi, ma quello che avevano davanti li batteva tutti sul piano del ridicolo: era una versione gracile e mal vestita dell'Uomo Ragno, con un costume tutto sporco e stracciato, in particolare mancavano grossi lembi di tessuti sulle braccia e sulla schiena...
"E tu chi saresti? il cugino povero dell'Uomo Ragno?"
La risata risuona.
"Io... sono... un eroe... non ridete di me..." l'uomo in calzamaglia digrignò i denti "non... ridete... di me!!"
E le risate diventarono d'un tratto urla di dolore.

 

#6 - Entra nella mia tela...

"Non mi convince..." mormorò Sam.
"Perché ero sicuro che l'avresti detto?" chiese Kyllian.
"Sam, se Strange si fidava di Mrs. Harkness penso che possiamo fidarci anche noi..." constatò Jinx.
L'anziana donna chiuse il tomo che aveva poggiato sulle gambe "Fatto... ho ripristinato la barriera mistica che protegge la mia dimora. L'inferno che si è scatenato sulla terra nei giorni scorsi l'aveva intaccata e le emanazioni demoniache sono riuscite a penetrare qui dentro... Adesso la presenza di qualsiasi demone cerchi di entrare sarà rivelata all'istante."
"E cosa ci dà la sicurezza che funzionerà?" chiese scettico Sam.
In quel momento suonò il campanello.
La Harkness, che era seduta sul pavimento, circondata da candele accese e incensiere, si alzò in piedi, si avvicinò alla porta e, prima di aprire, fece un gesto con la mano che ripulì il salotto da quegli oggetti.
Dietro la porta vi era una donna vestita con tailleur che sorrise appena si trovò l'anziana davanti. "Buon giorno! Scusi il disturbo, rappresento la Natas, industria leader nella fabbricazione di elettrodomestici e vorrei portare alla sua attenzione i nostri ultimi prodotti. Posso entrare."
"Ma certo." Fece Mrs. Harkness, facendole cenno con la mano di accomodarsi.
La donna sorrise, fece un passo in avanti, ma sulla porta s'illuminò una scintilla, il corpo della donna sussultò, poi si alzò in aria e fu scagliato indietro in mezzo alla strada.
"Cosa è stato?" esclamò Sam correndo al fianco della Harkness sulla porta.
La donna si stava rialzando e puntò lo sguardo furioso contro la casa, gli occhi, prima azzurri, erano diventati gialli e iniettati di sangue.
Si mise a correre verso la porta, mentre ad ogni passo il suo corpo cambiava, ottenendo delle sembianze simili a quelle di una grossa lucertola.
Quando giunse davanti l'uscio, il demone, che era ormai tornato al suo aspetto reale, calò la mano artigliata contro la Harkness.
Tuttavia il suo braccio non riuscì ad andare verso la soglia, tanto che un'altra scintilla ne avvolse il corpo sollevandolo in aria.
"Ha ancora dubbi sull'efficienza delle difese della casa, Mr. Buchanan?" chiese con un sorrisetto la Harkness.
"Diciamo che per il momento sono soddisfacenti." Sam imbracciò il fucile e lo puntò contro il demone, sparandogli un colpo dritto alla testa.
"Beh, penso che ora possiamo anche andare a fare colazione." commentò Jinx

In quel momento anche Peter Parker, conosciuto anche come l'Uomo Ragno, si apprestava a fare colazione.
Era stremato dopo una notte passata a fare a botte con i criminali di New York, ma non aveva potuto dormire molto perché quella mattina doveva andare all'università.
Entrò in cucina e vide sul pavimento della cucina sua figlia May, che giocava allegramente con i suoi peluche dell'Uomo Ragno e del Ragno Rosso.
Sua moglie era davanti ai fornelli, ma sembrava non stesse prestando molto attenzione alle uova che stavano iniziando a fumare sulla padella, in quanto immersa nella lettura del giornale.
"Che succede rossa?" chiese Peter spegnendo il gas. Le baciò le guance e proseguì con tono sarcastico "Nella sezione costume insinuano ancora ad una tua relazione con George Clooney?"
Mary Jane si voltò, aveva un'espressione preoccupata in volto "Peter c'è un articolo sull'Uomo Ragno."
"Qualcosa del tipo: L'Uomo Ragno, la minaccia? Ci dovremmo essere abituati ormai, no?" Peter prese la padella e lasciò scivolare l'uovo bruciacchiato su un piatto.
"Veramente... dicono che ha ucciso una persona..." disse la ragazza.
"Hanno ritirato fuori la storia di Joey Z? O È un nuovo scherzo dello Scorpione?" Peter prese un pezzo d'uovo con la forchetta e ne guardò la superficie nerastra con aria dubbiosa "Certo che devono essere proprio a corto di notizie!"
"Veramente è successo ieri notte... L'Uomo Ragno ha ucciso tre teppisti che cercavano di violentare una ragazza..." Mary Jane gli mise il giornale davanti al muso.
Peter sputò l'uovo che aveva appena messo in bocca sulla sua foto che svettava al centro dell'articolo "Ma cosa? Scherzano! Io non avrei mai..."
Mary Jane sospirò "Lo so che non sei stato tu Peter... Ma penso dovrai fare qualcosa in proposito, prima che gli eventi degenerino..." lo abbracciò sorridendo "... ti avverto che non ho intenzione di aiutarti a creare altre quattro nuove identità!"
Peter lanciò un'occhiata preoccupata all'orologio.
"Ci penserò mentre vado al lavoro. Sono già in ritardo!"
Gettò quel che restava dell'uovo nella pattumiera e corse via.

Da qualche parte, nel sottosuolo di New York.
"Ridevano... di me... ridevano..." in una stanza bianca, con le pareti imbottite, il ragazzo con il costume dell'Uomo Ragno piagnucolava raggomitolato in un angolo. "Non dovevano ridere... non è giusto...io sono un eroe..."
Dietro un vetro tre persone lo osservavano.
"Mi sembra instabile..." constatò una ragazza con indosso un’armatura rossa che le cingeva l'intero corpo eccetto il viso.
"Infarto ha ragione... non vedo come questo ragazzino ci permetterà di ottenere il Darkhold!" fece un uomo seduto su una sedia a rotelle iper-tecnologica, una maschera d'acciaio gli copriva la parte superiore del viso lasciando i capelli bianchi ricadere sulle spalle "Per quanto grande sia il suo potenziale... non è abbastanza intelligente per usarlo!"
Il terzo uomo, seduto di fronte ad una scrivania, e nascosto dalle ombre, rise allegramente. "Mio caro Centurious, ti ho dimostrato più di una volta che le mie azioni raggiungono sempre l'obiettivo che si prefiggono. Questo ragazzo sarà in grado di adempiere il compito che la nostra Ditta gli affida."
L'uomo premette un pulsante sulla scrivania e la sua voce risuonò all'interno della stanza bianca "Ti sei riposato abbastanza figliolo... è il momento di un'altra passeggiatina per New York..."
"No... non voglio..." il ragazzo nascose il volto tra le braccia.
"Sai cosa succede se ti rifiuti, vero?" fece la voce con tono malizioso.
Il ragazzo alzò la testa di scatto, con la bocca contratta in una smorfia di dolore "No... ti prego..."
"Allora… vai. Sai cosa devi fare." Nel soffitto della camera si aprì una botola dietro la quale si estendeva un lungo tunnel.
Il ragazzo si alzò guardando verso l'alto e parlo con voce decisa "Si... punire... i criminali..."


