N° 104
ARMATURE
1.
Due uomini che una volta sono stati
amici ora sono impegnati a combattersi aspramente: i James Rupert Rhodes, nell’armatura nera e
argento di War Machine, ed Anthony Edward Stark, nell’armatura di un blu
scurissimo che è l’ultimo modello del tipo denominato Iron Monger.
È
quest’ultimo a sembrare in vantaggio, con il suo avversario a terra e lui che
ha appena rilasciato il colpo finale… o almeno così crede.
War
Machine è sbalzato indietro, ma poi punta le mani a terra e comincia a
sollevarsi.
<<Come…?>> esclama, sorpreso, Iron Monger.
<<Il tuo problema, Tony…>> replica War
Machine <<…
è che mi sottovaluti sempre.>>
Dalle spalle di War Machine escono
due canne che vomitano proiettili.
Cambridge nel Massachusetts è nota
quasi esclusivamente per essere la sede di due delle più prestigiose università
degli Stati Uniti: Harvard ed il Massachusetts Institute of Technology, colloquialmente
noto come MIT È una cittadina tranquilla ma anche nelle cittadine tranquille
possono accadere cose brutte.
Un banale incidente avviene in uno
dei laboratori di chimica, un’esplosione che manda in pezzi i vetri delle
finestre, una nube azzurrognola che esce e comincia a propagarsi mentre le
persone nelle vicinanze cominciano a cadere vomitando.
La cosa non sfugge a due figure in
armatura che stanno volando poco lontano.
<<Cosa cavolo sta succedendo?>>
chiede la più piccola la cui armatura ricorda molto da vicino quella classica
di Iron Man ma è modellata su una silhouette femminile.
La
sua voce, del resto, anche se alterata elettronicamente, non lascia molti dubbi
sul suo sesso.
<<Qualunque cosa sia, dobbiamo intervenire. Te la senti?>>
risponde l’altra.
Anche
la sua armatura ricorda quella di Iron Man ma il giallo è sostituito dal color
argento ed anche lei è ovviamente una donna.
<<Certo che sì.>> risponde l’altra
tuffandosi verso il basso.
In breve raggiunge l’edificio da cui
è partita l’esplosione. Atterra e si guarda intorno. L’incidente ha liberato un
qualche gas tossico. Molta gente è a terra e dai lamenti che sente pare che
siano tutti vivi. Meglio così. I mezzi
di soccorso stanno per arrivare e lei può concentrarsi su altro.
Riprende il volo e raggiunge il
punto in cui è avvenuta l’esplosione e passa attraverso uno squarcio sulla
parete. L’interno è ancora saturo di gas. Per fortuna, pensa la ragazza, il suo
casco è perfettamente sigillato e lei non corre alcun rischio di inalarlo.
Ci sono due uomini ed una donna a
terra. Uno è stato investito in pieno dall’esplosione e deve essere morto. La
ragazza trattiene a stento un conato di vomito e barcolla ma alla fine resiste.
Come fanno i supereroi o anche i pompieri e i poliziotti a sopportare viste
come questa? Si chiede. Si diventa duri alla fine?
Scuote la testa e chiama la sua
compagna:
<<Sono dentro. Ci sono dei feriti, cercherò di… li porterò
fuori.>>
<<Ottimo.>> risponde l’altra <<Io sto provando a contenere la
nube.>>
Buona fortuna, le augura,
silenziosamente, la sua amica.
Il New York-Presbyterian Hospital è
una delle migliori strutture sanitarie della Grande Mela ed è in una delle sue
stanze private che si trova un uomo molto anziano, in coma, collegato a
macchinari che monitorano le sue funzioni vitali. Il suo nome è Justin Hammer
ed è uno degli uomini più ricchi del Mondo, non che tutte le sue ricchezze
contino qualcosa per lui in questo momento.
Al suo capezzale una donna dai
lunghi capelli neri, tranne una ciocca bianca, che indossa un vestito rosso ed
un uomo dai capelli biondi che veste un completo nero.
