Molti
sono i libri maledetti, ma nessuno è come il Darkhold.
Tra le sue pagine vi sono i segreti di un grande potere, ma anche i semi della
rovina. Stia attento colui che legge una pagina del libro proibito scritto dal
demone Chton, perché la sua sola ricompensa sarà la
dannazione eterna.
#23
LA CACCIA DI
MEZZANOTTE
Pensieri oziosi,
riflette Frank, mentre ripone il prezioso cammeo e s’infila la giacca. Dracula
può essere morto, ma gli effetti della sua malvagità permangono. Solo il cielo
sa quali traumi può aver riportato il piccolo Quincy per aver visto uccidere
sua madre sotto i suoi occhi e durante la prigionia per mano di Dracula; e poi
c’è la scomparsa di Rachel Van Helsing, un’altra
pericolosa avversaria. Tanti problemi e lui deve decidere cosa fare, adesso. Si
chiude la porta alle spalle e si dirige verso l’ospedale. Victoria
Alice Hastings è uno
dei pochi membri della corte di Dracula ad essere sfuggita alla caccia degli
uomini di Chelm ed ora, mentre i primi raggi lunari
illuminano la piccola bara in cui giace, i suoi occhi si aprono e lei torna
all’oscena parodia di vita che è il suo stato notturno. Lascia la bara in cui
si trova una manciata di terra transilvana, una bara sottratta senza troppi
riguardi al suo giusto occupante, che ora giace scomposto in un angolo della
cripta, e si trasforma in nebbia, scivolando oltre la porta, per poi assumere
la forma di pipistrello e volare oltre i cancelli del cimitero. Il suo non è un
volo erratico, ha un obiettivo ben preciso in mente e stanotte raggiungerà il
suo scopo.
-Un bel bocconcino,
non trovi Jack?- chiede uno –Quasi quasi approfitterei del momento, che ne
dici?-
-Non fa per me
George, prendiamo la borsetta ed andiamo.-
-Sei un fifone! Io
credo proprio che mi occuperò di questo bell’angioletto. Coraggio Baby, non
farà molto male, vedrai.-
-Dovevi dare ascolto
al tuo amico, maiale.-
La voce è femminile, ma sembra
provenire dall’oltretomba. George Brown si sente percorrere da un brivido,
mentre si volta e vede… una donna giovane dai lunghi capelli corvini trattenuti
da una tiara posta sulla fronte. Indossa una calzamaglia con una scollatura che
arriva sin quasi all’inguine ed un mantello. Con una mano regge il suo amico
Jack, che sembra una bambola rotta, svenuto o peggio, e lo fissa con due occhi
nerissimi e magnetici.
-Chi… chi sei?-
balbetta George. Senza capire perché, nonostante sia preda di una paura
irrazionale, al tempo stesso non possa distogliere lo sguardo da quegli occhi
ammalianti e da quel corpo. Sente una tipica reazione in mezzo alle gambe. È
assurdo, pensa, ne ho paura, eppure non posso fare a meno di…
La
donna, se vogliamo chiamarla così, risponde alla sua domanda:
-Sono la tua morte,
piccolo verme, ed il tuo incubo peggiore. Ed ora vieni da me.-
-Si!- risponde George
avanzando verso di lei. Ora sente la sua mano sfiorargli il collo, per la prima
volta nota il suo sorriso maligno ed i canini lunghi ed appuntiti ancora
sporchi del sangue del suo amico Jack. Non urla mentre quei canini affondano
nella sua giugulare e gli sottraggono tutto il suo sangue, scivola nell’oblio
della morte, inconsapevole che si risveglierà fra tre notti per essere eterno
schiavo dell’essere che l’ha ucciso, quella stessa donna che ora si volta verso
la ragazza che ha salvato, ancora attonita ed appoggiata al muro.
-Mi riconosci Angel
O’Hara?- le chiede.
-Tu sei Lilith, la
figlia di Dracula, come potrei dimenticarti?- risponde la giovane donna.
La vampira le si avvicina e le
sfiora il viso con la mano affusolata e le unghie lunghe ed affilate come
artigli.