"E adesso che facciamo?" chiese Kyllian stravaccandosi sul divano.
"Penso che dovremmo contattare il Dr. Strange, no? È quello che avremmo fatto fin dall'inizio se non ci fosse stato quel casino..." suggerì Jinx, seduto a terra con Modred tra le gambe.
"Strange risulta ancora irreperibile... penso che ci vorrà un po' perché si riprenda dalla crisi infernale... Al più presto mi recherò personalmente a parlare con lui." disse Agatha Harkness entrando nel salotto, Ebony era al suo fianco e faceva le fusa contro le sue gambe.
"Questa situazione non può durare a lungo!" sbottò Sam, accanto al camino "Non c'è stato ancora verso di capire dove sia l'anima di Victoria!"
"La questione è contorta Mr. Buchanan. L'anima della Montesi non è più nel suo corpo, tuttavia ho come la sensazione di percepirla aleggiare attorno, anche se non mi è ben chiaro come." Spiegò Agatha carezzando Ebony.
"Scusi Mrs.., mi sa dire dov'è la lavatrice? Devo lavare la mia tunica... sono giorni che la porto addosso!" in quel momento entrò Iskelior a interrompere la discussione: era completamente nuda e teneva il suo abito ripiegato su un braccio.
"Oh, santo..." la Harkness portò una mano davanti la bocca con tono stupito e ancora di più la stupì il fatto che i tre ragazzi presenti non ebbero alcuna reazione di fronte a quel costume adamitico, come se vi fossero da tempo abituati.
La donna si alzò di scatto "Figliola, non pensi che sarebbe il caso metterti addosso qualcosa?"
"Oh si, metterò la tunica appena l'avrò lavata." Sorrise Iskelior.
"Intendo mettere qualcosa adesso. Non è opportuno che una ragazza per bene si presenti in questa tenuta in una casa piena di uomini!" fece con aria scandalizzata
"Ormai ci abbiamo fatto il callo, Mrs. Harkness." La avvertì Jinx giocando con Modred.
"E poi le assicuro che a loro non da alcun fastidio!" aggiunse Iskelior "Anzi, dovrebbe vedere com'è compiaciuto Kyllian quando entro nel suo letto così e poi gli..."
La Harkness le impedì di completare la frase, l'afferrò per la mano e la trascinò dietro di se "Dovrei avere qualche vestito al piano di sopra!"
"Il pudore e il buon costume sono sprecate con una ragazza cresciuta nell'antica Grecia..." mormorò Kyllian.

Peter Parker volteggiava nei cieli di New York, con in testa un pensiero fisso: chi era stato ad uccidere quei teppisti con il suo costume?
Era una faccenda da risolvere al più presto: aveva già avuto abbastanza taglie sulla testa!
Fece un rapido calcolo mentale sui chi potesse aver preso il suo posto: i suoi cloni erano fuori questione, Brock aveva di nuovo il costume di Venom quindi non c'era motivo che vestisse i suoi panni, ma come poteva esserne sicuro? Lo Scorpione, poi, doveva essere ancora in prigione.
"Oddio... se spunta fuori un altro clone giuro che urlo..." Fu strappato dai suoi pensieri vedendo un uomo che scappava con la borsetta che aveva rubato ad un'anziana signora.
"Ah, il lavoro chiama! Lascerò a più tardi le mie deduzioni -non un clone, ti prego non un clone-" l'Uomo Ragno si gettò all'inseguimento del ladro, ma un attimo prima che lo raggiungesse, l'uomo fu sbattuto e attaccato contro la parete da un getto di liquido vischioso, simile a ragnatela.
Guardò sopra un palazzo e vide un ragazzo vestito con quella che sembrava la versione punk del suo costume.
L'Uomo Ragno atterrò a qualche passo dal ragazzo "Non ho niente da contestare quando qualcuno acchiappa un criminale, ma quando il qualcuno in questione ha un costume uguale il mio addosso e il giorno prima un sosia dell'Uomo Ragno ha commesso un omicidio, non bisogna possedere un sesto senso per capire che c'è qualcosa che non quadra."
Il ragazzo fece qualche passo indietro.
"Adesso... chi sei tu? Ti prego non dirmi che sei un clone, qualsiasi cosa, un figlio venuto dal futuro, un doppleganger venuto dallo spazio, ma non un clone."
"Io ... sono un super-eroe... Si, un super-eroe! Sono l'Uomo Ragno! No, sono anche più forte dell'Uomo Ragno.. Sono l'Uomo Ragno alla decima potenza!" la sua parlata, inizialmente stentata e confusa, si faceva via via sempre più decisa.
"Uomo Ragno alla decima potenza? Tutto questo mi ricorda qualcosa..." fece l'Uomo Ragno pensieroso.
"E tu... mi ricordo… hai cercato di fermarmi, ma stavolta non te le permetterò!" il ragazzo si scagliò addosso all'Uomo Ragno " Non mi fermerai!"
Spidey lo colpì un calcio scagliandolo contro un muro, con l'impatto i resti della maschera del ragazzo volarono via mostrando il suo volto: era un ragazzo biondo con gli occhi azzurri "Un attimo, io ti riconosco... Eri quello che qualche hanno fa si era trasformato in Spider-X... Brian Korm-qualcosa, giusto? Oddio, grazie al cielo, per un attimo avevo seriamente temuto che si trattasse di Ragnocidio... ma il destino non potrebbe mai essere così beffardo..."
Brian portò le labbra in avanti e sputò tre grossi grumi biancastri.
"Una gara di sputi?" l'Uomo Ragno evitò con un salto i tre proiettili "È per questo che sei qui? Per sfidarmi ad una gara di sputi? "
"Non... prendermi in giro... non ... ridere... di me..." Brian strinse i denti e il suo corpo iniziò a sussultare, gli occhi divennero rossi e il suo cranio iniziò ad allungarsi mentre una fitta peluria inizia a ricoprirne la pelle.
"Ti trasformi quando ti arrabbi? Ma perché, mi chiedo, non è possibile evitare un luogo comune, senza poi incappare inevitabilmente in un altro?"
Le braccia si gonfiarono, mentre sull'ampia fronte andavano ad aprirsi altri piccoli occhi, i denti erano diventati lame aguzze e ai lati della bocca si allungarono due fauci ricurve, dalla schiena si allungarono quattro appendici pelose.
Spider-X lanciò un ruggito verso il cielo che fece vibrare tutte le finestre del quartiere.


"Salve, sono della Lived assicurazioni... vorrei proporle il nostro ultimo pacchetto assicurativo." Davanti alla porta di casa Harkness vi era un uomo sulla trentina, coi capelli neri e due baffetti che spuntavano agli angoli della bocca.
"Uh... si, entri pure..." lo invitò Jinx.
L'uomo sorrise, fece un passo e subito una scarica avvolse il suo corpo, ne strappò i vestiti, e lo rispedì in mezzo alla strada rivelando la sua vera forma: un demone dalle sembianze scimmiesche.
"È divertente!" commentò Jinx, mentre il demone scappava via guaendo.
"Non se ne parla nemmeno per scherzo!" gridò una voce all'interno della casa.
Jinx si voltò, chiudendosi la porta alle spalle, e si diresse verso il salotto, dove una atterrita Iskelior stava strillando.
"Non lo terrò addosso, mai e poi mai!" si riferiva al vestito che le aveva fatto indossare la Harkness, sembrava uscito da un film di pionieri, aveva una lunga gonna nera, sopra vi ricadeva un grembiulino bianco, il busto era cinto da un corpetto e sulla testa aveva una cuffietta.
"Ho visto un vestito simile nella lettera scarlatta..." commentò Jinx, prendendo in braccio Modred.
"In effetti, non è proprio all'ultima moda… ma è quanto di più moderno posso offrirti.." disse la Harkness.
"Preferisco essere di nuovo esiliata per duemila anni piuttosto che tenere questa cosa addosso!" ringhiò Iskelior, mentre in un angolo Kyllian rideva nascondendo il volto tra le mani.
"Forse nella stanza gli ospiti c'è qualche vestito rimasto dall'ultima visita di Wanda..." Mormorò l'anziana donna uscendo dalla stanza.
Al piano di sopra, Sam era al capezzale di Victoria.
La ragazza proseguiva il suo sonno mistico, ma sul suo volto aveva un'espressione placida, come se stesse facendo un bellissimo sogno, sul suo grembo era poggiato il Darkhold, la Harkness aveva detto che era meglio tenerlo vicino alla ragazza, perché, qualunque cosa fosse successa, probabilmente aveva proprio un legame con il potere del libro.
Sam poggiò una mano sulla guancia della ragazza "Vicky... dove sei in questo momento?"

