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#10

 

    di Carlo Monni

 

(con la preziosa consulenza di Valerio Pastore)

 

NOBILI SELVAGGI

 

1.

 

 

            Il territorio desertico che sta a cavallo tra il New Mexico ed il Nevada è stato per anni sede di test per armi nucleari da parte delle Forze Armate degli Stati Uniti. Una delle conseguenze impreviste e non volute della saturazione di radiazioni fu la mutazione di buona parte dei principali abitanti della zona: i rettili. Molti di loro svilupparono un’intelligenza di livello umano ed una postura antropomorfa.

            Per decenni hanno vissuto nascosti nelle profondità di caverne naturali senza mai interagire con gli esseri umani almeno finché la loro esistenza non fu scoperta casualmente dalla supereroina allora nota come Miss Marvel.[1]

            I Sauriani, così furono chiamati, decisero, alla fine, di emigrare in cerca di luoghi più sicuri. Un lungo cammino verso sud li portò infine a scoprire un tunnel sotterraneo che permise loro di raggiungere via terra un luogo che per loro avrebbe potuto essere il luogo sicuro che avevano sempre sognato; la Terra Selvaggia.

            Stanno per scoprire nel modo più duro che le illusioni non durano a lungo e che non esiste un luogo che possa dirsi davvero sicuro.

            Un sauriano entra improvvisamente nell’alloggio di C’Rel, la leader del gruppo gridando;

-Mia Signora, siamo attaccati!-

-Cosa?- esclamò lei sorpresa.

            Accompagnata dal suo sposo Khadar, C’Rel esce all’aperto e quello che vede la sconvolge: il cielo è pieno di navicelle volanti e da lontano si ode il cupo suono di motori.

            Riconosce sulle navicelle le insegne del popolo degli Hauk’Ka, le stesse che ha visto sulla divisa del comandante in capo del loro esercito quando questi era venuto a porgerle omaggio in occasione del suo matrimonio.[2] Ka-Zar l’aveva avvertita che probabilmente avevano intenzioni ostili e quanto sta accadendo adesso ne è la prova.

            Quando le aeronavi cominciano a sparare sull’accampamento, C’Rel sa che il suo sogno di una pacifica coesistenza con tutti è definitivamente sepolto.

 

            Alcune ore prima. Ka-Zar osserva le aeronavi sopra la sua testa poi si volge verso il gruppetto armato davanti a lui e dice:

-Tutto questo spiegamento di forze solo per noi? immagino che dovremmo esserne lusingati.-

-Ehm… Kevin…- interviene sua moglie Shanna -… vista la situazione in cui siamo, forse non è il caso di provocarli.-

-Mi deludi, tesoro. Non eri tu quella che si buttava a testa bassa verso il pericolo senza contare gli avversari?- ribatte lui con un sogghigno.

-Quello era prima di diventare madre. Ora non sono entusiasta alla prospettiva di far diventare nostro figlio un orfano prematuramente.-

-Li hai sentiti prima.[3] Ci uccideranno comunque, quindi tanto vale non rendergliela facile, non è vero Zabu?-

            La tigre dai denti a sciabola risponde con un sonoro ruggito poi balza verso i soldati Hauk’Ka più vicini facendoli cadere a terra.

            Contemporaneamente Ka-Zar e Shanna scattano all’unisono colpendo quelli rimasti in piedi prima che possano reagire ed abbattendoli.

            Non restano a vedere il risultato delle loro azioni e cominciano a correre verso la vicina foresta. Un paio di aeronavi puntano verso di loro ed iniziano a far fuoco. Le scariche vanno a vuoto perché i bersagli si muovono a zig zag e prima che gli aggressori possano ricalibrare il tiro sono già scomparsi nella vegetazione.

            Appena dentro la foresta i due umani balzano su un ramo, poi si afferrano ad una liana e si spostano rapidamente verso l’interno mentre Zabu li segue a modo suo.

Una volta convinti di essere ormai al sicuro i due si guardano e Shanna dice:

-Scommetto di sapere cosa stai pensando.-

-Sono così trasparente?- replica lui.

-Anche di più. Ti rendi conto che è una follia, non è vero?-

            Lui si limita a fare una strizzatina d’occhio.

