Primo lunedì dopo capodanno, Sacramento, Capitale della California. Dicono che quando sei vicino alla morte tutta la tua vita ti passa davanti in un lampo.

Lucille Abadon prova una sensazione simile ma limitata agli ultimi due mesi cominciando da un certo mercoledì di novembre.

Il giorno del suo trionfo ma anche l’inizio della sua fine,

 

La Farina del Diavolo va tutta in crusca

 (Antico proverbio italiano)

 

 

 

 

  

 

#94

 

LA FARINA DEL DIAVOLO

 

1.

 

 

            Contea di Los Angeles, California, qualche tempo prima. La ragazza giace nuda sulla spiaggia di Topanga spazzata dalla pioggia. Ha pagato il prezzo più alto di tutti per essersi trovata nel posto sbagliato nel momento sbagliato: la sua stessa vita.

            Le ore passano e la pioggia cessa, il sole non più coperto dalle nubi scalda il tardo autunno californiano. Una coppia che fa jogging si imbatte nel cadavere e dà l’allarme. In breve arrivano sul posto il Coroner della Contea di Los Angeles, i paramedici dalla vicina stazione dei Vigili del Fuoco n. 69 ed infine un detective della Stazione Malibu/Lost Hills del Dipartimento dello Sceriffo. La sola cosa che il Medico Legale può fare è constatare la morte della ragazza. L’esame visivo sembra far pensare ad un collasso causato da dissanguamento ma non c’è sangue intorno a lei e nemmeno segni di violenza a parte due minuscoli forellini su un lato del collo troppo piccoli, si dicono i presenti, per essere responsabili della perdita di sangue.

            La ragazza viene portata nell’ufficio del Coroner e posta in uno dei loculi refrigerati in attesa di un’autopsia che a causa dei numerosi impegni dell’ufficio tarda ad arrivare.

            La terza notte uno degli inservienti dell’obitorio sente dei rumori arrivare da uno dei loculi, come se qualcosa lo spingesse dall’interno.

            Lo ritrovano la mattina dopo nel cortile del palazzo con il collo spezzato apparentemente a causa della caduta dal terzo piano attraverso una finestra i cui vetri rotti sono sparsi intorno a lui. I detective della Scientifica arriveranno alla conclusione che non è stata una caduta accidentale ma che qualcuno lo ha scagliato fuori con forza. L’esame del cadavere rileverà sul suo collo due minuscoli forellini con del sangue raggrumato ai bordi.

            Solo dopo che la Scientifica ha fatto il suo lavoro qualcuno si accorge che il cadavere della ragazza trovata sulla spiaggia di Topanga è scomparso.

 

            Miami, Florida, qualche tempo fa. Nella calda notte di Miami chi alzasse gli occhi verso il cielo potrebbe vedere per qualche istante una donna con grandi ali da pipistrello che le spuntano dalle spalle volare verso il centro cittadino e sparire oltre l’orizzonte. L’eventuale spettatore non potrebbe non chiedersi se è stata una visione o qualcosa di più concreto.

            La risposta arriverebbe se potesse vedere la donna in questione atterrare poco distante mentre le ali si ritirano fino a sparire. Scoprirebbe che la donna in questione dimostra circa una ventina d’anni, ha lunghi capelli neri ed indossa un succinto costume rosso che la ricopre a malapena.

            La ragazza si guarda intorno. Il luogo le sembra familiare ed al tempo stesso alieno, una sensazione straniante che non sa spiegarsi. Sa di essere già stata qui o forse era un altro luogo molto simile? Se solo la sua memoria ritornasse.

-Ehi, dove pensi di andare tutta sola vestita così?-

            Voce di uomo. Parla Inglese, una lingua che lei comprende benissimo anche se non è la sua lingua madre… o almeno le sembra. Il suo accento è strano, però. Ispanico forse? E lei come lo sa?