Spider-X lanciò una raffica di proiettili acidi dalla bocca.
L'Uomo Ragno li evitò con delle capriole, lasciandoli andare a corrodere il muro alle sue spalle.
"Non è affatto carino, non ci vediamo da anni e l'unica cosa che sai fare è sputarmi addosso!" Peter lanciò la sua ragnatela verso la creatura, avvolgendolo, ma a Spider-X bastò gonfiare i muscoli per spezzarla.
"Io ti ammiro Uomo Ragno..." la voce della creatura era come un gorgoglio "Non voglio ucciderti, ma se mi intralci ancora non mi lasci altra scelta!"
"Ah, se avessi un penny per ogni volta che l'ho sentito!" l'Uomo Ragno saltò a colpirlo con un calcio contro il testone, facendolo cadere dal tetto.
Spider-X tessé rapidamente la sua tela e si andò a piazzare sul muro del palazzo di fronte.
L'Uomo Ragno saltò nel vuoto per seguirlo; il senso di ragno nella sua testa pizzicò. Si tenne pronto a schivare un attacco della creatura, ma si accorse troppo tardi che non era di quello che voleva avvertirlo il pizzicore.
Spider-X aveva teso un'enorme ragnatela tra i due palazzi e ora l'Uomo Ragno vi era finito proprio nel mezzo.
"Suppongo che tutto ciò dovrebbe essere divertente da vedere..." mormorò l'Uomo Ragno mentre sforzava i muscoli per liberarsi dalla sostanza vischiosa.
"Perché ridete tutti?" Spider-X si era spostato in cima alla ragnatela "Perché? Sono diventato un super eroe... la gente non dovrebbe ridere..." iniziò a scendere verso l'Uomo Ragno "Io proteggo la gente... perché non lo capite? Non voglio fare cose brutte... " allargò le fauci verso la testa dell'Uomo Ragno.
Spidey riuscì a strappare la tela un attimo prima che la bocca della creatura gli strappasse via la testa con un morso e saltò via, tornando sul soffitto del palazzo.
Quando guardò giù, si accorse che Spider-X era sparito, rimaneva solo l'enorme tela che si stava andando lentamente disfacendo.
"Oookey... Almeno adesso so chi è che devo cercare. Forse è meglio andare al Bugle e fare qualche ricerca sul ragazzo, magari rintracciando i suoi movimenti degli ultimi anni..." l'Uomo Ragno saltò giù dal palazzo, aggrappato ad una liana di tela "Ragnocidio... tsk, come mi è venuta un'idea così assurda in testa?"


"Salve, sono della azienda dolciaria Nomed e mi chiedevo se volesse provare..." alla porta di casa Harkness vi era una ragazza bionda che teneva in mano una scatola aperta di ciambelle.
"Si certo, entri pure." Sbuffò Jinx senza farle finire la frase.
Anche stavolta la scintilla scagliò in aria la ragazza che rivelò il suo vero aspetto: era un demone alle sembianze di rapace.
Mentre il demone volava via, Jinx richiuse la porta "Dopo un po' diventa noiosa come cosa..."

Prossimamente
Darkhold#7
Salì sulla grondaia
Spider-X è tornato e la misteriosa Ditta è intenzionata ad Usarlo per recuperare il Darkhold! All'oscuro di tutto, i Redentori proseguono la loro vita di ogni giorno, continuando a proteggere Vicky dai continui attacchi dei demoni!

 

"Mamma! Mamma! Guarda cosa mi ha comprato papà!" il bambino corse verso la madre tendendo un fumetto.
La donna sorrise carezzandogli la testa.
"I super eroi sono fortissimi, mamma!" esclamò il bambino, poi si voltò verso il padre "Vero papà?"
L'uomo lo prese in braccio "Si Brian... I super Eroi lottano contro i criminali per portare la giustizia. Sono delle brave persone, perché impediscano che la gente soffra."
"Papà voglio diventare anche io un super eroe!"

Un super eroe...
Come un eco risuonava questa frase nella testa di Spider-X.
Guardò ai suoi piedi, dove strisciava lo scippatore che aveva appena fermato.
Quante persone aveva già fatto soffrire? E quante ne avrebbe fatte soffrire nel futuro?
L'uomo si alzò ed iniziò a correre.
Spider-X tese la tela, che si legò attorno alla testa dell'uomo e la tirò con un colpo secco, decapitandolo sul colpo.
Impedire la sofferenza delle persone... Era questo che doveva fare, in quanto eroe...
E prima di tutto, avrebbe dovuto impedire che fosse sua madre a soffrire.

 

#7 - Salì sulla grondaia

 

"Giù Jinx!" Sam afferrò il ragazzo e lo gettò in casa, mentre con l'altra mano tirava fuori la pistola e la puntava contro il grosso gargoyle.
Sparò un colpo, che prese la bestia alla spalla, senza procurargli troppo dolore, dato che gli fu subito addosso.
Kyllian era in mezzo alla strada, avvolto nelle spire di un demone serpente.
"Ugh... déjà vu..." mormorò mentre il suo bastone emanò un intenso vento che spazzò via il serpente.
"Sarei grato, nel ricevere un po' d'aiuto!" gridò Sam evitando gli artigli con cui il Gargoyle ghermiva l'aria.
Kyllian portò le mani avanti e una luce si sprigionò dalle sue dita "Che il mio nemico non abbia scampo/quando l'attacca una freccia di lampo"
La creatura fu colpita dalla scarica, si trasformò in pietra e si polverizzò.
"Cominci a invecchiare, Buchanan." Ridacchiò Kyllian "hai bisogno di aiuto per un pesce così piccolo?"
Sam lo guardò di traverso e rientrarono dentro.
"Perché non mi hai fatto partecipare?" Jinx sbatté i piedi per terra.
"Perché sei ancora un bambino." Rispose laconico Sam.
"Questo bambino ha tenuto tesa a Zarathos, nel caso te lo fossi dimenticato!" rimbeccò Jinx "Se ci fosse Modred avrebbe per me il rispetto che merito."
"Appunto, se ci fosse. Ma, guarda caso, non c'è. Perché non vai a cercarlo?" lo punzecchiò Sam.
Jinx si morse il labbro, poi afferrò la giacca poggiata sull'appendiabiti all'ingresso e uscì "Sei un rompiscatole, Sam!"
Con aria noncurante, Sam svuotò il caricatore della pistola ed iniziò a ripulirla.
"Sei proprio uno stronzo, Buchanan.. che ti ha fatto il ragazzo per trattarlo così?" sbottò Kyllian gettandosi su quella che ormai aveva eletto a sua poltrona preferita.
Sam tenne gli occhi fissi sull'arma "E' avventato. si muove senza pensare alle conseguenze... in guerra non..."
"Non siamo in guerra!" sospirò Kyllian "E... santo cielo, è un ragazzino! Avrà tutta l'esperienza di questo mondo, ma non ha neanche diciotto anni... non puoi trattarlo come fosse adulto! E' normale che sia avventato."
"Non posso passarci sopra, quando la sua avventatezza mette in pericolo tutti, come al circo!"
"Ah!" Kyllian lo fissò sollevando un sopracciglio "Questo spiega molto... Colpa sua lo scontro con il Circo del Crimine, colpa sua lo stato di Vicky, molto maturo da parte tua Buchanan, mettere tutta la responsabilità sulle spalle di un ragazzino."
"Continua con quella tua aria da saputello..." ringhiò Sam mostrandogli il pugno.
"E cosa farai?" sorrise Kyllian "O meglio dire.. cosa farai mentre io ti spedisco in orbita con un incantesimo?"
A spezzare l'atmosfera di tensione ci pensarono Mrs. Harkness e Iskelior, che rientrarono in quel momento con la spesa.
"Com'è andata la mattinata?" chiese Iskelior, lasciando le buste all'ingresso.
"Il solito..." rispose Kyllian tenendo gli occhi fissi su Sam "Un cappuccino, il giornale del mattino e l'attacco di un paio di demoni." Si voltò verso l'anziana donna "E voi? Ci sono notizie? Siete riuscite a contattare Strange?"
Mrs. Harkness e Iskelior si scambiarono un'occhiata, poi la donna rispose "no, contattare Stephen si sta rivelando più problematico del previsto."
"Bah... forse è meglio che vada cercarlo io!" Kyllian si alzò dalla poltrona.
"No!" esclamarono all'unisono Iskelior e Agatha.
Kyllian le guardò stranito.
Iskelior roteò gli occhi imbarazzata "Ecco... no..." poi si piantò le mani sui fianchi "Non finché non mi avrai aiutato a mettere a posto la spesa! Mi sarò persa i moti di emancipazione, ma non mi piace che mi si mettano i piedi in testa!"
E Così dicendo prese le buste da terra e le mollo addosso a Kyllian.

