La Farina del
Diavolo va tutta in crusca
(Antico proverbio italiano)
#95
IL SAPORE DEL SANGUE
1.
Parigi, XX Arrondissement. Il Cimitero di
Père Lachaise è uno dei più famosi della capitale francese. Qui sono sepolti
molti personaggi famosi come la cantante Edith Piaf, lo scrittore britannico
Oscar Wilde e perfino due musicisti molto diversi tra loro come Frederic Chopin
e Jim Morrison. Tutto ciò ne fa un’importante attrazione turistica. È pur
sempre un cimitero, però ed una volta calato il sole non sembra più tanto
attraente.
I due giovani che stanno
amoreggiando nei pressi di una delle tante cappelle non se ne curano, impegnati
come sono. Fare l’amore in un cimitero sembrava una trasgressione divertente ma
entro pochi istanti si pentiranno della propria scelta.
-Chi osa
profanare il mio luogo di riposo?-
Chi ha parlato è una donna vestita
con un abito rosso di foggia ottocentesca e dall’incarnato pallido. I due
ragazzi fanno un balzo all’indietro. Solo un attimo prima non c’era nessuno. La
donna non può essere comparsa dal nulla a meno che… è un fantasma oppure…?
È la ragazza la prima ad accorgersi
che gli occhi della nuova venuta brillano come due tizzoni ardenti ed un
brivido corre lungo la sua spina dorsale.
-Chi… chi sei?-
balbetta il ragazzo che comincia ad aver paura anche lui.
-Il mio nome è
Lenore De Cade e questa è la mia tomba. Meritate una punizione per aver violato
il mio luogo di riposo ed al tempo stesso soddisferete la mia sete.-
La donna in rosso apre la bocca
rivelando canini appuntiti tra cui si passa la lingua. I due ragazzi non
perdono tempo a dire cose come: “Non è possibile!” o “I vampiri non esistono”.
Semplicemente scappano a gambe levate mentre alle loro spalle la donna ride.
Durante la corsa la ragazza inciampa
e cade. Prova a rialzarsi ma la caviglia la tradisce e ricade a sedere. Il
ragazzo continua a correre.
-Jacques, non
abbandonarmi!- urla lei ma lui non l’ascolta.
Non si ferma nemmeno quando la sente urlare. Il suo solo pensiero è
correre il più lontano possibile da lì, se riesce a superare il cancello forse…
Improvvisamente un filo di fumo davanti a lui si solidifica assumendo
la forma della donna in rosso.
-Come?- esclama
lui sorpreso.
-I morti
viaggiano veloci.- è la risposta dell’altra che poi lo afferra per il bavero e
lo solleva come se non pesasse nulla.
-Non mi
piacciono i vigliacchi che abbandonano chi li ama.- dice -La tua innamorata
vivrà anche se con meno sangue ma tu… tu morirai male.-
Così dicendo la vampira affonda i
suoi canini nel collo del ragazzo che ha giusto il tempo di emettere un grido
strozzato prima di svenire.
Il giorno dopo i custodi del
cimitero lo trovano barbaramente impalato alle picche del cancello principale.
Miami Beach, Florida, la
stessa sera. Sulle coste orientali del continente americano il sole
cala sei ore dopo rispetto a Parigi. Nella grande villa in stile coloniale
spagnolo nei pressi dell’Oceano Atlantico sono ancora tutti svegli ed al
lavoro, un lavoro che si svolge oltre i confini della legalità.
Nell’ampio studio un uomo di colore
completamente calvo ed il cui sguardo è nascosto da occhiali con lenti a
specchio siede ad una scrivania. Il suo vero nome lo conoscono in pochi. Per
tutti è Danny Guitar un gangster proveniente da Haiti che ha deciso di
diventare il boss incontrastato del crimine organizzato di tutta la costa sud
orientale degli Stati Uniti. Per raggiungere il suo scopo può contare su due
alleate d’eccezione.