-I dottori dicono che
è ancora troppo presto per sapere se sopravvivrà.- dice, senza mostrare
particolare emozione, Justine Hammer -In ogni caso non si riprenderà tanto
presto e non è detto che anche se vivrà non rimanga un vegetale.-
-E allora non ti
resta che far valere i tuoi diritti di figlia e prendere il controllo della
Hammer Inc prima che qualche squalo cerchi di mangiarsela.- ribatte Tiberius
Stone.
-Da quello che so,
hanno già cominciato. Mi è stato detto che negli ultimi giorni ci sono state
parecchie vendite di azioni Hammer.-
-Un takeover ostile
non c’è dubbio.-
-Tu, naturalmente,
non ne sai niente.-
-Credi davvero che
farei qualcosa del genere alle spalle della mia socia… ed amante?-
-Non farmi rispondere
Ty. In fondo né tu né io siamo degli angioletti.-
-Non ti do torto,
Justine, ma per dimostrarti la mia buona fede, ti aiuterò a mantenere il
controllo della tua impresa di famiglia con ogni mezzo.-
-Con ogni mezzo e
senza esclusione di colpi? Mi piace, mi piace davvero.-
E Justine Hammer si concede un
sorriso.
2.
A
Los Angeles è in corso una specie di guerra. Carl Walker, nei panni metallici
di Iron Man, sta affrontando quattro cyborg, tre uomini e una donna, tutti con
una evidente esperienza militare. Il quarto sembra abbastanza forte da potergli
spezzare il collo anche con l’armatura addosso… se glielo permetterà.
Iron Man rilascia una scarica di
uniraggio che proietta il suo assalitore lontano, poi si rivolge alla ragazza
davanti a lui:
<<Avevamo un discorso in sospeso noi due.>>
le dice <<Perché
tu ed i tuoi amici ce l’avete con me?>>
-Nulla di personale -risponde
lei -C’è una sfida in corso ed io voglio vincerla.-
<<Cosa?>>
-Mai sentito parlare
del Grande Gioco? Una sfida con una posta altissima per chi cattura la preda… e
stavolta la preda sei tu.-
Iron Monger viene raggiunto dai
proiettili e sbalzato a sua volta all’indietro ma non cade.
<<Mi dispiace, Rhodey, ma devi fare di meglio.>>
dice al suo avversario.
<<Tipo: così?>> ribatte l’altro.
War Machine spara una scarica di
uniraggio contro Iron Monger che la para a stento con i repulsori.
<<Pare che siamo in stallo.>> commenta.
-No, siete in
arresto!-
A parlare è stata una donna
afroamericana che indossa l’uniforme della SWAT del Dipartimento di Polizia di
New York ed impugna a due mani una strana pistola.
-Sono il Tenente
Charlotte Jones, Comandante di Codice Blu.- - si presenta la poliziotta -Voi
due siete ricercati per terrorismo e tentato omicidio. La mia squadra è
perfettamente attrezzata per affrontare voi due, quindi arrendetevi
pacificamente.-
Codice Blu, la squadra speciale
creata per affrontare i supercriminali. Tony Stark sa perfettamente di che
equipaggiamento dispone e che quello di Charlotte Jones non è un bluff.
A
quanto pare, la Polizia sa o sospetta che sia stato lui ad attaccare Justin
Hammer, ma come? Forse non è riuscito a disattivare tutte le telecamere della
zona intorno al suo palazzo? Per fortuna non sanno chi è veramente.
Arrendersi
è ovviamente fuori questione e se lo conosce bene, anche Rhodey la pensa allo
stesso modo. Potrebbe abbatterli come birilli, ma perché farlo?
<<Spiacente, Tenente, ma ho impegni più urgenti.>>
replica infine.
Con uno scatto prende il volo ed è
già troppo lontano prima che Codice Blu possa abbozzare una reazione.
War Machine non perde tempo ad
imitarlo. Non è lui il War Machine ricercato per terrorismo[1] ma non è
il caso di stare a spiegarlo a chi non lo ascolterebbe e di certo non intende
iniziare uno scontro con chi sta solo facendo il suo lavoro.
<<Mi dispiace, ma neanch’io posso trattenermi.>>
dice.
Spicca anche lui il volo in
direzione opposta a quella di Iron Monger e sente la voce di Charlotte Jones
gridare:
-Che aspettate?