Peter Parker, alias l'Uomo Ragno, stava controllando gli archivi del Daily Bugle al computer.
Le informazioni riguardo Spider-X che avevano pubblicato sull'enciclopedia multimediale dell'Uomo Ragno erano vaghe ed incomplete, e, visto che da quel che ricordava la battaglia con Spider-X di qualche anno prima aveva attirato l'attenzione della cronaca (essenzialmente perché era stata l'occasione per accusare l'Uomo Ragno di essersi trasformato in un mostro) quello era il punto ideale per iniziare la sua indagine.
Fece scorrere con il mouse le prime pagine, fino a giungere a quella che lo interessava.
Lesse con attenzione le testimonianze dei conoscenti di Brian Kornwell e della madre.
Poi si collegò ad Internet e immise il nome della madre di Brian sul sito della compagnia telefonica, per vedere dove avesse domicilio.
Trovato quello, avrebbe avuto un punto da cui iniziare la sua indagine.

Jinx calciò una lattina vuota facendola rotolare sul marciapiede.
Era da un po' che ormai convivevano tutti insieme, ma forse, essendo troppo occupati a dare la caccia al Darkhold, non avevano notato quanto fosse indisponente.
Si sentiva così solo, alla fin fine non avevano mai smesso di trattarlo come un bambino, l'unica che aveva un po' di rispetto per lui era Victoria, e adesso era in coma.
Come sempre, le persone a cui voleva bene si allontanavano da lui, come Modred... o come sua nonna...
"Dove sei nonna?" si chiese, pensando che era da un sacco che non ne vedeva lo spirito.
Come per rispondere alla sua chiamata, davanti ai suoi occhi apparve lo spettro di Louise Hastings.
"Dove eri finita nonna? Non ti vedo da prima dei guai con il Circo del Crimine!" esclamò il ragazzo.
La donna spiegò, parlando con una voce che poteva sentire solo Jinx nella sua testa, che non poteva entrare nella casa di Agatha Harkness, perché era pur sempre uno spettro e la casa della strega era schermata contro intrusioni di quel tipo.
Quindi, quando Jinx le avesse voluto parlare avrebbe necessariamente uscire fuori.
"Sono successe un sacco di cose nonna..." mormorò Jinx "Il Darkhold è stato riunito... e l'anima di Vicky ha abbandonato il suo corpo..."
Louise spiegò a Jinx di essere già al corrente di tutto: nella sorta di limbo in cui il suo spirito giaceva quando non si manifestava nel piano del reale, aveva per un attimo intravisto l'anima di Vicky.
Era stata come una visione distorta, aveva pensato al peggio, cioè che la ragazza fosse morta, ma quando aveva cercato di raggiungerla, era sparita nel nulla.
"Nonna... siamo in un momento così difficile... e io, mi sento tanto solo..." Jinx guardò lo spirito di Louise sorridergli con dolcezza, come per confortarlo e poi sparire.
Sospirò e si rimise a camminare, continuando a calciare la lattina che Modred non perdeva occasione di rincorrere. Infine, giunse nei pressi di un parco, dove un gruppo di ragazzi stava giocando a calcio.
Si trovò ad invidiarli: si poteva dire, che preso in mezzo alla lotta tra mostri e demoni, Jinx avesse perso quel periodo della sua vita dedicato ai giochi e al divertimento.
"Ciao..." a fianco a Jinx era comparsa una ragazzina bionda, indossava una giacca azzurra ed un basco blu scuro e teneva le mani dietro la schiena.
"Ciao..." rispose il ragazzo, confuso da quell'improvvisa apparizione.
"Ti va di giocare con me?" chiese la ragazzina con un sorriso.
Tra i piedi di Jinx, Modred ringhiò sommessamente.
"Beh. Perché no?"
La ragazzina lo prese per mano ridendo e lo trascinò con se nel parco.

Rientrando dal tunnel da cui era uscito sotto le sembianze di Brian Kornwell, Spider-X ritornò nella stanza bianca.
Centurious, Infarto e l'uomo in nero lo attendevano dietro il vetro a specchio.
"Io... ho fatto quello che mi avete chiesto..." ringhiò la creatura "Adesso... lasciate libera mia madre..."
"Si è finalmente stabilizzato sulla forma di Spider-X" fece l'uomo in nero, sempre nascosto tra le ombre.
"Io penso che adesso sarà più difficile manipolarlo..." sentenziò Centurious.
"Dici?" nelle ombre scintillò il sorriso dell'uomo.
Allungò una mano e attivò l'altoparlante "Siamo fieri di te Spider-X, sei riuscito nella prima parte del compito che ti avevamo dato... Riottenere il tuo pieno potenziale. Ma adesso dobbiamo passare alla seconda fase."
"Non avete parlato di una seconda fase! Rivoglio mia madre!" ruggì la bestia e iniziò a picchiare contro il vetro.
"Continua a comportarti così e saremo costretti a punire tua madre per il tuo comportamento." Fece, laconico, l'uomo in nero.
Spider-X fece un passo indietro, emettendo un borbottio.
"Bravo ragazzo... La missione che ti affidiamo è semplice. Raggiungi il New Jersey. Trova questa casa." Il vetro, che era anche uno schermo, mostrò l'immagine della casa di Agatha Harkness "Dentro questa casa c'è un libro, il Darkhold. Non c'è bisogno che ti spieghi com'è, sono sicuro che, quando lo vedrai lo riconoscerai."
Spider-X guardò con i sei occhi l'immagine della casa, poi si lanciò nel tunnel risalendo verso la superficie.