            Lascia perdere le domande e si gira. L’uomo in questione in realtà è poco più di un ragazzo e non è solo, ce ne sono altri tre con lui. Hanno dei coltelli e delle catene. Una gang di strada, forse ed ancora lei si chiede come fa a saperlo.

-Mi piace come sei vestita, chica.- dice ancora il ragazzo -Se fai la brava, io ed i miei amigos ci divertiamo un po’ con te e poi ti lasciamo andare, che ne dici?-

            Lei non risponde, non a parole almeno: scatta con incredibile velocità ed afferra il polso del ragazzo con forza sovrumana torcendolo fino a fargli mollare la presa sul coltello.

            Dopo qualche istante di sorpresa gli altri la assalgono. Il coltello di uno di loro affonda nel suo petto. Lei barcolla per un istante poi sia lei che il suo avversario si accorgono che la ferita sul petto si è già richiusa. La ragazza ride poi colpisce l’altro con una violenza tale da spezzargli il collo.

            Una catena si stringe alla sua gola ma lei la afferra e con forza la tira verso di sé trascinando con sé anche il ragazzo che la impugna. Lo afferra per il bavero, lo fissa negli occhi e mentre lui rimane immobile affonda i canini nel suo collo.

            È una vista sufficiente per far passare agli altri ogni residua voglia di proseguire lo scontro.

-Es una vampira!- esclama uno di loro.

            Scappano senza curarsi del compagno che la ragazza lascia andare svenuto dopo essersi nutrita del suo sangue quanto basta.

            Vampira? Sì, è proprio quello che è. Forse non sa come si chiama o da dove viene ma questo lo sa con certezza: è una vampira ma non come quelle dei racconti dell’orrore, lei è diversa. Quanto diversa e perché deve ancora capirlo ma è determinata a scoprirlo.

            Prosegue il suo cammino senza curarsi del ragazzo a terra e non si accorge che qualcuno la sta osservando.

 

            Pacific Palisades, Los Angeles, primo mercoledì di novembre. Lucille Abadon è una donna speciale. Alta, attraente, capelli coloro rosso fuoco, carattere determinato e volontà di ferro.

Venuta su praticamente dal nulla, ha fatto una carriera fulminante in politica, ed attualmente è uno dei cinque Supervisori della Contea di Los Angeles, i Cinque Piccoli Re, come li chiamano da quelle parti. Si è candidata a Governatore della California vincendo a valanga le Primarie trovandosi così la strada spianata verso la vittoria.

            L’alba non è ancora sorta quando le proiezioni la danno per vincente con un margine così elevato da essere imprevedibile per chiunque… chiunque tranne che per lei e l’uomo che le sta al fianco.

-Congratulazione, Signora Governatrice.- le dice quest’ultimo.

-Grazie, Destin.- replica Lucille con un sorriso maligno -Alla fine tutto è andato come doveva andare nonostante l’interferenza di Lilith Dracula al sabba.-[1]

-Solo un inconveniente minore.- replica l’uomo di nome Destin Kale -Anche se non ha avuto l’esito che volevamo, alla fine tutto è andato come previsto.-

            Sì’, tutto è andato come previsto, pensa Lucille soddisfatta. Non puoi perdere quando hai il Diavolo stesso dalla tua parte e lei lo sa bene perché il Diavolo è suo padre.

 

 

2.

 

 

Londra, Inghilterra, poco tempo fa. Nella sala delle autopsie del Coroner di South Inner London tre uomini, di cui il più giovane indossa la tenuta da medico, attendono il calar del sole.

Su due dei lettini metallici giacciono due cadaveri coperti da un lenzuolo.

-Mi auguro che la sua idea funzioni, Dottor Watson perché è piuttosto rischiosa.- dice il più anziano dei tre, quasi calvo e con i baffi.

