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ATTO PRIMO:

CRONACHE MARZIANE

 

PROLOGO

 

Arrivano a centinaia, un esercito di splendente metallo, dischi che a pochi metri dal suolo fanno uscire tre lunghe aste di metallo con cui si muovono e che fanno guadagnar loro il sinistro nomignolo di tripodi. Colpiscono con sinistra efficienza distruggendo con il loro raggio tutto quello che incontrano, senza pietà, senza tregua. Le riserve d’armi nucleari, che per decenni avevano tenuto in scacco la Terra, distrutte in un secondo e le centrali nucleari vaporizzate in un istante. Le radiazioni si diffondono ed i tripodi indifferenti, continuano la loro opera di distruzione Alla fine i governi del mondo si uniscono in uno sforzo comune, ma è troppo tardi: gli aerei e le navi vengono abbattuti senza pietà, la difesa missilistica è ormai un relitto. In uno sforzo disperato si provano le armi biologiche e chimiche, ma non serve a niente, loro sono ancora lì e quelle armi che dovevano fermarli hanno effetto solo sulla stessa umanità. Washington, Londra, Mosca, Parigi, Pechino, Roma sono un cumulo di macerie. Alla fine della prima settimana di guerra un miliardo di persone è già morto ucciso dai tripodi, dalle radiazioni, dalle malattie ed il conto non si ferma. Non è passato che un mese e la guerra è praticamente finita e l’umanità non è più padrona del suo destino. Vecchi, deboli e malati sono spietatamente eliminati, degli altri: alcuni sono avviati a centri dove saranno sottoposti ad orribili esperimenti genetici; altri, specialmente i bambini, sono portati in luoghi dove verranno addestrati a divenire gladiatori per il divertimento dei marziani, alcuni collaborano con gli invasori ed hanno garantita la vita ed un certo grado di potere, finché piacerà ai loro padroni; i rimanenti sono raccolti in centri specializzati ed attendono il loro fato finale. Ai Marziani piace la carne umana e gli umani, ormai, solo questo sono: carne da macello.

 

 

1.

 

-NOO!-

Henry Pym si risveglia sudato.

-Hank cosa succede?- gli dice Janet Van Dyne, alias Wasp, risvegliata dal suo grido.

-Un incubo Jan...- risponde lui –...un terribile incubo. Eppure…Le immagini erano così vivide, così reali.-

Si alza dal letto, ha bisogno di schiarirsi la testa, bere qualcosa, anche semplice acqua. Le mani tremano, è nervoso ed all’improvviso capisce perché. Ha riconosciuto l’ambiente: è l’invasione marziana descrittagli da Killraven e dalla Pantera Nera in quel futuro distopico dove lui e Capitan America erano finiti durante la Guerra del Destino. Il ricordo era rimasto offuscato sino ad ora, ma ora il sogno l’ha risvegliato totalmente. Era il 2020 o giù di lì. C’era un gruppo di combattenti della libertà che portavano ancora il glorioso nome di Vendicatori: un invecchiato Pantera Nera, La Dinamo Cremisi, il Fulmine Vivente, Thundra, Jocasta, e quel giovane dai capelli rossi, Killraven. Dell’umanità erano rimasti solo cinquanta milioni di persone, il resto era stato sterminato dai Marziani [1][1], gli stessi Marziani del libro "La guerra dei mondi" di H.G. Wells e della famosa trasmissione radiofonica di Orson Welles, ricorda. Quando era iniziata l’invasione? T’Challa gliel’aveva detto e lui cerca di ricordare: era…era…Oh mio Dio! 2001, estate 2001. ADESSO!

Il bicchiere gli sfugge dalle mani e s’infrange sul pavimento. Jan accorre al suo fianco preoccupata. Sono ancora vividi i ricordi degli esaurimenti nervosi che Hank ha avuto in passato e se …

-Hank ti prego, cosa c’è che non va?-

-Oh Jan. Spero di sbagliarmi, ma temo che stiamo per affrontare il più grave pericolo che mai abbiamo mai fronteggiato. Devo avvisare i Vendicatori. Subito.-

  

Nella sua casa di Brooklin Heights, Steve Rogers si sveglia dopo aver fatto lo stesso spaventoso incubo di Hank Pym. Non ha dubbi sulla veridicità di quanto ha visto. Il ricordo era rimasto sepolto per anni nel suo subconscio, ma ora le avventure che ha vissuto in un’epoca di vent’anni circa nel futuro sono di nuovo chiare nella sua mente. Ricorda l’orrore, il disgusto e con essi si fa strada in lui la ferma determinazione a far sì che quell’incubo non debba avverarsi. Avviserà immediatamente i Vendicatori.

 

Nel suo alloggio privato nel Consolato Wakandano di New York, T’Challa, figlio di T’Chaka, re della nazione africana di Wakanda, altrimenti noto col nome di Pantera Nera guarda fuori dalla finestra e ripensa all’incubo appena fatto. Non capisce perché, ma il suo istinto gli dice che non era un semplice incubo, ma un sinistro squarcio nel futuro. Vede ancora quell’immagine orribile dei suoi amici vaporizzati da raggi d’energia e Cap che muore in un disperato tentativo di resistenza. No, dice a se stesso, non accadrà mai. Sa cosa deve fare, pensa mentre prende un telefono e sveglia un assonnato Everett K. Ross dal suo sonno del giusto. Ci sono molte persone da avvertire, cose che un capo di stato può fare ed altre che spettano alla sua controparte mascherata, come allertare i Vendicatori e WorldWatch.

 

In un alloggio messogli a disposizione dallo S.H.I.E.LD. La Dinamo Cremisi si sveglia in preda ad una strana agitazione. Che incubo strano, pensa, gli sembrava di vivere una sequenza della sua vita reale con Pantera Nera più anziano e cattivo e lui, più vecchio, lo sa per certo, e quegli altri che non crede di conoscere, ma che gli sembravano terribilmente familiari come i mostri che combattevano. Deve parlarne con Pantera Nera l’indomani. Non sa perché, ma sa che deve.

 

Se sulla costa orientale sono le cinque del mattino, su quella occidentale sono, invece, le due ed a Los Angeles. Miguel Santos, noto anche come il super eroe di nome Fulmine Vivente si sveglia di colpo. Che orribile incubo ha avuto. Ma era un incubo? Una parte di lui è scossa fin nel profondo e gli dice: "NO è tutto vero e non devi ignorarlo". Ha visto troppe cose quando militava nei Vendicatori della Costa Ovest. Seguirà il suo istinto e chiamerà i suoi vecchi compagni

 

L’intelligenza artificiale nota col nome di Jocasta si chiede se è mai possibile che un organismo cibernetico possa avere incubi. Eppure lei ha avuto chiare visioni di un orribile futuro in cui l’umanità intera cadeva sotto lo spietato attacco di invasori provenienti da Marte. Non sa come è potuto accadere, ma sa cosa deve fare e, senza perdere tempo, lancia un messaggio di all’erta a Tony Stark

 

Ancora a New York in una casa di un quartiere residenziale, la tranquillità della notte è scossa dai singhiozzi di un bimbo.

Maureen Raven si muove a fatica, ormai mancano pochi giorni alla nascita del suo secondogenito, un maschio ha detto l’ecografia e camminare è sempre più difficoltoso, entra in una camera in cui un bambino di circa quattro anni con i capelli rossi come quelli della madre, sta piangendo sul suo lettino. Lei si siede sul lettino e lo prende in braccio

-Su, su Jon calmati ora che succede?-

-I mostri mamma, i mostri dello spazio!- singhiozza il piccolo Jonathan Raven -Non lasciare che mi prendano mamma!-

-No piccolo Jon, la mamma ed il papà non permetteranno ai mostri cattivi di portarti via.-

Stringe a se il figlio, finché i singhiozzi cessano ed il bambino si addormenta. Si alza decisa a portarlo a dormire con se e lo porge al marito George che lo prende in braccio teneramente. Mostri? Un padre qualunque lo prenderebbe per un semplice incubo infantile, ma George Raven non è un padre qualunque e, nel fondo della sua mente, un istinto che nemmeno lui è capace di comprendere grida: PERICOLO! E lui ha imparato a dar retta a quella voce

 

 

2.

 

Nel palazzo dei Vendicatori i più potenti eroi della Terra attualmente in carica: Scarlet, Wonder Man, Photon, Iron Man, Occhio di Falco, hanno ascoltato il resoconto di Capitan America, Henry Pym, Pantera Nera ed il Fulmine Vivente, appena giunto da Los Angeles.

-Uhm! – commenta Iron Man –Se si fosse limitato a Cap ed Hank avrei pensato ad una specie di coincidenza, ma anche T’Challa e Miguel hanno avuto lo stesso sogno e perfino Jocasta mi ha avvertito di un’esperienza analoga, Non può essere un caso

-Quando io ed Hank siamo finiti in quel futuro i Vendicatori erano proprio composti da loro oltre alla Dinamo Cremisi e Thundra e poi quel giovanotto, Killraven

-Anche la Dinamo Cremisi ha avuto lo stesso sogno.- dice Pantera Nera –Me ne ha parlato stamattina, appena ci siamo visti e mi ha detto di essersi molto agitato, anche se non capiva bene perché.-

-Mmm. A quanto pare tutti i protagonisti della nostra piccola avventura nel futuro hanno avuto lo stesso sogno.- interviene Giant Man –Io e Cap che c’eravamo finiti durante la Guerra del Destino e coloro che la vivranno nel loro futuro. Mancano all’appello Thundra, che può non aver ricevuto l’avvertimento trovandosi nella dimensione di Polemachus e Killraven, di cui non sappiamo nulla, ma che oggi non può essere più di un bambino.-

-Hai detto avvertimento…- interviene Scarlet -…intendi dire che è stato un messaggio deliberato?-

-Sicuramente!- approva Capitan America -Qualcuno che è al corrente del piano d’invasione marziana ed ha voluto mandarci un avvertimento spedendolo sotto forma di premonizione a coloro furono coinvolti con quel frammento della guerra del destino.-

-Ma chi?- si chiede Occhio di Falco.-

-Qualcuno che ha la capacità di captare attività aliene, che ha partecipato alla Guerra del Destino si serve di sotterfugi e che non è nuovo ad influenzare le menti altrui in forma subliminale!- Risponde Cap

-L’intelligenza Suprema!- esclama Wonder Man

-O lui o Immortus. Entrambi rispondono a queste caratteristiche!- interviene ancora Iron Man –

A sentire parlare di Immortus Scarlet ha un involontario tremito. Pochi personaggi hanno manipolato la sua vita in modo così profondo come ha fatto Immortus e se lui è davvero coinvolto…

-Comunque…- continua Iron Man -… non ha molta importanza ora. La domanda reale è: se l’avvertimento è vero, e di questo siamo tutti convinti, credo, e l’invasione sta davvero per arrivare, cosa possiamo fare per fermarla?-

-Non possiamo andare dalle autorità e dire: stanno per arrivare i Marziani perché alcuni dei nostri membri l’hanno sognato, ci spediscono tutti in una cella imbottita nonostante la nostra reputazione.- dice Occhio di Falco

-Sono d’accordo! – interviene Photon –Ma qualcosa dobbiamo fare!-

-Ne parleremo con lo S.H.I.E.L.D.- dice Cap –Nick Fury è un uomo in gamba e crederà di certo al pericolo. Lo chiamo immediatamente.-

            Senza perdere altro tempo Cap attiva il comunicatore sopra il tavolo delle riunioni e, poco dopo ecco comparire il volto di Nick Fury

-Che posso fare per te Testa Alata?- chiede

La questione gli viene subito spiegata e Nick si dimostra, come al solito, sbrigativo:

-Venite subito qui Ho una certa idea in mente e prima ci muoviamo, meglio è.-

-Ok Nick arriviamo!-

            E senza dire altro il gruppo di uomini e donne noto come i Potenti Vendicatori si muove verso la meta.

 

3.

 

Nella sede newyorkese dello S.H.I.E.L.D. Nick Fury si dimostra sbrigativo come sempre.