La prima è una donna dalla pelle color dell’ambra vestita solo di una
leggera tunica bianca che le lascia scoperte le braccia ed ha ampi spacchi laterali
per le gambe. La chiamano Mambo Ezili ed anche lei viene da Haiti. Mambo è il
titolo che si dà alle sacerdotesse della religione Voodoo e che sono spesso
anche maghe. Buone o cattive dipende talvolta dalle circostanze. Oltre che
sulle sue arti magiche Mambo Ezili può contare su uno zombie che risponde ai
suoi comandi.
La seconda è una giovane donna dai lunghi capelli neri che indossa un
costume rosso molto succinto. Chi sia e da dove venga nessuno lo sa, nemmeno
lei stessa visto che soffre di amnesia. Quello che è certo è che è una vampira,
sia pure di un tipo non convenzionale. Per questo Danny Guitar ha deciso di
chiamarla Vampirella.
-Ho un lavoro
per te, ragazza… ed anche per Ezili ed il suo zombie naturalmente.- le si
rivolge Guitar.
-Cosa dovrei
fare?- chiede lei un po' perplessa.
-Ci sono dei
miei… diciamo rivali in affari… che hanno bisogno di una lezione, di capire chi
è che comanda adesso. Tu andrai da uno di loro. Dei suoi scagnozzi puoi fare
quello che vuoi e non mi interessa se li uccidi e ti nutri del loro sangue. Il
loro capo, però, deve morire e male.-
-Posso farlo.-
replica Vampirella -Dimmi dove devo andare.-
Danny Guitar fa un sorriso cattivo.
Los Angeles, California, più
tardi, la stessa sera. Il tramonto arriva tre ore ancora più tardi
sulla Costa Ovest. I suoi ultimi raggi si sono appena spenti che una giovane
donna dai capelli rossi esce sul terrazzo di una villa in stile messicano sulle
colline che dominano la città e fissa l’orizzonte inseguendo chissà quali
pensieri.
Una donna che dimostra appena
vent’anni ma che in realtà ne ha più di 500, vestita di un top nero e pantaloni
aderenti, le si affianca e le chiede:
-Stavi
contemplando il tuo nuovo territorio di caccia?-
-Qualcosa di
simile.- risponde la donna dai capelli rossi il cui nome è Jean Ovington
facendo un sorriso che lascia intravedere i suoi canini appuntiti -La verità è
che sono stata morta molto a lungo e devo ancora abituarmi ad essere di nuovo
viva… cioè non morta.-
-Lo farai
presto.- replica Lilith Dracula, Signora dei Vampiri -Ho perso il conto delle
volte che è capitato a me e mi sono sempre adattata.-
-Grazie per il
supporto morale.- scherza l’altra.
-Quando sei
rinata la prima volta come vampira eri solo l’ultima delle spose di mio padre,
ma ora sei molto di più: sei un’arcivampira e non devi più obbedienza e
sottomissione a nessun altro vampiro… a parte me ovviamente. Io sto per tornare
a Londra e pensavo di affidarti il comando di tutto il continente americano.
Tutti gli altri vampiri ti dovranno rispetto ed obbedienza mentre tu
risponderai soltanto a me.-
-Perché lo
fai?- chiede Jean sconcertata.
-Perché sei la
più adatta. Sei determinata e crudele e farai un buon lavoro, ne sono convinta.
Ora però basta parlare: è ora di andare a caccia. Vieni con me?-
-Molto
volentieri.-
Le due vampire mutano in pipistrelli
e volano nella notte.
2.
Da qualche parte lungo le
coste della Florida. La ragazza chiamata Vampirella si gode l’ebrezza del
volo. Non sa perché è in grado di far crescere a piacimento un paio di grandi
ali di pipistrello sulla sua schiena e perché queste le permettano di volare.
Uno dei tanti misteri della sua attuale vita a cominciare dal suo vero nome,
ammesso che ne abbia uno, non ne è poi troppo sicura. Vampirella le suona così
bene. Questo mondo le sembra al tempo stesso familiare ed alieno come se non
fosse davvero il suo.
Le sue riflessioni si interrompono.
È finalmente arrivata in vista del suo bersaglio. È ora di scendere e colpire.
Nello stesso momento, più in
basso. Gli uomini di guardia lo vedono spuntare quasi dal nulla.