-Funzionerà, Ispettore.- replica il giovane medico legale -E del resto è un’occasione più che unica per conoscere i particolari di un omicidio direttamente dalle labbra delle vittime.-

-Non mi piace lo stesso.- ribatte l’Ispettore Capo George Chelm, capo della Squadra Antivampiro della Polizia Metropolitana della Grande Londra, popolarmente nota come Scotland Yard -Sergente Henderson si tenga pronto nel caso qualcosa vada storto.-

-Conti su di me, Sir.- replica l’uomo grande e grosso alle spalle di Chelm.

            In quel momento il sole comincia lentamente a calare ed il disco della luna diventa sempre più visibile.

-Ci siamo.- si lascia sfuggire Watson mentre un brivido gli corre lungo la spina dorsale e se veramente il rischio fosse troppo alto? Cerca di non pensarci.

Adesso la luna è perfettamente visibile attraverso la finestra la sua luce colpisce i due lettini e qualcosa comincia a muoversi sotto le lenzuola.

 

            La ragazza dai lunghi capelli neri ed il costumino attillato si passa la lingua tra i canini leccando il poco sangue che ci è rimasto e prosegue il suo cammino senza sapere esattamente dove andare ed incerta sul suo futuro.

            Improvvisamente una limousine le si accosta e lei si mette istintivamente in posizione di difesa. Un finestrino si abbassa ed una voce dall’interno dice:

-Calma. Non ho intenzioni ostili e del resto credo che dovrei essere io a dover aver paura di te, non il contrario.-

-Chi sei?- replica la ragazza.

-Un amico, spero. Spero che accetterai un passaggio. Ho una proposta che potrebbe interessarti.-

            Lo sportello dell’auto si apre scorrendo di lato. La ragazza esita solo un secondo poi sale. Lo sportello si richiude e la limousine riprende la sua marcia.

            La ragazza si siede ed osserva l’uomo seduto davanti a lei: un nero sui quarant’anni circa, calvo, non molto alto, che indossa un impeccabile completo bianco.

-Bel vestito.- le dice osservandola -Non molto adatto per passare inosservati, ma carino e comunque quando si è come te, passare inosservati è l’ultimo dei problemi non è vero?-

            Parla Inglese con una strana inflessione. Assomiglia al Francese ma ha qualcosa di diverso, nota la ragazza, ma non riesce ad individuare la provenienza dell’accento.

-Chi sei e che cosa vuoi da me?- chiede infine.

-Il mio nome è Danny Guitar e sono… un imprenditore diciamo. Quanto a ciò che voglio… è semplicemente offrirti un alloggio ed un lavoro con la possibilità di soddisfare le tue particolari esigenze alimentari senza tante preoccupazioni. Ti interessa?-

-Mi interessa.- è la risposta.

 

            La ragazza dai capelli rossi si sveglia e rimane perplessa. Quella in cui si trova è una bara? Ma come? Con facilità la apre dall’interno e ne esce per poi guardarsi intorno e rendersi conto di essere in un seminterrato, una vecchia cantina forse ma come ci è arrivata? L’ultimo suo ricordo è…

-Bentornata tra noi Jean.-

            La ragazza si volta di scatto in direzione della voce. A parlare è stata una giovane donna dai lunghi capelli neri che indossa una calzamaglia dello stesso colore.

-Sai chi sono?- esclama la rossa.

-So molte cose su di te.- ribatte l’altra -Il tuo nome è Jean Ovington e sei inglese. Eri la fidanzata di Frank Drake e lo hai seguito in Transilvania dove sei stata vampirizzata da Dracula divenendo sua alleata.[2] In seguito Frank ti ha ucciso ed il sole del mattino ti ha incenerita.-[3]

-Come fai a sapere tutto questo?-

-Perché era scritto nei diari di mio padre.-

-Tuo padre?-

-Io sono Lilith, figlia di Dracula e legittima erede del titolo di Signora dei Vampiri.-

-Se ti aspetti che adesso mi inginocchi e ti chiami Mia Signora, ti sbagli di grosso.-

-Sei orgogliosa come mi aspettavo. Bene, di servi adoranti senza cervello né volontà ne ho anche troppi. Sono stati due di loro a portarti qui.-