-Muovetevi eroi, venitemi dietro.-

Lo seguono sino ad un ascensore, che li porta ad un livello ancor più basso della sede sotterranea e qui Fury si ferma davanti ad una parete, di fronte a quello che Hank Pym identifica per un sensore ottico

-Colonnello Nicholas Fury, Qualifica: Direttore. Richiedo accesso

<<Soggetto Nick Fury: identificazione eseguita. Richiesta di accesso accolta>> recita una voce meccanica, La parete si spalanca ed entrano in un ampio salone, dove un gruppo di persone in uniforme S.H.I.E.L.D. con su dei camici esamina una serie di grafici, mentre tre uomini e due donne sono seduti su poltrone collegati a vari sensori.

-Benvenuti alla nostra divisione E.S.P.- dice Nick

I Vendicatori non sembrano molto impressionati. Nel corso della loro storia hanno visto troppe manifestazioni di potere psionico per esserlo. Fury chiama un agente che sino ad allora era rimasto in disparte.

-Vi presento George Raven è uno dei nostri migliori espers, dotato di poteri psichici che non sfigurerebbero in un confronto con Fenice ed altri come lei. Solo che George ha preferito continuare a lavorare per noi, invece che mettersi le mutande sopra i pantaloni ed andare a salvare il mondo.-

-Non ne ho mai sentito parlare, infatti. – interviene Scarlet. –Lei è un mutante Mr. Raven?-

-No, non credo!- risponde lui –Avevo delle comuni abilità E.S.P. lettura delle carte Zener, telepatia di basso livello. Fui uno dei tre agenti selezionati per il programma E.S.P. dello S.H.I.E.LD. Anni fa, mentre ero collegato alla macchina amplificatrice…- fa un gesto, indicando il macchinario cui sono collegati i cinque agenti visti prima -…la stessa che serviva a collegarci fra noi ed amplificare i nostri talenti naturali, fummo sottoposti ad un attacco psionico da parte dell’Artiglio Giallo [1][2]. L’esplosione che seguì al feedback psichico uccise i miei due compagni e mandò me in coma. Mi risvegliai dopo mesi e ben presto scoprii che le mie facoltà psioniche erano incredibilmente aumentate a livelli prima inimmaginabili. Da allora sono a capo della Divisione E.S.P.

-George mi ha fatto un rapporto strano stamattina. Suo figlio stanotte ha avuto un incubo molto simile al vostro e lui ha avvertito l’urgenza di informarmi. Ha imparato a fidarsi delle sue sensazioni sapete?-

-Ecco perché eri pronto per noi!- esclama Capitan America

- Infatti! -

Giant Man interviene:

-Agente Raven, ha detto che suo figlio ha avuto lo stesso nostro incubo. Ha per caso una sua foto con se? Vorrei vederla se non le spiace.

-Certo, nessun problema, ne porto sempre una con me sapete? Sono un padre orgoglioso e tra poco lo diventerò ancora. Oh eccola, lui si chiama Jonathan.-

Henry Pym guarda la foto. Certo, pensa, non si può essere sicuri, visto che il bambino della foto è ancora molto piccolo, ma l’idea che gli è balenata dopo aver sentito che anche il piccolo ha avuto un incubo come il loro, gli sembra proprio fondata: Jonathan Raven nell’oscuro futuro visitato da lui e Cap, diventerà il guerriero della libertà chiamato Killraven. Fa vedere la foto a Cap e lui annuisce. Intanto Fury si rivolge loro:

-George esaminerà le menti di quelli che hanno avuto l’incubo, in particolar modo Cap e Giant Man, e verificherà se la vostra storia è vera. Dopodiché manderò un rapporto urgente alle Nazioni Unite ed il Segretario Generale dovrà ascoltarmi.-

-Molto bene.-, dice Cap –Cominciamo allora.-

Cap, Giant Man, Pantera Nera ed il Fulmine Vivente si sistemano in apposite poltroncine ed indossano dei caschi collegati mediante cavi ad un altro casco ora indossato da George Raven

-Rilassatevi.- dice Raven –Lasciate che i vostri pensieri fluiscano liberi….-

La mente di George Raven si espande e si collega a quella dei suoi "pazienti", entra nei loro ricordi ed essi diventano per lui un ambiente concreto dove i suoi stessi sensi gli trasmettono un’illusoria percezione di fisicità. Eccolo condividere i ricordi di Capitan America e Giant Man: il loro arrivo in un’America futura, devastata da una guerra con una razza aliena. Vede uno di quei tripodi, come li chiamano, e prova ad espandere la sua coscienza per vederne l’interno, il pilota ha forma umanoide, con un solo occhio nero al centro della testa. Raven intuisce che non è un vero marziano, ma piuttosto una sorta d’ibrido. I marziani dove sono? Se potesse riuscire a captare l’immagine di uno di loro, magari estraendola dai ricordi inconsci dei suoi soggetti….Prova ad espandere ancora la sua mente ed improvvisamente sente qualcosa: una mente diversa, spaventosamente aliena che lo attira come la fiamma attira la falena. Non ha mai provato quella sensazione è come se…OH MIO DIO!

 

SEI PRESO NEI MEANDRI DI UNA MENTE ALIENA. QUALCOSA O QUALCUNO I CUI PROCESSI MENTALI SONO TOTALMENTE DIFFERENTI DA QUELLI CHE CONOSCI. SEI COMPLETAMENTE DISORIENTATO ALL’INIZIO POI È COME SE QUELLA FOSSE LA TUA MENTE, COME SE IL CORPO IN CUI TI TROVI FOSSE IL TUO, ANCHE SE TI DA UNA SENSAZIONE DI STRANIAMENTO CHE NON SAI SPIEGARE. ISTINTIVAMENTE MUOVI I TENTACOLI (Tentacoli?) ED I TUOI OCCHI (Occhi?) METTONO A FUOCO L’AMBIENTE. UN’AMPIA SALA SOTTERRANEA DOVE ALTRI COME TE SI MUOVONO SCIVOLANDO SUL TERRENO. IN UNA FRENETICA ATTIVITÀ. SENTI LA TUA VOCE (Voce?) DIRE:

-TUTTO È PRONTO ORMAI. ORA CHE ABBIAMO DEFINITO GLI ULTIMI DETTAGLI POSSIAMO PASSARE ALL’INVASIONE-

VORRESTI URLARE, MA TI ACCORGI DI NON POTERLO FARE LE TUE ORECCHIE (Orecchie?) SENTONO I DISCORSI DEI TUOI COMPAGNI E MENTRE LA COMPRENSIONE SI FA STRADA, L’ORRORE DIVENTA PIÙ FORTE, SEMPRE PIÙ FORTE ED ALLORA NULL’ALTRO HA PIÙ IMPORTANZA. DEVI URLARE, DEVI!!!!

 

L’urlo risuona nella stanza mentre George Raven crolla al suolo e Nick Fury stesso si precipita a sorreggerlo. Lo svenimento di Raven dura pochissimo e quando lui si riprende per qualche attimo fatica a rendersi conto di dove si trova, poi alla fine parla:

-Sono entrato nella mente di un marziano. Non so com’è successo, ma è così!-

-I marziani sono già sulla Terra?-chiede preoccupata Scarlet

-No, per quanto sembri impossibile ero su Marte dentro il corpo di un personaggio importante. Ho condiviso i suoi pensieri come se fossi lui e so, Mio Dio, so!-

-Agente Raven!- È Capitan America a parlare con voce gentile, ma decisa –Se la sente di raccontarci la sua esperienza?-

            E lo fa, con calma, spronato anche dalle domande di Cap. Racconta dei Marziani, che poi non sono veri Marziani, sono emigrati su Marte moltissimo tempo fa da un altro pianeta. Il loro scopo: impadronirsi delle ricchezze e delle risorse del nostro pianeta, schiavizzare il genere umano, usarlo come riserva di cibo.

-Quando ci sarà l’invasione?-chiede Iron Man

-Non sono sicuro…in quel corpo comprendevo la loro lingua, forse era comunicazione telepatica, non so, credo di aver capito: una settimana, ma su che base misurino il tempo non sono certo.-

-Molto bene Raven.- interviene Fury.- A questo punto ne sappiamo quanto basta. Per quanto mi riguarda la minaccia è vera ed io non intendo perdere tempo. Avvertirò subito il Segretario Generale! Quanto a voi, eroi, vi consiglio di muovervi. So che non avete più legami con alcun Governo, ma questa è davvero una minaccia seria.-

            Cap fissa Nick con volto corrucciato, lo conosce da tempo ed è certo che sa qualcosa che ancora non ha detto. Infine risponde..

-Molto bene Nick. Sappiamo cosa fare.-

-Bene puoi star certo che convincerò il Segretario a convocare una riunione speciale dell’assemblea-

-Per quando?-

-Domattina ti va bene?-

            Ora Cap è certo che Fury sa il fatto suo, ma la sua espressione non cambia. Per quanto detesti questi giochetti, si fida di Nick e sa che a tempo debito saprà quel che è necessario sapere.

-È perfetto.- si limita a rispondere

-Allora ti garantisco la riunione più colorata di tutti i tempi!-

Usciti i Vendicatori Fury si avvicina ad un monitor, consulta rapidamente un file, su cui si legge una data: 1901. Il suo volto è sempre più corrucciato, poi attiva una linea diretta.

-Buon Giorno Signor Segretario Generale, mi spiace disturbarla, ma c’è un emergenza.-

-Di che si tratta Colonnello?-

-Priorità AAA signore.-

-Dio! Ne è certo? Davvero certo?-

-Si signore, ho delle fonti totalmente affidabili.-

-Capisco. Cosa suggerisce?-

-Capitan America ha chiesto il permesso di tenere una riunione di tutti i superesseri rintracciabili al Palazzo di Vetro e di convocare una sessione straordinaria dell’Assemblea Generale per spiegare le sue ragioni.-

-Si, accordato. Attiverò immediatamente le procedure.-

Terminata la conversazione Kofi Annan rimane un attimo pensieroso.Conosce il codice di priorità AAA, ma sperava non fosse necessario, eppure …la Terra è stata oggetto di più di un attacco alieno negli anni. Alcuni sono rimasti segreti, mentre altri…Il suo compito è chiaro e senza esitare fa quel che deve.

 

Nella sala Ovale George W. Bush ha appena finito di ascoltare il Segretario Generale dell’O.N.U. Priorità A.A.A.. Un pericolo chiaro ed imminente. Sa quel che va fatto. Chiama immediatamente il Consigliere per la Sicurezza Nazionale e gli dà le opportune istruzioni, poi si fa mettere in contatto con Londra, Parigi, Mosca e Pechino.

 

            Cremlino, Il Presidente Vladimir Putin ha ascoltato Kofi Annan ed anche lui sa cosa fare. Si rivolge alla sua assistente:

-Faccia chiamare il Guardiano d’Acciaio.- le dice. –Immediatamente!-

 

            N. 10 di Downing Street, Londra. Tony Blair non ha bisogno di riflettere sul da farsi. In pochi minuti ha già impartito le sue direttive: trovare Union Jack e portarlo, volente o nolente, nel suo ufficio.

 

            Pechino, il Presidente Jiang Zemin ha ascoltato il rapporto di Kofi Annan ed ora è a colloquio con il suo Primo Ministro Zhu Ronji.

-Trovatelo! –dice –E convincetelo a collaborare.

-E se non volesse? Non sarà facile.

-È necessario. Deve farlo. È in gioco la sicurezza della nazione e forse del mondo. Questo deve essere più importante di qualsiasi divergenza politica. In ogni caso allertate immediatamente la Forza della Cina-

 

Parigi. Palazzo dell’Eliseo. Anche il Presidente della Repubblica Jacques Chirac ha ricevuto il rapporto e sa che non si deve perdere tempo. Chiama la segretaria.