-Devo essere più pazza di te, visto che ti verrò dietro. Dovevo aspettarmelo: voi inglesi portate solo guai a noi irlandesi.-

            Riprendono a muoversi tra gli alberi ma stavolta con una meta precisa, che finalmente raggiungono: una radura dove ci sono due miliziani Hauk’Ka di guardia a dei veicoli.

-Tu prendi quello di destra, io quello di sinistra.- dice Ka-Zar. e senza aspettare risposta balza addosso al sauride prescelto.

Shanna lo imita. In pochi istanti i due sono neutralizzati ed i due umani ed il felino salgono a bordo di uno dei veicoli a cui i loro nemici facevano la guardia. Ka-Zar lo esamina rapidamente e conclude:

-Sembra abbastanza facile da pilotare, anche se, forse, i comandi non sono del tutto adatti a mani umane.-

-Lascia fare a me.- interviene Shanna -Tu sei sempre stato un pessimo guidatore.-

-Se lo dici tu!- ribatte lui -Visto il livello tecnologico di questi tizi, è abbastanza probabile che abbia una specie di GPS e se riuscissimo a capire come funziona, potremmo trovare la posizione della loro città.-

-Lo sai che sei matto, non è vero?-

-Non è per questo che mi ami?-

            Shanna sbuffa e si mette al posto di guida. Osserva il quadro comandi e prova a premere un paio di pulsanti. Il veicolo si muove.

 

            John Clayton finisce di mangiare. Deve ammettere che adesso, dopo aver mangiato e bevuto, si sente decisamente meglio ed è evidente che è lo stesso anche per Lee Forrester. Quella ragazza ha più forza d’animo di tante donne che ha conosciuto e del resto ha vissuto avventure che non possono non averla temprata.

John si passa una mano sul viso. Avere un buon rasoio non sarebbe male, riflette, ma è inutile sperare che questi uomini scimmia ne abbiano uno a disposizione, sono abbastanza evoluti da aver sviluppato un primitivo linguaggio che lui è in grado di capire grazie al suo retaggio, ma sembra tutto. Chissà se appartengono ad una delle specie umane conosciute o ad una ancora sconosciuta? Sua sorella saprebbe dirlo ma lui non ne capisce abbastanza.

A proposito di Jane, se la conosce bene, a quest’ora sarà già partita alla sua ricerca a costo di mettersi nei guai.

La voce di Lee interrompe il flusso dei suoi pensieri?-

-Tu che parli la loro lingua, sei riuscito a capire dove ci troviamo?-

-Non parlo la loro lingua ma una abbastanza simile.- precisa John -Ho provato a chiedere informazioni ma non ci ho cavato molto. L’unica cosa che sono riuscito a capire è che più a sud c’è un insediamento di gente dalla pelle più scura. Sempre che il termine “go” significhi la stessa cosa che in lingua mangani naturalmente.-

-E questo come può aiutarci?-

            Prima che John possa rispondere, un uomo scimmia arriva trafelato gridando qualcosa.

-Che succede adesso?- chiede Lee -Cosa sta dicendo?-

-Non ne sono sicuro. Parla troppo veloce. Mi sembra di aver capito parole come: grande, terribile, bestia.-

            In quel momento si ode un forte rumore che fa tremare il terreno seguito da una specie di ruggito ed infine dalla vicina vegetazione emerge un gigantesco dinosauro.

-Mai un momento di quiete da queste parti.- commenta John.

 

 

2.

 

 

            Lo scontro con un dinosauro acquatico,[4] ha costretto la piccola spedizione di soccorso a ritornare al campo base e rimandare la ricerca di John Clayton e Lee Forrester.

Jane Clayton sospira. Sa molto bene che la priorità è aiutare i sopravvissuti all’attacco ma nel frattempo che ne sarà di suo fratello e della sua compagna di disavventure? Il cuore le dice che sono ancora vivi, ma questo non rende meno urgente sapere che fine abbiano fatto.

-So cosa stai penando, Jane…- le dice Clayton Muviro -… ma vedrai che in un modo o nell’altro ritroveremo John… e Capitan Forrester ovviamente.-

-Ti ringrazio di provare a confortarmi Clay.- risponde lei stringendogli la mano -Sei sempre un amico prezioso.

