N° 109
RIVELAZIONI
1.
Dejà vu: la sensazione di aver già vissuto un
evento o una situazione. È esattamente quello che prova il Professor Sal
Kennedy quando vede entrare nei laboratori del Massachusetts Institute of
Technology Anthony Edward Stark, uno dei suoi ex allievi più brillanti. La
sensazione si rafforza quando Tony parla:
-Ciao Sal. Sono qui
per vedere Toni Ho e Riri Williams.-
Kennedy fa una smorfia e replica:
-Non so se vorranno
vederti, Tony. L’ultima volta che sei venuto[1] è
scoppiato un vero casino.-
-Non ero io quello. È
una storia lunga e sono qui per spiegarla alle ragazze e per scusarmi con
loro.-
-Ma davvero, Mr.
Stark? Beh, le ragazze sono qui e sono ansiose di sentire le sue spiegazioni… e
sarà meglio che siano convincenti.-
A parlare è stata una donna molto
giovane dai capelli viola e di chiare origini asiatiche. Al suo fianco c’è una
ragazzina afroamericana che non dimostra più di 15 anni.
Tony sospira. Non sarà affatto una
sfida facile ma non si aspettava nulla di diverso in fondo.
Amanda Armstrong si guarda intorno con aria
sorpresa.
-Mai stata in un jet
privato prima d’ora?- le chiede Ling McPherson.
-Oh sì, diverse volte
quando ero la cantante in una band.- risponde Amanda -Lei probabilmente è
troppo giovane per saperlo ma eravamo piuttosto famosi all’epoca.-
-Poi cos’è successo?-
-La vita suppongo.-
risponde la donna rabbuiandosi in volto per qualche istante poi torna a
sorridere ed aggiunge -Tornando alla sua prima domanda, sono stata in diversi
jet privati ma nessuno lussuoso come questo.-
-La Stark-Fujikawa
non bada a spese in certi casi.-
La Stark-Fujikawa
deve tenere molto a lei allora.-
-Sono la responsabile
della sicurezza, un compito spesso ingrato.-
-Capisco… e mio
figlio è un pericolo per la sua sicurezza?-
-Forse il peggiore da
quando è stata fondata.- è la replica di Ling.
Amanda non sa cosa dire.
L’uomo dai capelli e barba castani
chiari siede ad una scrivania con aria pensierosa. Le sue riflessioni sono
interrotte dalla voce di una delle due donne sedute davanti a lui:
-Non avremo fatto il
passo più lungo della gamba, stavolta, Greg?-
-Dubiti della mia
capacità di controllare la situazione, mia cara Jillian?- replica l’uomo con
appena una punta di irritazione nella voce.
-Non ho detto questo.-
replica Jillian Cord -Tuttavia devi ammettere che ci troviamo in un terreno
minato.-
-Non lo nego ma credo
di aver trovato la soluzione migliore… e presto sapremo se ha funzionato.-
-Me lo auguro
davvero.- interviene la Dottoressa Clytemnestra Erwin -La posta in gioco è
molto alta ed una mossa falsa ci farebbe perdere tutto proprio ora che abbiamo
raggiunto il traguardo.-
-Tu quoque, Cly? Non
hai più fede nelle mie capacità?-
-So bene quanto vali,
Greg ma so anche che anche tu possiedi una delle peggiori debolezze degli
Stark: l’eccessiva fiducia in te stesso. Tony ha imparato a sue spese quanto
possa avere conseguenze fatali.-
-Interessante
analisi, mia cara. Ti diletti anche di psicologia oltre che di elettronica
adesso?-
-Puoi prendermi in
giro quanto vuoi Greg ma questo non… non cambie… cambierà la situazione..
-Cly, tutto bene?-
interviene Jillian Cord con voce preoccupata -È da un paio di giorni che ti
vedo un po’… strana.-
-Non è nulla, solo
l’effetto del super lavoro. Passerà.-
2.
Poco tempo prima. Il posto è un
laboratorio del famoso Massachusetts Institute of Technologies ma oggi
assomiglia molto ad una sala autopsie visto che quello che è oggetto dello
studio delle due giovani donne in camice bianco è apparentemente un cadavere…
quello di Anthony Edward Stark.