Avrebbero giurato che un istante prima l’uomo alto e seminudo dalla pelle
innaturalmente bianca non ci fosse ed invece adesso avanza verso di loro. Alle
sue spalle c’è una donna dalla pelle color dell’ambra che veste una leggera
tunica bianca e tiene le braccia nude alzate verso la luna cantilenando
qualcosa di incomprensibile.
Gli uomini non perdono tempo a farsi
domande inutili. Sono dei professionisti e sanno cosa fare quando qualcuno si
presenta non invitato e con chiare intenzioni ostili.
Sparano praticamente all’unisono ed
i loro colpi raggiungono tutti il bersaglio. Il gigante albino barcolla, sembra
cadere poi si riprende e continua la sua marcia. I successivi proiettili non
hanno miglior effetto.
Un maledetto superumano, pensano e
quando è abbastanza vicino da poterlo guardare negli occhi capiscono che è
qualcosa di diverso, qualcosa alla cui esistenza non credevano fino ad ora.
L’essere si sbarazza delle loro
inutili armi, e li afferra per il collo come se fossero bambolotti.
È uno zombie ha
il tempo di pensare uno dei gangster un attimo prima che l’intruso gli spezzi
il collo con un sinistro schiocco. Lo zombie manda l’altro gangster contro il
cancello della villa così forte da sfondarlo. Supera i corpi a terra ed entra
nel giardino per poi puntare senza esitazione verso la casa padronale.
Inverness, Scozia, non molto tempo prima. L’Ispettore Detective del MET.[1]
Constance Johanssen siede in una poltroncina nell’ufficio del Sovrintendente
Detective Angus MacLeod nella sede locale del Servizio di Polizia della Scozia.
Oltre al Sovrintendente, seduto alla sua scrivania, è presente anche il
Professor Noah van Helsing, olandese ed esperto di questioni soprannaturali.
MacLeod si schiarisce
la gola e si rivolge a van Helsing:
-Presumo, Professore che lei sappia cos’è una Baobhan Sith.-
-Ovviamente.- risponde van Helsing in un Inglese appena venato da un
accento di Amsterdam -La Baobhan Sith è una creatura del folklore scozzese che ha
l’aspetto di una bellissima ragazza tranne che per gli zoccoli che ha al posto
dei piedi e che nasconde sotto una lunga veste verde. Appare ai viandanti di
notte, li seduce poi beve il loro sangue ed alle prime luci dell’alba
scompare.-
-Quindi la definirebbe un vampiro?-
-Forse. Non del tipo che è stato reso famoso da libri e film comunque.
Personalmente ritengo che sia una di quelle creature che voi britannici
chiamate faerie. È dunque una tale creatura che infesta questa zona?-
-All’inizio non volevo crederci. Con il dovuto rispetto per i suoi studi,
ritenevo il soprannaturale una favola per bambini.-
-Molto spesso lo è ma alcuni fenomeni sono fin troppo reali purtroppo.
Arguisco che ha cambiato idea. Perché?-
-Perché l’ho vista come adesso vedo lei.-
-Interessante. Mi racconti tutto dal principio.-
E sarebbe l’ora,
finalmente, pensa Constance.
3.
Da qualche parte lungo le coste della Florida. Vampirella plana nel patio della villa verso un gruppo di gangster che
dopo un attimo di sconcerto iniziano a spararle.
Difficile per un qualunque
spettatore stabilire con certezza se sia stato merito della sua innaturale
velocità che le avrebbe permesso di evitare i colpi, un’immunità ai proiettili
oppure un qualche fattore di guarigione accelerato ma fatto sta che Vampirella
è totalmente incolume quando atterra in mezzo ai suoi avversari.
Le ali simili a quelle di un
pipistrello sulla sua schiena si ritirano spontaneamente non appena lei posa i
piedi al suolo. Per un istante che sembra incredibilmente lungo osserva gli
uomini intorno a lei. Percepisce in loro paura, rabbia ed anche qualcos’altro:
eccitazione sessuale, è possibile? Questi uomini sono eccitati dalla sua
semplice presenza e lei è capace di percepire le loro emozioni e molto di più.