Sparate!-
Ma ormai è troppo tardi e mentre si
allontana in volo, War Machine non può non pensare che lo scontro tra lui e
Tony è solo rimandato.
A Cambridge una donna in armatura
osserva la nube tossica dissiparsi lentamente davanti ai suoi occhi. I sensori
della sua armatura hanno analizzato la composizione della nube e lei ha
elaborato in fretta una strategia per ridurla ai suoi componenti di base. A
volte è utile essere dei geni.
Un rumore la distrae dai suoi
pensieri: un elicottero ha perso il controllo e sta precipitando dritto nel
Charles River ed alla velocità con cui lo sta facendo sarà come colpire un muro
di mattoni.
Le lenti del suo casco ingrandiscono
l’interno della cabina mostrando gente svenuta. Opera del gas probabilmente ma
lei non ha il tempo di pensarci.
Vola verso l’elicottero ed entra
nella cabina. Ci sono tre uomini, compreso il pilota, e una donna. Reporter a
giudicare dall’attrezzatura.
Il problema è che lei non può
portarne via più di due per volta e non ce la farà a tornare in tempo per gli
altri.
<<Ci penso io.>>
La sua amica è arrivata al momento
giusto. Entrambe prendono due passeggeri a testa e si allontanano appena in
tempo: pochi istanti dopo l’elicottero si schianta nel fiume.
Le due donne in armatura scendono al
suolo e vi depositano il loro carico umano. In lontananza si sentono le sirene
delle ambulanze. Le due sembrano scambiarsi uno sguardo d’intesa poi
all’unisono volano via.
3.
Tony
Stark è decisamente pensieroso mentre osserva delle immagini su uno schermo,
immagini che ritraggono due figure in armatura. Le blocca e le ingrandisce per
osservare meglio alcuni particolari. Infine dice:
-Decisamente derivate
dalla mia tecnologia anche se con variazioni interessanti.-
-Vuoi far causa al
costruttore per violazione di copyright?- gli chiede, in tono ironico, una
donna dai capelli castani e grandi occhiali che sta in piedi al suo fianco.
-Non è nel mio stile
risolvere certe faccende in tribunale, dovresti saperlo, Cly. Me ne occuperò
personalmente. In ogni caso, devo ammettere che chiunque le abbia realizzate è un genio…
anzi due.-
-Due? Cosa te lo fa
pensare?-
-Osserva bene, Cly:
il design delle armature è solo apparentemente identico, ma osservandolo con
maggiore attenzione si notano delle differenze, diciamo delle
personalizzazioni. C’è stata una collaborazione ma la progettazione è
indubbiamente opera di due menti differenti. Chiunque siano queste due donne, è
sicuro che sono dei cervelli di prim’ordine.-
-Donne?-
-Il design delle
armature non lascia spazio a dubbi. Potevano evitarlo, ma hanno voluto che si
capisse. L’orgoglio e la vanità le hanno guidate.-
-Due cose di cui tu
sei esperto, non è vero?-
Tony non replica al sarcasmo della
sua collaboratrice ed aggiunge:
-Ho analizzato il filmato
per cercare di determinare esattamente il tragitto del loro volo di prova e
questo è il risultato, vorresti riferircelo H.E.L.E.N.?-
Improvvisamente davanti a loro
appare l’ologramma di un volto femminile che dice;
<<L’analisi dei
dati che mi hai fornito, Tony, porta alla conclusione che ci sia un 63,9 % di
probabilità che le due donne in armatura provenissero da qua.>>
A lato dell’ologramma ne appare un
altro che mostra un complesso di edifici ben noto a Tony ed alla sua compagna.
-Il
MIT!- esclama lei.
-Ed ha senso, non
credi?- ribatte Tony -Credo che meriti una mia visita. Grazie H.E.L.E.N.-
<<Lieta di
esserti stata utile, Tony.>>
L’ologramma si spegne
e la donna con gli occhiali commenta:
-Bel giocattolo la
tua nuova intelligenza artificiale.. Immagino che tu l’abbia chiamata
H.E.L.E.N. a causa della tua passione per la Grecia antica.-
-Veramente è
l’acronimo di…-
-…di qualcosa che ti
sei inventato apposta per avere quell’acronimo, ci scommetto. Quello che mi
intriga è che tu le abbia dato la faccia e la voce di Pepper Potts, pensi
ancora a lei quindi?-
-In questo momento
Pepper è il giocattolo erotico di qualche sceicco o qualcosa del genere. Della
sua sorte non potrebbe importarmi di meno.- replica Tony in tono stizzito.