-Questa potrebbe
essere la più strana autopsia mai fatta.- afferma la Dottoressa Toni Ho,
giovane scienziata geniale di origine indocinese,
-Stai cercando di
spaventarmi?- replica Riri Williams, 15, afroamericana, genio dell’elettronica
-Beh, non funziona. Lo so benissimo che quello non è un vero essere umano ma
una specie di robot.-
-Per essere esatti, un
Life Model Decoy, LMD in breve. Un androide molto sofisticato praticamente
indistinguibile da un vero essere umano anche nella struttura degli organi
interni. Solo un clone potrebbe essere più perfetto… forse.-
-Confesso che la cosa
mi dà i brividi.-
-Ricorda che sei una
scienziata, Riri. Personalmente mi dispiace non aver potuto conoscere l’autore
di una tale meraviglia ma temo che non sarà possibile ormai. -
Un allarme suona ed un’immagine
appare su uno schermo.
-Pare che dovremo
interrompere il lavoro.- dice Toni -Stiamo per ricevere visite… e molto
interessanti anche.-
-Tony Stark!- esclama
Riri.
Nella lontana California l’essere chiamato
Sunturion sembra aver decisamente aver perso il controllo. Colpito da una sua
scarica di microonde l’ologramma in forma femminile dell’Intelligenza
Artificiale chiamata Friday si dissipa e Sunturion si rivolge alla figura
esanime di Iron Man:
-Ora tocca a te!-
<<Non credo proprio.>> replica una voce
elettronica.
Dalla piastra pettorale
dell’armatura parte un raggio color oro.
È stato un lungo tragitto quello da
Ryker’s Island al cuore del South Bronx o almeno così è sembrato alla giovane
afroamericana che si fa chiamare Jenny Rose ma il cui vero nome è Jeannette
Rhodes.
L’auto si ferma in un parcheggio
sotterraneo e Jenny viene scendere.
-Lui ti aspetta di
sopra..- le dice l’afroamericano che l’ha accompagnata fin lì -Vieni.-
Senza
tanti complimenti l’uomo la spinge dentro un ascensore che subito dopo parte.
Il viaggio sembra a Jenny ancora più lungo di quello in auto.
3.
Un raggio di energia dorata avvolge
Sunturion che per la prima volta grida.
<<Mi dispiace.>> dice Iron Man <<Non avrei voluto farlo ma mi ci hai
costretto.>>
-Cosa mi stai facendo?- urla Sunturion.
<<Sto semplicemente convertendo le microonde di cui sei composto
in energia per la mia armatura. Un processo che sembra doloroso per te,
purtroppo.>>
-Così… così io… cesserò di… esistere!-
<<Un effetto collaterale spiacevole ma inevitabile, temo.>>
-Tu non sei l’Iron Man che conoscevo, lui non avrebbe mai… mai…-
La voce di Sunturion si spegne
lentamente mentre la sua stessa figura si dissipa letteralmente e forse lui non
riesce a sentire la replica di Iron Man:
<<Lui aveva il cuore tenero, io no, purtroppo per te.>>
Senza perdere altro tempo il
Vendicatore dorato si solleva in volo,
Tony Stark si schiarisce la voce
mentre pensa a cosa sta per dire. È arrivato il momento delle spiegazioni e lui
sa bene che dovranno essere molto convincenti.
-So che forse non mi
crederete ma questa è la prima volta che ci incontriamo. Quello che avete
conosciuto non era il vero Tony Stark.-
-Sappiamo già che
quello che abbiamo incontrato ieri era un LMD.- replica Toni Ho -Vuol farci credere che non lo ha mandato
lei?-
-È una storia lunga e
sarebbe meglio discuterne in privato.-
-Andiamo nel mio
laboratorio.-
Un tossire leggero richiama la loro
attenzione. È il Professor Kennedy:
-Anche a questo attempato
professore piacerebbe avere qualche spiegazione, se non è di troppo disturbo.-
dice.
-Mi dispiace, Sal, ma
non credo sia possibile. Ci sono di mezzo questioni che forse le tue brillanti
allieve non desiderano che siano note ad altri.- replica Tony.
-Ti riferisci al
fatto che hanno iniziato da poco una carriera di supereroine in armatura?
Oops.-
-Lei sa?- esclama,
sorpresa, Riri Williams.
Kennedy fa un sorrisetto furbo e
replica:
-Ragazza mia, sono
vecchio ma non sono stupido. Ho insegnato a tutti e tre. So chi era il padre di
Toni e so esattamente qual era il suo campo di studi, che, guarda caso, è lo
stesso di sua figlia e tuo. Cosa credi che abbia pensato quando qui a Cambridge
sono improvvisamente apparse due donne in un’armatura che ricordava quello di
Iron Man?-
-Confido che le
ragazze possano contare sulla tua discrezione, Sal.- interviene Tony.