            Muviro sta per dire qualcosa ma rinuncia quando vede Jim Scully venire verso di loro. Non appena si ferma gli chiede:

-Novità?-

-Solo un paio di feriti in modo lieve ed un marinaio sotto shock. Non era preparato a trovarsi davanti un vero dinosauro.- risponde Scully.

-Tu sì, invece.-interviene Jane -Non hai perso la calma e sapevi esattamente cosa fare. Sei stato magnifico.-

-Quando sei sopravvissuto all’incontro con un tirannosauro tutti gli altri ti sembrano meno preoccupanti.- minimizza lui.-

-Sto ancora cercando di capire se la tua è stata un’azione eroica o semplicemente incosciente.- dice Muviro,

-Clay!- esclama Jane.

            Scully scoppia a ridere e replica:

-Me lo sono chiesto anch’io ma al momento mi è sembrata l’unica cosa da fare.-

-In ogni caso, ci hai salvato e non ti ho ancora ringraziato come si deve.- dice ancora il Waziri.

-Non è necessario. Era mio dovere come capo della sicurezza. So che sei un capo tra la tua gente quindi hai ben presente il concetto di responsabilità.-

-Fin troppo bene, anche se il mio ormai è un ruolo più onorifico che effettivo. In ogni caso, sappi che puoi contare su di me in caso di bisogno.-

            I due uomini si stringono la mano e Jane commenta:

-Che bell’esempio di amicizia virile. Ora che avete finito, potete badare a queta povera donna di cui vi siete dimenticati?-

-Nessuno potrebbe mai dimenticarsi di te, Jane.- ribatte Muviro -Non glielo permetteresti.-

-Sei sempre il solito impertinente, ma mi piaci anche per questo.-

-Uhm… fingerò di crederci.-

            Jane si rivolge a Scully:

-Hai pensato a cosa fare adesso?-

-Quello che avremmo dovuto fare fin dall’inizio.- replica lui -Chiedere l’aiuto degli esperti.-

 

            Non capita tutti i giorni di trovarsi in mezzo all’attacco di un T-Rex, pensa John Clayton, ed avrebbe preferito non fare quell’esperienza, ma non ha molta scelta.

            Lance e mazze possono ben poco contro quel bestione. Avesse tra le mani un fucile di precisione forse potrebbe fare qualcosa di più che tentare di restare vivo. Per fortuna il T.-Rex è abbastanza lento. Contro un velociraptor non avrebbe avuto scampo. Dov’è King Kong quando avresti bisogno di lui?

            Improvvisamente ecco qualcosa di inaspettato: un gruppo di umani arriva e comincia a bersagliare il dinosauro con lance e frecce. Non ottengono molto ma almeno hanno dato un po' di respiro a lui, Lee e gli uomini scimmia.

            Uno dei nuovi arrivati, il cui volto è coperto da quello che sembra un mascherone rituale, inciampa e sarebbe spacciato davanti alla carica del T-Rex se John con un balzo non riuscisse farlo rotolare di lato appena in tempo.

            Clayton raccoglie da terra il suo arco e dice:

-Se non ti dispiace, vorrei fare un tentativo.-

            Senza aspettare risposta si impadronisce di una freccia, la incocca e prende la mira.

-Che intendi fare?- gli chiede Lee.

-Un tentativo disperato. È un tiro molto difficile e potrei non avere una seconda possibilità. All’università ero campione di tiro con l’arco. Vediamo se non ho perso la mano.-

            Senza dire altro John scocca la freccia che dopo un tempo che sembra interminabile raggiunge uno degli occhi del dinosauro e lo perfora. L’animale emette un verso di dolore, poi continua a muoversi disordinatamente per un po' ed infine piomba rumorosamente a terra.

-Dritto al cervello.- commenta Clayton -Non credevo davvero di poterci riuscire al primo tentativo. Merito anche della forza di penetrazione della freccia. Chi l’ha costruita merita un plauso. Tecnologia primitiva ma molto efficace.-

            Clayton si dà un’occhiata in giro. I nuovi arrivati sono decisamente appartenenti ad una specie umana più vicina alla sua. Potrebbero essere Neanderthal se non fosse per la pigmentazione decisamente scura. Non che abbia molta importanza.