-Certo, certo.-
commenta, sarcastica, l’altra -Ora scusami, ma ho altre cose di cui occuparmi.
Sai, ho una vita fuori da queste mura.
-Uhm, sì. Cerca di
essere puntuale domattina.- ribatte Tony in tono assente.
I
suoi occhi sono fissi sullo schermo dove nella loro immobilità le due figure in
armatura sembrano lanciargli uno sguardo di sfida.
Sulle sue labbra si forma una domanda:
-Chi siete?-
La donna dai capelli castani e
grandi occhiali da miope vestita casual scende nel parcheggio sotterraneo e
sale sulla sua auto. Si è appena assicurata la cintura di sicurezza ed ha
avviato il motore che sente sulla nuca il freddo acciaio della canna di una
pistola mentre una voce di donna le dice:
-Non faccia mosse
inconsulte, Dottoressa, e andrà tutto bene.-
-Chi… chi è lei? Cosa
vuole?- chiede la scienziata, sbalordita.
-Il mio nome non ha
importanza. Ora ci faremo un bel giretto e lei risponderà ad un bel po’ di
domande.-
-E se non volessi
farlo?-
-In quel caso sarei
costretta a farle del male e poi la porterei personalmente in un posto
tranquillo dove interrogarla con calma.-
-Non ha risposto alla
mia seconda domanda.- ribatte la donna con gli occhiali in tono apparentemente
tranquillo -Cosa vuole da me?-
-Semplicemente sapere
perché Clytemnestra Erwin, ex socia di Tony Stark e che poi lo odiato al punto
di collaborare con l’A.I.M. per ucciderlo, quella stessa donna creduta morta
nell’esplosione causata da un missile,[2] sia ora
ricomparsa viva e vegeta proprio al fianco dell’uomo voleva morto. Le basta
come risposta, Dottoressa Erwin?- replica la donna che si fa chiamare Madame
Masque.
Il Grande Gioco. Ovviamente Carl
Walker ne ha sentito parlare: una sfida tra superumani sponsorizzato da ricchi annoiati
che piazzavano scommesse sul vincitore ma credeva che fosse una cosa del
passato. Qualcuno ha deciso di ricominciarlo.
<<Spiegati meglio.>> dice.
-Molto semplice.-
spiega la donna davanti a lui -Qualcuno ha riorganizzato il Grande Gioco e tu
sei il trofeo: chi porterà la tua testa avrà in premio dieci milioni di dollari
ma chi tra gli scommettitori azzeccherà il vincitore avrà molto di più.-
<<E se vincessi io?>>
-Anche questo è
previsto. C’è chi ha scommesso su di te. Da parte mia, ci tengo ad essere
quella che si guadagnerà il premio.-
<<E tu chi
saresti?>>
-Puoi chiamarmi
Charlie. I miei amici sono Alpha, Bravo e Delta. Ci facciamo chiamare Warzone.-
<<Molto appropriato. Adesso che facciamo, Charlie?>>
-Adesso lascerai
andare me ed i miei amici.-
<<Non credo proprio.>>
-Oh sì. Il mio amico
Bravo ha piazzato una bomba sul tetto di quell’edificio là davanti.- Charlie
punta il dito verso una palazzina poco distante -Hai giusto il tempo di
raggiungerla prima che esploda devastando il quartiere, ma stai tranquillo: ci
ritroveremo qui, domani alla stessa ora.-
Iron Man soffoca un’imprecazione e
vola via raggiungendo la palazzina indicatagli.. Si guarda attorno e vede un
oggetto sferico. Non è certo di saperlo disinnescare e così lo afferra, lo
porta più in alto che può e poi lo scaglia verso le nubi. Un attimo dopo la
sfera esplode creando un breve effetto pirotecnico ma nessun danno.