Non è il momento di farsi domande.
Vampirella approfitta dell’esitazione dei suoi avversari per colpire senza pietà.
Si muove così velocemente che i gangster vedono a malapena una macchia prima
che una mano stretta al collo di uno di loro lo spezzi senza sforzo, che un
altro sia scagliato contro il muro di cinta spezzandosi la schiena ed un terzo
non abbia nemmeno il tempo di urlare mentre canini appuntiti affondano nel suo
collo bevendo il suo sangue.
Vampirella è ora ferma davanti agli
ultimi due rimasti e li fissa direttamente negli occhi.
-Volete
morire?- chiede loro con voce calma.
I due lasciano cadere le loro armi e
scappano. Vampirella sorride. Meglio così, pensa. Non le piace uccidere se
proprio non è indispensabile.
Sente una presenza alle sue spalle
ma non è preoccupata. Sa chi è: lo zombie di Mambo Ezili.
-Era ora che
arrivassi.- gli dice con un filo di ironia -Temevo di dover fare tutto da sola.
Seguimi e facciamola finita-
L’altro, naturalmente non risponde e
si limita a seguirla mentre lei entra nella casa padronale.
Londra, Inghilterra, Capitale
del Regno Unito. Alcuni potrebbero trovare strano che la Polizia
Metropolitana della Grande Londra, familiarmente nota come Scotland Yard dal
nome del suo primo quartier generale, abbia una Divisione Casi Insoliti e
potrebbero chiedersi di che tipo di casi possa trattarsi. Sarebbero
probabilmente sorpresi nello scoprire che i detective della Divisione
investigano su delitti commessi con mezzi soprannaturali o da creature
soprannaturali. Avete un problema con un mostro che infesta il vostro
frigorifero? Nel vostro antico maniero c’è uno spettro tagliatore di teste?
L’antica statuetta di un dio sumero ritrovata in uno scavo archeologico in
Mesopotamia sta causando strani problemi a vostra figlia? Forse i detective
della UCD possono aiutarvi posto che facciate a tempo a chiedere il loro aiuto
s‘intende.
Il Sovrintendente David Eccles, capo
della Divisione, si rivolge all’Ispettore Capo George Chelm, leader della
Squadra Antivampiro:
-Come stanno
andando le indagini sul serial killer vampiro?-
-Non stiamo
facendo grandi progressi.- ammette con riluttanza Chelm, -L’unica cosa che
sappiamo per certo è che ama mettere le sue vittime in pose che ricordano
famose foto od illustrazioni ma non ci aiuta molto.-
Eccles sbuffa e continua:
-Questo lo
capisco e tu devi capire me: il Commissario è preoccupato e fa pressione sul
comandante dei detective che a sua volta fa pressione su di me ed a me non
resta che fare pressione su di te. Nel mio prossimo rapporto dirò che mi hai
assicurato personalmente che le indagini procedono e non sarà una bugia.-
Prima che Chelm possa dire qualcosa
il suo telefono squilla. È il numero del Sergente Detective Justin Henderson,
il suo secondo, e questo può significare solo guai. Si rivela buon profeta.
<<Ne
hanno trovati altri due, Signore.>> dice il Sergente senza giri di
parole.
-Arrivo
subito.- replica Chelm.
-Vengo con te.-
dice Eccles alzandosi dalla scrivania.
Pochi minuti dopo i due uomini sono
già in viaggio per la destinazione indicata da Henderson,
Da qualche parte lungo le
coste della Florida. Mentre sta per entrare nella casa padronale un
rumore raggiunge le orecchie sensibili di Vampirella, un rumore che riconosce
immediatamente.
-Seguimi.- dice
allo zombie albino che, sempre senza parlare, le obbedisce.
Pochi istanti bastano alla vampira
per arrivare sul retro della villa e vedere un motoscafo che si allontana a
grande velocità da un molo privato.