-E dove sarebbe qui?-

-Un’antica dimora padronale spagnola di Los Angeles convertita in club di amanti del vampirismo.-

-Cosa?-

-Non dirmi che non ne hai mai sentito parlare.-

-Beh, certo ma non era roba che facesse per me all’epoca. Certo adesso… mi hanno trovato due di loro?-

-Era poco dopo l’alba e due ragazzi che stavano tornando a casa ti hanno trovato svenuta sul ciglio di una strada. Eri svenuta ed indossavi un vestito che era troppo grande per te. Le tue labbra erano rosse di sangue, segno che ti eri nutrita di recente ma non è bastato e sei collassata al sorgere del sole.-

-Io ricordo… c’era una ragazza ed io l’ho aggredita ho affondato i miei canini sul suo collo poi le ho rubato i vestiti e cercato un rifugio ma il sole… il sole… perché non mi ha uccisa?-

-Qualunque cosa ti abbia fatto risorgere ti ha anche resa più forte. Il tuo corpo era coperto di piaghe ma non eri stata incenerita… non ancora almeno. I miei servi ti hanno portata qui ed alcuni di loro hanno offerto il loro sangue per curarti. Ha funzionato.-

-E così sono più forte.-

-Non sei più una vampira comune: come me e pochi altri sei parte dell’èlite: sei un’arcivampira.-

            Per la prima volta da tempo Jean Ovington fa un sorriso di soddisfazione.

 

 

3.

 

 

            Il lenzuolo cade mentre la ragazza si mette a sedere. Si guarda intorno e dice semplicemente:

-Mark?-

-Sono qui, Cindy.- risponde il ragazzo mettendosi anche lui a sedere sul lettino d’acciaio.

            Si guarda intorno perplesso e poi guarda la cicatrice a forma di Y sul suo petto e quella quasi identica sul petto della ragazza. Sono entrambi nudi ma stranamente non provano alcun imbarazzo.

-Dove siamo?-

-Nell’obitorio di Inner South London.- risponde il Dottor John Watson.

-Obitorio?- ripete la ragazza -Nell’obitorio ci stanno i morti ed io… sono viva ed ho… SETE!-

            Con un’agilità che fino ad un secondo prima nemmeno sapeva di possedere la ragazza di nome Cindy balza verso l’uomo più vicino a lei, l’Ispettore Capo Chelm trascinandolo a terra per poi, guidata solo dall’istinto cerca di morderlo sul collo.

            Chelm si è già trovato in situazioni simili e reagisce rapidamente colpendo la ragazza al volto con il crocefisso di legno che impugnava.

            La ragazza balza indietro urlando mentre un’ustione si forma sulla sua guancia sinistra.

-Cosa mi hai fatto?- grida.

            Nel frattempo il suo compagno ha cercato di balzare addosso a Watson ed al Sergente Henderson che lo hanno respinto puntandogli contro il crocefisso che ciascuno stringe nella destra.

            I due vampiri arretrano fino a trovarsi con le spalle ad una parete incalzati dai tre uomini armati in una mano di un comune crocefisso e nell’altra di un paletto di frassino. Dalle loro gole escono solo sibili animaleschi.

            Watson si rivolge loro in tono quieto dicendo:

-Non vogliamo farvi del male ma rivolgervi solo delle domande.-

            È una menzogna e forse lo sanno anche i due neo vampiri ma che altro può dire?

 

            Destin Kale dovrebbe essere morto. È nato quasi quattro secoli fa ma sembra non avere un anno più di 40. Era un pastore della Chiesa Battista ed ha tradito la sua fede per adorare il nemico del suo Dio ricevendo in cambio l’immortalità ed un potere fuori dall’ordinario.

            Purtroppo per lui i suoi discendenti non hanno seguito le sue orme ma anzi si sono opposti a lui in tutti i modi. Ad ogni generazione uno di loro diventa l’ospite dello Spirito della Vendetta che altri non è che il suo stesso figlio ucciso a causa delle sue macchinazioni.