<<Figlia di …>> borbotta Carl, poi
riprende la via di casa.
4.
La ragazzina ha 13
anni, quasi 14 tende a precisare ultimamente, capelli biondi, occhi azzurri,
veste una camicetta di seta ed una gonna forse più corta di quanto i suoi
genitori approverebbero, ma i suoi genitori non sono lì ed è esattamente quello
il suo problema.
-Ho assunto un
investigatore perché ritrovi mia madre e provi che quello che dice di essere
nostro padre è in realtà un impostore.- dice con voce sicura.
Il giovanotto seduto davanti a lei
fa una smorfia sorpresa ed al tempo stesso divertita. È alto, magro, capelli
neri con un ciuffo ribelle, occhiali scuri a nascondergli gli occhi. Ha una
certa rassomiglianza con Tony Stark e non c’è da sorprendersi visto che è uno
dei suoi figli.
-Sei sicura di quello
che dici?- chiede alla sorellastra.
-Tu non l’hai
incontrato, non gli hai parlato ma io sì e ti dico che lui non è il Tony Stark
che abbiamo conosciuto. È come se un doppione lo avesse sostituito.- ribatte
Katherine Joanna Stark.
-Come in “L’invasione
degli ultracorpi?” Affascinante e di certo non impossibile. E cosa vuoi da me,
sorellina? Un aiuto economico per pagare i tuoi investigatori ed avvocati?-
-Quello non mi serve.
La rendita mensile che mi ha lasciato mio nonno materno è più che sufficiente.
No, Phil, ho bisogno dei tuoi altri talenti: ho bisogno del Corvo.-
Philip Anthony Stark spalanca la
bocca per lo stupore.
Nella parte più a ovest della Contea
di Los Angeles, quasi ai confini con la Contea di Ventura, non molto distante dalla
costa dell’oceano, sorge un complesso di edifici che costituiscono la sede
della Divisione Oceano Pacifico della Stark-Fujikawa, che coloro che ci
lavorano chiamano familiarmente Stark West.
Carl Walker, che è il direttore
della sezione scienza e tecnologia, siede alla sua scrivania, pensieroso. Alla
fine preme un pulsante e davanti a lui si materializza un ologramma in forma
femminile.
<<Buongiorno,
Carl.>> lo saluta <<Cosa posso
fare per te?>>
-Vorrei che tu mi
trovassi tutto quello che è possibile su qualcosa chiamato il Grande Gioco,
Friday.- spiega lui -Chi ha partecipato, chi erano i finanziatori e che fine
hanno fatto.-
<<Comincio
subito.>>
Carl spegne l’ologramma e rimane
silenzioso, immerso nei suoi pensieri.
Clytemnestra
Erwin guida sino ad un magazzino nella zona del porto quasi sul fiume Hudson il
cui portone si apre lasciandola passare per poi richiudersi alle sue spalle una
volta che l’auto è dentro.
Dei
faretti illuminano l’ambiente quanto basta ed una particolare luce colpisce gli
occhiali di Clytemnestra.
-Il mirino laser di
un fucile di precisione puntato dritto su di te.- spiega la donna alle sue
spalle -Giusto perché tu capisca che non ti conviene fare qualcosa di
avventato. Ora fai la brava: scendi e appoggia le mani sul tettuccio
dell’auto.-
Cly fa come le è stato ordinato
mentre Madame Masque scivola rapidamente fuori dalla vettura e con pochi gesti
la perquisisce.
-Non giro armata,
sono una scienziata.- protesta Cly.
-Una scienziata che
ha lavorato per l’A.I.M. quindi mi perdonerai la mia diffidenza.- ribatte
l’altra -Puoi girarti adesso.-
Le
due donne si fissano per qualche istante in silenzio. Sul volto di Clytemnestra
Erwin c’è un misto rabbia, timore e… sì: anche curiosità. L’espressione di
Madame Masque è celata dalla maschera d’oro da cui prende il nome.
-A quanto ne so,
Whitney Frost giace in coma profondo in una stanza dello Stark Hospital, tu,
quindi chi sei: un clone, un LMD o una semplice imitatrice?- chiede infine la
scienziata.
