New York, New York. Ore 7.59
"Get down, summer in the city…".
"È
una domenica bollente, la Grande Mela sta cuocendo".
"Nessuna tregua in vista a questa ondata di caldo incredibilmente
prematura".
"No, non sto scherzando agente. Il telefono ha mangiato le sue monete
e poi LUI!".
"Siamo ancora a corto di donazioni, gente. La radio ha bisogno del
vostro aiuto e, se non l' avremo, beh dovremo sacrificare uno dei nostri
annunciatori".
"Che vuol dire che la mia auto si è messa in moto da sola?".
"And I Think to Myself… What a Wonderful
World!".
Empire State Building. Ore 8.23
"L'
Empire State Building si innalza per 102 piani sulla Quinta Avenue di
Manhattan" spiega un padre di famiglia ai suoi presunti cari.
"Papà, papà! Come mai l' ascensore arriva a 113?".
"Il piccolo ha ragione" fa notare la mamma.
"Che crepi il piccolo" pensa il papà, che poi dice:"Sarà un
errore di stampa nella guida, cara".
"Waaaahhh! Il mio gelato è caduto a
terra!".
"Dopotutto" continua il papà "I palazzi non crescono".
"I bambini sì, però" pensa "Dio, i soldi che ci vogliono per
vestirli e, sigh, i gelati. Vorrei affogarceli
dentro". "Ecco l' ascensore, tutti a bordo" annuncia infine.
Dietro di loro un uomo delle pulizie che ascolta musica col suo walkman e
non li nota nemmeno.
"Comportatevi bene, bimbi" dice la mamma "Dopotutto siamo
turisti". Le porte dell' elevatore si chiudono.
"Uauuuuu, è divertente!".
"Ehi! Che cosa succede? Chi ha spento le luci? Ehi!".
"Papà, aiuto! Apri la porta!".
"Che male!".
"Papà, qualcosa mi ha preso".
"Vi prego, per favore, per amor del cielo. Abbiate pietà!". E per
un attimo i muri attorno all' ascensore si trasformano in un orrendo mostro
ed ingoiano il mezzo, o meglio, chi vi sta dentro. Poi un rivolo di sangue
inizia a fuoriuscire. L' uomo delle pulizie, fischiettando, non lo nota e
lo pulisce senza accorgersene. Ed è come se nulla fosse successo.
Un
altro posto, il Greenwich Village.
Un altro luogo, la dimora del Dr. Strange.
Un altro
essere: Darklady è il suo nome. Questa si può
definire la sua base di comando, da cui lancerà il suo attacco che cambierà
radicalmente il mondo intero. Per mesi ha pianificato attentamente tutto,
in attesa di questo momento. E, ora che è giunto, non vede l' ora di
cominciare. A conferma di ciò, alcuni demoni sono già stati richiamati
grazie ad una delle Cappe ed ora si aggirano ghignanti per i corridoi dell'
edificio.
"Dal momento che vi ho affrontato, Difensori" dice Darklady "Ho capito che ci saremmo presto rivisti
come avversari, che vi sareste opposti nuovamente a me. Ma non è andata
così. Si dice che un uomo si valuta dalla qualità dei suoi nemici. Voi
eravate i migliori. Con ansia ho atteso questa prova estrema di ingegno ed
abilità. Ma ora, e non grazie a me, siete morti: in un certo senso mi sento
ingannata, non delusa comunque. Solo, mi dispiace trionfare così
facilmente, senza nessun antagonista in grado di opporsi a me".
"Sei troppo retorica, a volte" interviene Grace Cross "E
comunque non tutti coloro che chiami Difensori sono morti. Cosa mi dici di
questi?" chiede indicando Strange, Clea ed
un inerme Wong.
"Che anche loro non possono fare nulla" risponde Darklady "Ma di questo ho motivo di vantarmi:
Strange è stato tramutato in pietra grazie a me, mentre Clea
è stata relativamente facile da sconfiggere ed ora, in questa prigione
mistica, non potrà più arrecarci danno".
"E comunque sembri non considerare altri gruppi come i Vendicatori, i
Fantastici Quattro…".
"Esatto, non li considero affatto. Nulla potranno contro il nostro
potere e quello delle Cappe delle Ombre. Abbiamo già liberato alcuni demoni
per il mondo, per dare all' umanità un antipasto di ciò che sta per
cominciare. L' oscurità totale, quella che l' umanità ha scelto di
abbracciare negli ultimi tempi: molta gente proclama di voler il bene degli
altri, ma è tutta una menzogna. Stiamo per instaurare un nuovo ordine
pregno di malvagità, nel quale l' uomo saprà trovarsi a proprio agio, del
resto è il suo ambiente naturale. E noi saremo le leader di questo nuovo
ordine".
"Parla per te" pensa Grace Cross "Io ho in mente tutt' altra
cosa. E comunque non è detto che un giorno non ritorni a far visita a te,
mia vecchia 'amica' ".
"Non crediate che vi andrà tutto liscio" interviene Clea "Ciò che volete attuare va oltre ogni
possibilità umana, è molto probabile che veniate sopraffatte dalle forze
che intendete controllare". Strange è lì, accanto a lei, ma non può
nemmeno voltarsi per far vedere che in questo difficile momento le è
vicino: ora, per colpa del Gargoyle grigio, è una
statua di pietra immobile, che non può nemmeno rilasciare la sua forma
astrale per provare almeno a contrastare Darklady
e quell' altra donna. Può solo pensare e questo acuisce la sua impotenza.
"Le tue vuote minacce non ci spaventano" ribatte Darklady "La verità è che nessuno ha mai avuto il
coraggio di fare una cosa del genere: ambire all' onnipotenza, al dominio
assoluto, servendosi di mezzi magici. Questo stiamo per attuare e ciò
accadrà senza alcuna interferenza. Gli eroi tanto decantati non immaginano
nemmeno cosa stanno per affrontare: perché l' uomo è un essere
profondamente malvagio ed io metterò a nudo la sua vera natura".
Le è familiare quella donna, è stato così fin dalla prima volta che l' ha
vista. Strange rivede mentalmente i pezzi del mosaico, dell' enigma che lei
costituisce. Questa donna che forse ha ucciso Dormammu,
che ha freddato James White, che si è sbarazzata di Topaz,
chissà cosa ne ha fatto di lei. Questa donna che è la diretta responsabile
del suo stato attuale. E lui non può fare niente.
"Ora, però, basta indugiare" afferma Darklady,
rivolgendosi a Grace Cross "Passiamo alla fase definitiva: l' Inferno
sta per iniziare!".
Casa
di Philip Sternwood. Ore 8.30
"Signore"
annuncia il maggiordomo "C'è… una visita per
lei".
"Bene, introduci l' ospite".
L' industriale si stupisce: non tanto perché la visita avvenga di buon
mattino, quanto per il fatto che ultimamente si era quasi abituato a non ricevere
più visite. La sua arroganza, il suo misantropismo,
uniti al fatto che il suo nome fosse stato associato ad affari poco puliti,
avevano contribuito ad abbattere la sua reputazione di onesto e stimato
cittadino (se mai lo era stato). Come se ciò non bastasse, i suoi clienti
avevano cominciato a non gradire più i prezzi da lui praticati. E per
ripicca avevano ucciso sua moglie (capita quando tali clienti fanno capo
alla mafia). Poi il colpo di grazia: un ragazzo, che a quanto pare non
approvava i prodotti che lui metteva in commercio, armi da fuoco ("E'
una merce come un' altra" aveva una volta dichiarato ad un giornale),
lo aveva atteso all' uscita da una delle sue fabbriche e lo aveva colpito
alle gambe. Paralizzato: non avrebbe mai più potuto camminare.
Cadde in una profonda depressione, che lo portò ben presto a concepire un
piano folle: un rituale magico per invocare un demone, il quale gli avrebbe
restituito l' uso delle gambe. Ma non bisogna mai giocare a carte col
demonio. Philip Sternwood lo fece. E perse.
Perdendo anche l' unica persona cara rimastagli: sua figlia Carmen*.
* V. Dr. Strange 1/3
Fino ad
ora. Philip sgrana gli occhi, quasi incredulo di fronte a ciò che sta
accadendo. E' proprio lei, Carmen.
"Ciao, papà" dice lei sottovoce.
Nell' animo di Philip Sternwood si agitano due
sentimenti: felicità, per averla finalmente rivista, e rabbia, per il fatto
che non sia venuta a trovarlo prima. Dimenticando che lui ha fatto
altrettanto.
"Perché sei venuta a trovarmi?" chiede lui con tono aspro. Il
risentimento è un qualcosa che non riesce a scrollarsi di dosso.
"Lo faccio per rispetto ad una persona che stimo. E che qualche tempo
fa mi consigliò di provare a chiarire quello che è successo tra noi".
"Strange, vero? A volte mi chiedo se quell' uomo abbia una vita
propria".