            Quello che ha salvato poco prima si toglie il mascherone rivelando, come John aveva già capito, di essere una donna. Neanche tanto male, pensa il nobile britannico con un sorrisetto. Se solo fosse più alta….

            La donna parla in una lingua incomprensibile per John ma c’è una parola che ripete più di una volta indicando sé stessa, forse il suo nome: Gahck.

 

            Il nome della donna è Margaret Lady Clayton. È la moglie dell’erede al titolo di Conte di Greystoke ed è anche una donna molto preoccupata.

Ha appena saputo che suo marito John è disperso e che i contatti con la spedizione che stava guidando nella Terra Selvaggia si sono interrotti. È impossibile comunicare e le condizioni climatiche dell’Antartide impediscono qualsiasi soccorso immediato.

            Mentre parla al telefono con il suo figlio maggiore, anche lui di nome John, che al momento si trova in Wakanda,[5] cerca di mostrarsi controllata ma non è facile specie dopo quello che lui le ha appena detto:

<<intendo andare a cercarlo.>>

-Per carità, Jack, non fare sciocchezze.- replica lei -Non sopporterei di…-

<<Non posso restarmene senza far niente, mamma.>> ribatte lui <<Devo almeno provare.>>

            Inutile discutere. Quando Jack si mette in mente qualcosa è quasi impossibile fargli cambiare idea, tale e quale a suo padre. Forse riuscirebbe a dissuaderlo se fossero faccia a faccia ma così a distanza è praticamente impossibile.

            Dopo aver terminato la chiamata. Margaret sospira. Non le resta che aspettare e sperare.

 

 

3.

 

 

            Nereel, giovane ma rispettata leader della federazione delle Tribù unite ascolta con attenzione le richieste del gruppetto guidato da Jim Scully ed infine risponde:

-Non ho alcuna difficoltà ad acconsentire a farvi accompagnare da due dei migliori esploratori del villaggio. Anche se temo che la vostra sia un’impresa disperata.-

-Eppure devo almeno provarci.- ribatte Jane Clayton -Non posso semplicemente abbandonare mio fratello.-

-Lo comprendo benissimo.-

-Io e Zed potremmo accompagnarli.- interviene la sauride aliena M’Rynda parlando anche lei in Inglese -Le sue abilità potrebbero essere molto utili.-

-Non ho alcuna obiezione.- replica Nereel -Tu ed il tuo compagno siete liberi di fare come volete.-

            Scully guarda i due alieni. Chiunque altro sarebbe intimorito dal loro aspetto ma non lui. Ne ha viste troppe nella sua vita per esserlo.

-A me sta bene.- dice -Sia te che il tuo amichetto sembrate tipi tosti ed ho la sensazione che ci sarà bisogno di gente tosta nel nostro viaggio.-

-Io la penso allo stesso modo.- aggiunge Jane porgendo la mano a M’Rynda che esita un istante poi cambia la sua forma in quella di un’umana dai capelli neri.

-Questo è l’aspetto che avevo assunto quando sono giunta per la prima volta sulla Terra e mi facevo chiamare Miranda Quinn.-[6] spiega -Forse vi sentite più a vostro agio ad interagire con me in questa forma e di sicuro non le schiaccerò la mano mentre gliela stringo.-

-Interessante.- commenta Jane -Avrei un sacco di domande da farle ma è meglio rimandare ad un momento migliore.-

-Lo credo anch’io.- aggiunge Scully -Abbiamo cose più urgenti a cui pensare.-

            A Scully bastano pochi minuti per capire quali tra guerrieri con cui parla sono i più adatti ad accompagnare la spedizione di soccorso.

            Non molto dopo il gruppo lascia il villaggio.

 

            John Clayton e Lee Forrester non possono saperlo, ma quella che li ha soccorsi è nota come Tribù del Fuoco. John, però, non si è sbagliato nel ritenere che il nome della donna che li guida sia Gahck. Quello che non può sapere e che Gahck ha già incontrato uno straniero e precisamente il mutante canadese conosciuto come Wolverine[7] e questo le permette di riconoscere la lingua che lui e Lee parlano. Appartengono al popolo di Logan e come lui l’hanno aiutata contro il grande rettile. Devono essere amici.

            Con gesto solenne Gahck gli porge il suo arco, lo stesso che poco prima John ha usato per uccidere il tirannosauro.