-Io non ho
dimenticato il tempo in cui eravamo due anime in un corpo solo, quando io
rinacqui, sospinta dall’odio che provavi per tuo padre, così simile a quello
che io provavo per il mio.
Finché vivrete, tu ed
il tuo bambino sarete sotto la mia protezione e chiunque oserà anche solo
tentare di farvi del male, proverà la mia collera come questa feccia
dell’umanità ai nostri piedi. Hai la mia parola.- con una delle sue unghie,
Lilith procura un graffio alla guancia di Angel e ne raccoglie il sangue col
dito, passandoselo, quindi, sulle labbra ed assaporandone il gusto, poi ripete
il gesto e passa il dito sulle labbra di un’ancor paralizzata Angel –Ora torna
a casa da tuo figlio, donna, ma quando sarà il momento, c’incontreremo di
nuovo, lo sai.-
Finalmente Angel si riscuote dal suo
torpore e corre senza guardarsi indietro, inseguita dall’eco della sinistra
risata della figlia di Dracula.
Questo vuol dire che è libero dalla maledizione; quando morirà, non rinascerà come vampiro e, forse, solo forse, ciò vuol dire che Rachel è ancora morta…ma non riesce a convincersene del tutto, non dopo la misteriosa scomparsa del corpo della vampira durante il trasporto.[iii]
È stata una specie di
presentimento a portarlo stasera al Victoria Hospital, dopo essere uscito dal
lavoro, o solo il semplice desiderio di visitare la sua amica Penelope Clayborne? Irrazionalmente, propende per la prima ipotesi.
Penelope ha pagato un prezzo molto alto per il dubbio privilegio di far parte
della squadra di cacciatori di vampiri messa in piedi dal giovane Arthur Holmwood: morsa dalla sua ex amica Alice Hastings, mutata
in vampira da Dracula stesso, ha rischiato più volte di morire dissanguata e
Charles sa bene cosa sarebbe accaduto in tal caso e spera che le precauzioni
che sono state prese bastino ad evitare il peggio.
Lo spera, ma continua
ad aver paura del contrario.
Una voce, chiamiamola così, la
chiama da dietro le sue spalle. Penelope si volta e vede una figura stagliarsi
nell’oscurità, la vede come se per lei vedere nel buio più fondo fosse une cosa
naturale e la riconosce: è Alice Hastings.
“Il momento è arrivato.”
“dice” la vampira.
“No!” replica
Penelope “Non voglio!”
“Si che vuoi o non
saresti giunta sin qui. Tu mi appartieni, Penelope, e sei ormai pronta per
diventare una di noi. Guarda!”
Penelope sa
che è uno scherzo della sua immaginazione, ma le sembra davvero di sentire le
mani di Alice sulle sue spalle, mani che la costringono a voltarsi. Poco
importa, perché ora lo scenario è cambiato e lei si ritrova nella sua camera
d’ospedale e vede se stessa nel letto con i tubi delle flebo che le escono dalle
braccia e quelli dell’ossigeno dalle narici.
È pallida, emaciata.
Le piccole ferite sul collo pulsano ritmicamente. Manca poco ormai, ne è
consapevole adesso. Alice ha ragione, manca poco al passaggio ed ora sa di
volerlo anche lei.
Non vuole più lottare,
desidera solo cedere a quell’oscura seduzione. Il suo io immateriale fa un
passo verso il letto e si fonde col suo corpo. I suoi occhi si spalancano.
All’inizio, quella
della caccia al vampiro era come un’avventura ed il pericolo uno stuzzicante
condimento. Poi sua madre era morta in un assalto di vampiri, lo stesso assalto
in cui la sua amica Penelope è stata ridotta in fin di vita. Nulla è sembrato
più così divertente per questo ventiduenne rampollo della nobiltà britannica
dopo questi fatti.
Ora il giovane veglia
sul riposo della sua amica, ma il destino gli riserva altre amare esperienze.
Sente, improvviso, il rumore di qualcosa che cade all’interno della stanza e
tenta di aprire la porta, tenta, perché è come se una forza dall’altra parte la
tenesse chiusa. Ma non dovrebbe esserci nessuno nella stanza, solo Penelope… a
meno che… Arthur si decide a chiamare aiuto ed accorre Charles Seward. È chiaro che sta accadendo qualcosa di brutto ed
entrambi gli uomini fanno forza sulla porta, che finalmente, cede.