Peter Parker suonò nuovamente il campanello dell'appartamento, ma non ricevette nessuna risposta.
"E' inutile che continui." Fece una donna facendo capolino dalla porta di fronte "Non c'è nessuno da più di un mese..."
"Come? Non sa dov'è andata la signora Kornwell?" chiese Peter.
"No... e se non se ne va sarò costretta a chiamare la polizia!" e chiuse la porta con un tonfo.
Peter scommise la sua collezione di gialli di Agatha Christie (ok, in realtà erano di zia Anna, non suoi, ma il significato non cambiava) che c'era un qualche collegamento tra la sparizione della donna e il ritorno di Spider-X.
Così, qualche minuto dopo, nei panni del suo alter ego in calzamaglia, Peter si arrampicò per la parete giungendo davanti alla finestra di casa Kornwell.
La finestra era stata lasciata socchiusa, quindi l'Uomo Ragno si limitò a sollevarla senza bisogno di forzarla.
L'appartamento era sicuramente abbandonato da almeno un mese: un lieve strato di polvere copriva ogni cosa.
Tutto era però in ordine: Mrs. Kornwell doveva proprio essere una persona metodica.
Muovendosi per la casa, alla ricerca di qualcosa che attirasse la sua attenzione, l'Uomo Ragno notò qualcosa che rompeva il perfetto ordine: un cordless abbandonato a terra.
Peter lo raccolse da terra, era un modello che registrava sia le chiamate in uscita che quelle in entrata.
"Se una persona ordinata come la signora Kornwell ha abbandonato il telefono a terra, l'unica ipotesi plausibile e che abbia ricevuto una telefonata prima di uscire... Okay, non regge molto ma è l'unica pista che ho..." premette il pulsante della memoria del telefono e segnò su un foglietto l'ultima chiamata ricevuta e quella effettuata, poi abbandonò l'appartamento per effettuare delle ricerche su quei numeri.

Agatha Harkness entrò in cucina, dove Iskelior stava affettando una carota.
"Ti sei fatta sfuggire qualcosa?" sussurrò alla ragazza.
"Sono stata muta come una tomba..." rispose Iskelior senza spostare gli occhi dalla carota.
"Bene, perché se ho capitato anche solo un po' la personalità di Kyllian, la sua reazione alla scoperta che Stephen ha eletto Rintrah nuovo Mago Supremo potrebbe essere abbastanza violenta..." sospirò l'anziana.
"Oh questo di sicuro..." fece Iskelior agitando il coltello "Anche se fa sempre finta che non gli interessi niente della cosa... Lui ci teneva eccome! Non passava giorno, quand'eravamo nell'altra dimensione, senza che non me ne parlasse! Ovviamente se si escludono quei giorni che passavamo interamente a..."
"Iskelior! Ti ho già spiegato che una ragazza non dovrebbe fare di questi discorsi!" esclamò scandalizzata la Harkness.
"Uff.. come sono complicati i costumi dei giorni d'oggi!" Iskelior riversò le verdure tagliate in una pentola "E poi non capisco perché mi fate tante storie quando quell'avvocatessa in tv non fa altro che parlare di sesso e nessuno le dice niente!"
La vecchia strega si potrò una mano alla testa con fare sconsolato.
D'un tratto, le mura della casa iniziarono a tremare.
"Che succede?" esclamò Iskelior.
"Qualcosa si avvicina. La casa lo percepisce. E' qualcosa di abbastanza potente da turbarne le difese mistiche." La Harkness si alzò di scatto e si diresse verso il salotto.
"Questo vuol dire che la cena è rimandata..." Iskelior spense la fiamma sotto il fornello e la seguì.
Le due si riunirono nel salotto con Kyllian e Sam.
"Quella che si sta avvicinando è una minaccia molto più pericolosa dei demoni minori che abbiamo affrontato in questi giorni, per cui..." Le parole della Harkness vennero interrotte dallo scroscio dei vetri della finestra, finita in pezzi a causa di un getto di ragnatela che penetrò all'interno del salotto.
"Ok, ne parleremo la prossima volta!" Sam imbracciò un fucile e corse verso la porta, seguito dai compagni.
Ma appena usciti dalla casa, si trovarono tutti e quattro imprigionati in un’enorme tela che ricopriva buona parte del quartiere.
Al centro della tela, vi era Spider-X.
"Ma io quello... lo conosco..." ringhiò Sam mentre cercava di liberarsi della presa della tela "E' Spider-X.. credevo quel bastardo fosse crepato anni fa!"
"Il... Darkhold... sono... qui per questo..." il borbottio uscì sommessamente dalla bocca di Spider-X. Per lui diventava sempre più difficile formulare frasi complesse.
"Ma che novità!" mormorò Kyllian.
"Amore, sai, non mi permetterei mai di dirti cosa fare..." fece Iskelior dibattendosi nella tela "Ma non pensi sarebbe il caso di mandare in pezzi questo schifo con un incantesimo?"
"Tipo una fiammata? Così magari carbonizzo anche noi quattro?" sbottò Kyllian.
"Sarebbe inutile... questa tela è dotata di un potere mistico..." spiegò la Harkness "Non possiamo lanciare incantesimi mentre ci tieni prigionieri..."
Spider-X iniziò a correre lungo la tela, in direzione dei Redentori.
In quel momento, una sfera di luce attraversò l'isolato infrangendosi contro Spider-X e disfacendo parte della tela.
Il ragno cadde a terra, ma si rialzò subito e guardò dall'altra parte della strada.
Jinx era in piedi sul marciapiedi, accanto a lui Modred abbaiava furiosamente.
"A quando pare sono arrivato giusto in tempo!" La mano di Jinx si illuminò e il ragazzo tracciò un pentacolo nell'aria, che poi si trasformò in un'altra sfera di luce che tornò a colpire la tela.
Spider-X si getto verso di lui con le fauci aperte, ma una fucilata alla spalla lo fece ricadere a terra prima che potesse raggiungere Jinx: Sam e gli altri si erano liberati dalla tela grazie all'attacco di Jinx che ne aveva indebolito la trama.
I Redentori accerchiarono lentamente Spider-X.

"Quindi è più di un mese che non ha notizie di sua figlia? No io... chiamo per conto del lattaio... Come, sua figlia è allergica al lattosio? Ah, ecco.. sshhh shh scusi la linea è disturbata shh shh devo chiudere!" Peter poggiò la cornetta e cancellò il primo numero dalla lista.
L'ultima chiamata effettuata dalla signora Kornwell era stata fatta all'anziana madre, nulla di utile per rintracciarla.
Il secondo numero non gli aveva offerto di certo maggiori informazioni: aveva squillato a vuoto senza ottenere risposta.
Era l'unico spunto su cui aveva da indagare però.
Decise di rintracciare l'indirizzo corrispondente a quel numero su internet.

Spider-X emise un sibilo dalla bocca e spiccò un poderoso balzo in aria seguendo la linea retta.
A mezz'aria aprì la bocca tessendo un'altra ampia tela, dalla cui portata i Redentori si tennero lontani.
"Non credete che dovremmo mettere al sicuro Vicky?" chiese Sam guardando verso l'alto.
"Victoria Montesi è al sicuro!" fece indispettita la Harkness "Per quanto potente sia questa creatura, non le sarà facile entrare nella casa!"
Spider-X spalancò di nuovo le fauci, e un getto di ragnatela di allungò verso la casa della strega, sradicando la finestra e parte del muro.
Un'altra ragnatela si insinuò nel buco e stavolta ne trasse fuori Victoria.
Era avvolta nel lenzuolo e teneva stretto contro il ventre il Darkhold.
Spider-X prese la ragazza sotto braccio e la strinse a se.
"Penso che a questo punto, se Sam non fosse un tale esempio di compostezza e autocontrollo..." disse Iskelior alla Harkness "... le avrebbe già detto: ‘Te l'avevo detto!’"

Su Darkhold#8
Nella morsa del ragno:
Spider-X si è impossessato del Darkhold, la vita di Vicky è di nuovo in pericolo, ritorna il nostro amato ragno di quartiere e, alla fine, scopriamo l'identità nell'uomo in nero!