            Per secoli ha tentato di rubarne il potere ma ha sempre fallito ma oggi Destin Kale ha un piano che potrebbe funzionare.

            Scende nel seminterrato della sua abitazione, un’hacienda in stile moresco che si trova appena fuori dai confini della Città di Los Angeles.

            Nell’ampio stanzone c’è un ragazzo biondo seduto e completamente immobile.

-Ciao Andrew.- gli dice -Scusami se ti ho trascurato ultimamente ma sono stato impegnato per conto dell’Oscuro Signore. Ora però intendo davvero occuparmi di te. Tu avrai un ruolo importante nei miei piani, mio caro pronipote. Certo dovrai morire ma lo farai per una buona causa… la mia.-

            Andrew Kale non risponde ed i suoi occhi fissano nel vuoto.

 

            La limousine si ferma nel giardino di una villa sulla Biscayne Bay non troppo distante da dove cominciano le paludi delle Everglades.

            L’uomo che si fa chiamare Danny Guitar ne scende seguito dalla misteriosa ed attraente vampira poco vestita a cui si rivolge con un secco:

-Seguimi.-

            La ragazza lo segue incuriosita. Prova ancora strane sensazioni come se questi luoghi le fossero al tempo stesso alieni e familiari, come è possibile?

            I due raggiungono una specie di piccolo bungalow sul retro della villa davanti al quale è accoccolata una giovane donna dalla pelle d’ambra vestita di una leggera tunica senza maniche. Al suo fianco sta un gigante muscoloso dai lunghi capelli neri e la pelle innaturalmente bianca che indossa solamente un perizoma attorno alla vita ed una fascia sulla fronte.

            La donna alza appena gli occhi sentendoli arrivare e dice:

-L’hai trovata.-

-Proprio dove avevi detto tu.- replica Danny Guitar -Ancora non so come hai fatto.-

-I Loa[4] mi parlano e mi hanno sussurrato di lei che viene da molto lontano eppure da tanto vicino.-

-Sei una strega?- le chiede la vampira.

-Sono una mambo, una sacerdotessa voodoo e conosco la magia.- replica lei.

-Ezili non conosce semplicemente la magia dei suoi… e miei… avi africani, ma la domina.- interviene Danny Guitar -Le sue abilità mi sono da sempre molto utili per i miei affari come pure quelle del suo servo zombie e come lo saranno le tue se accetterai la mia offerta, mia cara…come devo chiamarti?-

-Io… non lo so.- risponde la vampira -Non ricordo il mio nome o se ne ho mai avuto uno e nemmeno altro se non brevi flash ogni tanto.-

-Un mondo morente, una luna rossa e fiumi di sangue, ma anche una donna che non è una donna ed i cui artigli e zanne brillano nella notte.- dice Mambo Ezili.

-Sì… questo ed altro ancora ma non riesco a dargli un senso. Ma come hai fatto?-

-Per Mambo Ezili è un giochetto.- commenta Guitar -Quanto al tuo nome, uno vale l’altro. Visto quella che sei, finchè non ne avrai uno migliore, penso che ti chiamerò… Vampirella.-

 

 

4.

 

 

            La voce della giovane neo vampira è quasi un sibilo quando alla fine risponde:

-Cosa volete da noi?-

-Solo sapere cosa vi è successo. Cosa ricordate di… di quando…-

-Lui… lui ci ha uccisi! Ci ha uccisi!- grida la ragazza per poi rifugiarsi tra le braccia del compagno.

            Se non sapesse che dovrebbe essere impossibile, il Dottor Watson giurerebbe che sta piangendo.

-Questa poi non me l’aspettavo.- borbotta il Sergente Henderson.