"Più che altro dovremmo chiederci se noi abbiamo una vita"
ribatte Carmen "O se ce la siamo lasciata alle spalle a causa del
nostro reciproco rancore".
"Mi hai deluso molto col tuo comportamento".
"Perché? Non me lo hai mai spiegato. Forse perché non mi hai mai
voluto come figlia? Perché il tuo cuore donava il suo amore solo a mia
madre, a tua moglie? Anche io non sono esente da colpe, questo devo
ammetterlo: non ti sono stata accanto nel momento del bisogno, non ho
nemmeno provato ad avvicinarmi a te. Credo sia arrivato il momento di
riparare".
"Riparare cosa?" chiede Sternwood
"Il danno è già stato fatto e non si può rimarginare. Appianare le
nostre divergenze? E per cosa? Forse questo riporterà indietro Lionel? Lo
assolverà dai capi di imputazione che sono piovuti sulla sua testa? E
soprattutto farà sì che la mafia non metta più gli occhi su di noi?".
Gli occhi di Carmen si riempiono d' odio:"A volte sei insopportabile.
Anzi, lo sei sempre. E' inutile continuare con questo discorso. Ti saluto
per sempre".
Mentre sua figlia gli volta le spalle e si avvia all' uscita, per un attimo
Philip è tentato di chiamarla indietro: per un attimo si risente nuovamente
suo padre. Poi quell' attimo svanisce. E rimane nuovamente solo.
New
York Memorial Hospital. Ore 8.45
"Largo!"
dice un barelliere "Qui c'è una donna che sta per partorire!". Ma
la sua impazienza è alquanto prematura: le contrazioni sono appena iniziate
e la giovane paziente di colore respira ancora senza troppi problemi. Il
suo è un nome particolare: Sorrow, tristezza,
parola che potremmo indicare a simbolo della sua intera vita, senza alcun
sussulto, senza alcuna gioia. Solo la follia, che alla fine pareva averla
condannata per sempre alla reclusione in un istituto psichiatrico.
Finché non è arrivato lui: Eric Simon Payne. Il
dolore. La tristezza ed il dolore: una coppia indissolubile che non poteva
non ricongiungersi anche in questa occasione. Insieme i due hanno
convissuto le reciproche disgrazie e le hanno dimenticate nel modo migliore:
creando una nuova vita. Che sta finalmente per venire alla luce. A meno di
complicazioni. Ed è proprio a ciò che Payne sta
pensando in questo momento: del resto lui è un uomo abituato ad aspettarsi
l' inaspettato, fin da quando combatteva a fianco di supereroi più celebri
di lui con l' altisonante nome di Uccisore di Demoni. Ha provato a
riappropriarsi di questo suo alter ego, ma si è arreso prima ancora di cominciare*.
* V. Difensori 1
Fino a quando… ieri, la sua Cappa delle Ombre è scomparsa. La
Cappa delle Ombre: un oggetto che sembra perseguitare Payne,
non abbandonarlo mai. Nemmeno il fatto che l' Uomo Cosa l' avesse bruciata
era servito a togliersela per sempre dalla vista. E quando aveva visto Ted Sallis fondersi con sua moglie Ellen aveva ritenuto che
l' incubo fosse ormai finito*.
* Una storia mai narrata dell' Uomo Cosa,
ma fidatevi, ce l' ha detto DeMatteis in persona
Invece,
poche settimane dopo, la Cappa era ancora lì, sul suo letto, come se vi
fosse da sempre. Ha provato a gettarla nell' immondizia, bruciarla nel
camino, darla in pasto ai topi. Ma nulla: ogni volta è tornata. Tanto che
lui si era ormai rassegnato. Poi è scomparsa. E la cosa ha turbato molto Payne: alla fine la Cappa aveva deciso di lasciarlo in
pace? Difficile da ammettere, anzi, impossibile. Che allora qualcuno l'
avesse trafugata? Praticamente certo. Ma chi? Di sicuro non un barbone per
ripararsi dal freddo o comunque un essere umano: la Cappa sarebbe
inevitabilmente tornata da Payne. E' stato
qualcuno il cui concetto di umanità si è alterato per divenire un qualcosa
di ulteriore. Ma allora perché l' ha fatto? A cosa può servirgli un oggetto
del genere? E' un manufatto mistico molto potente, questo bisogna considerarlo.
E se il "ladro" fosse un essere malvagio? E' questo a preoccupare
maggiormente Payne: finalmente ha raggiunto la
felicità, ma forse qualcuno vuole sottrargliela. Che ci provi, non ci
riuscirà. Ha faticato duro per arrivare dove è ora, una lunga strada in cui
l' amore di Sorrow è stato fondamentale. La sua
vita non diverrà nuovamente un castello di carte, non gli ricadrà addosso.
Non stavolta.
Ad un tratto Sorrow nota un medico biondo di
bell' aspetto e lo ferma:"Salve, è lei che si prenderà cura di noi?".
"No, signora" risponde il dr. Kinkaid
"Ma stia tranquilla: la dottoressa Salinas è
la migliore ostetrica di quest' ospedale, se non di tutta New York. E' in
buone mani".
E così si allontana, diretto al banco d' accettazione dove ritrova sua
moglie Jane.
"Hai visto quei due? Hanno un aspetto così innocente e distrutto al
tempo stesso".
"L' ho notato" risponde lei "Questo sarà per loro un giorno
indimenticabile".
Non solo per loro.
Greenwich Village. Casa di Cassandra Webb.
Ore 9.00
"Basta!
Basta!" grida nel sogno la veggente. E' da alcune settimane che è
così, da quando ha scoperto di poter comunicare con l' aldilà, con le
persone che avevano lasciato sulla Terra degli affetti importanti e delle
questioni in sospeso. Eppure… sa che non è per
questo, sa che è avvenuto in quegli stessi giorni qualcos' altro, qualcosa
che ancora non riesce a comprendere.
'Fortunatamente' ci pensano le sue visioni e i suoi sogni premonitori a
chiarirle le idee: si ritrova circondata da dei demoni, il loro aspetto è
spaventoso, le loro zanne affilate come artigli. Ne ha viste di cose
Cassandra in vita sua: si è vista ridotta in fin di vita dal Fenomeno, ha
visto una piaga di nome Norman Osborn espandersi
per il pianeta, ha visto la realtà infranta, una distorsione cronale a livello globale… Ma
non aveva mai avuto così paura. I demoni per un attimo la osservano, la
bramano, poi piombano su di lei e la dilaniano pezzo per pezzo. Madame Web
vorrebbe svegliarsi, ma sa che non può non ancora. Deve scoprire da dove
provengono, chi ha liberato questo male nel mondo: la visione si allarga,
dietro i demoni appare una costruzione. Cassandra la riconosce e…
Con un urlo liberatorio può finalmente uscire dal suo incubo.
"Posso impedire che quest' incubo si realizzi. Ma se non mi
credessero? Io stessa fatico a convincermene". Poi un pensiero
subitaneo, inevitabile:"Di tutte le persone è forse quella più
inaffidabile, ma non potrà sottrarsi ai suoi doveri stavolta. E inoltre
sarà la volta buona per chiarire le cose tra noi". Dunque afferra il suo
cellulare e chiama il primo nome inserito nella memoria.
Palazzo
dei Vendicatori. Ore 9.15
"Da
quanto tempo sei in piedi, Wanda?" chiede Wonder
Man entrando nella attualmente deserta sala riunioni.
"Sin da quando è sorto il sole" risponde lei "A volte tento
di entrare in contatto con gli elementi della natura, con l' atmosfera
circostante. E mai come ora la sento tetra, oscura".
"Forse il tutto è anche causato dai nostri recenti avvenimenti?".
"No, Simon" ribatte lei "Il fatto che Gyrich
sia riuscito a toglierci ogni privilegio non c'entra nulla. C'è qualcosa
che sta per accadere, ne sono certa, e sto tentando di individuarne la
fonte. Ma, come si suol dire, è come cercare un
ago in un pagliaio. E il pagliaio in questione è New York".
"La Grande Mela che ultimamente ne ha viste di tutti i colori"
commenta Wonder Man.
"Vero: mai tanti eventi così drammatici, così letali, si erano
succeduti in una sequenza quasi continua. Praticamente è dalla Guerra dei
Mondi che l' umanità non ha un attimo di respiro. Non possiamo permettere
che cada ulteriormente nell' oscurità".
Simon cinge il petto di Wanda:"Però stai attenta, non voglio perderti,
ora che finalmente siamo riusciti a trovare un punto di contatto".
"Stai tranquillo, Simon, non mi perderai: avere te al mio fianco è un
buon incentivo".