-Credi di
potermi sfuggire?- borbotta tra sé Vampirella -Ti sbagli di grosso.-
Mentre spicca un balzo verso l’alto
di nuovo ecco apparire le ali sulle sue scapole. Pochi istanti ed è in volo. In
breve è sopra il motoscafo. A bordo ci sono tre uomini: uno è al timone,
l’altro è seduto e stringe una valigia, il capo sicuramente, l’uomo che è stata
inviata ad eliminare. Il terzo è armato e le spara senza ottenere risultati
migliori degli altri che ci hanno provato in precedenza.
Vampirella plana addosso all’uomo
strappandogli l’arma di mano mentre le sue ali si ritraggono ancora una volta.
Solleva l’uomo sopra la sua testa senza il minimo sforzo e lo scaglia in mare.
L’uomo riemerge ma subito si vedono le sinistre pinne degli squali che
infestano quel tratto di mare. L’uomo grida ma non c’è nessuno che possa o
voglia aiutarlo e presto è tutto finito.
Vampirella afferra per il bavero il
boss criminale che ancora stringe la sua valigia e suda visibilmente.
-Non vali molto
senza i tuoi uomini a spalleggiarti, vero?- gli dice -Sento l’odore della tua paura. Fai bene ad averne.- si rivolge al timoniere
e gli dice -Se vuoi continuare a vivere non voltarti e pensa a pilotare.-
L’uomo non risponde e fa come gli è
stato detto.
-Cosa vuoi da
me?- balbetta il boss -Se è denaro, posso dartene molto.-
-Non voglio i
tuoi soldi,- ribatte lei con disprezzo -Voglio la tua vita, ma non
preoccuparti: sarà una cosa veloce.-
Vampirella trasforma una delle sue
dita in un affilato artiglio con cui squarcia la gola dell’uomo per poi
chinarsi a bere il suo sangue. Rialzandosi si pulisce le labbra con il dorso
della mano destra e si rivolge di nuovo al timoniere:
-Ti avevo detto
che non ti avrei ucciso e manterrò la mia parola. Prendi pure il contenuto
della valigia se vuoi e vai il più possibile lontano da qui. Se mai dovessi
rivederti da queste parti, ti ucciderò.-
Senza aspettare risposta salta oltre
il motoscafo. Di nuovo le ali riappaiono e lei vola verso la costa.
4.
.Londra, Inghilterra, Capitale del Regno Unito. Quando
il Sovrintendente Eccles e l’Ispettore Capo Chelm arrivano sul luogo del
crimine ci trovano già il Dottor John Watson intento ad esaminare i cadaveri.
-Due come
l’altra volta.- commenta Chelm.
-Un ragazzo ed
una ragazza, entrambi sui vent’anni.- replica il Coroner senza nemmeno
voltarsi.
-Può già dirci
qualcosa in più, Dottore?- chiede Eccles.
-Sono
sostanzialmente morti dissanguati. Direi che il dissanguamento è avvenuto
nell’arco di più giorni. Azzarderei che possano essere in stato di denutrizione
ma potrò affermarlo con certezza solo dopo l’autopsia.-
-Quindi lui… o
lei… li tiene prigionieri per più giorni. Comportamento insolito per un vampiro
o sbaglio?-
-Non sbaglia. E
non è la sola cosa insolita.-
-Si riferisce
al fatto che sono vestiti come Gomez e Morticia Addams? Lo avevo notato.-
-Anche quello
ma io mi riferivo al fatto che entrambi presentano più segni di morsi in
entrambi i lati del collo. Di solito un vampiro preferisce sempre lo stesso
punto. Può anche non significare nulla ma…-
-Ma lei si è
fatto un’idea, vero Watson?- interviene Chelm.-
-Credo che
fossero arrivati ai primi stadi della trasformazione e che esasperati dalla
fame e dalla sete soprattutto si siano morsi a vicenda. Un istintivo tentativo
di sopravvivere.-
Decisamente inquietante, pensa
Chelm.
Miami Beach, Florida.
Quando vede rientrare Mambo Ezili e Vampirella Danny Guitar capisce subito che
la loro missione è stata un successo.