-Mademoiselle mi chiami Monsieur Jospin, immediatamente!- e quando il Primo Ministro Lionel Jospin gli viene passato, lo informa della situazione ed alla fine dice:

-È arrivata l’ora di attivare il Progetto Marianna!-

 

Al Palazzo dei Vendicatori, Capitan America ha lanciato un messaggio a tutti coloro che sono stati vendicatori dalla fondazione del gruppo ad oggi e poi ha mandato un messaggio a tutti i super gruppi che è riuscito a rintracciare. Presentarsi al Palazzo dell’O.N.U. il mattino dopo senza indugio.

 

Fury è ancora al comunicatore, stavolta la sua chiamata è diretta a Salem Center, Contea di Westchester, New York. All’altro capo del filo, per così dire, il Professor Charles Xavier

-Colonnello Fury, ultimamente ci sentiamo spesso. – dice l’uomo considerato il più grande telepate della terra

-Ho bisogno di un favore professore da lei o dalla sua amica Rossa.-

-Perché? No, non dica nulla…-

La comunicazione si sposta di colpo sul piano telepatico

<<Comprendo i motivi della sua preoccupazione Fury e li condivido. Consideri le mie risorse a disposizione del bene comune>>

<<Grazie, ora, se non le spiace…certe cose mi fanno venire….>> -…il mal di testa.-

-Come desidera colonnello, la chiamerò non appena sarò pronto.-

Uomo in gamba, pensa Nick mentre si alza, un tantino arrogante, ma, dopotutto, anch’io ho un po’ questo difetto. Ora pensiamo a Raven.

 

 

4.

 

Palazzo di Vetro, sede dell’O.N.U. È in corso la più strana riunione dell’Assemblea Generale che si sia mai vista. Sul palco degli oratori c’è Capitan America pronto a parlare, nell’ampia sala vi sono tutti i Vendicatori. Dietro a Cap i Fondatori: Giant Man, Wasp, Hulk, Iron Man, grande assente Thor. Nella sala ci sono Wonder Man, Quicksilver, Scarlet, Occhio di Falco, la Vedova Nera, Dragoluna, Falcon, Tigra, She Hulk, Photon, Starfox, Firebird, Moon Knight, Il Fulmine Vivente, Quasar, Sersi, L’Uomo Sabbia, L’Uomo Ragno, Stingray, Darkhawk, Rage, Justice, Songbird, Silverclaw, Capitan Marvel e poi la Pantera Nera, la Visione, U.S.Agent, membri anche del supergruppo WorldWatch e con gli altri membri del loro gruppo al fianco, il Cavaliere nero, Namor Sub-Mariner, Warbird (segretamente membri dei rinati difensori ed in mistico contatto con il Dr. Strange), la Bestia, membro anche degli X-Men e poi altri gruppi con i loro membri: I Fantastici Quattro, Alpha Flight (Guardian, Snowbird, Puck, Northstar, Aurora, Shaman ed Heather Hudson il loro supervisore), il supergruppo nazionale russo, la Guardia d’Inverno (Guardiano d’Acciaio. Vanguard, Stella Nera, Fantasma, Vostok, Airstrike, Powersurge) e, più in disparte, i Cinesi di China Force, i cui nomi e poteri rappresentano i segni zodiacali cinesi (Drago di Giada, Serpente, Cavallo, Montone, Scimmia, Cane, Gallo, Maiale, Topo, Bufalo, Tigre, Coniglio).

Da uno dei palchi destinati al pubblico, il Prof. Charles Xavier, accompagnato dalla sua assistente Jean Grey Summers, segue l’insolita riunione. Se molti dei supereroi presenti non ne sono ignari, quasi nessuno degli altri presenti sa che Xavier è il fondatore e leader del gruppo di mutanti noto come X-Men e che sia lui che Jean sono due potenti telepati che in questo momento sono in contatto telepatico con la Bestia e con tutto il resto del gruppo

Nella sala s’intrecciano il vociare dei supereroi e quello dei delegati delle nazioni affiliate all’O.N.U. che, dai loro scranni, mostrano segni d’insofferenza.

            Finalmente Cap parla. Con voce ferma ed asciutta narra quel che sa. Coloro che lo conoscono bene ascoltano in silenzio e non nascondono la loro preoccupazione. Dal settore dei delegati arrivano i primi brontolii

-Tutto questo è assurdo.- dice il delegato di una nazione europea –Ci chiedete di autorizzare una mobilitazione mondiale sulla base di sogni, assurde verifiche psichiche ed altri vaghi indizi.-

-Non ci credo neanche un po’.- interviene un altro delegato. -Marziani, tripodi, sembra un seguito non autorizzato de "La Guerra dei Mondi" di Wells.-

-Io…ora ricordo…- interviene l’Uomo Ragno (Peter Parker) -…alcuni anni fa ho avuto una strana avventura con questi Marziani, durante un viaggio nel futuro con la macchina del tempo del Dottor Destino.-

-Signori! – interviene a sua volta Reed Richards – Appena sono stato informato dai Vendicatori e dallo S.H.I.EL.D., ho usato i miei strumenti di misurazione spaziale, grazie alla collaborazione della Stazione Spaziale Starcore, e della Stazione Lunare S.H.I.EL.D. ho potuto rilevare strane anomalie su Marte.-

-Anomalie, macchine del tempo. Mi scusi Dott. Richards, rispetto le sue competenze, ma chi ci garantisce che queste anomalie hanno a che fare la pretesa invasione?- dice un altro delegato

-Io lo garantisco!-

La voce proviene dal fondo della sala e tutti si voltano per testimoniare l’ingresso teatrale del Dottor Destino! È dai tempi di Onslaught che la maggior parte di coloro che sono riuniti nella sala non lo vede e per molti di loro la domanda è: che fine ha fatto dopo la sua battaglia con Thor, quando gli eroi tornarono a casa dal Rinasciverso? Una domanda destinata a restare senza risposta per ora. Destino avanza e si ferma nel centro della sala. I suoi occhi si fissano in quelli di Reed Richards ed è come se tra loro si stabilisse una tacita intesa

-I miei detector confermano le conclusioni di Richards. Su Marte sta succedendo qualcosa. Un’attività che non dovrebbe esserci in un pianeta da tempo morto. Io vi dico, signori: non perdete tempo in chiacchiere. È l’ora di agire e che la Terra unisca le sue forze per la difesa!-

-Già, magari sotto il tuo comando, vero?- interviene sarcasticamente la Cosa

-Indubbiamente le armate dell’umanità trarrebbero giovamento dalla mia guida Grimm, per quanto dubito che il tuo limitato intelletto arrivi a capirlo.-

-Brutta scatola di sardine troppo cresciuta adesso ti faccio….-

Mr. Fantastic interviene trattenendolo e dice:

-Calmati Ben, sono certo che Victor si renda ben conto che nessuno gli affiderebbe volentieri quel ruolo!-

-Su questo concordiamo Richards. So bene che nessuno si fiderebbe di me. Sono, comunque, venuto per collaborare alla difesa comune e sono pronto ad agire da uguale tra gli uguali.-

Reed Richards lo fissa senza dir niente, riflettendo.

-Ancora non ho udito o visto niente che possa convincerci dell’esistenza di questo pericolo alieno.- dice improvvisamente la Dottoressa Alda Huxley, delegata di Genosha

            Nick Fury è stato finora in silenzio alle spalle di Cap, ma adesso avanza verso il microfono e parla

-Signori! Le prove esistono e le ha portate per noi un ospite illustre. Molti di voi ne hanno certo sentito parlare, è un nome illustre e rispettato sin dalla Prima Guerra Mondiale ed il suo attuale portatore si è dimostrato degno di quel rispetto: Union Jack!-

Ed eccolo salire sul podio sotto gli occhi i tutti. L’uomo sotto la maschera, Joey Chapman, deglutisce. Dopo tutto questo tempo ci sono aspetti del suo essere un eroe simbolo che non gli riesce accettare facilmente, chissà come ha fatto Capitan America a farci l’abitudine? Si schiarisce la voce e cerca di assumere un tono autorevole.

-Signori delegati. Il mio Governo, vista l’emergenza, mi ha autorizzato a divulgare questa documentazione. Si tratta, come potrete vedere dalle immagini proiettate sulle parete alle vostre spalle di documentazione fotografica ed altro che prova incontrovertibilmente che nel 1901 I Marziani arrivarono sulla terra invadendo la campagna inglese e che, solo per un puro caso, la loro invasione fallì salvando l’umanità.-

            Nella sala buia scorrono antiche immagini di tripodi che scorazzano per la campagna, un disco abbattuto, la foto del suo occupante, morto: un essere chiaramente non umano e nemmeno umanoide, simile piuttosto ad una piovra, ma con un corpo più grosso e tozzo. Nel silenzio si ode la voce di Guardian il leader del gruppo canadese Alpha Flight,

-I Quwrlln, somigliano ai Quwrlln!-

-Come? Ti dispiace ripetere Guardian?- chiede Cap

E Guardian racconta della sua esperienza, di come, anni prima, per salvare sua moglie ed i suoi amici dalle conseguenze dell’esplosione dei circuiti del suo costume, attivò al massimo il campo elettromagnetico del costume stesso e si ritrovò sbalzato nel tempo e nello spazio su Ganimede, una delle lune di Giove diecimila anni nel passato e lì sarebbe morto nell’ambiente inadatto alla vita umana se non l’avesse salvato proprio la razza d’abitatori del planetoide: i Quwrlln, appunto [1][3].

-Erano molto simili ai marziani, ma più piccoli, i tentacoli erano simili.-

-Uhm!- interviene Reed Richards –Potrebbero essere della stessa stirpe, ma di un ramo differente, magari un’evoluzione. Si potrebbero essere spostati su Marte chissà da quanto tempo e…-

-Io vorrei sapere perché nessuno ha mai saputo niente di quest’arrivo dei Marziani nel 1901. A parte H.G. Wells sembra!- insiste la Huxley

-Il mio governo scelse di mantenere il segreto sull’episodio.-, risponde Union Jack- Dopotutto l’invasione avvenne in un’area relativamente ristretta ed all’epoca non c’erano i mezzi di comunicazione di massa di oggi. Fu piuttosto facile, in fondo. Mr. Wells fu uno dei testimoni oculari dell’evento e fu coinvolto assieme ad altre persone di cui non posso fare il nome. In seguito gli fu dato il permesso di fare in resoconto romanzato dell’evento.-

-Uhm ed ora ci verrà a dire che i Marziani furono sconfitti perché incapaci di resistere all’azione dei più comuni germi terrestri.-

-Esattamente signora, accadde proprio così e fu un bene, perché all’epoca, e forse anche oggi, non possedevamo mezzi adatti a respingere l’invasione. Fossi in lei, però, non spererei che il miracolo si ripeta.-

-Infatti!- dice Reed Richards –Sicuramente in questi 100 anni. I Marziani, chiamiamoli pure così, anche se sappiamo che non sono originari del pianeta rosso, hanno sviluppato delle difese contro i germi patogeni del nostro pianeta.-

-Richards ha sicuramente ragione.- interviene il Dottor Destino e Reed si concede il lusso di un sorriso. –-Gli alieni hanno certo pensato a questo fattore. Per cento anni si sono preparati ed è probabile che vogliano anche ritorcere contro di noi quel che li ha sconfitti la prima volta. Aspettatevi un attacco batteriologico, signori. Se io fossi al posto dei loro capi, ci avrei sicuramente pensato.-

            Il silenzio cade nella sala, un silenzio rotto solo dalla voce di Kofi Annan:

-Signori mi state dicendo che dobbiamo aspettarci una guerra totale su scala planetaria?-

Capitan America guarda negli occhi dei suoi compagni, Destino compreso, poi con voce ferma:

-Si Signor Segretario Generale, la più spaventosa guerra che si sia mai vista. Portata da esseri il cui unico fine è lo sterminio del genere umano. Sono stato nel futuro che ci preparano i marziani. Rovina e morte ed oltre sei miliardi di essere umani massacrati in meno di vent’anni. Io non permetterò che ciò accada realmente. I Governi del mondo dovrebbero agire con saggezza ed unirsi nella difesa. Il pericolo minaccia tutti non possiamo permetterci il lusso dell’egoismo!-

-La ringrazio Capitano ed ora, credo che la questione possa passare al voto!-

 

 

5.