Wanda si concentra ulteriormente: la concentrazione di energia mistica
nell' aria è qualcosa di straordinario, di mai visto prima. Una
concentrazione che ha ridato vita ad un male antico e che ora osserva Scarlet, pronto ad abbrancarla:"Non so cosa mi
abbia riportato su questo piano" pensa l' essere "Ma finalmente
potrò sfruttare le energie magiche della strega per estendere il mio regno
di terrore sul pianeta, devo solo attendere che abbassi la guardia. E questo
momento non tarderà ad arrivare".
Abitazione
del Dr. Strange.
Per
svariati minuti Darklady è rimasta inginocchiata
in meditazione, tesa a concentrare su di sé tutte le energie necessarie per
i potenti incantesimi che sta per attuare. Grace la osserva: apparentemente
è così indifesa, potrebbe facilmente avere la meglio su di lei e sottrarle
le Cappe e i Frammenti e da lì in poi una infinità di alternative le si
presenterebbero. Poi ci ripensa: può essere davvero certa che Darklady sia inerme? A ben pensarci, si fida di lei?
No, le è solo utile in questo piano, che una volta attuato non richiederà
più la sua presenza. Di questo Grace ne è certa ed ha già preparato la sua
contromossa. Deve solo essere capace di attendere.
Darklady rialza il capo ed esclama:"Sono
pronta". Senza aggiungere altro si alza totalmente e prende fra le sue
mani le due Cappe delle Ombre, le fissa per alcuni secondi, poi le preme l'
una contro l' altra. Pronuncia alcune frasi in una lingua dimenticata da
secoli, finchè dalle Cappe emana una luce intensa,
che in breve tempo avvolge anche Darklady. La
misteriosa donna viene avvolta da questo bagliore, fino a non poter essere
più visibile. Infine, si sente ancora la sua voce che ordina:"Unione!".
Vi è un lampo di luce se possibile ancora più intenso, poi più nulla. Tutto
scompare e rimane solo Darklady con in mano… una sola Cappa! Più grande delle precedenti,
capace di avvolgere il corpo intero della donna. La rimira per alcuni
secondi, finchè Grace con sguardo curioso non si
avvicina. Solo allora Darklady si volta ed
esclama:"Eccola davanti a te, è tornata ad essere ciò che era un
tempo. La vera, Suprema Cappa delle Ombre, dalla quale orde di demoni
fluiranno ed invaderanno questo piano di esistenza!".
Darklady se la lega al collo, poi ordina a
Grace:"Portami i Frammenti".
La donna per qualche attimo indugia: col prossimo incantesimo la sua
scomoda alleata potrebbe divenire troppo potente, per chiunque. Se questo
compromettesse i suoi piani? No, non può fallire e non può mostrare
incertezza, dunque esegue prontamente il volere di Darklady.
Una volta che i frammenti sono davanti a lei la misteriosa donna tende le
sue mani, a radunare tutte le energie mistiche in suo possesso.
"Non farlo" la consiglia Clea "Te
ne pentirai".
Darklady si volta verso di lei:"Te l' ho
detto, le minacce non funzionano con me. Ho aspettato una vita questo
momento ed esso finalmente sta per verificarsi. Nulla mi fermerà. E nulla
mi distruggerà". Si concentra dunque sui Frammenti, avverte una carica
mistica straordinaria, come mai prima d' ora. Poi li fa levitare in aria,
facendo fluire la loro energia. Dietro di lei Grace Cross si ritrae,
atterrita dalla carica di potere che avverte intorno a lei: è come se il
Bene e il Male si stessero per unire in qualcosa di molto più letale.
Darklady apre la sua mente, apre la sua anima,
sente dentro di sé tutte le emozioni del mondo: amore, odio, paura, invidia… tutte insieme e tutte nello stesso momento.
Riesce a sopportarle, può affrontare ben altro. Poi, uno ad uno, tocca
tutti i Frammenti, assorbendo tutta la loro energia: accoglie con
benevolenza l' Immortalità e la Conoscenza, resiste facilmente all' attacco
della Follia e della Morte. Ed infine il pezzo centrale, il Potere, il più
ambito: il più difficile da assorbire, il suo corpo pare quasi andare in
fiamme. Ma Darklady non si arrende, continua a
caricarsi delle forze fondamentali dell' esistenza, finchè…
con un immenso lampo di luce tutto cambia: una nuova, imbattibile minaccia,
è nata.
Ed in quel momento chiunque abbia dei sensi sviluppati nel mondo avverte il
cambiamento: Jean Grey, il Professor X, Sciamano,
Talisman, l' Uomo Ragno, Capitan Marvel, Scarlet, Emma Frost, Chamber,
Cable, Psylocke, Ben Reilly, Kaine, Maggie Joyce, Wolfsbane e gli
abitanti di Starkesboro, Diablo,
Hrimhari, Puma, Jakita Wegener, Artiglio d' Argento…
Clea è quella più vicina all' evento: la carica
mistica che Darklady ora emana è… stupefacente. Non ha mai sentito una cosa del
genere: l' esistenza intera è ora nelle mani di quella donna. E di certo
non ha benevole intenzioni.
"E'…" dice Darklady "E' una
sensazione fenomenale, straordinaria. Mi sento in comunione con ogni angolo
di questo mondo, possiedo ogni informazione possibile. Sono…
imbattibile!".
"Ma cosa è successo esattamente?" chiede Grace Cross, ancora incredula.
"Succede che l' ultima fase sta per iniziare: prima, però, devo andare
a trovare la persona che indirettamente ha dato vita a tutto ciò". E
senza aggiungere altro, scompare.
Forest Hills. Casa
Parker. Ore 9.45
"Cosa
diavolo è stato?" pensa Peter Parker "Per un attimo il mio senso
di ragno è impazzito, sembrava che il mondo intero stesse per crollare. Mi
chiedo se non dovrei indagare sul fatto".
"Peter!" lo chiama sua moglie Mary Jane, accanto a lei May, la
loro figlia. Lo scienziato le osserva: è quanto di più prezioso possieda e
per molto tempo, per svariati motivi, non ha potuto averle accanto a sé. È
felice più che mai che ora siano vicino a lui, in ogni passo della sua vita
e soprattutto in questo periodo difficile: anche se zia May purtroppo non
c'è più, la loro presenza rende sempre più saldo il motto di Peter secondo
cui da grandi poteri derivano grandi responsabilità. Perché ha qualcosa per
cui combattere e rendere migliore questo mondo.
"Peter, devo andare a fare delle prove, porto May con me visto che tu
ti devi recare al lavoro e a me non crea fastidio e c'è gente che si occupa
di lei".
"Bene, MJ. Vai pure" la abbraccia, poi fa altrettanto con sua
figlia "E stai attenta".
"Peter, hai visto come è brutto il cielo, oggi? Temo che
pioverà".
"O forse accadrà di peggio" pensa l' Uomo Ragno, non esternando
però i suoi sospetti. Forse dovrebbe trattenere qui MJ e May, ma se si
stesse sbagliando? Eppure un pizzicore debole alla base del collo continua
a tormentarlo, come a dirgli che quella grande minaccia è ancora presente.
Comunque, poco dopo, le due salgono su un taxi e partono. Peter rimane
immobile e pensieroso per qualche minuto, poi pensa:"Stamattina non ho
alcuna lezione all' università: è meglio che ne approfitti. Sento che c'è
qualcosa che non va e non sarò tranquillo finchè
non avrò scoperto cosa è".
Pochi secondi dopo, dunque, non visto esce dal tetto di casa sua, per
perlustrare la città.
Istituto
Xavier per Giovani Dotati, Westchester.
Stesso momento.
"Jean,
Professore!" esclama Ciclope "Cosa vi è accaduto?".
"Una onda psichica, Scott" risponde sua moglie "Quale mai
avevo avvertito prima: una straordinaria potenza".
"Cosa vuol dire? Che Apocalisse è tornato?".
"No, Apocalisse non c' entra" risponde Charles Xavier "Purtroppo è qualcosa di molto, molto
peggio. E, da quanto posso capire, a noi ignoto".
"Ritiene che dovremmo indagare sul fatto?" chiede Colosso, anche
lui presente.
"Dobbiamo" risponde Xavier.
Istituto
Ravencroft. Ore 10.00
"Dottoressa
Kafka!" esclama un infermiere "Finalmente è arrivata!".
"Cosa succede?" chiede la celebre psichiatra, purtroppo per lei
avendo già intuito la risposta.
"Guardi da sé: ora è calmo, ma per quindici minuti è stato
inarrestabile.
La stanza è… sottosopra, letteralmente. Non c'è
un suo solo elemento che sia rimasto integro o al suo posto. E il
responsabile di tutto ciò ora è inginocchiato nell' angolo più lontano
dalla porta: un tempo era un animo tormentato, oggi lo è ancora di più.
"Kaine!" esclama la dottoressa entrando
cautamente nella stanza "Kaine, mi ascolti?
Chi ti ha costretto a fare ciò?". Lui rimane in silenzio. "Chi è
stato, Kaine, so che non puoi essere stato
tu!".