All’interno si
presenta i loro occhi uno spettacolo agghiacciante: la finestra è aperta e le
trecce d’aglio che vi erano appese sono lontane sul pavimento, il crocefisso
che stava al collo di Penelope giace ai piedi del letto e Penelope… Penelope è
stretta tra le braccia di Alice Hastings, i cui lunghi canini affondano nel
collo scoperto della ragazza, che ormai non da segni
di vita, succhiandone tutto il sangue che le rimane.
Infine la vampira solleva la testa e
sul suo volto si dipinge un sorriso di maligna soddisfazione.
-Troppo tardi
sciocchi! Lei è mia ormai e fra tre notti rinascerà come mia compagna ed
insieme torneremo per uccidervi tutti!-
I due uomini avanzano nella stanza,
ma ormai la vampira si è mutata in pipistrello ed in maniera che si direbbe
impossibile, vola via reggendo il cadavere dell’altra ragazza.
-Possiamo ancora
fermarla!- esclama Arthur.
-E come?- replica
Charles -Inseguendola sino a che non atterra? Sarà già scomparsa prima che
raggiungiamo l’auto. No, non posiamo fare più niente ormai. Abbiamo perso,
stavolta.
-L’ha uccisa!-
prorompe Arthur –ha ucciso Penelope ed io… io non sono mai riuscito a dirle…-
Seward
scuote il capo. Vorrebbe poter dire qualcosa per consolare il ragazzo, ma sa
che sarebbe inutile. Possono solo sperare di vendicarsi un altro giorno ed è
una ben grama consolazione.
La morte di suo padre
ha aperto nuovi scenari per lei. Per la prima volta nella sua esistenza è
padrona del suo destino, ha uno scopo veramente suo e sa cosa fare per
ottenerlo. Certo, è ancora legata a quei Supernaturals
dal maledetto incantesimo del Caduceo,[iv] ma
prima o poi troverà un sistema per liberarsene o, magari, riuscirà a trovare il
modo di sfruttarlo a suo vantaggio. Con alleati come quelli avrebbe pochi
limiti. Il difficile sta nel riuscire a controllarli, eppure… Ma ci penserà in
seguito, per ora ha altre partite da giocare ed è un gioco che intende vincere.
I
due non hanno riparlato della notte che hanno passato insieme subito dopo
l’ultimo scontro con Dracula e Frank non sa cosa fare. Il ricordo della sua
defunta moglie Marlene e di Rachel Van Helsing, due
donne che ha amato e la cui vita è stata distrutta da Dracula, è ancora troppo
fresco per spingerlo a desiderare di impegnarsi con un’altra donna che gliele
ricorda così tanto. Eppure non può negare di sentirsi attratto da lei.
È
Katherine a rompere il silenzio. -Vedo che porti ancora al dito l’anello di
Dracula.-
Frank si guarda la mano destra.
All’indice spicca l’anello con il simbolo dell’Ordine del Drago a cui, si dice,
i Dracula debbono il nome di famiglia. È vero, lo porta ancora da quel mattino
in cui Katherine glielo dette, dopo averlo trovato tra i resti di Dracula, assieme
al cammeo con il ritratto di Maria, la seconda, amatissima, moglie dell’allora
Voivoda[v] della
Valacchia e futuro vampiro. Quello stesso cammeo che ora si trova riposto nel
taschino interno della giacca di Frank.
Che strano momento
per rivendicare il retaggio di famiglia, pensa il giovane.
-Sai che non ci avevo
più pensato?- risponde –Penso che lo terrò…. Mi sembra… giusto.-
-Se lo credi davvero,
va bene.- commenta, non troppo convinta, Kate.. –Cosa intendi fare adesso?- gli
chiede.
-In che senso?
-Voglio dire: ora che
Dracula è morto, che intenzioni hai? Tornerai negli Stati Uniti?-
Frank si morde le labbra.