 

È l’alba ormai quando i supereroi rientrano nella sala dove, per l’intera giornata, si è svolta un’accesa discussione tra i membri dell’Assemblea ed una volta che questa è finita, si è riunito il Consiglio di sicurezza per stabilire i dettagli operativi. Durante quest’ultima riunione tutti sono stati fatti allontanare e solo a questo punto è consentito loro di rientrare. È il Segretario Generale a parlare:

-Signori, come sapete l’assemblea ha approvato la mobilitazione mondiale. Le forze N.A.T.O. sono già state messe a disposizione e così anche quelle delle varie alleanze. La Repubblica Popolare Cinese ed i suoi alleati del Sud Est Asiatico non aderiranno al comando unificato, ma le loro forze armate saranno a disposizione attraverso il membro cinese dello Stato Maggiore Unificato dell’O.N.U.-

Cap scuote la testa:

-Non hanno voluto aderire al comando unico? Possibile che siano così gelosi della loro indipendenza da non ….-

-Purtroppo ci sono sempre questioni di politica che non credo sia necessario spiegarle, Capitano.-

-Lo so, forse sono troppo ingenuo, ma speravo che in frangente simile….-

-È stato, comunque, raggiunto un accordo per porre tutte le forze superumane organizzate sotto un unico comando

-Un po’ di buon senso ogni tanto.- commenta Iron Man -Di superumani ne saranno impiegati parecchi…sei riuscito a rintracciare un sacco di gente, Cap. Ed ora che ci penso, non ho potuto fare a meno di notare l’assenza di Thor…-

-Sono riuscito a contattarlo per miracolo. E’ su Asgard, e pare che stia combattendo un’altra guerra.

-Questa non ci voleva…un peso massimo come lui ci avrebbe fatto comodo.-

-Ha detto però che troverà un sostituto che "abbatterà i Monti dell’Oscurità al tuo comando"-

-Chi può sostituire Thor ?-

Le poche voci della sala s’interrompono di colpo, mentre entra un massiccio alieno dalla pelle arancione e dalla testa di cavallo, brandendo un martello dorato.

-Guerrieri di Midgard…il Figlio di Odino mi ha mandato in vostro aiuto per respingere i vostri nemici.

-Beta Ray Bill…da quanto tempo.-

-Mi rincresce che il possente Thor non abbia potuto partecipare alla battaglia, così come mi rincresce non aver potuto combattere al suo fianco per Asgard. Thor mi disse che sarai tu a dirigere la battaglia…ti dono i miei servigi.-

-Il capo non è ancora stato scelto, Bill, ma sarai un valido aiuto.-

"Un Thor alieno con una testa da cavallo…ed io che pensavo che la vita di New York fosse strana" commenta fra se Iron Man, lieto di essere riuscito a non pensare all’invasione per qualche secondo. Intanto il Segretario Generale prosegue la sua esposizione:

-Per far si che gli interessi delle singole nazioni siano adeguatamente salvaguardati, è stato deciso di attivare un Protocollo per cui le forze superumane saranno poste sotto la supervisione di uno stato maggiore composto da un rappresentante della comunità superumana per ciascuno dei cinque paesi membri permanenti del Consiglio di Sicurezza.-

            Un mormorio si leva dal gruppo di figure in costume presenti nella sala. Il Dottor Destino rimane in silenzio e così Reed Richards.

-Beh!- commenta Occhio di Falco –Non dovremmo essere così sorpresi, credo. Per fortuna che abbiamo con noi il migliore dei simboli nazionali, sono contento che sarai tu a guidarci Cap..-

Cap non risponde, fissa Kofi Annan che continua:

-I membri erano stati selezionati da tempo sulla base delle loro caratteristiche di abilità, potenza, affidabilità e…ahem…patriottismo e sono: per gli Stati Uniti…U.S.Agent…-

-Cosa??- sbotta Occhio di Falco se credete che mi farò comandare da quel mezzo fascista di Capitan America di 2° categoria…

-Calma Clint!- interviene Cap. Il Segretario Generale continua:

-…per la Russia: il Guardiano d’Acciaio; per la Cina: il Drago di Giada; per il Regno Unito: Union Jack ed infine per la Francia Marianna.-

Mentre dice così, entra nella sala una giovane donna drappeggiata in un corto costume azzurro, bianco e rosso e con in testa una specie di cuffia con una mascherina che le copre la parte superiore del volto ma lascia liberi i lunghi capelli biondi.-

-Marianna eh? Che razza di nome per una supereroina.- commenta Johnny Storm.

-È il nome del simbolo nazionale francese ed anche se non sarà molto eroico, io lo porto con onore.-

-E che cosa sai fare oltre che far girare la testa agli uomini con il tuo bell’aspetto, baby?-

            Con un gesto rapido la ragazza afferra Johnny per il polso e lo fa volare sopra la sua testa ed atterrare sul posteriore.

            Mentre la cosa ride, Marianna dice:

-Sono una super soldatessa, e sono al massimo del mio potenziale fisico.-

-Di questo non avevo mai dubitato!- commento Johnny rialzandosi.

-Benvenuta tra noi Marianna!- le dice Cap. –So cosa significa essere un simbolo del proprio paese e ti auguro buona fortuna.-

-Grazie Mon Capitaine. È un onore per me incontrarla. Molti francesi le devono molto ed io…beh sono nuova è vero, ma il mio paese mi ha scelta ed io faro tutto quanto posso per essere all’altezza del mio compito.-

-Ne sono convinto.-

            Kofi Annan prosegue:

-Per le vostre necessità potrete utilizzare le risorse O.N.U. e S.H.I.E.L.D., il Colonnello Fury vi fornirà ogni necessaria informazione. Detto questo, dichiaro sciolta questa riunione e vi auguro buona fortuna signori.-

            Così dicendo, il Segretario Generale lascia il suo posto e con lui, a poco a poco, anche i delegati delle varie nazioni si alzano e se ne vanno lasciando nella sala solo uomini e donne in variopinti costumi

 

 

6.

 

Il tempo passa, nelle cancellerie di tutto il mondo ordini vengono dati, postazioni missilistiche sono puntate verso il cielo, gli stati maggiori mandano ordini alle loro forze armate. Ogni esercito è in stato di allerta. Per la prima volta da quando è stato istituito, oltre cinquant’anni fa, si riunisce Lo Stato Maggiore Riunito degli eserciti dell’O.N.U. In una sala riservata nel Q.G. dello S.H.I.E.L.D. a New York, quattro uomini ed una donna in costume si fronteggiano. Incomprensibili motivazioni politiche li hanno investiti di una pesante responsabilità e non c’è nessuno di loro che non ne sia pienamente consapevole. Non c’è molto tempo da perdere in discussioni e loro lo sanno, la loro prima decisione operativa non tarda. Alla loro prima uscita ufficiale, tutti gli occhi sono su di loro. Nell’ampia sala ci sono anche più superumani di prima, si sono, infatti, aggiunti anche gli X-Men

U.S.Agent è il primo a parlare

-Signori. Io ed i miei colleghi abbiamo preso una decisione. Siamo stati tutti d’accordo che noi cinque rappresentiamo lo Stato Maggiore, ma le forze superumane hanno bisogno di un Comandante in Capo Operativo.-

-Infatti!- interviene Union Jack –Abbiamo convenuto che deve essere qualcuno dotato della necessaria autorevolezza e capacità di leadership.-

-Si.- dice il Drago di Giada, nonostante sia molto potente quando è nella sua forma di drago, ora manifesta una certa timidezza, la situazione è nuova per lui, parla con un po’ d’incertezza, ma non ha bisogno d’interpreti. –dovevamo scegliere qualcuno a cui tutti avrebbero obbedito senza discussioni

-Infatti..- è Marianna stavolta, la sua voce non è così ferma quanto vorrebbe, lei è una vera debuttante e parte subito in seria A, ma deve fare il suo dovere. –Nessuno di noi risponde a questi criteri: io e Drago siamo troppo nuovi su questa scena, Union Jack non si sente pronto, il Guardiano e U.S.Agent susciterebbero troppo diffidenze…-

-Da!- è il Guardiano d’Acciaio a parlare. Il suo inglese è perfetto, con una traccia d’accento appena maggiore di quello della Vedova Nera, -Di questo eravamo tutti convinti. Non abbiamo avuto dubbi, solo un uomo ha i requisiti giusti e noi lo sapevamo. Con l’autorità di cui siamo stati investiti dai nostri governi e dal Consiglio di Sicurezza, Capitan America sei nominato Comandante in Capo di tutte le forze superumane.-

Un brusio si leva dalla folla, commenti positivi perlopiù, l’unico a rimanere in silenzio è proprio Cap, per un lungo attimo sembra riflettere, poi si dirige verso l’ampio tavolo, preme una serie di bottoni ed appare una mappa mondiale tridimensionale olografica:

-Una cosa voglio che sia chiara per tutti. Molti di noi sono dotati di poteri che non hanno i normali esseri umani. Grazie a queste doti possiamo essere d’aiuto, a volte possiamo fare la differenza, ma non potremo mai vincere questa guerra da soli. Daremo il nostro apporto là dove saremo necessari, ma questa è la lotta dell’umanità intera. Qui non esistono, mutanti, Eterni o…Inumani e nemmeno Russi, Americani Inglesi o altro, ma solo esseri umani che combattono per la salvezza di tutti. Sono stato chiaro?

-Perfettamente!-

<<I miei X-Men sono a sua disposizione Capitano, conti su di noi>> "dice" la voce di Xavier nella testa di Cap e lui annuisce

-Un’altra cosa. In quest’operazione dovremo cooperare tutti per il bene comune, qualsiasi attrito, disaccordo o rivalità di qualsiasi tipo dovrà, e sottolineo dovrà, essere accantonato. Se qualcuno di voi pensa, per qualsiasi motivo di non essere in grado di accettare queste condizioni, esser capace di combattere fianco a fianco con qualcuno degli altri od accettare ordini da me o da chiunque altro, lo dica adesso ed è libero di andarsene.-

            Il silenzio cala sulla sala, poi Cap prosegue:

-Molto bene, siamo tutti insieme allora. Per finire due precisazioni. Uno. Noi collaboreremo con le forze civili e militari, ma non siamo, sia chiaro, sotto la loro giurisdizione. Non siamo tenuti ad obbedire ai loro ordini, ma solo a quelli della catena di comando che parte dai nostri cinque colleghi designati dal Consiglio di Sicurezza amici per arrivare ai comandanti operativi di ogni singolo gruppo, sono stato Chiaro? Bene. La seconda cosa è molto semplice. Io comprendo la delicatezza della situazione, ma voglio che capiate che uccidere l’avversario dovrà essere considerata l’ultima risorsa. Ogni volta che potete, fate il possibile per neutralizzare l’avversario senza ucciderlo, non ho altro da chiedervi.-

-Bel discorso, cocco, ma, se qualcuno cercherà di farmi secco, io tiro fuori gli artigli, questo è certo!- dice Wolverine accendendosi un sigaro.

-Nessuno te lo impedisce Wolverine, sta alla tua coscienza. Per il momento, ti prego di spegnere quel sigaro, in questa sala non si fuma.-

-E se non lo volessi spegnere?-

-Te lo farei spegnere io!-

Wolverine e Cap si scambiano un lungo sguardo. Il canadese osserva il volto impassibile dell’americano, poi con un sogghigno schiaccia il sigaro nella mano destra senza mostrare il minimo fastidio

-Si..- commenta -…ci credo che lo faresti.-

            Un largo sorriso si stempera sui volti di molti presenti tra cui alcuni dei vecchi X-Men, mentre altri restano stupiti dal comportamento accomodante di Wolverine, ma ogni cosa ha un senso specialmente per Capitan America

Namor!- dice improvvisamente –Tu ti occuperai della difesa delle coste, scegli coloro che ti sembrano più adatti per il compito e coordinali come meglio sai. Spero che potremo contare anche sulle armate di Atlantide.-

-Certo- risponde l’orgoglioso principe.