Lui alza il volto verso di lei:"I demoni, sono stati i miei demoni
interiori!".
Regno
di Mefisto.
Il
Principe delle Menzogne, per la prima volta da molto tempo, è inquieto: e
quel che è peggio non sa spiegarsi perché. È come se qualcosa stesse per
accadere, qualcosa che in qualche modo lo riguarda…
E lui non sa nulla a tal proposito! Inaccettabile.
"Perso in profonde meditazioni, Mefisto?" chiede una voce davanti
a lui.
Il demone alza il volto: una donna, almeno la voce era femminile,
interamente avvolta da un vestito nero, la sua testa coperta da un
cappuccio altrettanto nero.
"Chi sei?" chiede lui.
"In un certo senso già ci conosciamo" ribatte Darklady
"Ricordi quando, improvvisamente, dieci anime scomparvero dal tuo
regno?".
Mefisto si alza in piedi:"Sei stata tu? Ma come hai fatto a…".
"Esperienza, Mefisto, e precauzione. Anche se so già la risposta,
dimmi perché ti interessano tanto i criminali di mezza tacca".
"Sono anime da torturare in modo piacevole. Guarda Quentin, ad
esempio, là in fondo: un perdente fino in fondo, che credeva di andarsene
in grande stile. Invece… è capitato qui. Comunque
potrei rivolgere la stessa domanda a te".
"Il mio era un interesse professionale: confesso che sottrartele da
sotto il naso è stato… divertente".
"Continua a parlare, sciocca" pensa intanto Mefisto "Tra
poco non potrai più farlo". "Hai avuto molto coraggio a venire
qui, potrei distruggerti con un semplice schiocco di dita" dice poi.
"Perché non ci provi?" lo stuzzica Darklady
"Io ti aspetto".
C'è qualcosa che non lo convince fino in fondo: quella donna nasconde
qualcosa di strano. Un altro sentimento da tempo dimenticato assale il
Principe delle Menzogne: esitazione. Come è possibile? Tutte quelle anime
conquistate al termine della Teomachia gli hanno
dato un potere oltre ogni immaginazione. Inoltre c'è un' altra anima qui
presente, che sta per occuparsi di quella donna.
In quel momento, come se fosse la cosa per lei più spontanea del mondo, Darklady si volta e lancia una raffica di energia
contro la persona che stava per assalirla.
"L' energia che emana" pensa Mefisto "È qualcosa di
terribile!".
"Threnody" dice Darklady
"Sì, ero a conoscenza del fatto che fosse al tuo servizio. Del resto
ti sei servito molto di lei ultimamente. Comunque, come hai visto, non è
affatto alla mia altezza. E nemmeno tu, a quanto pare, visto che hai
delegato ad altri il compito di distruggermi. È forse paura?".
"Non ti azzardare a ripeterlo!".
"Come vuoi: l' importante è che tu ne sia consapevole. Ah, una ultima
cosa: stai ben attento alle tue anime, potresti avere una amara sorpresa…". E così dicendo, Darklady
scompare.
Mefisto osserva il vuoto per alcuni secondi, poi inizia a meditare sul suo
trono d' ossa.
Casa
di Cassandra Webb. Ore 10.30
"Allora,
vedi di spiegarmi subito tutto alla svelta" dice Charlotte Witter "Perché oggi pomeriggio ho un… appuntamento".
"Se non mi presti ascolto, potresti non avere più alcun appuntamento.
Per sempre" ribatte Madame Web.
"Il tuo solito tono apocalittico, nonna, a cui nessuno crede: non ti
chiami Cassandra mica per niente. Comunque dall' aspetto del tuo
appartamento vedo che anche tu ti sei fatta i soldi: rende la preveggenza,
vero? Poi sarei io quella che dilapida il denaro?".
"Ascoltami, Charlotte, perché c'è poco tempo: sta per avvenire
qualcosa di tremendo nel Greenwich Village".
"E allora?".
"Devi andare a dare un' occhiata, per accertare che sia tutto a
posto".
"E se non volessi? Se avessi di meglio da fare?".
"Fidati di me almeno una volta!" urla allora Madame Web,
esasperata "Una sola volta. Sarei proprio felice se tu potessi
riferirmi che era solo il delirio di una povera vecchia".
Charlotte rimane colpita dal tono deciso di sua nonna:"Ok, scusa se ti
ho offesa in qualche modo prima. D' accordo, andrò a vedere. Sai il luogo
preciso?".
"Bleecker Street, 177/A".
Four Freedom Plaza. Ore 10.45
Reed Richards osserva
gli incredibili valori di energia captati poco tempo fa nel Greenwich Village. È
probabile che c' entri il Dr. Strange, forse potrà cavarsela da solo. Se
sussiste davvero un pericolo.
"Sempre immerso nei tuoi calcoli, vero, marito mio?". La voce è
quella di Sue, una presenza costante nella sua vita che troppo spesso ha
trascurato.
"È ciò che so fare meglio" ribatte il celebre scienziato. In quel
momento i valori energetici ricompaiono sul suo schermo.
"Stupefacente: immense quantità di energia mistica stanno convergendo
nel Greenwich Village.
Temo che vi sia qualcosa di strano dietro tutto ciò, sarà il caso di
indagare".
Abitazione
del Dr. Strange.
In un
lampo di luce Darklady riappare, subito
circondata dai demoni che ha evocato quando la Suprema Cappa delle Ombre
era ancora divisa in due.
Grace Cross le si avvicina:"Da quando hai compiuto quei due potenti
incantesimi, sento che l' atmosfera attorno a noi sta cambiando, come se vi
fosse qualcosa di… malvagio nell' aria".
"Ed è proprio così: più è potente il possessore della Suprema Cappa,
più essa dispiega la sua carica malvagia. Per questo ho intrapreso il
rituale della Riunione dei Cinque Poteri, non esisteva forza più grande
sulla Terra. La Cappa avverte tutto ciò e la mia natura malvagia si sta
estendendo: per ora nelle zone confinanti, ma presto andrà oltre".
"Con quali conseguenze?".
"Il lato negativo che è in tutti noi: riemergerà in ognuno e darà vita
a violenze efferate. L' oscurità migliore da alimentare e sfruttare è
quella dell' animo umano".
"Non sento emergere niente dentro di me".
"Certo, è la carica mistica che emana questo posto a proteggerti: e
poi il tuo animo oscuro è già pienamente rivelato. Ma non voglio che tutto
ciò si limiti ad un aspetto interiore, ne servirà anche uno esteriore: l'
Inferno deve essere completo. E per far ciò abbiamo bisogno di un ulteriore
alleato per formare il Triplo Male".
"Il Triplo Male!" esclama Grace "Ho letto di ciò nei tomi
che mi hai dato da leggere".
"Già, pare che quando la Cappa era una cosa sola già tre Druidi
provarono a richiamare i demoni in questo piano dimensionale, ma vennero
bloccati, a quanto dice la leggenda, da un monaco tibetano. Il loro
problema è che erano semplici esseri umani, maghi di infima categoria. Solo
noi due insieme abbiamo un potenziale immenso, con questo terzo alleato
diverremo invincibili".
"E dove si trova?".
"Disperso nell' atmosfera".
"Cosa?".
"Vieni, dobbiamo fare un piccolo viaggetto". Darklady
prende per mano Grace Cross e le due scompaiono. Clea
tenta di approfittare della situazione tentando di liberarsi ma scopre che,
oltre al fatto che le sue insolite manette sono più resistenti di quanto
avesse immaginato, c'è una schiera di demoni sotto di lei, ad
aspettarla:"Sembra abbiano pensato proprio a tutto" pensa
"Ma non posso lasciarle continuare". E la sua mente torna ad un
altro occupante della casa, anche se di lei non avverte più alcuna traccia.
Nonostante ciò, la chiama:"Topaz!"
grida "Topaz, sei in grado di
sentirmi?". Prova per alcuni minuti, ma invano. Possibile che debba
assistere impotente al trionfo di Darklady?
Intanto alcuni demoni escono loro stessi dalla casa e iniziano, invisibili,
a veleggiare per la città.
Cieli
di New York.
Richard
Rider, alias Nova, si sente felice: l' ebbrezza del volo gli dà sempre
questa sensazione e ne approfitta per compiere alcune acrobazie. Dentro di
sé pensa che questi sono comportamenti da ragazzino, ma che diavolo, si
vive una volta sola: sarà per sempre grato a quel centurione xandariano, Rhomann Dey, che gli donò questi poteri, che lo rese diverso.
Che lo rese padrone della sua vita (beh, questo non del tutto, purtroppo).
Ma ora basta perdere tempo: deve andare a trovare i suoi genitori, è da
tempo che non fa loro una visita. Saranno certamente felici di vederlo.
Così parte, ma non sa di essere seguito: un demone ha adocchiato la sua
prima vittima.