-Ma certo! Per chi mi
hai preso? E poi… a che serve conoscere un segreto se poi lo riveli a tutti? E
ora che abbiamo chiarito la questione, andiamo pure in un posto tranquillo dove
parlare liberamente. Sono davvero curioso di ascoltare quello che hai da dire,
Tony. Ho la sensazione che sarà una storia interessante.-
I due a bordo della piccola
imbarcazione a motore non sono normali turisti in cerca di svago in una
località esotica per quanto sia questa l’impressione che vogliono dare.
-Il posto è quello.-
dice la donna dai lunghi capelli castani indicando una costruzione a picco su
una scogliera.
-Sembra una fortezza
più che una villa.- commenta l’uomo dai capelli rossi.
-Il suo proprietario
è ossessionato dalla sicurezza e da quanto si dice il rifugio è assolutamente a
prova di intrusi.-
-Ma non per te,
giusto?-
-Diciamo che conosco
qualche trucchetto.-
-Di cui ti ostini a
non volermi dire nulla.-
-Se lo facessi dopo
dovrei ucciderti.- replica con voce calma Meredith McCall.
La battuta è vecchia ma Mike O’Brien
ha la spiacevole sensazione che Meredith fosse seria quando l’ha detta.
4.
La sede della Stark West
è ancora vuota quando Iron Man la raggiunge. Attraverso un accesso segreto
raggiunge un laboratorio altrettanto segreto dove ad un comando silenzioso la
sua armatura si separa da lui dividendosi in tanti componenti che poi si
riassemblano in una nicchia su una parete.
Carl Walker sospira: non gli è
piaciuto fare quello che ha fatto ma non ha avuto scelta e non può permettersi
rimorsi.
Lo infastidisce il prolungato
silenzio di Friday ma dopotutto non è una donna vera ma solo l’intelligenza
artificiale della sua armatura. È stato lui a programmarle una personalità e se
Sunturion l’ha danneggiata può sempre riprogrammarla. Se ne occuperà più tardi,
con calma.
Nel chiuso del laboratorio di Toni
Ho, con gli occhi di tutti i presenti puntati su di lui, Tony Stark comincia a
parlare:
-La versione breve è:
sono stato impersonato da un LMD -
-E questo lo avevamo
già capito.- ribatte Riri Williams indicando il tavolo dove è disteso il
sofisticato androide. -Quello che vogliamo sapere è: perché lo ha fatto? Perché
lo ha mandato ad attaccarci? Ad ucciderci?-
-Questo è il punto:
io non l’ho fatto. È stata una sua iniziativa.-
-Cosa?-
-Perché questa
sorpresa, Riri? Non ci sono in giro abbastanza esseri artificiali dotati di
autocoscienza? Non dirmi che una ragazza intelligente come te non ha mai
sentito parlare della Torcia Umana Originale? E che mi dici della Visione, di
Machine Man e del più sinistro di tutti: Ultron?-
-Ok, abbiamo capito
l’antifona.- taglia corto Toni -Ci stai dicendo che quell’androide credeva di
essere te?-
-Non esattamente:
credeva di essere migliore di me e che fosse giusto sostituirmi. Ci aveva già
provato alcuni anni fa e per poco non ci era riuscito[2]. Credevo
che fosse stato distrutto ma in qualche modo la sua coscienza è sopravvissuta
ed in tempi più recenti qualcuno è riuscito a recuperarla e trasferirla in un
nuovo corpo artificiale tanto sofisticato da ingannare gli scanner più
potenti.-
-Qualcuno… non sai
chi?- chiede Kennedy.
-Purtroppo no. Sono
stato rapito e tenuto segregato per non so quanto tempo in stato di incoscienza
poi ieri mi sono improvvisamente risvegliato. Ero in una specie di laboratorio
ed ero stato rinchiuso in una capsula di stasi che si era aperta
automaticamente al mio risveglio. In quello stesso momento sono stato investito
da un violento flusso di ricordi non miei. Per un istante che è sembrato
un’eternità ero nella mente del mio doppio ed ho condiviso i suoi ultimi
ricordi e sensazioni. È per questo che so chi era e so di voi.-
-Incredibile!-
esclama Riri.
-Può sembrarlo se non
si hanno avuto certe esperienze di prima mano.- replica Tony.
-E dopo come te la
sei cavata?- chiede ancora Kennedy.