-Bene, la Guardia d’Inverno può occuparsi della Russia e dell’Europa Orientale, Guardiano d’Acciaio, chi sceglieresti come leader al tuo posto?

-Mmm, mi spiace dirlo, ma nessuno dei miei compagni attuali ha la capacità di leadership adatta. Se posso permettermi. mi piacerebbe designare la Vedova Nera.-

-Puoi e la giudico un’ottima scelta…Natasha?-

Natalia Alianovna Romanova sorride ambiguamente e lancia uno sguardo carico di sottintesi al Guardiano d’Acciaio, poi risponde:

-Sembra che il destino mi riporti spesso nella madrepatria ultimamente [1][4]. Va bene, lo farò, ma cosa vi fa pensare che mi accetteranno?-

Mentre parla si gira a guardare coloro che dovrà guidare: Vanguard, che le lancia un’occhiata torva ed ostile, una perplessa Stella nera; un impassibile Vostok, un’enigmatica Fantasma, Airstrike e Powersurge la cui espressione non può essere colta sotto le maschere che coprono il loro volto, poi torna a guardare il Guardiano d’Acciaio che sorride divertito:

-Li convincerai a farlo, vedrai!- afferma

            Capitan America continua a parlare:

-Bene, immagino non ci siano dubbi sul fatto che la Forza della Cina si occuperà della difesa della sua nazione e dell’estremo oriente.-

-In effetti il mio Governo non ne permetterà un utilizzo diverso.- commenta Drago di Giada.-

-Mi pare di capire che non approvi questa limitazione..-

-Non ha importanza che io approvi o meno. È la mia nazione e quando ho accettato quest’incarico ho perso il diritto di lamentarmi.-

Cap scuote la testa:

-La libertà di pensare come vuoi è un diritto che nessuno può toglierti- dice e poi continua:

-Il gruppo giapponese chiamato Big Hero Six si occuperà del pacifico e dell’oceano indiano. Problemi Sole Ardente?-

-Nessuno mio capitano.-

-Ok, Alpha Flight si occuperà del Canada e di tutto il nord. Cavaliere Nero…-

-Dimmi Cap.-

-A te affido i superumani europei, sono certo che saprai fare un buon lavoro.-

<<Capitano, alcuni dei miei X-Men saranno in Europa, in Scozia, per l’esattezza, a protezione del Centro di Ricerche di Muir Island, ma sono a disposizione>>

<<Molto bene Professor X, la ringrazio>>

Mentre la comunicazione telepatica cessa, Cap non può fare a meno di pensare che Xavier ha preso un’iniziativa personale senza consultarsi con nessun altro. Ammetterebbe solo con se stesso che a volte trova quell’uomo irritante, Senza far trasparire quel che pensa, continua:

-Photon. Tu, Warbird, Starfox, Tigra e Dragoluna vi recherete nello spazio con l’astronave di Dragoluna. Dovrete proteggere lo Starcore 2 e la base lunare S.H.I.E.L.D. dall’attacco marziano.-

-Un momento!- replica Dragoluna –Dovrei essere io a comandare la missione.-

-Tu farai come dico io e niente discussioni. Non è il tempo di badare al tuo ego.-

Dragoluna vorrebbe replicare ancora, ma fissa Cap e ci ripensa. Intanto Cap continua:

-Ho bisogno di un gruppo d’intervento per l’Australia. Posso contare sugli X-Men mi è stato assicurato.-

<<Non si preoccupi capitano. Al suo ordine i miei X-Men sono pronti>>

<<Grazie Professore. Consideri quell’ordine dato>>

            Interrotta la comunicazione telepatica Cap continua:

-Sersi, voglio che tu vada ad Olympia e convinca i tuoi concittadini ad unirsi allo sforzo comune.-

-Non sarà facile, Ikaris è un tale testone.-.

-Ma tu ci sai fare no? Confido in te.-

Sersi ammicca e ride, Quasar interviene:

-A questo posso pensare anch’io, sono appena tornato da Olympia assieme a Makkari.-

-Va bene Quasar, ma per te ho un compito particolare e ne parleremo dopo. Gli altri resteranno per ora a mia disposizione.

-Il mio capo, Tony Stark, ha ricevuto l’incarico di riprogrammare le Sentinelle per la difesa spaziale e di disporne una squadra in Africa.- dice Iron Man

-E tu dovrai seguirlo, naturalmente. Accordato, prendi pure con te coloro che ritieni utili ed ora passiamo ad altro. Reed tu sei uno dei massimi scienziati che abbiamo a disposizione, pensi di poter preparare una difesa in tempo utile contro le armi marziane in grado di fondere le pile nucleari?-

-Si, il problema è solo il fattore tempo, per quanto ne sappiamo l’invasione potrebbe esserci domani!-

-Offro il mio genio per risolvere ogni problema.- interviene il Dottor Destino -Posso riuscirci da solo, naturalmente, ma con l’assistenza di Richards risparmieremo tempo, questo è certo.-

-Perché dovremmo fidarci di te? Non hai dato grandi prove in passato di saper collaborare.-

-Se serve a tranquillizzarti Capitano, hai la mia parola, mi sottoporrò al tuo comando, per il bene comune, come chiunque altro qui dentro. E la parola di Destino è legge per lui come per gli altri.-

-Reed. Tu cosa dici?-

-Destino è un uomo d’onore, ne sono certo. Se ha dato la sua parola, la manterrà, ne sono sicuro.-

-Si, lo penso anch’io. Giant Man, tu sei un eminente biochimico, a te il compito di trovare una difesa contro gli attacchi batteriologici dei Marziani. Un compito più per il Dottor Pym che per il tuo alter ego, ma indispensabile.-

-Sono già al lavoro Cap.-

-Se può servire.. –interviene Hulk -…io posso essere utile, per entrambe le ricerche, sono un fisico, ma ho fatto anche studi di chimica e medicina.-

- Ne terremo conto Bruce, ma avremo bisogno anche della tua forza oltre che del tuo cervello.-

-A disposizione Cap.-

-Perfetto, discuteremo i dettagli più tardi. Capitan Marvel!-

-Dimmi Capitano!-

-Ti ho fatto venire qua perché ho da affidarti una missione esplorativa. Devi andare dai tuoi amici di Titano ed in avanscoperta presso l’Intelligenza Suprema per cercare di scoprire che cosa sanno di questa faccenda. Qualcuno ci ha mandato un avvertimento ed io voglio sapere chi e perché. Sembra proprio lo stile dell’Intelligenza Suprema, ma non escludo anche Immortus, magari in uno dei suoi contorti piani per i Guardiani dl Tempo.

-I Guardiani del Tempo sono morti.- interviene Wasp – C’eravamo noi quand’è successo.-

-Ho avuto a che fare con queste entità pseudo cosmiche abbastanza spesso da sapere che non puoi esser certo della loro morte nemmeno se hai visto i loro cadaveri con i tuoi occhi.- ribatte Cap. -Quando si tratta di manipolatori del tempo e delle realtà parallele, poi…Già una volta Thor riferì di esser stato testimone della loro fine, eppure….-

"Dai retta a Testa Alata, Genny, lui sa sempre quello che fa" interviene Rick Jones

-Non chiamarmi Genny-

-Nessuno ti chiama Jenny, ragazzo.- interviene la Cosa. –Non è un nome di donna del resto?-

-Io…oh, lascia perdere, d’accordo Capitan America, parto immediatamente.-

-Grazie Capitano. Gli altri possono andare, ma restino a disposizione. Non tu Quicksilver e nemmeno Quasar, con voi devo parlare in privato

 

Gli eroi escono dalla sala. Appena usciti. la Cosa si accende un sigaro e ne passa uno a Wolverine

-Ah, finalmente!- dice Ben Grimm –Quel Cap è un gran bel tipo, ma troppo salutista per i miei gusti. A proposito, tappo, complimenti per la recita.-

-Di che parli?-

-Del tuo piccolo atto con Cap: "E se non lo volessi spegnere?" "Te lo farei spegnere io!" davvero carino.-

-Vuoi dire che l’abbiamo fatto apposta?-

-Voglio dire che ora ci godiamo questi due sigari, vengono dalla riserva del vecchio Fidel, sai? Magari uno di questi giorni ti racconto come ho fatto ad averli.-

 

            Nella sala Cap ha dato i suoi ordini a Quasar ed ora parla con Quicksilver.

-La cosa è semplice Pietro, se noi disponessimo della zona negativa degli Inumani per proteggere i maggiori centri del pianeta dall’attacco marziano, allora la vita di molti potrebbe essere salvata.-

Pietro appare perplesso, chiaramente combattuto tra due doveri contrastanti, infine dice:

-Cap, tu sai che gli Inumani sono morti vero?-

-Si, certo. Mettiamola in questo modo. Se gli Inumani hanno finto la loro morte per sottrarsi alle persecuzioni ed alla avidità dell’Umanità, se in realtà sono nascosti in qualche luogo impenetrabile di questo nostro pianeta, allora io ho una missione per te. Naturalmente sono solo ipotesi, beninteso.

-E se fossero esatte?-

-Allora potresti prendere con te tutti coloro che ti servono ed andare al Grande Rifugio e persuadere Freccia Nera a darci dei proiettori di zona negativa, che mi rispondi?-

-Conosci la risposta!-

-Chi pensi di prendere con te?

-Mia sorella, ovvio, ma anche Occhio di Falco e chiunque si possa ritenere affidabile, comunque, ne riparleremo, con calma, più tardi.-

-Certo. Buona fortuna Pietro

            Detto questo Quicksilver esce dalla sala.

 

 

7.

 

Ora Cap è solo nella stanza e siede in silenzio contemplando l’orizzonte dalla grande finestra di fronte a lui. Si è assunto un compito forse superiore alle sue forze e lo sa, ma non aveva scelta. Non ne ha mai avuta, pensa, sin da quando indossò per la prima volta il costume. Perché io? Si chiede, già alcuni anni prima con l’aiuto del Cyborg Deathlok aveva sventato l’avverarsi di un futuro apocalittico [1][5] ed ora eccoci di nuovo. La sua vita è destinata ad essere solo un’interminabile serie di battaglie? Ci sarà mai posto per Steve Rogers oppure l’ombra della leggenda di Capitan America lo ha coperto per sempre?

-Non sei affatto cambiato amico mio, sempre a meditare anche quando eri giovane.-

La voce è echeggiata alle sue spalle all’improvviso e lui si gira di scatto, pronto alla reazione e maledicendosi mentalmente per non essersi accorto dell’arrivo dell’intruso, poi lo riconosce e sul suo volto si disegna un’espressione di sbalordimento e gioia

-Tor…voglio dire Jim, Jim Hammond!-

-Chiamami pure Torcia Umana se vuoi vecchio mio, anche se ho perso i miei poteri non mi dispiace sentirmi chiamare con quel nome, anche se il giovane Storm avrebbe da ridire, credo!- ribatte l’androide oggi conosciuto come Jim Hammond, ma che un tempo, nei gloriosi anni 40 e 50 era la Torcia Umana Originale.

-È davvero un piacere rivederti Jim, ci eravamo un po’ persi di vista. Ho sentito parlare di te, però, e del tuo progetto degli eroi in vendita. Se non ricordo male avevi anche la barba.-

-Già, un piccolo vezzo, un travestimento temporaneo. Un vantaggio degli androidi è che non gli cresce la barba, di solito, ma avevo deciso di… come dicono oggi? Ah si, cambiare look, ma non ha funzionato e nemmeno gli Eroi in Vendita a dire il vero.-

-Cosa ti porta fin qui?-

-A dire il vero non saprei, ho accompagnato una vecchia amica in visita, ma….

-Una vecchia amica?