New York Memorial Hospital. Ore 11.15
"Come
sta, dottore?" chiede Eric Simon Payne alla
ginecologa.
"Tutto bene" risponde la dr.ssa Salinas
"Si calmi, so che è un momento molto importante per lei, ma tutta
questa agitazione non aiuterà sua moglie".
Payne tenta di rilassarsi:"Lo so, lo so, ma
è più forte di me. A che punto siamo?".
"Praticamente all' inizio: la divaricazione è di appena due
centimetri, siamo ben lontani dagli ultimi attimi di travaglio".
"Quanto ci vorrà?".
"Questo lo deciderà il bambino" sorride la dottoressa
"Comunque qualche ora sicuramente".
Payne la ringrazia e torna a sedersi, fra poco
gli porteranno un camice per poter andare a confortare sua moglie. Per
rilassarsi si reca davanti ad una finestra: l' immensa quantità di grattacieli
pare soffocarlo. Poi davanti all' edificio passa l' Uomo Ragno: Eric ha
collaborato una volta con lui, ma ormai sono tempi passati. Poi, un minuto
dopo, tocca a Nova: la città è davvero piena di supereroi. E dietro di lui…
Payne spalanca gli occhi: un demone? No, di nuovo
le allucinazioni! Non ora! Ma non se ne vanno, il demone continua a
dominare il suo sguardo, finchè scompare alla
vista. Payne si ritrae dalla finestra, ansimando:
sta impazzendo di nuovo? Ma come è possibile, tutti quegli anni di terapia
alla fine avevano raggiunto il loro scopo, altrimenti non sarebbe stato di
nuovo riconsegnato alla civiltà, la barbara civiltà. Possibile che sia
tutto vero? Che quello fosse un demone reale e non un prodotto della sua
immaginazione? E come ha fatto Nova a non vederlo? Payne
sa capire dove si annidano i mostri, laddove altri non ci riescono. I
demoni: hanno dominato la sua vita e vorrebbe lasciarseli alle spalle, ma
se attaccassero l' ospedale? Se rovinassero questo suo momento estremo di
felicità? No, non può permetterlo!
Due minuti dopo un' infermiera si presenta nella sala d'
attesa:"Signor Payne, il suo camice. Signor Payne?".
Cieli
di New York.
Dal
nulla appaiono, librate in aria, Darklady e Grace
Cross. Sotto di loro il quartiere di Manhattan.
"Avevo sentito che questa città era molto affollata, ma visto da
quassù non si direbbe" commenta Grace.
"Dimentichi che qualche tempo fa c'è stata un sanguinoso attacco
alieno?" ribatte Darklady "Non è stata
certo una passeggiata, la precisa entità del numero delle vittime deve
essere ancora calcolata. Eppure, diversamente da quanto si potrebbe
pensare, quella tragedia ha cementato l' unione degli abitanti di questa ed
altre città. Come dire che solo quando contempli il Male capisci quanto sia
importante la Vita. Infatti il numero di future mamme, in questo periodo,
si è incrementato come non mai. Ma questo ora non deve interessarci: siamo
qui per un altro motivo".
"Già, il nostro terzo alleato, 'l' uomo disintegrato', secondo quanto
mi hai detto" dice Grace.
"In realtà non è un uomo, ma un demone". Grace sgrana gli occhi.
"Esatto" conferma Darklady "Vedi,
come sai c'è già stata una crisi chiamata Inferno ed il suo principale
artefice fu un demone di nome N'Astirh insieme ad
una donna che voleva riavere indietro suo figlio: l' affetto materno a
volte si manifesta in maniera quantomeno curiosa, non è vero? Alla fine lo
si ritenne totalmente distrutto, ma lui era originario di un altro regno
chiamato Limbo".
"Limbo?" esclama Grace, tentando di celare il suo tono preoccupato.
"Già, il Limbo, quello da cui attingeremo per dare il via alla
invasione demoniaca. Perché il Limbo è sì una dimensione, ma anche un
crocevia dimensionale, da cui si può raggiungere qualsiasi altro luogo:
demoni provenienti da ogni angolo del Multiverso,
una quantità pressoché inesauribile. Infatti con questo termine ci si è
riferiti col tempo a posti apparentemente diversi: il regno di Belasco, la prigione di alieni mutaforma
chiamati Spettri Neri, il luogo del Signore del Tempo Immortus…
E potrei continuare".
"In pratica tutte le dimensioni alternative alla nostra sono il
Limbo?" chiede Grace Cross.
Darklady annuisce:"Ma ora unisci la tua mano
alla mia: quando N'Astirh capì che sarebbe stato
sconfitto, tentò di tornare nel Limbo, ma durante il passaggio dimensionale
esplose ed ora la sua essenza è come bloccata in una sorta di nulla tra i
due mondi. La Morte ci consentirà di localizzarlo, la Conoscenza ci dirà i
giusti incantesimi per riunire il suo corpo in pezzi, il Potere farà il
resto". Senza aggiungere altro, Darklady
cade in meditazione e ben presto avverte qualcosa: come un puzzle, i pezzi
del corpo del demone sono ben visibili davanti a lei, si concentra
ulteriormente e, pronunciando antiche formule, riesce nuovamente a
riunirli, infine una luce bianca avvolge l' entità che pochi secondi dopo…
"Cosa…?" esclama non appena capisce
dove si trova.
"Non c'è tempo per discutere, N'Astirh,
dobbiamo riprendere un discorso interrotto" annuncia Darklady. Ed un attimo dopo sono tutti spariti. E nessuno
degli abitanti di New York ha volto il suo sguardo al cielo.
Salisgrave Castle, Cape Cliff, Salisgraveshire, Scozia. Ore 11.30
"Aarghhh! No, non può essere!". È l' urlo disumano
di un essere tormentato, Hobgoblin, alias Jason
Philip Macendale, nel sapere che il suo antico
incubo è tornato alla luce.
"Cosa ti succede, hai mangiato pesante?" chiede Moonhunter.
"È tornato, il mio persecutore è tornato, lo sento!" urla ancora Macendale.
"Il tuo persecutore?" ribatte Lilith
"Senti amico, lo sapevo da un pezzo che eri fuori di testa, ma ora ho
avuto la conferma defini…".
La figlia di Dracula non è tipo da rimanere sorpreso: è per questo che lei
stessa non sa capacitarsi di ciò quando Hobgoblin
la afferra per il costume all' altezza del petto e la osserva con quella
sua maschera dall' espressione spaventosa.
"Ed ora stammi ad ascoltare" dice Macendale
"Io sono fuori di testa nello stesso modo in cui tu sei una donna
gentile e premurosa. Un tempo, quando ero un essere molto più ingenuo, feci
un patto scellerato, nel tentativo di diventare migliore, più forte di
quanto non fossi prima. Fu un demone il mio interlocutore, scelta davvero
pessima. Come tutte le sue creature avevo una sorta di collegamento
psichico con lui ed è grazie a ciò che ora so che, pochi minuti fa, è stato
richiamato su questo piano d' esistenza!".
"Lasciami subito… ANDARE!" urla Lilith. Hobgoblin esegue, ma
non certo per paura o rispetto.
"Credo in quel che dici, Hobgoblin"
interviene Nebulon, l' Uomo Celestiale
"Anch' io avverto una strana sensazione da qualche minuto a questa
parte e credo sia il caso di indagare sulla faccenda. Siete tutti d'
accordo?". Tutti annuiscono, tranne Lilith.
"Ovviamente sei libera di restare qui" dice Tagak
"Noi non ce la prenderemmo affatto a male".
"Verrò con voi, allora" ribatte la figlia di Dracula "Giusto
per darvi questo dispiacere".
"Hobgoblin" continua Nebulon "Sei riuscito anche a capire dove sia
apparsa quell' entità di cui ci hai parlato?".
"Sento aria di casa, ragazzi" dice Macendale
"Perché N'Astirh si aggira nuovamente per
New York".
Dimensione
Oscura.
"Per
me non staresti affatto male su quel trono" afferma Meggan.
"Re Bretagna?" ribatte Brian Braddock
"Non mi suona bene come titolo, preferisco lasciare questo trono alla
legittima proprietaria".
"Ti annoi forse, Brian?".
"Cosa intendi dire?".
"Beh, tu sei un uomo d' avventura ed uno scienziato" spiega Meggan "E qui non c'è nulla da scoprire, nessuna
avventura da vivere, per te i giorni si trascinano lenti. Non dimentico il
tuo sguardo di quando abbiamo aiutato i Difensori su Avalon…
anche se è finita in quel tragico modo".
"È vero, non nego quello che hai detto. Sai comunque che voglio solo
il tuo bene".
"Ed io il tuo: dunque non voglio vederti così. Ormai so bene chi sono
e da dove provengo, è inutile continuare a trascinarti in quella che per te
si sta rivelando un' agonia. Appena ritornerà Clea,
le diremo che intendiamo andarcene".