            L’Ispettore Capo Chelm gli fa cenno di tacere mentre Watson riprende a parlare in quello che spera essere un tono calmo e rassicurante:

-Vi chiedo di aiutarci. Diteci quello che ricordate in modo da prendere chi vi ha fatto questo ed impedire che accada ancora.-

-È troppo tardi ormai.- replica il ragazzo -Lui avrà già ucciso anche gli altri a quest’ora.-

 

            Primo Lunedì dopo capodanno. Il gran giorno è arrivato, il giorno in cui Lucille Abadon giurerà come Governatore della California, il primo passo verso il potere assoluto che suo padre le ha promesso e che userà per portare a compimento i suoi piani per l’umanità. Non sarà difficile realizzarsi, pensa con un sorriso maligno Lucille. L’Umanità sta già correndo verso il baratro e lei accelererà solo il cammino.

Lucille esce di casa dove l’attendono una limousine e due motociclisti della California Highway Patrol che fanno parte della scorta che le spetta come Governatore Eletto. Fa un breve cenno di saluto ai poliziotti e sale a bordo. Sarebbe divertente arrivare su un cocchio infernale, pensa, ma non è il caso di impressionare i bravi cittadini californiani, non ancora almeno.

A bordo dell’auto la attende una donna bionda vestita di nero.

-Buongiorno, Claire, dormito bene?- le chiede.

-Io non dormo mai.- risponde la donna -Stanotte sono stata a caccia.-

-Di anime corrotte da inviare nel regno di mio padre, immagino. Tu sì che sai quanto male alberga nel cuore degli uomini… e delle donne se è per questo. Non è vero, mia cara Vedova Nera?-

-Faccio solo il volere di Satana.-

-Come me, del resto. In questo siamo uguali, non lo credi anche tu, Claire?-

            Claire Voyant non risponde. Il suo sguardo si incupisce e per qualche attimo le sue pupille mutano in due teschi risplendenti.

 

            Altrove un’altra giovane donna bionda attende. Ha viaggiato tutta la notte per essere qui in tempo prima di chiunque altro, pronta per quello che deve fare.

            È pienamente consapevole che non sarà facile e che dovrà riuscire al primo tentativo. Quale che sia il prezzo da pagare, deve farlo. Non è ironico che il destino del Mondo riposi proprio sulle sue spalle?

            Il sorriso le sorge quasi inconsapevole sulle labbra: per salvare il mondo una figlia del Diavolo dovrà ucciderne un’altra.

 

 

5.

 

 

            Lucille Abadon ha appena cominciato a recitare la formula del giuramento da Governatore che improvvisamente percepisce qualcosa di sbagliato.

            Volge lo sguardo oltre il palco ma è ormai troppo tardi. La lama di netheranium, un metallo forgiato nelle fucine dell’Inferno, le trapassa il cuore da parte a parte e lei cade a terra con un grido strozzato.

            Sul palco gli spettatori la guardano cadere senza capire bene cosa sia realmente successo. Una volta compiuto il suo lavoro la lama incantata si è dissolta tornando letteralmente nella mano della sua proprietaria. Chi esaminerà il corpo di Lucille concluderà che ha avuto un arresto cardiaco per cause ignote.

            Nella confusione solo due persone hanno compreso cosa è veramente accaduto. Destin Kale usa i suoi poteri mistici per individuare la Cacciatrice delle Ombre in mezzo alla folla ma prima che possa fare qualunque cosa una mano si posa sulla sua spalla.

            Istintivamente Destin si volta ed incontra lo sguardo di ghiaccio di Claire Voyant ed ancora una volata gli occhi della donna si mutano in due teschi.

-Tu!- esclama Kale -Perché?-

            Si porta le mani al petto e scivola a terra non molto distante dal cadavere di Lucille e non sente la voce di Claire che dice:

-Io raccolgo le anime dei malvagi e la tua è una delle più nere che ho incontrato.-

            La donna che in un tempo ormai lontano era chiamata Vedova Nera guarda nel punto dove si trovava la Cacciatrice e mormora:

-Buona fortuna.-.