-I tuoi nemici
sono morti e puoi ringraziare soprattutto lei.- dice Ezili indicando Vampirella
-È stata lei ad uccidere personalmente il tuo rivale. I pochi sopravvissuti
della sua banda si sottometteranno senza discutere a te.-
Danny Guitar fa un sorriso
soddisfatto e dice:
-Grazie a voi
due diventerò il boss incontrastato della Costa Sud Est e poi… chissà…perché
dovrei limitarmi a questa zona? Chi potrebbe fermarmi?-
Mambo Ezili tace e quanto alla
giovane vampira, non sa dire perché ma trova quell’idea inquietante.
Salisgraveshire,
Scozia nord occidentale. Il paese,
oggi chiamato Cape Cliff, giace sull’estrema costa dell’isola
britannica, a ridosso di un precipizio naturale battuto dalle più feroci e
gelide correnti che il mare del nord possa offrire.
Cape Cliff è un paese isolato che guarda con
diffidenza, per non dire aperta ostilità, agli estranei, attitudine tipica
delle Highlands scozzesi si potrebbe dire, sennonché Cape Cliff è decisamente
diverso da qualunque altro villaggio scozzese.
Da oltre duemila anni, da prima dell’arrivo dei
Romani, quando gli abitanti di quella che oggi chiamiamo Scozia erano i
selvaggi e feroci Pitti che i Romani non sarebbero mai riusciti a sottomettere,
questa piccola ma solida comunità è vigilata, nel bene e nel male, da un’unica,
continua dinastia di druidi, i misteriosi e spesso temuti sacerdoti dell’antica
religione celtica.
I Salisgrave come hanno finito con il chiamarsi dal
tempo non sono, però, bonarie figure come il Panoramix della saga di Asterix o
il Merlino dei film Disney, ma piuttosto figure inquietanti per cui il bene ed
il male erano e sono cosa? di cui
approfittare a seconda della convenienza.
Da secoli, nessuno avrebbe saputo dire con sicurezza
quanti, abitano in una struttura che sarebbe riduttivo definire semplicemente
castello, scavata nella roccia viva della costiera, dotata di un
proprio faro e porto, l’unico punto d’accesso dal mare nelle epoche in cui non
c’erano che le barche per coprire le lunghe distanze.
L’attuale occupante della rocca, l’ultimo o quasi
della sua dinastia, è un uomo di età indefinibile, alto,
atletico, i capelli neri e lunghi su una carnagione forgiata dal mare che
indossa un severo abito nero, azzurro e verde, i colori della casata, coronato
da una corta mantellina che arriva appena sotto le spalle. Sir Victor Salisgrave, Cavaliere dell’Ordine della Giarrettiera e
dell’Ordine del Cardo. Signore del Castello di Salisgrave, 25° Lord di Cape
Cliff, 19° Conte di Salisgrave, per citarlo con i suoi titoli completi.
In questo momento sta
osservando i progressi della sua più recente e promettente allieva: una giovane donna dai lunghi capelli neri che
indossa una tunica azzurra
scollata davanti e sulla schiena e con spacchi laterali, con una corta
mantellina sulle spalle ed ai piedi dei sandali dello stesso colore. È l’inglese Victoria Bentley che sta
dimostrando un raro ed istintivo talento per la magia.
È quasi un peccato che
ogni passo sulla via della conoscenza della magia nera la corrompa sempre di
più e la porterà infine a perdere la sua anima, pensa Salisgrave con leggero
sorriso sulle labbra. Sì, quasi un peccato ma in fondo, si dice, la nuova
Victoria Bentley gli piacerà più della vecchia.
5.
Londra, Inghilterra, Capitale del Regno Unito. Non c’è alcun posto come la casa, recita un vecchio detto. La casa in
questione è una villa che è stata proprietà della famiglia Harker per
generazioni finché l’ultimo degli Harker, morto senza eredi diretti, non l’ha
lasciata a Frank Drake che ne ha fatto la base per la sua personale caccia ai
vampiri, il che è in un certo senso ironico perché Frank è il discendente
diretto del più famoso dei vampiri; il Conte Dracula.
Dracula è morto da tempo ma la sua eredità è stata raccolta dalla
figlia Lilith che è diventata la leader incontrastata dei vampiri europei ed ha
esteso il suo domino anche a quei luoghi fuori dal continente europeo dove gli
europei hanno portato le loro tradizioni vampiri compresi.