 

Infarto entrò nella stanza dove la attendevano Centurious e l'uomo in nero.
"Le nostre spie nel quartiere ci hanno appena comunicato che Spider-X ha raggiunto la base dei Redentori." Annunciò la ragazza.
Nell'ombra, gli occhi dell'uomo in nero brillarono.
"Ora possiamo liberarci dell'ostaggio? Tra poco avremo il Darkhold, lei non ci serve più!" chiese Centurious.
L'uomo in nero sorrise "Abbiamo il Darkhold? Tu lo vedi tra le nostre mani? Io no..."
"Non sarà di certo un problema per Spider-X portarcelo!"
"Tu dici? Io non ne sarei convinto..."
Centurious strinse i pugni sui braccioli "Insomma! Sapevi già della crisi infernale, l'hai usata per risvegliare il potere oscuro di Brian Kornwell, sapevi dove sarebbe stato custodito il Darkhold, sembra che ogni evento mondiale ti sia già noto prima che accada e tu stesso affermi di venire dal futuro... ma non sai se Spider-X porterà a termine la missione!"
"Perché io conosco le variabili che influenzano il corso degli eventi, mio caro uomo senz'anima..." rispose l'uomo "Ma la mia stessa presenza in questo tempo è una variabile che viola il sottile equilibrio costituito dalle altre variabili... "
"E questo cosa vuol dire?" fece Infarto
L'uomo sorrise "Che la vita diventa noiosa se non è imprevedibile..."

 

#8 - Nella morsa del ragno

 

 "Taranis io ti invoco/ scatena una tempesta di f..." Sam diede una spinta a Kyllian prima che potesse finire di formulare l'incantesimo.
"Ma sei pazzo? Vicky è accanto a quel mostro, corri il rischio di colpirla!" lo sgridò l'uomo.
"Parla quello che l'ultima volta le ha sparato addosso..." sibilò il mago.
Spider-X si era intanto avvicinato a Victoria ed aveva cominciato ad avvolgere il suo corpo e il Darkhold in un fagotto di tela.
Sam impugnò il fucile, prese bene la mira e premette il grilletto.
Il proiettile volò dentro la spalla del demone, che lanciò un urlo, perse la presa e cadde per qualche metro, per poi riattaccarsi alla tela.
Sam sparò, ma Spider-X questa volta fu più veloce: saltò evitando il proiettile e si gettò contro l'uomo.
Kyllian e Jinx lanciarono in contemporanea due incantesimi, facendo volare il ragno dall'altra parte della strada.
La Harkness disegnò dei cerchi nell'aria con le mani e il marciapiede ribollì; da esso si levarono due mani d'asfalto che agguantarono Spider-X per le gambe.
La creatura si dibatté per liberarsi, lanciò un grido stridulo e dalla sua bocca fuoriuscì una sfera d'energia, che venne prontamente bloccata da uno scudo magico di Iskelior.
"Pensavo sarebbe stato più difficile..." constatò Jinx.
Spider-X calò con violenza i pugni per terra: l'intera strada si crepò e le mani evocate dalla Harkness si ritirarono, il ragno si lanciò di nuovo su Sam.
Sam puntò di nuovo il fucile e sparò contro la testa della creatura: un pezzo del volto fu letteralmente staccato via e un liquido verdognolo iniziò a colare dalla ferita.
Spider-X portò le mani alla faccia, lanciando un verso acuto e iniziò a barcollare.
"Adesso... diamogli il colpo di grazia!" ordinò Sam ai compagni.
Ma prima che potessero muoversi, Spider-X compì un poderoso balzo, spalancò le braccia e una fittissima tela si tese rapidissima intorno a lui.
I Redentori si ripararono dietro uno scudo di Iskelior, mentre i fili di ragnatela saettavano nell'aria.
Davanti ai loro occhi, l'intero quartiere venne ricoperto dall'intrico della tela e Spider-X avvolse il proprio corpo in un bozzolo.

Peter Parker alzò lo sguardo e osservò il palazzo dove l'aveva condotto il numero di telefono che aveva trovato a casa della signora Kornwell.
Era la sede di una ditta di trasporti semi sconosciuta.
Dubitando seriamente di trovare una pista valida, Peter Parker entrò nell'atrio: una sala ampia e luminosa, dal pavimento in marmo, sulle cui pareti spiccavano grandi quadri.
"Buongiorno e benvenuto alla Future trasporti! In cosa posso aiutarla?" chiese una donna dietro una scrivania facendogli un ampio sorriso.
Peter si grattò la testa "Ecco, io starei cercando una donna... fa Kornwell di cognome, secondo le mie fonti dovrebbe aver ricevuto una telefonata da..."
L'espressione sul volto della donna cambiò, lasciando posto ad uno sguardo torvo "Mi spiace, nessuna Mrs. Kornwell lavora nei nostri locali. Ora la prego di andare."
"Ma veramente..."
"O sarò costretta a chiamare la sorveglianza."
Peter uscì, ma qualche minuto dopo si apprestava ad entrare da una finestra dei piani più alti nei panni dell'Uomo Ragno.
Con grande disappunto, l'Uomo Ragno si trovò in una stanza decadente e polverosa, dai muri pieni di muffa e il soffitto pericolante, che mal si confaceva alla facciata del palazzo.
Si avvicinò ad una porta da cui provenivano due voci.
Una donna (la riconobbe per quella che stava nell'atrio) stava parlando con un uomo, ma la voce di quest'ultimo era disturbata, come se provenisse da un telefono o qualcosa di simile.
"Le dico che cercava Mrs. Kornwell... deve essere in qualche modo risalito a noi!" la voce tradiva un certo nervosismo.
"Stia tranquilla. Ormai il piano è ultimato. Spider-X è quasi entrato in possesso del Darkhold, quindi la Ditta non ha più bisogno della donna. La elimini in modo da non correre più rischi."
La discussione si concluse, il senso di ragno pizzicò e l'Uomo Ragno saltò sul soffitto.
La porta si aprì e la donna entrò nella stanza, proseguendo verso una scala.
L'Uomo Ragno le fece scivolare addosso una ragno-spia e la seguì fino ad una porta blindata.
La donna l'aprì, ma prima che potesse entrare, una ragnatela le blocco le gambe e la bocca.
L'Uomo Ragno entrò nella stanza e trovò, legata ad una sedia, una donna priva di sensi che riconobbe come Mrs. Kornwell.
"Toh... vuoi vedere che per una volta nella mia vita sono stato fortunato?" si chiese l'Uomo Ragno mentre si avvicinava alla donna.
In quel momento dalla porta entrò una dozzina di uomini con un'uniforme nera ed un cappuccio calato sugli occhi, che lo puntarono con dei fucili laser.
"Come non detto..." l'Uomo Ragno tessé la sua tela verso il soffitto e diede uno strattone, facendolo crollare sul piccolo esercito: prese in braccio Mrs. Kornwell e saltò nell'apertura appena creatasi.
Dopo una rapida corsa, l'Uomo Ragno si trovò sul tetto, poi cominciò ad allontanarsi, saltando di palazzo in palazzo, finché non si trovò a qualche isolato di distanza dalla Future.
In quel momento Mrs. Kornwell si svegliò e, quando si rese conto di star volteggiando sui tetti iniziò a colpire l'Uomo Ragno sul petto "Lasciami andare! Fammi scendere!"
"Come vuole Madame!" L'Uomo Ragno scese a terra e la donna poggiò i piedi sul marciapiede "Cortesemente... vuol dirmi come è finita in quel posto?"
"Io... non ricordo bene... ho ricevuto una telefonata... mi dicevano che Brian era vivo e di recarmi a quell'indirizzo per trovarlo... Ma poi mi hanno catturato e mi hanno usato per ricattare Brian.." gli occhi della donna si illuminarono "Brian! Il mio bambino! Loro... lo hanno usato! Dobbiamo aiutarlo!"
L'Uomo Ragno si passò una mano sul mento "Ho sentito che l'hanno mandato a prendere il Darkhold... ma non ho la più pallida idea di dove sia..."
"Sospendiamo un attimo il servizio sui bambini spariti per una notizia giunta ora dalle agenzie: sembra che un intero quartiere di Newark sia stato ricoperto da un fitto strato di una non meglio specificata sostanza, in apparenza una ragnatela. Le forze dell'ordine stanno cercando di recarsi sul posto, ma le vie d'accesso sembrano bloccate e..." gracchiò in quell'esatto momento la televisione esposta nel negozio di elettrodomestici davanti cui si trovavano.
"Quando si dice la divina provvidenza..." l'Uomo Ragno prese Mrs. Kornwell per la vita "Scommettiamo che il suo bambino c’entra in questa storia?"