-Non ci ho realmente
pensato, finora.- risponde –Dovevo occuparmi di mio figlio e... beh non c’è più
niente per me a Boston, solo brutti ricordi e non so se voglio tornarci. E poi
c’è la scomparsa di Rachel. Lei era molto importante per me una volta e sento
una specie di debito morale nei suoi confronti. Ti pare sciocco?-
-No, affatto: lo
trovo molto bello, anzi.- risponde Kate.
-Quindi pensi che
dovrei rimanere qui?-
La domanda rimane sospesa nell’aria
per un tempo che pare lunghissimo, poi Katherine posa la sua mano su quella di
Frank. Un contatto lieve, ma in quell’attimo lei sente il suo dolore e la sua
ansia di riscatto, come se fossero suoi.
-Io vorrei che tu
restassi.- si affretta a dire
Frank abbozza un sorriso.
-Ci penserò. Del
resto, come ho detto, ho il problema di Rachel a trattenermi, per adesso. Secondo quel che mi ha detto Chelm potrebbe esserci di mezzo Deacon
Frost e questo interesserebbe sicuramente un paio di miei amici che.. –
Non fa a tempo a terminare la frase,
che la porta del ristorante si spalanca ed una figura avanza barcollando verso
il loro tavolo.
-Dra…
Drake!- esclama balbettando, poi crolla sul tavolo.
-Santo cielo!-
esclama Kate –Ma è…-
Blade!-
è Frank a dirlo –E sembra febbricitante. Chiama un ambulanza, presto!-
Cosa può essergli successo, si
chiede Frank, Blade ha la costituzione di un toro.
Qui c’è qualcosa di molto poco chiaro.
Blade apre
gli occhi e sono iniettati di sangue.
-Drake!- esclama,
afferrandolo per il bavero della giacca –Tu…. Tu…- poi la sua testa ricade e
sviene.
-Wunderbar!
Proprio la reazione che speravo, il composto funziona. Dovresti essere soddisfatta mia cara, sei
stata proprio tu, con il tuo sangue, a fornirmi l’elemento mancante per la
riuscita del mio esperimento.-
Ma Rachel Van Helsing,
inchiodata alla parete e con un robusto paletto di frassino ancora infilato nel
cuore, non è in grado di rispondergli.
-Il soprannaturale è
qui, lo sento!-
Salta in piedi
ed afferra uno degli infermieri e lo fissa:
-No, non tu!- mormora,
poi si volge verso Frank Drake.
-Ah Frank Drake! Tu appartieni
alla stirpe del demonio Dracula. Hai il segno del soprannaturale su di te, ma
io lo estirperò una volta per tutte… con la tua vita!-
Così dicendo,
cerca di colpire Frank con uno dei suoi coltelli di legno, ma il suo amico
riesce a scostarsi.
-Non ci tengo a
morire Blade.- ribatte –Che ti prende?-
-Non chiamarmi Blade, io sono il Demogorge ed esorcizzerò il soprannaturale dalla Terra.-
-Oh no!- esclama
Drake –Non un’altra volta. Blade ascoltami!-
-Non c’è più Blade, c’è solo il Demogorge e posso anche fare a meno di ucciderti, Drake. Sento il puzzo del soprannaturale, molto forte qui vicino ed io esisto per distruggerlo!-
Così dicendo, l’entità nel corpo di Blade si allontana correndo verso un nuovo obiettivo.
-Presto, seguiamolo!-
esclama Drake.
-Ma che sta
succedendo?- chiede Kate Fraser.
-Guai molto grossi ed
in grande quantità.- si limita a rispondere Frank.
-Li sento, sono qui!-
esclama e senza perdere tempo butta giù la porta della
cappella. In preda ad una furia incontrollabile scoperchia tombe apparentemente
intoccate da anni ed all’interno…
-Vampiri! La vostra
ora è giunta.-
Le
creature non morte giacciono immote nella loro catalessi. Una di loro apre gli
occhi e non può far altro che osservare impotente, incapace di agire mentre
all’esterno c’è ancora la luce del giorno. Osserva il coltello in legno di
frassino calare verso il suo cuore e sa che la sua fine è giunta. Il suo urlo
si ode distintamente anche all’esterno.
Ah padre, se potessi vedere la tua figlia ripudiata
adesso. Lilith sorride compiaciuta di se stessa.
-Troppo tardi, ha assorbito i poteri dei vampiri.- esclama Frank.