-Per me?- esclama John -Grazie.-

-Hai fatto colpo.- commenta Lee con un sorrisetto -Non ne sono affatto sorpresa.-

-Davvero spiritosa.-

            Gahck si avvicina a Lee e le porge una lancia che la ragazza afferra istintivamente e che guarda con aria perplessa.

-Ah, immagino di doverla ringraziare… se sapessi come fare.-

            Gahck la colpisce improvvisamente di piatto facendola cadere a terra.

-Ma che le prende? È impazzita?- esclama la ragazza.

            Gahck le dice qualcosa che lei non riesce a comprendere.

-Suppongo che ti stia invitando a difenderti.- le dice Clayton -Deve essere una specie di duello rituale. Forse per stabilire se sei degna di entrare nella tribù.-

-O forse vuole eliminare una rivale per i favori del maschio su cui ha messo gli occhi.- ribatte Lee rialzandosi.

            Gahck fa un affondo che Lee para a malapena. Poi un altro che la spinge indietro. Non ha praticamente speranza di vincere questo scontro, pensa la ragazza. Se la cava abbastanza con le arti marziali ed il suo nostromo, Paolo, le ha insegnato un po' di rudimenti di lotta con il coltello, ma è tutto.

            Gahck non sembra intenzionata a ferirla. Tiene la lancia con entrambe le mani e la usa come un bastone e lo stesso fa Lee.

Le mosse di Gahck le ricordano il  kendō  giapponese con cui non ha abbastanza pratica. Lee riesce a parare un altro paio di colpi poi perde l’equilibrio e piomba a terra. Un attimo dopo si ritrova la punta della lancia di Gahck ad accarezzarle la gola.

            John Clayton si muove rapido ed afferra il polso di Gahck dicendo.

-No! Hai vinto, non è necessario ucciderla.-

            Come se avesse capito le sue parole, Gahck solleva la lancia, poi si rivolge ai suoi uomini gridando quelli che sembrano ordini. Poco dopo due indigeni si fermano davanti a John e Lee e porgono loro quelli che sembrano dei perizoma di pelle.

-Un dono per noi?- esclama John -Grazie.-

            I due li indossano rapidamente. John deve ammettere di sentirsi decisamente più a suo agio adesso. Nonostante certe sue affermazioni precedenti, è decisamente abbastanza civilizzato da avere un certo senso del pudore.

            Lee lo guarda, sorride e commenta:

-Suppongo che fosse troppo sperare in un reggiseno. Dovrò adattarmi. Tu invece assomigli davvero ad un re della jungla adesso.

John ricambia il sorriso e pensa che in fondo Lee non ha torto. Un perizoma di pelle alla vita, un coltello alla cintola. Deve assomigliare più che mai al suo famoso antenato ed in fondo ne è divertito. Se avesse anche un leone ed una scimmietta il quadro sarebbe completo.

-La tua nuova conquista vuole che la seguiamo.- gli dice Lee.

-Non è… lasciamo perdere. Credo che non ci resti molta scelta. Magari ci aiuteranno a trovare il modo di tornare al nostro accampamento.-

-Ah non voglio farmi illusioni. In ogni caso ho la sensazione che stanotte dovrai darti da fare.-

-Non sei divertente.-

 

            George Stanislaus riflette: con John Clayton disperso, e con sua sorella Jane, Scully e Muviro lontani alla sua ricerca gli si sta prospettando un’occasione unica ed irripetibile. Saprà sfruttarla?

            Clayton e gli altri sono mossi da quello che lui giudica un assurdo idealismo. A lui, invece, interessa ben altro: la Terra Selvaggia è ricca di risorse naturali che se sfruttate a dovere lo renderebbero ricco in maniera inimmaginabile.

            C’è un ostacolo grosso come una casa, però: non è più possibile comunicare con l’esterno. I suoi… soci non possono sapere del momento favorevole per agire e lui non ha modo di avvertirli.

            Non può far altro che aspettare e sperare che le comunicazioni tornino normali prima che sia troppo tardi.

 

 

4.