 

            Il suo nome è Jazz Jade, non è il nome con cui è nata, quello lo ha quasi dimenticato ormai, ma quello con cui, a poco più di vent’anni, è diventata una delle regine dell’industria pornografica americana ed internazionale.

Non molto tempo fa ha scoperto un terribile segreto: suo padre, quel padre che non aveva mai conosciuto non è altri che il Diavolo in persona. Non sa bene nemmeno lei perché, ha deciso di usare il potere che deriva dalla sua natura demoniaca per fare del bene ed è per questo che ha appena ucciso la sua sorellastra ed ora corre lontano mentre sulla capitale della California si è appena scatenata una pioggia battente.

-Cosa dovrei fare con te?-

            La voce risuona improvvisa nell’aria mentre davanti a lei appare una figura familiare che solo Jazz può vedere e sentire.

-Potresti uccidermi, suppongo.- replica la ragazza con tranquilla rassegnazione.

-Anche se volessi farlo, sarebbe una gran magra soddisfazione, figlia.- replica colui che ha mille nomi e mille volti[5] -Attenderò con calma il momento in cui arriverai nel mio regno. Il tempo di una vita umana è poco più di un battito di ciglia per me.-

-Attento. Io non sono esattamente del tutto umana e poi chissà? Non è detto che sia destinata al tuo inferno, paparino caro. Tutto può accadere o hai già dimenticato Faust?-

-Sei decisamente impertinente. Forse dovrei davvero trascinarti all’Inferno e assaporare le tue sofferenze.-

-Fai pure. Intanto ho rovinato i tuoi piani e questo non puoi cambiarlo.-

-Illusa. Hai solo rimandato l’inevitabile. Mi ci vorrà forse qualche altro decennio o secolo ma ho altri figli ed altri ne farò. Alla fine sarò io a vincere.-

            La figura oscilla e scompare lasciando solo la pioggia ed un fulmine che scuote l’aria lasciando un forte odore di ozono.

            Jazz Jade, la Cacciatrice delle Ombre, scuote la testa e prosegue il suo cammino. Forse suo padre dice il vero o più probabilmente no. Poco importa. Oggi lui ha perso e lei ha vinto. Forse domani sarà diverso ma domani… come ha detto una volta un’attrice migliore di lei… è un altro giorno.

 

            Sotto la stessa pioggia un’altra donna bionda cammina da sola. Forse il suo signore la punirà per non aver protetto sua figlia ed avergli mandato l’anima di Destin Kale ma in fondo non le importa. Che altro potrebbe fare se non riportarla in quell’Inferno da cui lui stesso l’ha fatta uscire?

            L’idea non la spaventa e nel frattempo… ci sono tanti malvagi da punire e terranno il Diavolo molto occupato.

 

 

FINE NOVANTAQUATTRESIMO EPISODIO

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Finisce così la parabola di Lucille Abadon e Destin Kale ma non è detto che sia davvero tutto finito. Solo il tempo potrà dirlo.

            Due parole su Vampirella: è stata creata da Forrest J Ackerman & Trina Robbins su Vampirella #1, magazine in bianco e nero datata luglio 1969. Il personaggio è stato subito popolare ma ha avuto una travagliata vita editoriale con le sue origine rinarrate e cambiate varie volte per mano di vari autori. Quella che appare qui è una delle tante versioni già apparse o una del tutto nuova? Per parafrasare un noto paroliere italiano, lo scoprirete solo leggendo. -_^

            E nel prossimo episodio… ma perché guastarvi la sorpresa?

 

 

Carlo



[1] Negli Ultimi episodi.

[2] Tomb of Dracula Vol. 1° #1 (Prima edizione italiana Albi dei Super Eroi, Corno, #3)

[3] Tomb of Dracula Vol. 1° #2 (Prima edizione italiana Albi dei Super Eroi, Corno, #3)

[4] Divinità Voodoo.

[5] Sì, è una citazione da Tex. E allora? -_^