-Ma cos’è? Che gli è successo?- chiede Kate, sconcertata.
-Qualche anno fa, Blade fu infettato da una pagina del libro proibito di Darkhold e divenne il Demogorge, il distruttore di demoni. Quando uccideva un essere soprannaturale ne assumeva i poteri e caratteristiche fisiche, ma ad ogni uccisione diveniva sempre più corrotto egli stesso. Ci vollero gli sforzi combinati miei di alcuni amici miei[vi] per fermarlo e guarirlo, ma ora la maledizione è ritornata e non capisco perché.-[vii]
-Basta con le chiacchiere. Tu e la donna fatevi da parte Drake, non voglio farvi del male.- interviene il Demogorge.
-Chi ti dice che ce ne farai?- replica Drake. -È ancora giorno ed i poteri di vampiro che hai assorbito dalle tue vittime sono del tutto inutili ora.-
-Una situazione di stallo…- ribatte il Demogorge -… che presto finirà.-
Il tempo trascorre con il Demogorge immobile e tenuto a bada dalla pistola con i proiettili d’argento di Kate Fraser. La giovane detective ha nel frattempo allertato Scotland Yard.
-Tutto inutile Drake.- proclama il Demogorge –Mi serviva solo il tempo per metabolizzare le debolezze dei vampiri ed eliminarle ed è proprio ciò che è accaduto. Ora me ne andrò: ho un lungo compito da svolgere aldilà dell’oceano, ma tornerò, siatene sicuri, dopo aver lasciato il mio morso alla Grande Mela.-
Così dicendo, il Demogorge diventa nebbia e scompare
-Andato.- commenta Kate –E adesso?-
-Oltreoceano.- borbotta Frank –Sembra che dovrò tornare
negli Stati Uniti, dopotutto, ma prima devo avvertire un vecchio amico.-
Hannibal King è un detective privato e tra i suoi indumenti preferiti c’è un impermeabile stazzonato che lui spera lo faccia assomigliare a Humphrey Bogart, ma che teme lo renda troppo simile al Tenente Colombo.
King però non è un comune detective: esce al calar del sole ed i casi di cui si occupa sono spesso di tipo alquanto insolito…ma c’è un altro motivo per cui lui non è un normale detective.
Infatti, Hannibal King è un vampiro, ma un vampiro un po’ particolare: la sua sete di sangue è sotto controllo ed è soddisfatta senza procurare alcun danno a nessuno. Un impegno gravoso, ma lui è riuscito a mantenerlo, finora. Quando risponde alla telefonata di Frank Drake, sa già che sono in arrivo guai e non è sorpreso quando scopre di avere ragione.
-Salve Frank da quanto tempo? Cosa il Demogorge? A New York? Beh immagino che dovrò recarmici per avvertire il vecchio Doc Strange. Ci vediamo laggiù? Ok.
Guai,
per l’appunto, e grossi anche.
1. Quest’episodio si inserisce nel crossover “Caccia di Mezzanotte”, per il cui seguito, vi invito a seguire, nel prossimo futuro, “Ghost Rider” #11 dell’ottimo Xel
2. Chi sia il Demogorge lo ha spiegato abbastanza bene Frank Drake nella storia e non mi ripeterò. Vi invito solo a seguire questo crossover che si preannuncia interessante
3. Quali sono i piani di Lilith e cos’ha in mente Deacon Frost? Portate pazienza e saprete tutto, fidatevi
Nel prossimo episodio: inizia lo scontro per la successione a Dracula sul trono di Signore dei Vampiri ed i pretenderti sono già ai loro angoli
A presto
ed attenti alle innocue ragazze.
[i] Vedi episodio #2
[ii] Vedi episodio #21
[iii] Nell’ultimo episodio
[iv] Non sapete di cosa parla? Allora non leggete Supernaturals, Vergogna! -_^
[v] Governatore
[vi] Come mostrato nel crossover “Massacro di Mezzanotte” in Nightstalkers #10, Ghost Rider #40, Darkhold #11, Morbius #12 e Spirits of Vengeance #13 (Ghost, Marvel Italia, #8/9)
[vii] Ma voi lettori si, se seguite la nostra serie Darkhold