-Scegli la risposta
che più ti piace, magari è quella giusta.- risponde, sarcastica l’avventuriera.
-Che posto è questo?-
-Ti piace proprio
fare domande eh? È esattamente quello che sembra: un magazzino di stoccaggio di
merci in arrivo da varie parti del mondo appartenente ad una società di import-export.-
-E cosa importa,
droga?-
-Basta con le
domande, mia cara Miss Erwin: è ora di dare risposte. Tanto per cominciare:
come hai fatto a sopravvivere all’esplosione del missile che ha distrutto il
bunker dove ti trovavi?-[3]
-Quello? È stato
facile: sono riuscita a raggiungere un’uscita d’emergenza sotterranea poco
prima dell’arrivo del missile e lì mi hanno trovato alcune ore dopo i
soccorritori dell’A.I.M., intrappolata nel tunnel ostruito dalle macerie,
ferita ma viva. Da allora ho lavorato con l’A.I.M. assumendo varie identità.-
-E la sostituzione di
Tony Stark è anch’essa un’operazione dell’A.I.M.? Dov’è quello vero?-
Cly scoppia a ridere e replica:
-Non hai capito
niente, sorella: lui è Tony Stark ed è questo il bello.-
5.
Il Jacob K. Javits
Federal Building è la sede di tutti gli uffici federali della Città di New York
e tra questi c’è anche l’ufficio locale del F.B.S.A., l’agenzia che si occupa
di superumani, una definizione ampia che ricomprende anche coloro che pur non avendo
superpoteri propri usano gadget e strumenti che conferiscono loro vantaggi
paragonabili.
È
il caso degli uomini e donne le cui immagini stanno scorrendo sullo schermo di
un computer sotto gli occhi di una giovane ed attraente portoricana dalla pelle
olivastra.
L’Agente
Speciale Angela Del Toro le osserva e commenta::
-War Machine,
ricercato per atti di sabotaggio industriale qualificabili come terrorismo
interno, ma ha anche compiuto molti atti di eroismo come durante la recente
crisi di Thanos,.[4]
Insomma è un enigma. Un misterioso individuo con un’armatura che sembra una via
di mezzo tra quella di Iron Man e quella di Iron Monger, che è stato visto nei
pressi degli uffici della Hammer Inc. lo stesso giorno in cui lo stesso Justin
Hammer è stato quasi ucciso da quello che sembra un colpo di repulsori.
Coincidenza? Difficile da credere. Certo, per ora è solo un crimine locale,
tuttavia…-
Angela prende il telefono e forma il
numero del Detective Bureau del Dipartimento di Polizia di New York.
-Sono l’Agente
Speciale Del Toro del F.B.S.A.- si qualifica -Vorrei parlare con i detective
che si occupano del caso Hammer.-
Qualcuno si è occupato di pagare la
cauzione per Jeanette Rhodes alias Jenny Rose alias Star, tossicodipendente e
prostituta, lo ha fatto anonimamente, attraverso un’agenzia specializzata in
cauzioni su garanzia.
Chi ha pagato? e perché lo ha fatto
in questo modo? Felix Alvarez non lo sa e la cosa non gli piace per niente. Lui
è l’avvocato di Jeanette su incarico del fratello di lei, James, e certe cose
dovrebbe saperle.
Tutto deve essere collegato al
motivo per cui la sorella di Rhodey ha rifiutato di entrare nel programma di
reinserimento sociale delle prostitute rischiando una severa condanna, un
motivo che deve essere per forza serio.
Felix è deciso a scoprire quale, il
che vuol dire che dovrà rimandare il suo ritorno in California. Sospira e
compone il numero della sua compagna.
Il viaggio da New York fino a
Cambridge, Massachusetts è stato veloce e la figura nell’armatura scura, una
sorta di Iron Man in negativo, atterra dietro uno degli edifici del campus del
MIT senza essere visto grazie alla sua tecnologia stealth.
Preme
un pulsante sul petto e ne salta fuori un piccolo cubo che si espande fino a
diventare una valigetta. Contemporaneamente l’armatura si divide in tanti
piccoli pezzi che poi si riuniscono in una sfera piccola e compatta che infine
si deposita all’interno della valigetta.