-Intende me, ovviamente, anche se vecchia non è un aggettivo che apprezzo molto.-

-Jacqueline!-

Jacqueline Falsworth Chricton avanza nella stanza. Pochi crederebbero che questa donna abbia in realtà 80 anni, il suo fisico è quello di una ragazza che non ha ancora compiuto i vent’anni, merito delle straordinarie proprietà del sangue sintetico della Torcia Umana Originale che le ha donato una seconda giovinezza, ma, forse, non una seconda occasione [1][6].

-Ciao Steve…- dice -…quando Joey mi ha detto che sarebbe venuto qua, non ho resistito alla tentazione e sono venuta anch’io e, naturalmente, ho contattato Jim.-

Cap stringe con forza le sue mani e dice:

-Ho saputo di tuo figlio e non so dirti quanto mi dispiace [1][7].-

Lei piega la testa, mentre assume un’espressione d’infinita tristezza

-Forse per lui è stato meglio così…- dice, infine, -…meglio che vivere la non vita di un vampiro, no? Ma a me cosa resta? Non sono stata una buona madre per Kenneth, dopo che sono stata ringiovanita ho trascurato tutto per darmi a feste, divertimenti. Ho vissuto una vita superficiale e non ho visto cosa accadeva intorno a me. Finché non è stato troppo tardi. Avrei dovuto capire, avevo l’esperienza, conoscevo i sintomi, ma non m’interessava ed ora il mio unico figlio è morto ed io sono viva e non è giusto.-

Cap l’abbraccia e la consola senza dire nulla, poi Jacqueline si ricompone

-Quest’emergenza è seria, vero Steve?-

-È la cosa più seria dai tempi della guerra Jackie.- risponde lui

-Se posso esserti utile, dillo pure Cap!- interviene Jim Hammond –Forse non ho più i miei poteri, ma…

-Non dirlo neppure Jim, mi serve giusto un secondo in comando che tenga d’occhio le cose per me e non potrei fidarmi di nessun altro.-

-Concordo!- interviene una voce decisa. –Con o senza poteri la Torcia Umana è un avversario notevole.-

-Namor!- esclamano tutti in coro, poi Jim dice:

-È un piacere rivederti, vecchio faccia di pesce, e sono felice dei tuoi complimenti.-

-Meritati, vecchio fiammifero. Se ci fossi stato tu al posto di Johnny Storm coi Fantastici Quattro, non credo che avrei mai osato invadere New York [1][8] !-

-A questa non credo proprio, ai miei tempi l’hai, addirittura, sommersa con una superonda [1][9].-

-Ricordo, era il 1940 vero? Ma ero sotto controllo mentale ricordi?-

Cap li osserva chiacchierare, i suoi vecchi compagni dei tempi degli Invasori ed all’improvviso si sente invadere dalla nostalgia, un’assurda nostalgia, pensa, per i tempi della guerra, tuttavia…persino Namor, che notoriamente ha meno senso dell’umorismo di una sardina in scatola, (e non gli perdonerebbe di averlo pensato), scherza. Inspiegabilmente si sente rincuorato e sorride.

 

 

8.

 

L’alba sorge su New York e George Raven si sveglia, pronto ad andare al lavoro. Saluta la moglie (ormai il tempo del parto è vicino, pensa) e dopo un breve viaggio senza incidenti entra nella sede dello S.H.I.E.L.D., scende ad uno dei livelli più bassi e lì, in una stanza insonorizzata lo attendono un uomo ed una donna. L’uomo sta su di una sedia a rotelle, la donna indossa un costume rosso e giallo, qualcuno la chiama Fenice.

-Benvenuto agente Raven.- dice il Professor X. -È pronto per la sessione di oggi?-

Raven scrolla le spalle, rassegnato, non può dir nulla di male di quell’uomo, ma, a volte, il suo atteggiamento da insegnante lo innervosisce. Magari è il ricordo di quando era adolescente e dei suoi non proprio esaltanti trascorsi scolastici. Adesso sorride, come se sapesse cosa gli passa per la testa. Ma certo che lo sa! Fury gli ha spiegato chi è (come Fury faccia a saperlo poi è un altro discorso, chissà quali altri segreti conosce il colonnello?), il fondatore degli X-Men, il più grande telepate del mondo e sciocchezze simili e deve fargli da guida nell’uso delle sue strane facoltà telepatiche. Beh, deve ammettere, però, che è una brava persona e la rossa poi…meglio non pensarci.

-Si rilassi agente Raven!- dice Xavier –Ieri abbiamo fatto progressi interessanti, ma oggi voglio provare con qualcosa di diverso.-

-Tipo?-

-Abbiamo sondato le sue qualità psioniche e scoperto che non sono nulla di particolarmente straordinario. È al livello di molti telepati o telecineti che conosco, ma ora dobbiamo imparare qualcosa sul suo dono speciale. Stavolta voglio che proietti intenzionalmente la sua coscienza in quella di un marziano.-

-La cosa mi spaventa.-

-Lo so, ma non c’è scelta, lo capisce?-

-Si ma non vuol dire che mi debba piacere. Su, cominciamo-

<<Si rilassi Agente Raven e mi segua, espanda la sua mente.Ora è al di fuori della materia. La mente è senza confini, ora segua la via verso Marte cerchi…cerchi>>

Marte, Il Pianeta Rosso. Non avrebbe mai pensato di vederlo così da vicino. La sua superficie è spoglia, ma sotto, nelle oscure gallerie mai scoperte da nessuna sonda, ecco…

 

ADESSO LO SAI, SEI NELLA MENTE DI UN PERSONAGGIO, IMPORTANTE, LO CHAIMANO ALTO SIGNORE E STAVOLTA LA SUA MENTE NON TI APPARE COSÌ ALIENA COME LA PRIMA VOLTA, TUTTO È PIÙ SINISTRAMENTE FAMILIARE, SENTI IL TUO OSPITE CHIEDERE DELLE CAVIE UMANE ED UNA "VOCE" CHE TI RISPONDE CEH GLI ESPERIMENTI HANNO ORMAI RAGGIUNTO GLI SCOPI VOLUTI E CHE NULLA FRENERÀ L’INVASIONE. TI SPINGI ANCORA PIÙ ADDENTRO A QUELLA MENTE E VEDI, VEDI ORRORI INIMMAGINABILI E SCOPRI CON TUO ORRORE CHE QUEL CHE VEDI TI PIACE E SAI CHE SEI RIMASTO TROPPO, DEVI ANDARTENE. ORA!

 

            Raven apre gli occhi e Xavier fissa il suo volto sbiancato, la sua espressione terrorizzata e si rende conto di averla anche lui, guarda Jean e la vede appoggiata alla parete con le gambe che le tremano

-L’avete visto anche voi!- dice Raven. Non è una domanda, ma una constatazione.-

-Si!- risponde Xavier –Stanno arrivando e non è la sola cosa orribile.-

-Quella mente!- interviene Fenice –Mio Dio, era qualcosa di nauseante.-

-Hanno rapito cavie umane per decenni e quello che hanno fatto, Mio Dio, quello che hanno fatto…Professore ce ne sono ancora vivi, umani e mutanti, devono essere salvati oppure..-

-Lo so, eravamo pronti a quest’eventualità.-

<<Capitan America, sono Xavier. I nostri peggiori timori si sono avverati. I Marziani hanno dei prigionieri sulle loro astronavi e sono pronti a sferrare l’attacco>>

<<Ho capito, il suo Team è pronto?>>

<<Certo, sono all’erta da ieri, lo sa!>>

<<Sono sulla strada degli hangar, darò il via immediatamente>>

Xavier interrompe il contatto telepatico e cerca di rilassarsi. Da tempo non provava una paura simile. Forse non arriveranno in tempo, ma devono tentare, non c’è altra soluzione.

 

Un simile pensiero attraversa la mente di Capitan America, mentre raggiunge la zona degli hangar, ma cerca di scacciarlo, i suoi uomini stanno aspettando. Ed eccoli, fermi nei pressi del loro Blackbyrd modificato, ci sono alcuni X-Men: l’Uomo Ghiaccio, la Regina Bianca (il suo modo di vestirsi lo mette a disagio, deve ammetterlo), la Bestia, Colosso e Wolverine, a fianco, accanto ad un bizzarro velivolo, la nave Skrull requisita molti anni prima da Reed Richards ci sono la Cosa e la Torcia Umana, che chiacchiera con Jim Hammond e poco distanti altri eroi in attesa.

-Salve Cap novità?- chiede l’Uomo Ghiaccio

-Si, purtroppo. Ho appena saputo che l’invasione è imminente e ciò che sospettavamo è vero. Abbiamo appena scoperto che i Marziani tengono prigionieri degli umani, li hanno usati come cavie per i loro esperimenti sui batteri terrestri e devono essere salvati prima che li eliminino. Per quel che ne sappiamo le loro astronavi stano partendo e su una di esse, forse la nave madre, ci sono i prigionieri. Tocca a voi X-Men la missione di salvataggio. -

-Ho già saputo tutto per via telepatica dal Professor X.- interviene Emma Frost –Tutto quel che sappiamo è che sono nello spazio, non è un po’ vago?

-È quello che abbiamo, verrete aggiornati mentre sarete in viaggio.

-A questo penserò io- interviene Fenice arrivata improvvisamente. –Sarò in contatto con Raven ed il Professore che ci daranno tutte le notizie che scopriranno.-

-Fenice, non abbiamo collaborato molto spesso, ma mi affido a te, alla tua esperienza e buon senso, avete una missione importante e dovete riuscire.-

-Come sarebbe a dire? – interviene Wolverine –Forse che è lei l’unica di buon senso?

Cap sorride

-Sai Wolverine, mi ricordi tanto un sergente canadese che ho conosciuto nelle Ardenne nell’inverno del ’44. Testa calda, ma ottimo combattente!-

-Toccato!-

Cap torna serio.

-Confido in voi la missione è difficile, ma voi saprete farcela, lo so.-

Se vi serve un pilota, io sono qui.- interviene Ben Grimm –Sono stanco di girarmi i pollici e mi piacerebbe un po’ d’azione. Se mi volete…-

-Certo Cosa!- risponde Fenice –Ogni aiuto è gradito specie quello di un esperto come te.-

-E allora andiamo gente-

-Buona fortuna a tutti, allora!- dice Capitan America

 

Il Blackbyrd decolla e Cap ne osserva il volo, finché non scompare all’orizzonte, intanto Jim Hammond gli si avvicina

-Non è facile rimanere a terra quando gli altri partono, vero?- dice

-Io sono un combattente.- replica Cap –Non sono uno stratega da tavolino…-

-Quando sarà il momento combatterai…-

Mentre parlano percorrono il lungo perimetro degli hangar, passano accanto ad U.S.Agent che discute con Dinamo Cremisi ed il Guardiano d’Acciaio, poi sul vicino molo, Namor, che vedendoli fa loro un cenno con la mano e che sta dando disposizioni a Namorita, Stingray, nonché ad alcuni guerrieri dalla pelle blu. Poco distanti ci sono Speedball e Turbo e Rage dei New Warriors con Justice, da alcuni brani dei loro discorsi si capisce che parlano di Firestar.

Sono appena rientrati nell’edificio principale che Jacqueline Falsworth si fa loro incontro. Hanno appena il tempo di salutarsi, perché, il comunicatore della sala comando manda un ronzio e sullo schermo appare la faccia di Peter Corbeau il capo del Progetto Starcore

-Qui Starcore 2, Capitano. Abbiamo rilevato movimento sulla superficie di Marte. Sta cominciando.-

-Ricevuto Starcore 2-

Cap preme in rapida sequenza alcuni pulsanti della console

-Qui Capitan America. Allarme Rosso. Pronti all’Azione.-

Il nemico è alle porte

 

 

9.