Sam e Jinx si stavano arrampicando sulla tela per raggiungere il punto in cui erano imprigionati Vicky e il Darkhold. Da terra, Modred abbaiava per incitarli.
"Come facciamo a liberare il quartiere da questa tela?" chiese Iskelior alla Harkness.
"Potrei provare a dare fuoco a tutto..." suggerì Kyllian.
"Comprese anche le abitazioni avvolte nella tela?" lo guardò scettica la Harkness "Penso che per sfaldarla dovremo distruggere il punto da cui è stata generata." E indicò il bozzolo, dentro cui si era rinchiuso Spider-X, che stava pulsando come un cuore.
"A questo ci penso io!" Kyllian portò una mano avanti e un'altra accanto alla nuca, come ad impugnare un arco invisibile "Dammi il potere della caccia/e guida al bersaglio questa mia freccia!"
Una freccia di luce si formò sulla punta delle dita di Kyllian e volò a colpire il bozzolo, aprendo un taglio sul fianco.
Dalla fessura, uscì una lunga zampa, arcuata e pelosa.
"Quello cos'è?" chiese Iskelior.
Il bozzolo esplose e dal suo interno comparve un gigantesco ragno.
"Spider-X... deve aver raggiunto un ulteriore livello di mutazione! Adesso è diventato un vero ragno." Esclamò la Harkness.
Agitando le otto zampe, il ragno si mosse in direzione di Victoria.
"Sam! Jinx! Attenti!" gridò Kyllian.
Sam e Jinx, che non si erano accorti di niente, videro Spider-X solo all'ultimo momento e non poterono fare altro che gettarsi giù dalla tela, sbattendo violentemente contro il marciapiede.
Spider-X allungò le zampe, afferrò Victoria e il Darkhold, strappandoli via dalla tela e iniziò a correre via.
Sam, alzandosi da terra, lottò contro il dolore alla spalla e impugnò il fucile, ma la tela che lo circondava si animò e avvolse l'arma strappandogliela di mano.
L'intera ragnatela si era indurita ed animata come fosse viva, attaccando i Redentori da tutte le parti, tramite spire che fendevano l'aria.
Intanto, la corsa di Spider-X sulla tela venne interrotta dal calcio dell'Uomo Ragno, la creatura perse la presa su Victoria che cadde verso terra, venendo però provvidenzialmente bloccata da una rete allargatasi dall'intrico di ragnatela magica.
L'Uomo Ragno riconobbe i lembi del costume sul corpo del grosso ragno "Spider-X? Sei migliorato dall'ultima volta! Devi dirmi chi è il tuo estetista!"
La creatura si limitò a lanciare un grido stridulo e caricò, con le zampe alzate e le fauci spalancate, contro l'Uomo Ragno.
Sotto di loro, Mrs. Kornwell cercava di farsi largo nel fitto intrigo della tela, mentre a qualche metro di distanza, lo spettro di Louise Hastings la osservò per qualche secondo, per poi sparire e riapparire vicino al nipote.
"Nonna?" Jinx si voltò e ascoltò quello che Louise aveva da dirgli.
"Sam! Mia nonna ha detto che la madre di Brian Kornwell è qui! Dice che potrebbe essere la chiave per farlo desistere dal suo attacco!"
"Allora..." Sam si liberò della tela che gli aveva avvolto le braccia "Dobbiamo cercare di raggiungerla!"
Agatha Harkness alzò le mani e una luce illuminò la strada: la tela d'improvviso si bloccò. "La terrò ferma per qualche minuto... sfruttate questo tempo per trovare la donna."
Nel frattempo, L'Uomo Ragno proseguiva la sua lotta con Spider-X sul filo della tela.
La creatura gli sputò contro una raffica di proiettili acidi che l'Uomo Ragno evitò con una serie di capriole, lasciandoli andare a corrodere la struttura della tela.
"Ancora questo vizio di sputare addosso alla gente?" l'Uomo Ragno cercò di colpirlo con un calcio, ma il ragno alzò di scatto una zampa gettandolo contro la tela.
Stordito per il colpo e invischiato nella tela, l'Uomo Ragno vide Spider-X sovrastarlo con una luce che iniziava a brillare tra le fauci "Oh cielo... se la tua saliva è acida non oso pensare il tuo alito..."
Spider-X lanciò una fiammata di energia verso l'eroe, ma l'attacco venne reso inefficiente da uno scudo erto all'ultimo momento da Iskelior.
La ragazza e i suoi compagni erano proprio sotto di loro, assieme a Mrs. Kornwell.
"Brian!" gridò la donna.
Spider-X agitò gli occhietti e lanciò uno stridio dalla bocca. Si lanciò verso terra, recidendo con le fauci la tela, e giunse innanzi alla madre.
"Brian... sono io... sono la mamma..." la donna tese le braccia "... non c'è motivo di continuare..."
Il ragno iniziò a rimpicciolire, il suo volto prese sembianze più umane "Mamma?"
Mrs. Kornwell prese il volto del figlio tra le mani e lo carezzò.
"Mamma... mi hanno ridato il potere..." mormorò Brian mentre le quattro braccia in più si ritiravano "Se gli riporto il libro... poi sarò libero. E potrò diventare un super eroe... e salverò la gente... e papà... anche se è in cielo... papà sarà fiero di me..."
"Brian... papà è sempre stato fiero di te..." Mrs. Kornwell lo baciò in fronte e Brian tornò completamente al suo aspetto umano.
Il ragazzo si guardò le mani e poi scoppiò in un pianto isterico abbracciando la madre "Mamma! Cosa ho fatto? Ho sbagliato! Scusami mamma... ma io volevo che tu stessi bene... volevo che tutti stessero bene!"
"D’ora in poi staremo tutti bene, non ti preoccupare." lo consolò Mrs. Kornwell.
La tela iniziò a polverizzarsi.
I Redentori alzarono lo sguardo, preoccupati per Vicky, ma l'Uomo Ragno l'aveva presa tra le braccia e la stava conducendo a terra.
"Tutto già risolto? Beh, stavolta è stato più facile!" esclamò poggiando Vicky a terra "Ah, la bella ragazza nuda sta con voi?"
"Iskelior, Jinx, riportate Vicky a casa." Disse Sam.
Jinx si mosse, ma Iskelior rimase per un attimo immobile a guardare Mrs. Kornwell abbracciare il figlio.
Jinx le toccò la spalla, lei si passò una mano sugli occhi e lo seguì.
"Mi ricordo di te..." fece l'Uomo Ragno indicando Sam "Bengun, giusto?"
"Buchanan." Rispose guardandolo torvo.
"Cosa ne facciamo del ragazzo?" chiese Kyllian.
"Non è responsabile delle sue azioni. C'era qualcuno che lo manipolava." Disse l'Uomo Ragno "Lo porterò alla polizia e poi cercherò di fare in modo che lo portino al Ravencroft. Sono sicuro che la Kafka riuscirà ad aiutarlo."
Brian aveva sentito le parole dell'Uomo Ragno e si era alzato di scatto: i suoi occhi avevano cambiato colore e i suoi muscoli pulsavano "No... io non mi separo dalla mamma! Non voglio!"
"Brian... non c'è motivo di arrabbiarsi." Mrs. Kornwell lo prese per mano "Non ci separeremo... io ti sarò accanto e ti aiuterò a superare questo momento..."
Le sirene della polizia risuonarono nell'aria.
"Beh, io qui ho finito… con il vostro permesso mi congedo!" esclamò l'Uomo Ragno.
"Aspetta! Chi è che ha manipolato Brian Kornwell?" gli chiese Sam.
"Mi sembra di aver capito che si chiami la Ditta... tenevano sua madre nella sede della Future trasporti..." l'Uomo Ragno si grattò la fronte "Non ti so dire altro. E dubito che mai saprò altro. Ma ormai ho fatto il callo ad essere coinvolto in situazioni di cui non capisco nulla!"
"Sam, qualcuno mirava al Darkhold... non possiamo difenderlo in eterno! Dobbiamo chiedere aiuto a Strange!" esclamò Kyllian.
"Ne parlerò con la Harkness..." Sam si allontanò dirigendosi verso casa.
"Strange? Biondino dovresti aggiornarti!" fece l'Uomo Ragno.
"Di che parli?" chiese Kyllian.
"Strange non è più il mago supremo. Ha designato un successore ed abbandonato questa dimensione. C'ero anche io a salutarlo... anche se a dir la verità c'ero andato perché speravo in un bel rinfresco d'addio..." gli spiegò l'Uomo Ragno.
Kyllian rimase a fissare davanti a se con la bocca aperta.
L'Uomo Ragno lo guardò confuso per qualche secondo e poi lo salutò, allontanandosi mentre la polizia raccoglieva la testimonianza di Mrs. Kornwell e portava via lei e suo figlio.