Ma non sono i vampiri ad occupare la mente di Frank e della sua
compagna, l’Ispettrice di Polizia Katherine Fraser, bensì la loro figlia nata
da poco in circostanze molto avventurose.[2]
-Mary Katherine Jean Fraser-Drake. Sì direi che suona bene.- dice Kate stringendo tra le braccia la
figlia neonata.
-Direi proprio di sì. Per fortuna somiglia a te, il che vuol dire che
è molto bella.- dice Frank Drake sorridendo e sfiorando il visetto della figlia
con un dito -Direi anche che ci meritiamo tutti un po' di tranquillità.
Finalmente.-
In quel momento il
telefono di Kate prende a squillare.
-Temo di aver parlato troppo presto.- commenta in tono amaro Frank.
Kate risponde e dal
microfono si ode la voce dell’Ispettore Capo Chelm:
<<Mi dispiace davvero tanto, Katherine. So che è in congedo di
maternità ma ho davvero bisogno dei suoi talenti speciali.>>
Il tono della voce di
Chelm non lascia dubbi. Il senso del dovere di Kate fa il resto:
-Mi dia il tempo di sistemare alcune cose e sarò da lei.- risponde.
Decisamente non c’è
pace per lei.
New Orleans, Louisiana. Il Tipitina Club è un locale molto particolare. All’apparenza è come
tanti night club, ma quanti night club hanno un gigantesco zombie come
buttafuori? E come reagireste se vi dicessi che la bellissima mulatta che sta
eseguendo una pole dance praticamente nuda ed avvolta dalle spire di un
anaconda addomesticato è una mambo, una sacerdotessa strega della religione
Voodoo? E se vi rivelassi che il bizzarro tipo in marsina e cilindro che siede
ad uno dei tavoli è il dio ragno della tradizione Yoruba e che l’uomo seduto
con lui che indossa occhiali scuri anche nella penombra è il dio leone di
un’oscura religione dell’Africa Orientale? Sareste dubbiosi, perplessi o ci
credereste e sareste spaventati? In tutti questi casi il Tipitina non sarebbe
il locale che fa per voi.
Il suo proprietario
si chiama Jericho Drumm ed una volta era un rinomato psicologo poi una serie di
circostanze lo hanno portato per strade molto diverse. Ora è un hongan, un
sacerdote voodoo dedito al bene, a combattere le minacce soprannaturali che
potrebbero minacciare quest’angolo di mondo. Si fa chiamare Fratello Voodoo.
In questo momento ha
la fronte corrugata e l’espressione pensierosa.
-Che succede zio?- gli chiede sua nipote Collette, figlia del suo
defunto fratello Daniel e sua allieva nelle arti magiche.
-C’è qualcosa di anomalo.- risponde lui -Non capisco bene che cosa
sia. Non sembra nulla che abbia mai incontrato prima. Forse non è nemmeno una
minaccia. Non sono sicuro nemmeno di questo e la cosa mi inquieta.-
-Che intendi fare?-
-Non lo so ancora ma voglio scoprirlo. Andrò in Florida.-
Appena fuori
Inverness, Scozia. Le brughiere scozzesi sono decisamente inquietanti
dopo il tramonto, il set perfetto per un racconto dell’orrore.
L’uomo
ha forse pensato che una passeggiata dopo cena gli avrebbe conciliato la
digestione ma potrebbe scoprire di aver fatto un errore fatale.
Sulla
strada che sta percorrendo ecco apparire una donna ed anche se ancora non
riesce a vederle il volto l’uomo sa istintivamente che è bellissima. I suoi
lunghi capelli ondeggiano al vento ed i suoi occhi sembrano brillare alla luce
della luna.
Un
nome viene alla mente dell’uomo: Baobhan Sith.
FINE DEL
NOVANTACINQUESIMO EPISODIO
NOTE
DELL’AUTORE
Rieccoci di nuovo qui a riprendere molti fili rimasti in
sospeso. Non c’è nulla da dire che già non sia spiegato nella storia quindi
passiamo subito al prossimo episodio dove… ma perché dovrei dirvelo? -_^
Carlo