-Per mia fortuna,
passate esperienze mi avevano insegnato come cavarmela in certe circostanze.-
risponde Stark. Un vecchio amico mi ha anche insegnato i rudimenti delle arti
marziali.[3] Per
farla breve, sono riuscito a cogliere di sorpresa ed a sbarazzarmi dei miei
carcerieri, appena un paio, ed a scappare. A quel punto ho scoperto di essere
stato tagliato fuori dalla mia vita per così dire. I vari sistemi informatici
non mi riconoscevano più come Tony Stark non potevo accedere ai miei conti
correnti e database vari.-
-E cosa hai fatto
allora?-
-Non sono uno
sprovveduto. Mi era già capitato in passato ed ero preparato. Avevo predisposto
una serie di rifugi segreti e conti altrettanto segreti di cui solo io ero a
conoscenza. Un trucco che ho imparato da Nick Fury. Ho raggiunto uno di quei
rifugi e da lì, dopo essermi rimesso un po’ a nuovo sono venuto qui sperando di
battere i miei avversari sul tempo.-
-Una cosa non
capisco…- interviene Toni Ho -… perché non hai contattato i tuoi amici?-
-Ci ho provato ma non
sono riuscito a contattarli. Telefoni disattivati od irraggiungibili.-
-Ok, ammesso che ti
crediamo, cosa vuoi da noi?- chiede, Toni Ho
-Aiuto contro i
nostri comuni avversari e per prima cosa vorrei che mi concedeste di usare le
vostre risorse per costruire una nuova armatura di Iron Man da usare contro di
loro.-
-E vorresti usarla
tu?-
-Credo di essere
sufficientemente qualificato dopotutto l’ho creata io.-
-Con l’aiuto di mio
padre.-
-Con l’aiuto
fondamentale di tuo padre, certo. Senza di lui non avrei mai potuto tradurla in
realtà, non ho alcuna difficoltà ad ammetterlo. In più lui ha dato la vita per
farmi sopravvivere e questo è un debito che non potrò mai estinguere.-
Toni
rimane silenziosa per qualche istante poi dice:
-Mettiamoci al
lavoro.-
Il nome del giovanotto è Philip
Anthony Stark o meglio è il nome che ha assunto di recente quando si è deciso
ad accettare l’eredità che gli viene dall’essere il figlio primogenito di Tony
Stark.
Il destino beffardo lo ha posto a
capo della società multinazionale fondata dalla sua famiglia ed in seguito fusa
con una multinazionale giapponese e deve ammettere che si sta divertendo in quel
ruolo.
In questo momento è in riunione con
i principali dirigenti della società: la matura, bella e spietata Sunset Bain,
Vice Presidente Scienza e Tecnologia e Presidente della controllata
Baintronics; il giovane e brillante Ezekiel Stane, Vice Presidente Fusioni e
Acquisizioni; Morgan Stark, cugino di Tony e biscugino di Philip, e Kenzo
Fujikawa rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Comitato dei
Direttori, entrambi in videoconferenza dal Giappone.
<<Ci sono
novità su mia figlia?>> chiede Fujikawa.
Rumiko Fujikawa, Presidente della
Stark-Fujikawa è scomparsa da giorni ed è proprio a causa della sua scomparsa
che Philip, come Vice Presidente Esecutivo, si è trovato a prenderne
temporaneamente il posto.
-Purtroppo no.- è
costretto a rispondere il giovane -Ho incaricato Bethany Cabe di rintracciarla
e sono convinto che scoprirà cosa è successo a Rumiko.-
<<Sembra avere
molta fiducia in quella donna.>>
Philip sogghigna e replica:
-È stata capace di
scovare me quando facevo l’hacker per la concorrenza ed ero certo di non aver
lasciato tracce.-
<<So anch’io di
cosa è capace Bethany Cabe.>> interviene Morgan Stark <<E sono
d’accordo con il ragazzo.>>
<<Mi auguro che
abbiate ragione e che McCabe-san la ritrovi viva.>> conclude Fujikawa.
5.
Ufficialmente Eric Slaughter è un ex
gangster, appartenente alla vecchia mafia irlandese che si è ormai ritirato dal
giro ed ora è il titolare di una piccola ditta di import-export con sede nella
zona del porto di New York. Ufficiosamente è quello che potremmo definire un
mediatore per servizi molto particolari e molto illegali.
Quella mattina entrando nel suo
ufficio ha una sgradita sorpresa: seduta sulla sua poltrona, con le gambe sulla
scrivania ed una pistola in pugno puntata su di lui c’è una donna dai lunghi
capelli neri che indossa una calzamaglia blu ed una maschera di metallo dorato
a coprirle il volto.
-Benvenuto Mr.