 

 

           

            La piccola spedizione di soccorso ha appena lasciato il villaggio di Nereel seguendo un sentiero indicato dalle loro guide quando Jane Clayton si decide a rompere il silenzio e si rivolge a Jim Scully:

-Dì la verità: non sei affatto contento di avermi tra i piedi.-

-Dovrei? Ti atteggi a dura, a regina della jungla, e non nego che tu sia veloce ed abile con il coltello, ma non hai esperienza di combattimenti reali. Se dovessimo avere dei guai, saresti capace di cavartela da sola?-

-Lo dici perché sono una donna e per giunta non più giovanissima?- ribatte lei piccata.

-Il miglior pilota di caccia che ho conosciuto era una donna e ce n’erano un paio nella mia unità delle Forze Speciali che erano più in gamba di tanti uomini. Il sessismo non c’entra.-

-Forse.- borbotta lei non del tutto convinta poi aggiunge -Perché sei venuto sin qui, Jim? E non dirmi che è stato solo per i soldi, perché non ci credo. Potrei crederlo della tua amichetta o del dottore, forse, ma non di te.-

            Scully riflette e sta per rispondere quando improvvisamente si blocca e dice:

-Guai in arrivo.-

-Cosa? Dove?- esclama Jane..

-Là!-  risponde lui indicando il cielo dove sono appena apparse delle aeronavi.

-Questa proprio non me l’aspettavo.- esclama Raymond Corey.

-Che diavolo sta succedendo?- chiede Clayton Muviro.

-Forse loro ce lo diranno.- replica Scully.

            Dal folto della savana spuntano dei sauridi in divisa che cavalcano nientemeno che dei velociraptor.

-Avrei davvero dovuto restarmene a casa.- borbotta Corey.

 

            John Clayton è stato educato in maniera per molti versi non convenzionale. Se da un lato ha ricevuto la classica educazione di un gentleman britannico nelle migliori scuole ed università del Regno Unito, dall’altro ha ricevuto un severo addestramento fisico. In Africa centrale ha partecipato ai riti di passaggio all’età adulta dei Waziri, ha cacciato con loro e si è nutrito delle loro prede alla loro maniera e questo è probabilmente il motivo per cui si è adattato rapidamente alla Terra Selvaggia. Tutti i Clayton/Greystoke sono selvaggi nell’anima, pensa divertito, è il loro vero retaggio.

            Durante il cammino verso il villaggio di Gahck ha avuto modo di farsi un’idea di dove si trova: nella parte sud di Pangea e quindi sulla terraferma dal lato opposto rispetto al campo base della sua spedizione. Con il giusto tempo a disposizione potrebbe riuscire a calcolare un percorso di ritorno. Sempre che i pericoli della Terra Selvaggia non ci mettano lo zampino ovviamente.

            Improvvisamente la sua attenzione è attratta da qualcosa di strano. A prima vista sembra la carcassa di un T-Rex ma a guardarlo meglio si accorge che ci sono delle parti metalliche.

-Un dinosauro robot?- esclama sorpreso -Chi può averlo costruito e perché? E chi lo ha distrutto?-

            In quel momento, con sua ulteriore sorpresa, come se avesse capito le sue domande Gahck dice due parole in Inglese:

-The Wolverine.-

-Cosa? Cosa hai detto?-

            Gahck non fa in tempo a rispondere perché proprio allora si ode un rumore assordante provenire da non molto lontano. Un’esplosione o forse un’eruzione vulcanica, pensa John poi un attimo dopo vede sfrecciare nel cielo qualcosa che all’inizio prende per grossi uccelli o pterodattili, poi capisce:

-Aeronavi, qui?- esclama sorpreso.

            Un attimo dopo le aeronavi cominciano a sparare.

 

            Antartide, circa mezz’ora prima. Il velivolo assomigliava ad un Quinjet ma più compatto ed aveva sui fianchi le insegne del Wakanda.

Ai comandi c’era un wakandano vestito di una tuta bianca e azzurra. Con lui c’erano a bordo: un ragazzo di non più di vent’anni che assomigliava moltissimo a John Clayton ed indossava solo quello che sembrava un perizoma di pelle a cui era attaccata la fondina di un coltello, una ragazza bionda che indossava un top rosso e shorts blu, un’altra ragazza, dai lunghi capelli neri che indossava un costume sbracciato e sgambato color blu scuro ed infine un altro uomo che vestiva un costume che sembrava ricavato dalla pelle di un leone.