"Ne sei sicura? Non farlo solo per me. Comunque è strano che non
riusciamo più a metterci in contatto con lei".
"Sono sicurissima di quel che dico. Come dice quel proverbio:'Casa è
dove risiede il tuo cuore' ".
Il discorso dei due sposi viene interrotto da una improvvisa apparizione
davanti a loro, di due persone che conoscono molto bene.
"Roma!" esclama Capitan Bretagna "E dietro di te Capitan
U.K.!".
"C'è bisogno urgente del tuo aiuto, Capitan Bretagna di Terra
616" dice Roma "L' intero Multiverso è
in pericolo".
"Non porti mai buone notizie, vero?".
"Non c'è tempo per scherzare, voi due dovete venire subito con
noi".
"E come facciamo con questo regno? Ci è stato chiesto di
sorvegliarlo!".
"Se non verrete con noi, questo regno tra pochi giorni potrebbe non
esistere più".
Sono le parole che sbloccano Cap e Meggan.
Greenwich Village.
Una
donna che ha subito anni di angherie da suo marito lo percuote
violentemente fino a farlo sanguinare. Ma non lo uccide: deve soffrire come
ha sofferto lei.
Un papà che mal sopporta la collezione di fumetti di suo figlio ha
finalmente trovato la soluzione: un bel falò.
Una severa insegnante interrompe la sua lezione ridendo come una folle.
Un uomo che in vita sua ha sempre lavorato cade in un profondo mutismo e
depressione: nessun amore, nessuna vera amicizia, ha sprecato una intera
vita nel tentativo di costruire qualcosa che mai si verificherà.
Rifugio
di Dante.
John Lomax fissa con uno sguardo carico di domande Dante. Il
racconto che lui gli ha appena raccontato sembra privo di senso: cosa c'
entra l' incendio di Londra del 1666 con lui e con Deborah? E che ci faceva
lì Lothar Archer? E chi
era il demone che accompagnava Dante? Si guarda attorno, spaesato, fermando
il suo sguardo su Lothar, che abbass
il suo, scrollando le spalle. Poi istintivamente si rivolge a Twilight, che non smette di osservarlo attraverso le
sue lenti nere.
Dante chiude gli occhi, alza la testa ed annusa l' aria, come a volerne
percepire l' odore:"Sento che qualcosa di grande sta per
succedere!" esclama "Sembra una bella coincidenza che ci
ritroviamo a parlare del passato, del nostro passato, mentre questo sta per
verificarsi di nuovo!".
Lothar lo fissa con una sguardo
allarmato:"Che intendi dire?".
Dante sorride:"Lo saprai tra breve!" risponde, prima di
riprendere il suo racconto.
Abitazione
del Dr. Strange.
"Ed
ora" annuncia Darklady "Porrò una
barriera mistica attorno alla zona, di modo che nessun ficcanaso venga a
disturbarci nel momento cruciale". Si concentra per qualche secondo,
poi dice:"Fatto".
"Cosa intendevi prima con 'discorso interrotto'?" chiede N'Astirh "Parla, non ammetto sotterfugi". Per
tutta risposta Darklady lo colpisce al petto con
una raffica mistica. Urlando di rabbia, il demone si rialza e si lancia
contro di lei, ma dopo pochi passi… rimane
immobile!
"Ed ora, se ti calmerai, ti dirò tutto".
N'Astirh decide per il momento di fare buon viso
a cattivo gioco e, con difficoltà, annuisce. Darklady
sblocca definitivamente i suoi movimenti, poi gli dice tutto. E N'Astirh rimane estasiato.
All'
esterno. Ore 12.30
"Lo
sapevo che mi sarei pentita di questa scelta" pensa Charlotte Witter "Io e la mia idea di ristabilire i rapporti
parentali. Sono qui da quasi due ore e ancora non è successo nulla!
Evidentemente mia nonna si sbagliava, tanto vale andarsene, anche perché
tra qualche ora ho un…".
I suoi pensieri vengono bruscamente interrotti da una grande concentrazione
di luce che infesta l' abitazione. E subito dopo la donna viene come
avvolta da una strana aura.
"La mia vita… la mia vita è un totale
fallimento" pensa "Non sono diventata una famosa stilista di
moda, ho commesso dei reati penali e ho voluto dimenticare il tutto
diventando una prostituta. Credo scioccamente che appagare i miei appetiti
sessuali soddisfi anche il mio ego: la realtà è che lo faccio per
mascherare la mia vergogna".
Charlotte guarda di sotto, il tetto su cui è appollaiata è molto in alto: un
balzo e sarebbe finita. Deve solo… Un momento, ma
cosa le sta accadendo? Perché pensa queste cose? Quella grande energia che
sente provenire da quell' abitazione le ha causato ciò: che sua nonna
avesse dunque ragione? La Donna Ragno è indecisa: deve proprio entrare in
quella casa? Non sarà troppo pericoloso? E quale pubblicità potrebbe
ricavarne? Oh, al diavolo, chiunque sia sta giocando con la sua testa e non
può permetterglielo! E si dirige verso la dimora di Strange.
Poco
più in là.
"Ehi!"
pensa l' Uomo Ragno "Io la conosco quella: è la Donna Ragno, mi è
giunta voce stia partecipando alla nuova edizione del Grande Gioco. E'
forse lei la causa di tutto? No, impossibile, il senso di ragno sembra
impazzito e converge verso l' abitazione del Dr. Strange. Con quali strani
intrugli sta giocando il buon dottore? Gli sarò sempre grato per aver
riportato in vita Mary Jane, ma ora devo dimenticare ciò e fermare subito
Charlotte: non penso che abbia cattive intenzioni, meglio tuttavia
accertarsene".
Peter Parker si dirige verso di lei, ma a metà strada va a sbattere contro
qualcosa. Evita una brusca caduta grazie alla sua prontezza di riflessi ed
alla sua ragnatela che si attacca ad un edificio. Poi riprova, ma con lo
stesso risultato. Allunga allora una sua mano, che non riesce ad andare
oltre un certo punto.
"È come se vi fosse un muro invisibile che mi impedisce di andare
oltre" pensa l' Uomo Ragno "Molto, molto bizzarro: Strange non si
comporta in questo modo. Inizio a sospettare che ci sia qualcosa di più
strano dietro questa faccenda".
E così Peter Parker non può far altro che osservare Charlotte Witter penetrare nella dimora di Strange.
Abitazione
del Dr. Strange.
Un vetro
della casa si infrange: Darklady capta subito il
rumore e, chiedendosi chi sia l' intruso, ottiene subito la risposta:
nessuno di cui preoccuparsi.
"Chi…?" inizia Grace Cross. Darklady alza una mano e la zittisce.
Pochi secondi dopo Charlotte è davanti ai tre:"Ehi, bleah, non siete davvero i migliori candidati per un
concorso di bellezza".
"Hai qualcosa da dirci, ragazza?" chiede Darklady.
"Lascia che me ne occupi io" si fa avanti N'Astirh
"Non aspetto altro".
"Tu sta zitto!" lo blocca Darklady.
"Certo che se questi tre sono alleati, non sono amici per la
pelle" pensa Charlotte, che poi dice:"Cosa state facendo
qui?".
"Creiamo l' Inferno" è la sicura risposta di Darklady.
"Cosa?".
"Non te ne sei accorta? Non hai avvertito qualcosa dentro di te
ultimamente?".
Charlotte ripensa a quando prima stava per gettarsi: è stata opera loro?
Forse sono esseri troppo potenti, non può… No,
fuggire sarebbe inutile e controproducente, non deve permettere che quei
tre giochino ancora con la sua mente. Basta nascondersi dietro una patina
di ipocrisia! Si lancia dunque contro Darklady,
ma costei agita una mano, facendo apparire un portale davanti alla Donna
Ragno. Un portale in cui l' eroina precipita urlando.
"C' erano molte possibilità di sconfiggerla" afferma Darklady "Ho scelto di usare la meno
crudele".
"Ci saranno altre interruzioni?" chiede Grace Cross.
"Credo di no, ma anche se così fosse…
avremmo di che divertirci".
"Uomo
Ragno!" chiama qualcuno. Lui si volta: è la Torcia Umana, un suo
grande alleato, che recentemente è divenuto qualcosa di più di ciò. Dietro
di lui vi è la Fantasticar, con gli altri componenti dei Fantastici
Quattro.
"Anche voi qui a fare bagordi?" chiede Peter Parker.
"Purtroppo temo ci sarà poco da divertirsi" afferma Reed Richards "C'è una enorme barriera mistica
davanti a noi che travalica ogni capacità di comprensione".
"In parole povere un gran bel casino" commenta la Cosa.
"Ti vedo preoccupato, Reed" dice la
Donna Invisibile.