 

Sulla superficie di Marte la grande astronave madre esce, finalmente allo scoperto e si solleva oltre la fragile atmosfera marziana, poi fa il suo balzo verso la terra, seguita da altre navi più piccole. Al suo interno l’Alto Signore gioisce. Il tempo dell’attesa è finito, l’ignominia di cento anni prima, come misurano il tempo quegli stolti di terrestri, sarà vendicata e quelle patetiche bestie con quelle assurde appendici faranno la fine che meritano: animali da soma e cibo per le mense dei conquistatori. Senza deflettere dalla rotta prevista la Nave Madre raggiunge l’orbita terrestre, supera la Stazione Starcore senza quasi notarla, mentre i suoi occupanti rabbrividiscono, non nota nemmeno il supereroe terrestre Quasar ed i suoi compagni Makkari e Lei, formiche al suo confronto. Cent’anni d’attesa, millenni di preparazione ed ora è il momento. Sul ponte della nave si attende l’ordine ed il capo di quelle orrende creature lascia ricadere un tentacolo con noncuranza e quello è il segnale. L’invasione comincia.

Dal corpo delle navi più grandi escono decine, centinaia di dischi con due occupanti ciascuno e scendono implacabili verso il bersaglio. Giù, oltre la coltre di nubi, sempre più in basso, ma che succede? Missili terrestri si dirigono verso di loro, alcuni sono neutralizzati dai raggi dei tripodi, ma altri raggiungono il bersaglio. I tripodi sono troppi e superano questa prima linea, ma ecco da ogni parte le difese aeree umane. La battaglia aerea è dura e ogni fazione conta le sue perdite, eppure decine, centinaia di tripodi passano e si dirigono verso le città sottostanti

 

Nella nave madre l’Alto Signore è perplesso. Gli Umani sapevano, ma come hanno potuto?

I tripodi hanno raggiunto i bersagli ed il fuoco comincia. A New York, Polizia, esercito, S.H.I.E.LD. supereroi solitari e non, cittadini comuni, tutti fanno del loro meglio per respingere gli invasori, ma per tutti è chiaro che la battaglia sarà lunga e dura.

 

Cap non ha esitazioni ed in breve tempo grazie alle communicards le varie squadre d’intervento in tutto il mondo sono avvisate:

-Qui Capitan America. L’ora X è arrivata.Tutte le squadre d’intervento in azione come concordato.-

-Sentito ragazzi?- Dice U.S. Agent rivolto ai componenti del suo gruppo: Battlestar, Moon Knight, Rage, Songbird, Atlas, e L’Uomo Sabbia. –È ora di andare a prendere a calci qualche deretano marziano.-

-Questo mi diverte davvero.- dice l’Uomo Sabbia –Che aspettiamo?-

 

Da un punto imprecisato al largo della costa est l’ordine ha raggiunto tre personaggi molto speciali: Namorita, Stingray e Triton l’Inumano, che si è mantenuto in disparte sino ad ora per proteggere l’anonimato della sua razza. Ancora più al largo una flotta di navi sottomarine dell’Impero di Atlantide agli ordini del Comandante Supremo attende. Un’analoga flotta è pronta nell’Oceano Pacifico, messa a disposizione dall’Impero Lemuriano. I tripodi arrivano, con il loro sinistro ronzio, ma non appena sorvolano l’acqua, le micidiali armi delle razze sottomarine colpiscono implacabili

A New York un’altra squadra di supereroi composta da: She Hulk, Silverclaw, Wonder Man, Firebird, Visione. Beta Ray Bill è testimone dell’arrivo dei Marziani.

-È orribile!- esclama Firebird –Non hanno pietà. Uccidono senza pensarci.-

-Allora mia signora, nemmeno noi avremo pietà e questi vili assaggeranno la collera del mio fedele Stormbreaker!-

Così dicendo Bill lancia il suo fedele martello che in rapida successione abbatte tre tripodi. Intanto, la micidiali macchine di morte hanno raggiunto l’altezza prevista ed emettono le loro gambe telescopiche e, mentre uno dei componenti dell’equipaggio continua la sua opera di selvaggia distruzione, un altro esce librandosi su una strana piattaforma e colpisce con una specie di pistola disintegratrice

 

-Diavolo quanto sono brutti!- esclama l’Uomo Sabbia

-Beh, non tutti possono essere belli come te Sabbietto!- ribatte Atlas –Coraggio diamoci da fare-

 

Dovunque la battaglia infuria spietata. Gli invasori sono tantissimi e colpiscono implacabili. È passata un’ora dall’inizio dell’invasione ed i caduti si contano a centinaia dovunque. A Washington, come a Mosca la devastazione è grande. A Londra il Big Ben resiste mentre la R.A.F. replica nobilmente i fasti della Battaglia d’Inghilterra. Sui cieli della nazione il misterioso superessere noto solo come Albion e Capitan Bretagna abbattono i nemici senza stancarsi. A loro si aggiunge il Cavaliere Nero che dal suo cavallo alato mena fendenti a tutto spiano.

 

Dalle postazioni missilistiche fisse, dai sottomarini, da dovunque sia possibile micidiali missili partono all’indirizzo dei nemici, molti raggiungono il bersaglio, altri sono neutralizzati, i Marziani stanno sudando la loro avanzata.

 

Nell’Astronave Madre l’Alto Signore Marziano si chiede cosa stia succedendo. A quest’ora le difese terrestri avrebbero dovuto essere neutralizzate, invece niente. Le pile nucleari sembrano ancora intatte, qualcosa non sta funzionando, ma cosa?

 

Nella contea di Westchester i tripodi percorrono la campagna e le dimore signorili costruite più di tre secoli fa cadono una ad una. Nelle piccole cittadine della contea, come Salem Center, la gente fugge come può sotto il fuoco nemico. Kerry e Matt sono una giovane coppia che scopre di aver scelto il momento sbagliato per uscire a prendere un gelato. La loro fuga sarebbe senza speranza ed un tripode li abbatterebbe come birilli, se un’enorme massa non bloccasse il raggio diretto contro di loro. Con un erculeo sforzo, il gigante compie un balzo e piomba sul tripode abbattendolo e scaricando, così, l’energia cinetica, accumulata assorbendo il colpo marziano, poi ricade a terra dinanzi alla coppia stralunata.

-Hulk siamo stati salvati da Hulk!-

-No signora.- risponde l’inaspettato salvatore –Io sono molto più bello. Può chiamarmi Forzuto se vuole.-

-Lei è uno di quei… mutanti vero?-

-Preferisco il termine: "Geneticamente svantaggiati", ma, si! Sono uno di personaggi che combattono per il bene e la salvezza di un’umanità che li odia e li teme.-

-Lei ci ha salvato la vita, non la temo di certo.- ribatte Mike

-La ringrazio mister, ma ora è meglio che vi mettiate al sicuro. Quanto a me ci sono altre persone da salvare ed alieni da sconfiggere e, se mi permette, "Questo è un lavoro per Forzuto".-

            E così dicendo, si rituffa nella mischia.

 

In un centro ricerche non meglio identificato il Dottor Kempleton, giovane bio-genetista solleva gli occhi da un microscopio quando un ronzio proviene dalla sua radio. Senza perdere tempo si affretta a rispondere:

-Qui Kempleton Alto Signore!-

La voce che esce dalla radio è, diciamo così, strana chiaramente il suo possessore non è a suo agio con l’uso di un tale sistema di comunicazione:

-Kempleton cosa sta succedendo? Gli umani ci stavano aspettando. Qualcuno li ha avvisati. Se ci hai traditi…-

-Non io Alto Signore, non ho nessun interesse lo sapete. Abbiamo un patto e voglio rispettarlo.-

-Sarà meglio per te. Ho acconsentito a lasciarti in vita perché mi hai promesso di poter creare una nuova razza di marziani in grado di sopravvivere sulla terra grazie al D.N.A. umano, ma c’è ancora tempo per mettere te sul tavolo operatorio, sappilo.-

-NO! Io vi ho servito bene Alto Signore e continuerò a farlo, ve lo assicuro!-

L’Alto Signore Marziano interrompe la comunicazione e Kempleton sbotta:

-Maledizione questo può compromettere tutto.-

In quel mentre nel laboratorio entra un uomo più anziano e con voce tesa dice:

-In che mani ci siamo messi Kempleton? Per la salvezza della nostra vita abbiamo compromesso le nostre anime.-

-Whitman sei uno sciocco. Dovevamo lasciare che quei marziani ci uccidessero quando ci hanno rapiti? Neanche per sogno. Grazie a loro posso portare a termine i miei esperimenti genetici in modi che nemmeno avevo sognato ed alla faccia di quegli idioti della Commissione Etica che mi avevano tagliato i fondi.-

-Ed in cambio di questo hai venduto il tuo pianeta senza alcun rimorso. Quando questi esseri inumani avranno conquistato la Terra, se mai la conquisteranno pensi davvero che ti lasceranno libero di fare quello che vuoi?-

-Perché no? Loro hanno bisogno di me ed io di loro un equo scambio per sopravvivere direi.-

-Tu sei pazzo! Non intendo seguirti un attimo di più, non perderò un attimo di più per andarmene.-

Whitman si gira, ma Kempleton lo colpisce senza esitare alla testa con un microscopio preso ad un tavolo

-Idiota, non mi fermerai! Raker!!-

Un altro uomo compare da dietro una porta.-

-Si, professor Kempleton?-

-Prendi il dottor Whitman e portalo in sala operatoria. Si è appena offerto volontario per il prossimo esperimento.-

Senza mostrare gran sorpresa l’uomo chiamato Raker solleva il Dottor Whitman e se lo carica sulle spalle . Kempleton torna ai suoi esperimenti. Meglio così, pensa, ora lui e Saunders potranno lavorare senza interferenze.

 

Ann Carver non crede ai suoi occhi, avrebbe dovuto essere una giornata di lavoro come tante altre ed invece eccola in mezzo ad uno scenario che sembra uscito da un incubo di Orson Welles. Il raggio del tripode ha mancato la macchina di poco e dopo aver sbandato lei è riuscita ad uscirne senza danno solo per trovarsi esposta al fuoco dei tripodi. Quasi ipnotizzata vede la grande macchina di morte avanzare e sparare il suo raggio, poi qualcosa le si para davanti e….

-Non si preoccupi miss… ci pensiamo noi adesso.-

È stato lo scudo di U.S.Agent a deviare il colpo ed ora la voce potente del super eroe lancia ordini

-Songbird fammi fuori quel lampadario con le gambe e voi Atlas e Uomo Sabbia, pensate agli altri.-

Se Songbird ha esitazioni ad usare i suoi poteri sonici per adattare il tripode non lo da a vedere, quanto agli altri, nel loro inimitabile stile agiscono con rapidità e decisione-

 

Al Quartier Generale Cap non perde tempo:

-Reed. Tu e gli altri avete raggiunto un risultato? Non ci rimane più tempo ormai

-Si Cap il campo neutralizzatore è già operativo. Ce l’abbiamo fatta.-

-Non c’erano dubbi.- interviene il Dottor Destino!

-Sì, l’immagino. Grazie amici

Da ogni parte arrivano notizie sull’andamento della battaglia. Cap non ha dubbi: le prime 24 ore saranno decisive. Se riusciranno a contenere l’onda marziana….

 

Le prime ombre della sera calano e la battaglia continua senza sosta, ma l’impeto marziano si sta spegnendo Gli ospedali si vanno riempiendo di morti e feriti ed alcuni di loro sono supereroi

-La Dott. Foster sta medicando U.S.Agent ad una spalla.

-La ferita è già cauterizzata.- dice –Accade con i laser, ma avrà difficoltà con il braccio, per un po’.-

-Andrà bene così, un braccio basta ed avanza per quel che devo fare. Piuttosto…come sta Rage?-

-Non bene purtroppo. Solo la sua fisiologia particolare ha impedito che morisse, ma è stato preso in pieno petto e solo il tempo dirà se si salverà.-

Il Guardiano d’Acciaio entra nella saletta.

-Noi siamo pronti Agent, tu?-

-Puoi scommetterci Russki. Andiamo.-

Jane Foster sospira. Uomini, pensa, tutti uguali. Anche Thor avrebbe fatto lo stesso. Il suo pensiero corre brevemente al dio che una volta amava e si chiede perché non sia lì adesso, poi la porta della sala si spalanca nuovamente, altri feriti in arrivo.