Fu il wakandano a parlare per primo:

-Se le coordinate sono giuste, siamo arrivati.-

-Allora non perdiamo altro tempo.- replica il ragazzo.-Andiamo.-

         Il wakandano, il cui nome era M’Daka, si volse verso il giovane passeggero e disse:

-È mio dovere chiedervelo un’ultima volta: siete sicuri di voler procedere?-

-Non sono arrivato fin qui per cambiare idea all’ultimo momento.-ribatté il giovane in tono deciso -Per quanto mi riguarda si va avanti.-

-Anche per me.- disse la bionda.

-E per me.- aggiunse la mora.

-Ho sempre desiderato visitare la Terra Selvaggia. Mio padre c’è già stato prima di me ed io non intendo essere da meno.- disse l’ultimo passeggero.

         M’Daka li squadrò un attimo. A parte uno, erano tutti dei dilettanti. Era per questo che Ishanta aveva voluto che lui li accompagnasse. Bene, avrebbe fatto il suo dovere.

-Allacciatevi bene le cinture, allora.- disse infine -Passiamo alla fase due.-.

M’Daka premette alcuni pulsanti ed immediatamente il velivolo scese in verticale a forte velocità. Toccò le acque e quindi si inabissò diventando a tutti gli effetti un sommergibile. Dopo pochi istanti imboccò un tunnel sottomarino.

 

 

 

5.

 

 

            Terra Selvaggia. Adesso. Jane Clayton si avvicina a Jim Scully e sussurra:

-Avevi detto guai? Credo che tu abbia ragione.-

-Hauk’Ka..- dice M’Rynda.-

-Cosa?- chiede Clay Muviro.

-Un popolo di sauridi evoluti che vive da qualche parte nel continente.- risponde l’aliena -Non sappiamo esattamente dove ma sospettavamo che avessero intenzioni ostili. Ora ne abbiamo la prova.-

-Umani… esordisce uno dei nuovi arrivati in quello che alle orecchie della maggior parte dei presenti suona come un Inglese un po' meccanico -… nella loro infinita magnanimità gli Hauk’Ka vi offrono un’opportunità di arrendervi e sottomettervi. Qual è la vostra risposta?-

            Il gruppo valuta le alternative ma prima che i suoi membri possano consultarsi sul da farsi il generale Hauk’Ka dice:

-Tempo scaduto.- e poi ai suoi uomini -Uccideteli tutti!-

            Le cose accadono in maniera pressoché simultanea. M’Rynda riprende la sua forma sauride, Zed si slancia verso i nemici attirando su di sé il loro fuoco. Jim Scully piomba addosso al comandante sbalzandolo dalla sua cavalcatura mentre il resto del gruppetto estrae le proprie armi. Chi le pistole, chi lance e frecce e chi i coltelli.

-A quanto pare ci tocca combattere.- commenta Jane.

-Non correre rischi inutili, Jane.- le dice Muviro.

-Questi tizi ci vogliono morti, Clay ed io non intendo farmi ammazzare senza far niente.-

            Zed getta nello scompiglio la pattuglia Hauk’Ka. I tentativi di abbatterlo con le loro armi falliscono ed anche M’Rynda si rivela difficile da uccidere.

            Quella che per gli aggressori doveva essere una semplice passeggiata si sta rivelando più difficile del previsto.

 

            John Clayton agisce d’istinto gettandosi su Lee Forrester e Gahck e trascinandole a terra con lui giusto in tempo per evitare che un raggio li colpisca.

            Che diavolo succede? Si chiede. Sembra quasi che qualcuno abbia deciso di fare un remake della Guerra dei Mondi ambientandolo nella Terra Selvaggia ma la cosa è fin troppo reale. Non sapeva che ci fosse qualcuno dotato di un tale livello di tecnologia da queste parti, ma forse sono invasori esterni.

            Non è il momento di farsi queste domande, si dice. Meglio trovare un riparo e la carcassa del dinosauro robot è proprio adatta allo scopo.