"Quindi qualcuno ha spinto Spider-X ad attaccarci..." mormorò Agatha Harkness.
Avevano riportato Vicky al sicuro e la vecchia aveva riparato la casa con un incantesimo.
"Ma chi può essere?" chiese Jinx "Chi può sapere che siamo qui?"
"Ha parlato di una certa Ditta... e della Future Trasporti... domani cercherò qualche informazione a riguardo..." annunciò Sam.
"Che fine ha fatto Kyllian?" chiese Iskelior guardando fuori dalla finestra "È quasi ora di cena..."

"Spider-X ha fallito... questo tuo piano non è andato a buon fine..." constatò Centurious.
"Tu dici?" l'uomo in nero si versò del vino in un bicchiere "io invece penso il contrario... i nostri uomini hanno avuto modo di raccogliere dati sulla magione della Harkness... informazioni che frutteranno nell'immediato futuro..."
L'uomo osservò il riflesso del proprio viso verdognolo sul bicchiere "Informazioni che mi permetteranno di cambiare il futuro, il futuro che io, Hallowen Jack, ho già visto!"

prossimamente:
Darkhold#9
Come deve andare
Mentre Sam indaga sulla Ditta e un demone combina un brutto scherzo a Iskelior, per Kyllian giunge il momento del confronto con il nuovo mago supremo, che lo porterà a riflettere sul significato della propria vita.


NOTE DI CARLO MONNI

Anche questa Ultimate Edition è stata compilata dal sottoscritto, viste le dimissioni di Xel,. Come sempre, mi sono limitato ad una correzione degli errori, ma senza intaccare la sostanza della storia. Per quanto riguarda le note, come nella precedente UE, ho preferito lasciarle tali e quali, con alcune interpolazioni mie identificate dal corsivo e dalla sigla NdC.

 

NOTE DI XEL

1)      E così anche i Redentori se la sono vista con gli effetti dell'inferno...ed è l'occasione per infittire un po' il mistero di Vicky e anche degli uomini che tramano nell'ombra. La Harkness entra nel team a tutti gli effetti... e cosa succederà ora? Beh... vi avevo promesso che sarebbe partita una "serie-nella-serie"... falso! La suddetta la troverete da tutt'altra parte (ovvero nell'antologica di prossima partenza MIDNIGHT SONS) dal prossimo numero entriamo in nuovo ciclo di storie che si incentrerà proprio su quei personaggi che tramano nell'ombra e che in questo numero hanno risvegliato qualcuno.

2)      Due piccole citazioni, una facilmente afferrabile riguardo gli avversari "casalinghi" dei Redentori, l'altra riguardo il personaggio di Misto che salta fuori da un fumetto di cui non vi dico niente (sono sadico! ;D) 

3)      Torna in questa saga Spider-X, [per coerenza con le altre traduzioni ragnesche avrebbe forse dovuto essere chiamato Ragno X, ma così non fu all’epoca di pubblicazione di queste storie e così è rimasto. NdC] personaggio poco conosciuto apparso in un Midnight Sons Unlimited inedito in Italia (di cui trovate il riassunto qui), che diede parecchi problemi ai nostri eroi, che si trovarono a doverlo affrontare con l'aiuto di Ghost, Morbius, Blaze e anche dell'Uomo Ragno.

4)      Uomo Ragno che compare anche in questa saga (per gentile concessione dell'amico Mickey!), [all’epoca indimenticato autore dell’UR MIT. NdC -_^]e quasi la fa da protagonista nelle scene d'azione (se non vi sono chiari i suoi riferimenti allo Scorpione, andate a rileggervi UR #32, mentre per saperne di più sui suoi cloni ed Eddie Brock, la lettura obbligatoria è Webspinners) ma era d'obbligo dare ai Redentori il tempo di ambientarsi nella nuova casa, e si preannuncia una convivenza difficile, soprattutto tra la Disinibita Iskelior e la rigida Agatha Harkness!
Come avete notato ho rivelato anche le identità di due dei tre individui nell'ombra visti alla fine del numero quattro: Infarto e Centurious vengono dritti dalle pagine di Ghost Rider, entrambi erano stati dati per morti, ed è inutile dire che presto ne sapremo di più!

5)      Questa piccola minisaga si conclude con un episodio che risolve un mistero che vi tormenta (forse:P) dal numero quattro, ovvero l'identità del misterioso uomo nell'ombra, che si è rivelato essere Hallowen Jack. A chi non lo conosce dico solo che questo personaggio è nato nelle pagine degli X- Men 2099, ma ha fatto anche delle apparizioni nel presente, per la precisione in alcuni numeri di X-Force. Inutile dire che i suoi scopi verranno rivelati nel tempo, così come i retroscena relativi alla nuova ditta (la "vecchia" è apparsa su Ghost Rider, vi militava Infarto, ed era una copertura per i piani di Centurious).

6)      Ovviamente saprete tutti che Strange ha passato il ruolo di Mago Supremo a Rintrah su Difensori #27, vero? Nel prossimo numero assisteremo alle reazioni di Kyllian in proposito.

7)      Riguardo alla casa di Agatha Harkness. Allora, ho combinato un di casini in proposito: nel numero 5 dicevo che si trovava in una non precisata Salem, poi ho tirato fuori un New Salem, convintissimo che a New York ci fosse una zona con questo nome. Ora ho risolto la cosa: l'attuale casa della Harkness sta nel New Jersey. Tuttavia la Harkness ha un'altra casa a Whisper Hill [Nella compilazione di questa UE ho tenuto conto di questo, cambiando i riferimenti a New Salem come riferimenti al New Jersey e precisamente in almeno in un’occasione a Newark, cittadina a circa ( chilometri ad ovest di New York e quindi, relativamente facile da raggiungere anche per l’Uomo Ragno. NdC]



[1] In numeri inediti di Doctor  Strange Sorcerer Supreme.

[2] Nella miniserie Inferno².