"Sue… Tutti questi dati, dovrei riuscire ad
interpretarli, a trovare una soluzione al problema, eppure…
non ci riesco! Come può essere? La mia arma più potente è la mia mente e…".
"Che ti succede, Reed?" interviene sua
moglie.
In quel momento è come se Mr. Fantastic
riemergesse da una sorta di trance:"Non… non
so, ad un certo punto è come se non mi fossi più sentito in me. Ero io, ma
le mie peggiori paure stavano prendendo vita".
"Intendi dire che qualcuno sta giocando con le nostre menti?"
chiede l' Uomo Ragno "Questo spiegherebbe il…
ronzio continuo di sottofondo del mio senso di ragno: è un pericolo
continuo".
"No, non credo c' entri qualche telepate, è
qualcosa di più… oscuro".
La conferma alle parole di Reed Richards la si
ottiene qualche minuto dopo, quando il cielo diventa nero come la notte più
buia senza stelle.
Ore
13.00. L' Inferno ha inizio.
Darklady contempla la
stanza attorno a sé: l' ha già fatto altre volte, ma questa è una occasione
speciale, vuole ricordare ogni singolo dettaglio di questo momento. Il
momento del suo trionfo. Per secoli l' umanità ha provato a trovare la via
verso la luce, ma ha sempre fallito, perché la vera natura dell' uomo, quella
oscura che gli fa compiere gli atti più empi, è sempre riemersa, più
violenta che mai. Il risultato è sotto gli occhi di tutti: genocidi,
olocausti, stragi… Non sono atti che un essere
saggio compirebbe. In questi ultimi mesi la natura malvagia dell' uomo è
venuta sempre più alla luce, grazie a numerosi avvenimenti che secondo
alcune profezie avrebbero portato ad un cambiamento. Il mondo sta per
andare allo sfascio, a meno che… qualcuno non
raddrizzi la situazione, faccia comprendere all' uomo il suo vero status:
quello di un animale selvaggio. Non sarà facile, un prezzo di sangue verrà
inevitabilmente pagato, ma a contenerlo ci penseranno i demoni, che
prenderanno possesso degli involucri umani degli abitanti di questo
pianeta, dapprima di quelli più deboli, poi, con pazienza e calma, anche di
quelli più forti. Perché non c'è resistenza che tenga di fronte alla
perdita della speranza. E ciò accadrà senza alcun dubbio.
Fino a qualche mese fa, Darklady non aveva
immaginato tutto ciò: era una ragazza come tante altre, seppure diversa da
tutte le altre. Del resto quante ventenni possono vantarsi di aver
conosciuto licantropi, teschi fiammeggianti e demoni? O di aver viaggiato
in altre dimensioni? Poi l' incontro con Dormammu,
che la colse nel suo momento di maggior depressione e tentò di
approfittarne. Fece emergere il suo lato più oscuro, ma ciò gli costò caro.
Non serve alcun Omegatron per creare una
Dimensione Oscura sulla Terra, c'è già una ottima fonte di potere: l'
umanità.
Darklady si volge verso N'Astirh
e Grace Cross:"Avvicinatevi" ordina. Senza esitare, loro
eseguono. Persino il terribile demone prova una sorta di timore
reverenziale per questa donna. "Avvicinatevi, Due".
Grace scatta:"Due? Noi siamo i Due? Ma credevo…".
"Era quello che volevo farti credere, Grace Cross" dice Darklady "La Cappa…
vedila come una soglia, che però deve essere dotata di due portali. Portali
particolari, rappresentati da esseri di grande potere e che appartengano
uno alla razza umana ed un altro a quella demoniaca. Confesso che avevo
anche pensato ad un altro essere oltre a te, Grace*,
ma tu… hai guadagnato la mia fiducia".
* V. Vendicatori Grandi Laghi 1
"E
se non volessi?".
"Allora dì pure addio ai tuoi sogni di dominio".
Sembra conoscerla a menadito, sa toccarla ogni volta il punto giusto. Grace
non può far altro che annuire.
"Ed ora… se non ci sono altre interruzioni…"
dice Darklady, che poi posa le sue mani sulle
teste dei suoi due alleati. Improvvisamente il suo corpo si illumina: una
luce abbagliante e carica di malvagità allo stesso tempo. "Demoni,
demoni di tutte le dimensioni!" urla "Venite, venite a me!".
Ed i discepoli seguono il loro messia.
Limbo.
Un boato
spaventoso richiama l' attenzione di Belasco,
reggente di questo regno. Si precipita fuori dalla sua reggia, per vedere
nel cielo oscuro che domina questo luogo grandi portali che stanno per
accogliere gli abitanti del suo regno. I demoni. Sta perdendo i suoi
sudditi, sta perdendo il suo potere. Sta perdendo tutto.
Regno
di Mefisto.
"Non
può essere, no, non può essere!" grida il Principe delle Menzogne,
mentre vede tutti i suoi esseri torturati trovare una apparente libertà.
Oggi Mefisto è stato preda di una menzogna più grande di lui.
Regno
di Satannish.
Anche i
servi fedeli di questo potente arcidemone non resistono al suadente
richiamo di Darklady e si lanciano dentro i
portali dimensionali. Una fiumana quasi infinita, passeranno molte ore
prima che tutti siano passati. E comunque Satannish
non potrà far nulla per impedirlo.
E da
ogni altra dimensione arrivano altri agenti del caos, pronti a fomentarlo
in un solo piano di esistenza.
Fire Lake.
"Sta
avvenendo infine" pensa Daimon Hellstrom.
"Cosa accade?" chiede Gargoyle, vedendo
il suo volto preoccupato.
"Non sono più Satana" dichiara lui.
"E non intendi fare nulla al riguardo?". Daimon
non risponde. "Forse ha a che fare con ciò che mi è successo… con Patsy".
"Non voglio sentirne parlare!".
"E cosa ne ricavi?" ribatte Isaac Christians
"Forse non vuoi che il tuo paziente lavoro venga distrutto,
vero?".
Daimon osserva colui che un tempo era suo
amico:"Ok, andiamo, ma se non scopriamo nulla ti ucciderò senza
esitare".
Isola
Muir.
Illyana Rasputin, alias Magik, è turbata: è appena scampata alle grinfie di Belasco, ma qualcosa ancora opprime il suo animo. Una
sensazione che non accenna a svanire.
"Cupi pensieri, Illyana?" chiede Dazzler, che appare in quel momento dietro di lei.
"Non saprei dirti, amica mia" risponde lei "C'è qualcosa di
strano nell' aria, qualcosa che non mi piace affatto".
"Come se già non avessimo abbastanza problemi...".
"Sono certa che presto capiremo cos'è: e non ci piacerà
affatto!".
Abitazione
del Dr. Strange.
La Cappa
Suprema si libra in aria staccandosi da Darklady
e al suo interno compare un buco nero: l' entrata. Gli ospiti non si fanno
attendere: unendosi ai loro simili già richiamati in precedenza da Darklady, si alzano in volo ed escono dall' abitazione.
"Estasiante" afferma Darklady, mentre
una cappa di oscurità inizia ad ammantare la città di New York "Presto
essa si estenderà all' intero pianeta, la prossima notte non finirà
mai". Poi si rivolge a Grace Cross:"Allora, non vai più nel
Limbo?".
Sapeva tutto fin dall' inizio!
"Ho la Conoscenza, non te lo ricordavi più?" esclama Darklady "Nulla mi può sfuggire, nessuno mi può
sconfiggere. Perché ancora prima che tenti di affrontarmi, io so già come
sconfiggerti! Comunque vai, se lo desideri, io non ti fermerò. Sarà meglio
che ti sbrighi a sorpassare quel portale, perché fra non molto brulicherà di
demoni in arrivo".
"Davvero?" chiede Grace.
"Non voglio certo impedirti di inseguire un sogno
irrealizzabile".
Grace è incerta: sta tentando di farle dubitare delle sue azioni? È solo un
bluff? Non può saperlo. Ma non può permettersi di assistere a tutto ciò
senza far niente. Deve andarsene:"Ti dimostrerò che hai torto, Darklady!" conclude Grace lanciandosi all' interno
del portale.
"Un problema in meno" pensa la misteriosa donna "Pensiamo
all' altro". Si rivolge dunque a N'Astirh:"Vai
via".
"Come?".
"Ho detto… VAI VIA!" urla Darklady, mentre nella sua mano appare una sfera di
immenso potere.
N'Astirh ride:"Sai una cosa, cominci a
piacermi. E se proprio vuoi privarti della mia dolce compagnia io non te lo
impedirò. Anche perché sono certo che il vero divertimento è là
fuori". Dunque si solleva in volo, sfondando incurante il tetto dell'
abitazione del Dr. Strange. E Darklady, infine,
rimane sola insieme ai suoi prigionieri: proprio ciò che desiderava. Pochi
secondi dopo la più grande ondata di demoni fuoriesce dal portale.