Pochi minuti più tardi, Tony Stark
si presenta all’ingresso dell’edificio principale della Scuola di Ingegneria e
chiede:
-Vorrei vedere il
Professor Kennedy, Sal Kennedy, gli dica che c’è Tony Stark.-
Una presentazione superflua
ovviamente: è stato immediatamente riconosciuto, dopotutto è forse il loro
allievo più noto.
Deve aspettare solo pochi minuti e
poi lo vede arrivare. Sal Kennedy non è cambiato molto in tutti gli anni
passati: stesso modo di vestire casual, quasi da hippy fuori tempo massimo, ma
i capelli sono tutti bianchi ed il girovita è più ampio. Il tempo non è
galantuomo con tutti.
-Tony, ragazzo mio,
che piacere rivederti.- lo saluta cordialmente il suo vecchio professore -Ne è
passato di tempo dall’ultima volta.-
-Troppo, Sal.-
replica lui -Ma tu sei sempre lo stesso.-
-Ah, apprezzo il
tentativo di essere gentile con questo povero vecchio.-
Lo scambio di convenevoli va avanti
per un po’ e poi Sal Kennedy chiede:
-Cosa ti porta qui,
Tony?-
-Come forse sai, ho
da poco iniziato un nuovo progetto che ho chiamato Resilient e sono alla
ricerca di giovani talenti da assumere. Speravo che tu potessi indicarmi
qualcuno dei tuoi brillanti studenti.- risponde Tony.
-In effetti, un paio
di nomi li avrei, anche se una è probabilmente ancora troppo giovane per lavorare.
È una vera bambina prodigio: ha solo 15 anni ma ha quasi il dottorato. Tra
l’altro ha una borsa di studio della tua fondazione.-
-Ma davvero?-
-Sì, proprio qualche
giorno fa è venuta a trovarla una dirigente della Fondazione accompagnata da un
afroamericano. Peccato che abbia una pessima memoria per i nomi.-
-Rebecca Bergier e
Jim Rhodes?-
-Proprio loro.-
-Bene, che ne dici di
presentarmi questa ragazzina prodigio? Sono curioso.-
-Uhm… non dovrebbe
essere ancora partita per le vacanze. Se è ancora qui, deve essere nel
Laboratorio A con la sua insegnante.-
Mentre parlano, i due arrivano al
laboratorio in questione dove in effetti ci sono due donne: una ragazzina
afroamericana con una pettinatura afro ed ia donna di poco più anziana e dalle
chiare origini asiatiche e dai capelli viola.
-Scusate…- le
interrompe Kennedy -Ho qui un ospite speciale che vorrebbe conoscervi.-
Le due donne si voltano e quando
riconosce Tony l’asiatica storce involontariamente le labbra.
-Tony, ho il piacere
di presentarti la nostra migliore allieva, Riri Williams, ed una delle nostre
più brillanti docenti: la Professoressa Toni… con la I finale… Ho.-
Alle parole di Sal Kennedy, Tony fa
una faccia stupita ed esclama:
-Ho? Come…-
-Come Ho Yinsen.-
replica la ragazza con voce dura -Mio padre… che è morto per colpa sua.-
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Cosa dire? Non molto,
quindi partiamo.
1)
Questo episodio può essere considerato
il preludio ad una trilogia (o tetralogia, chissà) che avremmo potuto
intitolare: la Guerra delle Armature III ma abbiamo preferito non farlo.
2)
I Warzone sono stati creati da Peter
David & Alex Saviuk su Web of Spider Man #44 datato novembre 1988.
3)
Angela Del Toro è stata creata da Brian
Michael Bendis & Alex Maleev su Daredevil Vol. 2° #40 datato febbraio 2003.
4)
Cosa sia il Grande Gioco è spiegato
nella storia, restate sintonizzati e ne saprete di più.
Nel prossimo
episodio: il padre di Toni Ho è lo scienziato che ha aiutato Tony Stark a
costruire l’armatura di Iron Man ma cosa vuole da Tony? Vendetta o altro? In
più: il Grande Gioco.
Carlo