            Nel frattempo gli altri membri della Tribù del Fuoco sono rimasti come paralizzati davanti a qualcosa di così insolito per loro. Gli dei sono forse adirati con loro ed hanno inviato dal cielo dei demoni per punirli? Nemmeno vedere i loro compagni cadere sotto il fuoco delle aeronavi sembra scuoterli

            Non c’è tempo da perdere, pensa John. Scatta in avanti e contemporaneamente grida:

-Seguitemi!-

            Lee lo imita ma Gahck sembra esitare. Che il dinosauro le incuta ancora timore? Finalmente si muove e dopo aver gridato qualcosa ai suoi corre dietro ai due stranieri.

            Il terzetto si tuffa all’interno della carcassa sventrata giusto in tempo per evitare un paio di scariche.

-Chiunque abbia costruito quest’affare lo ha reso invulnerabile a colpi come questi per fortuna.- commenta Clayton poi si rivolge a Lee -I tuoi amici X-Men ti hanno mai parlato di cose come questa?-

-Mai.- risponde la ragazza -Per quanto ne sapevo finora, il massimo livello tecnologico di questo posto assomigliava a quello dell’antica Roma o giù di lì.-

-Chiunque siano questi tizi è ovvio che siano molto più avanti. Il che potrebbe voler dire che siamo in guai grossi.-

            In quel momento una delle aeronavi atterra in uno spiazzo vicino. Un portello si apre e ne escono degli esseri in armatura. Indossano delle armature che hanno un che di medievale ma al fianco hanno quelle che sembrano delle pistole e strani fucili. È anche evidente che non sono propriamente umani ma forse rettili umanoidi.

-Decisamente molto grossi.- commenta Clayton.

 

Cumbria, Inghilterra. Non molto tempo prima. La donna sedeva ad una scrivania ed aveva davanti a sé lo schermo di un computer su cui compariva la figura di un uomo a cui disse:

-E questo è il punto. Non mi illudo di poter far cambiare idea a mio figlio, lo conosco anche troppo bene. Anche se gli tagliassi i fondi non si darebbe comunque per vinto, quindi la mia unica seria alternativa è mettergli al fianco qualcuno esperto che lo… protegga. Qualcuno come lei. Le lascerò stabilire la cifra.-

<<Ho conosciuto suo figlio Lady Clayton e non sono sicuro che abbia davvero bisogno di protezione o che l’accetterebbe facilmente.>> replica l’uomo sullo schermo <<Tuttavia… ho i miei motivi per seguire lui e le sue amiche nella Terra Selvaggia ed il compenso che può offrirmi è l’ultimo di essi. È una questione di onore e l’onore è più importante di ogni altra cosa per Kraven il Cacciatore.>>

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Devo confessare che all’inizio la mia intenzione era di realizzare una trilogia ma man mano che scrivevo mi venivano altre idee che coinvolgevano anche altri personaggi e così la storia si è espansa. Cosa accadrà adesso? Lo scopriremo solo leggendo.

            Ed ora un po' di note

1)    Gahck e la Tribù del Fuoco sono stati creati da Walt Simonson & Mike Mignola nell’albo “Wolverine: the jungle adventure” datato febbraio 1990..3

2)    Alyosha Kravinov, il figlio di Kraven il Cacciatore di cui ha ereditato il nome di battaglia, è stato creato da J.M. DeMatteis & Luke Ross su Spectacular Spider Man Vol. 1* #243 datato febbraio 1997

3)    M’Daka è stato creato da Mark Gruenwald & Kieron Dwyer su Captain America Vol. 1° #342 datato giugno 1988.

4)    Lady Greystoke e Lady Clayton sono mie creazioni originali.

5)    Chi segue la serie MIT di Pantera Nera saprà già chi sono i tre ragazzi nel Quinjet wakandano assieme al giovane Kraven. Gli altri dovranno aspettare il prossimo episodio.

 

 

Carlo



[1] Su Ms Marvel Vol. 1° #20 datato ottobre 1978.

[2] Nell’episodio #5

[3] Ovvero nell’ultimo episodio.

[4] Vedi sempre l’ultimo episodio.

[5] Ma voi dovreste già saperlo se seguite la nostra serie di Pantera Nera e se non lo fate.. beh, peggio per voi,

[6] Su Fantastic Four Vol. 3° #33 (In Italia su Fantastici Quattro, Marvel Italia, #199).

[7] Nell’one shot “Wolverine: the jungle adventure” (in Italia su Play Extra #12)