"Estasiante" commenta.
All'
esterno.
"No,
non è possibile!" esclama l' Uomo Ragno "Di nuovo!". La
cappa di oscurità ha ormai ricoperto tutto il quartiere e ben presto
compaiono i suoi abitanti, i demoni. La gente urla di terrore.
"Ritengo sia meglio dividerci" consiglia Reed
Richards "Per bloccarne il più possibile".
"E come?" chiede la Torcia Umana.
"Semplicemente…" afferma la Cosa
"È TEMPO DI DISTRUZIONE!".
L' Uomo Ragno si precipita al salvataggio di una anziana donna, che sta per
essere abbrancata dalle artigliate mani di un demone:"Ehi tu, non te
l' ha insegnato la mamma che bisogna portare rispetto?". Lo abbranca
per la zampa e lo sbatte contro un idrante. E lì…
il demone esplode! "Sono fragili come li ricordavo,
fortunatamente". Poi Peter Parker alza gli occhi al cielo, sembrano
essercene migliaia. Per quanto potranno resistere gli eroi prima che la
fatica abbia il sopravvento su di loro? E se ce ne fossero altri in arrivo?
In quel momento, invisibile a tutti, dietro l' Uomo Ragno compare qualcosa:
una Forza primordiale, forse l' unica cosa che può impedire a questo mondo
di precipitare nel caos. E deve decidere se Peter Parker sia un uomo degno
di tale compito. E di tale Forza.
Casa
di Philip Sternwood.
E l'
oscurità si estende, si estende, si estende… fino
a giungere fin qui. E vi trova un uomo che ha dovuto fare i conti con l'
oscurità per tutta la sua vita. Dapprima incurante di ciò che sta
accadendo, deve immediatamente ricredersi quando le urla di terrore del suo
maggiordomo giungono fino a lui. Velocemente l' industriale afferra la
pistola che tiene nel cassetto accanto a sé per autodifesa e rimane in
attesa: è certo che qualcosa di terribile stia per accadere.
Tutto tranne questo, però: la porta del suo studio si apre ed un mostro dai
denti affilati e dal ghigno maligno fa capolino. Philip rimane paralizzato
per la paura mentre il mostro gli si avvicina, incapace di premere il
grilletto. Quando ormai il mostro sta per calare le sue zanne, sulla sua
fronte appare un buco: non esce sangue da esso, ma gli ha procurato
comunque molto dolore. Il mostro si volta e vede una ragazza che imbraccia
un fucile, proveniente dall' armeria della villa: senza esitare costei
spara in rapida sequenza altri cinque colpi, che perforano il petto del mostro,
il quale si accascia senza lanciare alcuna esclamazione di dolore, finchè si dissolve e di lui non rimane che la polvere.
"Credo dovremo riprendere la discussione, padre" dice Carmen Sternwood.
New
York Memorial Hospital.
“Molto
bene, Sorrow” dice la dottoressa Salinas “La divaricazione ha ormai raggiunto i sei
centimetri. Tra poco…”.
“Oh, mio Dio, cos’è quella cosa?”.
Non è stata tanto l’ oscurità a spaventare la gente presente in questo
ospedale, tutti hanno pensato inevitabilmente ad un temporale imminente. Ma
quando i demoni iniziano a passare attraverso i muri e si capisce che non
sono frutto di un’ allucinazione di massa, partono spontanei le prima grida
di paura e le precipitose fughe. Uno dei demoni si fionda all’ interno
della camera dove vi sono Sorrow e la dr.ssa Salinas: prende di mira la ginecologa, che con uno
scarto improvviso riesce ad evitare il mostruoso essere. Ma nel compiere
ciò perde l’ equilibrio e va a sbattere con la testa su un mobiletto lì
vicino, perdendo i sensi. Il demone volge allora il suo sguardo verso Sorrow, la bava compare sulla sua bocca, la donna urla… Poi il demone viene trafitto da un tridente! E
scompare in una nuvola di fumo. Sorrow guarda
incredula il suo salvatore: è Eric, è suo marito, di nuovo con indosso quello
strano costume. Ma mai come ora benedetto: perché se c’è qualcuno che può
fermare i demoni quello è il loro flagello, l’ Uccisore di Demoni!
Eric Simon Payne guarda la dottoressa Salinas riversa a terra, si volge verso sua moglie con
uno sguardo deciso, le fa segno di tacere e di non aver paura, poi esce
dalla sala. Lì una visione spaventosa: decine di demoni. Ma ben presto
anche questi esseri invocati da Darklady si
ritrovano davanti il loro più terribile incubo, Eric stesso. Le esperienze
a cui è stato sottoposto ultimamente, unite alla ferma risoluzione che la
felicità conseguita non gli verrà portata via da niente e nessuno lo hanno
reso un uomo diverso, più cinico e spietato. Un assassino: ma di esseri che
meritano tale destino.
Un demone, nel vedere Eric, tenta di attaccarlo, ma costui con un urlo
disumano balza in avanti e perfora il corpo dell’ essere col suo tridente.
Non fa in tempo a veder svanire il primo, che subito si lancia verso un
altro alla sua destra, che subisce lo stesso destino. Gli altri demoni
provano una strana sensazione… paura? Forse. O
molto più probabilmente incertezza, dunque abbandonano questo reparto, per
evitare una fine per loro orribile:perché non c’è salvezza di fronte all’
Uccisore di Demoni.
Scomparse le malvagie creature, alcune persone fanno capolino dai più
disparati rifugi, ancora incredule per ciò che è accaduto. Ma ben presto
capiranno che è l’ amara realtà. Eric ne adocchia due in particolare e si
dirige verso di loro, incurante dei commenti su di lui.
“Voi due, abbiamo parlato con voi all’ entrata: mia moglie ha bisogno d’
aiuto”.
“Cosa è successo?” chiede il dr. Kinkaid tentando
di riacquistare una parvenza di compostezza.
“La dottoressa che l’ aveva in cura ha avuto… un
piccolo incidente”.
“Andiamo, Jane”.
I coniugi Kinkaid entrano nella sala parto: Sorrow appare tranquilla, del resto si fida del suo
compagno. Poi il lago di sangue che si nota sul pavimento smorza gli
entusiasmi.
“Keith” esclama Jane esaminando la dottoressa Salinas
“Ha subito una grave commozione cerebrale: dobbiamo subito portarla in sala
operatoria”.
“Ci vada lei” si intromette Eric “Sono certo che è in grado di cavarsela.
Lei invece” dice rivolgendosi al dr. Kinkaid “Si
occuperà del parto di mia moglie”.
“Ma ci sono altre ostetriche disponibili…” inizia
Keith.
“Io mi fido di lei” afferma Sorrow.
Keith si volta verso di lei e rimane colpito dall’ innocenza e dalla
speranza presente sul suo volto:”Va bene, è chiaro che questa è una
situazione di emergenza”.
“Quegli esseri torneranno?” chiede Jane mentre la Salinas
viene portata via su una barella da due infermieri.
“È praticamente certo” risponde l’ Uccisore di Demoni “Ma io sarò qui ad
attenderli”.
Dimora
del Dr. Strange. Ore 19.00.
Ormai
sono passate quasi sei ore da quando l’ Inferno è iniziato. Darklady siede sul suo trono fatto da lei apparire dal
nulla e accarezza i suoi figli prediletti: i demoni. E ad assistere al suo
trionfo due persone, che nulla hanno potuto fare per sventare l’ orrore: Clea ed un pietrificato Dr. Strange. Confinata nella
gabbia mistica che annulla le sue facoltà, Clea
non è riuscita a dire nulla mentre assisteva al passaggio dei demoni da
quel portale. Ed ancora adesso non riesce a dire nulla.
Darklady parla al suo posto:”È il trionfo
definitivo delle Tenebre!” grida “Tra poche ore altri portali dimensionali
si apriranno in ogni angolo del pianeta, la Cappa estende sempre di più il
suo potere. Io sono la responsabile di tutto ciò, ma devo ringraziare te,
Stephen Strange, che senza saperlo hai dato vita a tutto ciò. Molto tempo
fa”.
Se potesse esprimersi, il Mago Supremo rimarrebbe stupito: l’ impotenza in
cui è costretto lo fa sentire umiliato, sconfitto.
“Sì, Strange, sono una persona che tu conosci bene” afferma Darklady “Ed anche se la mia identità è stata
intuibile, tu non l’ hai mai compresa, poiché sono riuscita ad imbrogliarti
come mai nessuno aveva fatto prima d’ ora. Hai accolto il male in casa tua,
Strange, ed ora ne paghi le conseguenze. E visto che ormai il momento del
mio trionfo è giunto” dice togliendosi il cappuccio “Ammira il volto dell’
orrore!”.
“Topaz!” esclama Clea.
CONTINUA
SU DIFENSORI #26
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