Slaughter.- gli dice -In perfetto orario.-
-Madame Masque.-
replica Slaughter con calma chiudendo la porta dell’ufficio alle sue spalle
-Credevo che fossi in coma in un letto d’ospedale.-
-Forse è vero ed io
sono un’altra.- ribatte la donna abbassando la pistola -Ha davvero importanza?-
-Non molto. Posso
sapere che cosa vuoi?-
-Sto cercando una
donna.-
-Contenta te, ma io
non tratto quel tipo di servizi. Rivolgiti a Bumper Ruggs.-[4]
-Molto divertente. La
donna in questione si chiama Rumiko Fujikawa. Ti dice niente questo nome?-
-Mi dice molto. Ho
saputo che è scomparsa, forse morta nell’incendio di Villa Stark a
Southampton.-[5]
-Io non lo credo.
Forse è stata rapita o forse…-
-Forse?-
-Nulla. So che hai
contatti con gente delle Triadi e della Yakuza.-
-Conosco qualcuno in
effetti, che cosa vuoi?-
-Sapere se hanno
notizie su Rumiko e su questo.-
Madame Masque fa scivolare sulla
scrivania la foto di un guanto metallico.-
-Cos’è?- chiede
Slaughter incuriosito.
-Il guanto che
potenziava una supercriminale di nome Cybermancer. Ora lei è in prigione a Hong
Kong ma il guanto è misteriosamente sparito dai laboratori Stark-Fujikawa dove
era custodito. Coincidenza? Ion non ne sono convinta. Aiutami a trovarlo ed a
trovare anche Rumiko. Ovviamente sarai ben ricompensato per il disturbo.-
Mentre parla Madame Masque si alza.
Slaughter si siede al suo posto e dice:
-Lasciami fare
qualche telefonata.-
L’afroamericano alto e robusto
guarda l’ingresso del garage sotterraneo e sospira. Seguire Jeannette fino a
qui è stata la parte più facile. Né lei né l’autista dell’auto che l’ha
raccolta fuori dalla prigione si sono accorti di essere stati seguiti. Ora viene
la parte più difficile: quella in cui qualcuno potrebbe rimetterci la vita e
quel qualcuno potrebbe anche essere lui.
Il lavoro è stato lungo e duro ma
alla fine i due uomini e le due donne possono dirsi soddisfatti del risultato:
davanti a loro ecco la più nuova e scintillante armatura di Iron Man.
-Bellissima.-
commenta Riri Williams -E funzionerà.-
-Certo che
funzionerà, l’abbiamo realizzata noi.- replica con orgoglio Toni Ho.
-E tu sei proprio
sicuro di volerla indossare, Tony?- chiede Sal Kennedy -Non c’è un candidato migliore?-
-Ho già il migliore.-
risponde Tony Stark -Io stesso.-
-Ne sei sicuro? So
che il tuo cuore…-
-Potrei essere da
meno delle nostre due amiche che hanno sperimentato personalmente le loro
armature? E a proposito, che ne direste di aiutarmi a riprendermi ciò che mi
hanno portato via?-
-Ma certo!- risponde
impulsivamente Riri.
Toni Ho riflette per qualche istante
poi dice:
-Ti seguiremo, Stark,
anche per assicurarci che tu non ci stia prendendo in giro e se fosse così…-
Tony abbozza sorriso poi aziona un
comando e l’armatura si assembla rapidamente attorno a lui.
<<Perfetta.>> commenta <<Leggera e manovrabile ma anche in grado di
affrontare un esercito. Com’è che dice quella battuta? Sono tornato.>>
E per qualcuno questo significa
sicuramente guai.
CONTINUA
NOTE
DELL’AUTORE
Poco da dire
stavolta.
1)
L’LMD che voleva essere Tony Stark è
stato creato da Archie Goodwin & George Tuska su Iron Man Vol. 1° #17
datato settembre 1969.
2)
Eric Slaughter è stato creato da Roger
McKenzie & Frank Miller su Daredevil Vol. 1° #161 datato novembre 1979.
Nel prossimo episodio: Iron Man contro Iron Monger più il
destino di vari personaggi.
Carlo
[1] Ovvero nei due episodi precedenti.
[2] Un resoconto sintetico di eventi narrati su Iron Man Vol. 1°#17/19 (prima edizione italiana Devil, Corno, #106/108).
[3] Chi sarà mai questo vecchio amico?
[4] La regina della prostituzione d’alto bordo della Costa Orientale, come sanno i lettori di Devil.
[5] Nel n. 96.