In un sotterraneo della base S.H.I.E.L.D. Nick Fury apre una stanza e rivela una specie di obitorio.

-Signori!- dice ai suoi ospiti Giant Man e La Bestia –Sto per mostrarvi qualcosa che pochi hanno visto finora. Vengono da una base inglese che ufficialmente non esiste ed i nostri cugini d’oltreoceano ce li hanno mandati perché sperano che possiamo scoprire qualcosa che ci aiuti nella guerra.-

Con gesto teatrale apre un contenitore a tenuta stagna:

-Signori, un autentico cadavere di marziano conservato sin dal 1901.-

Henry Pym spalanca la bocca, mentre Henry McCoy emette un breve fischio:

-Un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo, eh?- commenta –D’accordo, per me e tu Giant Man?-

-Si.- risponde Giant Man –Non c’è scelta no?-

-Buon lavoro signori.-

            Rimasti soli i due si guardano, poi la bestia dice:

-Beh mettiamoci al lavoro. A proposito tu che pensi? Ci hanno scelti per il nostro intelletto o Fury si divertiva all’idea che due biochimici di nome Henry lavorassero insieme?-

-Non riesci mai ad essere serio?-

-Tu lo sei anche troppo, quindi io devo pareggiare il conto. Beh diamoci da fare, passami un camice.-

 

 

10.

 

Alba sempre più livida. Il cielo è ancora oscurato dai tripodi, ma, in qualche strano modo, non si respira aria di sconfitta. Capitan America ancora nella sala comando, la barba è lunga. Con lui ci sono U.S.Agent, con il costume strappato in più punti ed il braccio al collo, Guardiano d’Acciaio ed Union Jack

-Immagino tu non abbia dormito Cap.- afferma Union Jack

-No, infatti, notizie?-

-La guerra prosegue, stiamo abbattendo tripodi marziani in continuazione e ci sono novità positive, la loro ondata ha perso slancio, arrivano sempre meno tripodi.-

-Si, è così.- dice Guardiano d’Acciaio. -Ho sentito i miei compagni. Mosca resiste e con lei anche Berlino.-

-Marianna ha chiamato dalla Francia, lei e le ragazze di Worldwatch hanno respinto un attacco marziano ed ora sono sulle tracce di una presunta base dove si troverebbero dei prigionieri umani.-

            Entra Jim Hammond, accompagnato da Jacqueline Falsworth.

-Notizie fresche. Li stiamo respingendo. Il neutralizzatore inventato da Richards e Destino sta bloccando le loro armi e quei dannati tripodi sono sempre di meno.-

-Bene è il momento che aspettavo.- dice Cap. –Voglio un veicolo alla partenza tra venti minuti. Avvertite Giant Man, Wasp. Pantera Nera, l’Uomo Ragno e la Donna Invisibile, voglio partire per l’astronave madre.-

-Nessuna obiezione Cap ma se vuoi un consiglio, fatti una doccia e la barba, ne hai bisogno.-

Cap sorride e risponde.

-Ok forse hai ragione.-

 

15 minuti dopo Cap è pronto sulla rampa di lancio dove l’aspetta nientemeno che il Pogoplano dei Fantastici Quattro.

-Grazie Sue per averci messo a disposizione il vostro velivolo orbitale.- dice Cap

-Non c’è di che Capitano, mi spiace solo che Reed non sia della partita.-

-Ognuno di noi fa la sua parte. A proposito. Dov’è Giant Man?-

-Ancora impegnato con la ricerca medica.- risponde Wasp. –Si scusa di non poter essere qui…-

-Ma quel che sta facendo è importante, faremo senza di lui. E L’Uomo Ragno?-

-Si è sentito improvvisamente male, sudori freddi e crampi allo stomaco, dice che potrebbe essere ulcera, ma non sono così sicuro.- gli risponde Pantera Nera

-Questa non ci voleva davvero!-

-Allora potresti gradire un uomo in più.-

Cap si volta e vede Jim Hammond, vestito con la classica tuta rossa della Torcia Umana originale

-Jim che ti salta in mente?-

-So di non avere più i miei poteri di Torcia Umana, ma posso sempre essere utile, vi farò da pilota.

-Va bene, non ho tempo per discutere.-

-Allora puoi prendere anche me.-

È stata Jacqueline Falsworth a parlare ed ha indosso il suo costume di Spitfire

-Jackie perché?-

-Sono stata troppo piena di me stessa sin da quando sono tornata giovane. Ora devo tornare ad assumermi le mie responsabilità. Lo devo alla memoria di mio figlio, se non altro.-

Cap la guarda e comprende la sua risolutezza:

-Andiamo!- Dice.

Pochi istanti ed il Pogoplano decolla ed in breve punta verso lo spazio più veloce di un proiettile, tanto per usare un cliché. Ecco spuntare un tripode, o meglio un disco, visto che sta volando ad altezza elevata senza le tipiche gambe telescopiche, poi un altro ed un altro ancora.

-Puntano verso di noi!- grida Spitfire.

-Tenetevi forte.- dice Jim Hammond e subito il Pogoplano inizia una serie di manovre di sganciamento. Acrobazia dopo acrobazia evita i micidiali colpi dei tripodi, ma questi sono sempre alle loro costole implacabili.

-Complimenti….ehm…Torcia, ho visto solo la Cosa pilotare come te.- commenta Sue

-Grazie Mrs. Richards. Ho fatto molta pratica ai tempi della guerra e mi chiami pure Jim se si sente imbarazzata. Dopotutto l’attuale Torcia Umana è suo fratello.-

-Certo, ma tu chiamami Sue.-

-Ok, ma ora abbiamo pensieri più urgenti. Quest’uccellino è armato?-

-No noi non facciamo uso di armi di offesa.-

-Lo immaginavo, beh non importa, ci arrangeremo.-

Uno dei tripodi si affianca e subito il Pogoplano si porta più in alto, ma il disco si mette sulla sua scia

-Attenzione ora!- urla Jim.

Con una rapida mossa accende i retrorazzi e mentre l’aereo acquista spinta il tripode è avvolto dalle fiamme.

-Era davvero necessario Jim?- chiede Capitan America

-O noi o loro Cap. Non mi facevo certi scrupoli coi nazisti durante la guerra e questa è una guerra no?-

Cap non risponde, poi vede un tripode affiancarsi a loro.

-Apri il portello!- ordina

-Cosa?-

-Apri il portello, non discutere.-

            Senza dire più altro Jim apre il portello e mentre gli occupanti si tengono stretti ai sedili, Cap si lancia fuori contro il Tripode.-

-Mio Dio, ma è una pazzia!- esclama la Donna Invisibile.

-Non per lui!- risponde Wasp. -È Capitan America!-

Jim annuisce e ripensa a quante volte ha visto il suo amico (e, per dire la verità, anche altri due uomini che hanno portato lo stesso nome e costume) fare pazzie come quella, per quello è tanto sicuro che ce la farà.

Intanto Cap è riuscito ad afferrarsi al tripode e con il suo scudo martella la copertura di plastica o qualcosa di simile finché non s’incrina. Se i Marziani avessero un’espressione decifrabile sarebbe senz’altro di stupore, mentre il portello salta. Sparano, ma i loro colpi s’infrangono contro lo scudo invulnerabile, poi Cap è su di loro. Uno cade contro il pannello di controllo. Una scintilla e basta poco a Cap per capire cosa sta succedendo. Salta e, mentre il tripode esplode, precipita nel vuoto, ma non per molto. Una salda mano l’afferra in una ferrea presa.

-Non dovresti fare certe cose se non sai volare vecchio amico.- dice una voce ferma.

-Namor! È un piacere vederti!-

-Lo immagino.-

Namor riporta Cap all’interno del Pogoplano. Jim lo saluta facendo il gesto di vittoria.

-Benvenuto a bordo vecchio merluzzo!-

-Felice di rivederti testa calda.-

-Ora che sei qui, questa è una vera riunione degli Invasori.- esclama Spitfire

-Già, quelli che sono rimasti, almeno.- commenta Namor

Cap, Jim e Jacqueline tacciono mentre il loro pensiero corre ai loro compagni scomparsi, poi Sue interviene.

-Sono felice che tu sia qui Namor! Verrai con noi adesso, vero?-

-Si! – risponde lui evitando di guardarla negli occhi. –Non vi lascerò adesso. Torcia andiamo verso lo spazio!-

 

I motori rombano, il Pogoplano punta deciso verso l’alto supera l’atmosfera ed eccolo oltre la fascia degli asteroidi là dove attende la gigantesca astronave madre da cui entrano ed escono ronzando i tripodi.

-Eccola!- esclama Wasp –E adesso?-

-Entreremo. – dice Cap risoluto –Voglio il loro comandante!-

-Sempre il solito Cap.- commenta Jim –bene perché non provarci? Sue, sbaglio o questo gioiellino ha un sistema di camuffamento?-

-Certo, Reed l’ha progettato bene. Io posso renderlo invisibile all’occhio, ma il sistema provvede a renderlo invisibile ad ogni tipo di sensore.-

 

Il Pogoplano ora è totalmente invisibile e punta verso la nave madre. Evita i tripodi che lo ignorano totalmente e si dirige verso la grande apertura da cui essi entrano ed escono, ma proprio mentre stanno per arrivarvi dalla nave partono due raggi di luce diretti verso l’aereo.

-Attenti siamo stati individuati!-

Il sistema di camuffamento non era così infallibile dopotutto.

Un vecchio cliché dice: "Nello spazio nessuno può sentirti urlare". Nemmeno il rumore dell’esplosione che distrugge il Pogoplano può essere udito, si può vedere solo l’accecante lampo di luce che l’avvolge. Chi avesse potuto osservare la scena vedrebbe i detriti dell’aereo precipitare verso l’atmosfera e poi nient’altro, assolutamente nient’altro.

 

 

 

FINE PRIMA PARTE

 

 

NOTE E COMMENTI DELL’AUTORE

 

E così la prima parte di: "La Guerra dei Mondi" è finalmente finita e con il botto per giunta. Il Pogoplano è distrutto, ma che importa? Mr. Fantastic ne ha un hangar pieno no? Ma i nostri eroi? Direte voi. Beh sono i casi della guerra. I Fantastici Quattro sono diventati i Fantastici Tre; Namorita salirà al trono di Atlantide in quanto legittima erede della dinastia di Kamuu; Henry Pym dovrà trovarsi una nuova compagna; U.S.Agent verrà promosso al ruolo di Capitan America; ad Indianapolis, alla fine delle 500 miglia, il Principe Khanata verrà avvertito di essere diventato il nuovo re e nuova Pantera Nera; ci sarà, definitivamente, una sola Torcia Umana; Joey Chapman, Union Jack, verrà informato di avere ereditato tutti i beni di Jacqueline Falsworth, compresa l’avita dimora di famiglia.

Come dite? Non siete convinti? In confidenza, nemmeno io.

Nel prossimo episodio, tutti, ma proprio tutti all’assalto della fortezza marziana sul pianeta rosso.

Ed ora vi lascio alle note, ci sentiamo presto.

  

  

Carlo

  

  

[1][1] Vedi Avengers Forever #4/6 (Thor #7/9)

[1][2] Moltissimo tempo fa in Strange Tales #160 (Devil, Corno, #62) settembre 1967

[1][3] La straordinaria avventura di Guardian su Ganimede ebbe inizio su Alpha Flight #12 (CA&V #11) per trovare il suo epilogo su AF #90 (Spec. Alpha Flight & Wolverine)

[1][4] Un velato accenno agli eventi di Lethal Honey e Marvel Knights #4/5

[1][5] Nel mitico CA&V 22/24

[1][6] Il fatto è avvenuto in Namor (Play Press) #11/12

[1][7] Kenneth Crichton, il figlio di Jacqueline è stato reso un vampiro ed è morto bruciato dai raggi solari nella miniserie Union Jack

[1][8] Nello storico Fantastic Four Annual #1 (1963)

[1][9] Nell’ultra storico Human Torch #5 (1940), come mostrato anche in Marvels #1