U.S.AGENT
MINISERIE IN QUATTRO PARTI
Di Carlo Monni
(PARTE
SECONDA)
1.
Jack
Daniels non è molto soddisfatto. Certo, come missione non è male: viaggio pagato
in V.I.P. Class, albergo a cinque stelle e benefici collaterali e poi, diciamolo
francamente, c’è di peggio della vita che fare da guardia del corpo alla
Dottoressa Val Cooper della Commissione Presidenziale Affari Superumani ad una
conferenza mondiale sulla sicurezza in una splendida isola dei Caraibi. Tutte
cose giuste, eppure il suo istinto gli manda strani segnali. C’è qualcosa che
non gli quadra. Prima di tutto, lui non è un semplice agente federale, è anche
U.S.Agent, l’arma segreta dell’America (In qualche modo quest’iperbole da
vecchio fumetto lo fa sorridere, chissà chi l’ha inventata?) ed usarlo in questo
modo non gli sembra adeguato. E c’è un’altra cosa da dire: se quel che si teme è
un’azione terroristica internazionale, nello stile dell’Hydra, l’O.N.U. dispone
dello S.H.I.E.L.D. e, per le minacce ancor meno convenzionali, del suo super
gruppo personale, Worldwatch, di cui lui stesso fa parte. Eppure gli hanno
ordinato di partire senza avvertirli. Perché? La giustificazione fornitagli dal
Generale Haywerth è tipica del suo modo di pensare ed è abbastanza convincente,
ma, in qualche modo non riesce a placare la sua inquietudine. E così eccolo qui
al ricevimento nel palazzo del Governatore alla Capitale, nell’isola di St. Thomas, mentre si da un’occhiata in
giro, rigido nel suo smoking, sorseggiando una Perrier. (Lui non beve
praticamente mai ed in ogni caso mai in servizio). Tra la folla non può fare a meno di
notare alcune facce familiari come quella di Silver Sable, elegante in un abito
da sera completamente bianco. Che il capo del gruppo mercenario internazionale
noto come Wild Pack sia qui non lo sorprende, lei ed il suo gruppo sono stati
sicuramente incaricati della sicurezza della delegazione symkariana e, magari,
di qualche altra delle delegazioni minori. Da qualche parte, allora, ci deve
essere anche il resto del Wild Pack, tra cui il suo vecchio amico Lemar Hoskins:
Battlestar. Gli piacerebbe rivederlo e parlagli. C’è stato un periodo in cui era
il suo unico vero amico ed una delle cose più sgradite della sua nuova identità
era stata proprio la rottura delle vecchie amicizie.
Val Cooper gli si avvicina:
-Immagino
non ti diverta, vero Jack?- gli dice
-Questi
posti non fanno per me.- risponde lui. –Non mi sento a mio agio. Sono sempre un
ragazzo di campagna.-
-Abbi
pazienza. Domani con l’inizio della conferenza, sarà diverso
vedrai.-
-Se lo
dice lei dottoressa, io penso che mi annoierò ugualmente.-
Lei
sorride
-Ci
conosciamo da anni Jack, non credi che potresti anche cominciare a chiamarmi
Valerie? Io…-
Non finisce la frase, la grande vetrata del salone s’infrange e fanno
irruzione quattro esemplari dei mortali robot giganti noti come Dreadnoughts e
subito si scatena il panico mentre le macchine di morte avanzano nel salone.
Allontanando la gente dal loro cammino. Jack agisce in maniera rapida, mentre
riesce a vedere Silver Sable evitare di misura un colpo del robot. Si mette
davanti a Val Cooper sbarrando la strada ad un dreadnought. Il robot lo colpisce
facendolo volare per la stanza, oltre la finestra ed atterrare nel giardino al
di fuori. Proprio come aveva previsto. Dreadnoughts, pensa, ultimamente erano
usati da Madame Masque, ma erano un brevetto dell’Hydra. Era questa la minaccia
di cui l’avevano avvertito quindi? Se è così, Jack Daniels non può far molto
contro quel genere di nemico, ma U.S.Agent è tutto un altro paio di maniche.
Intanto nel salone gli ospiti fuggono da tutte le parti intralciando
l’opera del servizio di sicurezza, compresi gli agenti del Branco Selvaggio di
Silver Sable, intervenuti immediatamente. Battlestar sta usando tutti i suoi
trucchi, ma anche cercare di far cadere uno dei robot alti tre metri non è
servito. Il dreadnought l’ha pressato contro una parete ed orai suoi occhi
brillano, certo si appresta a lanciare qualche tipo di raggio mortale.
Battlestar se la vede brutta ormai, poi… uno scudo circolare colpisce il
dreadnought alla base del collo e l’essere barcolla perdendo la presa su
Battlestar che ne approfitta per togliersi dall’incomoda posizione mentre una
voce gli urla:
-Su la
testa Battlestar diamo una lezione a questi ferrivecchi!-
Johhny!
Gli verrebbe da gridare, ma si ferma in tempo.Nemmeno Silver Sable sa che
U.S.Agent era un tempo il suo vecchio amico John Walker, alias Super Patriota,
alias, per breve tempo, Capitan America ed è bene che le cose rimangano
così.
-Nessun
problema Agent.- risponde.
I due si
muovono all’unisono come una squadra affiatata. Le vecchie abitudini si
riattivano, i movimenti provati decine di volte in addestramento vengono
eseguiti come se l’esercizio fosse stato fatto solo ieri. Il dreadnought spara
fuoco su U.S.Agent, ma il suo scudo lo protegge, poi Battlestar si butta tra le
gambe del robot e gli fa perdere l’equilibrio e cadere.
-Dovrebbe
avere un punto debole alla base del collo!- urla Agent colpiscilo lì con lo
scudo. Battlestar non esita e con il suo scudo triangolare colpisce il collo del
dreadnought che con uno sfrigolio cessa di muoversi.
-Per
fortuna non hanno migliorato il prototipo.- sospira
Battlestar
Da un
altro alto della stanza gli altri membri del branco selvaggio si battono con
scarso successo con un altro dreadnought.
U.S.Agent
valuta rapidamente la situazione ed urla all’Uomo Sabbia
-Ricoprilo
di sabbia svelto! Più che puoi, di più! E falla indurire più che puoi!
Presto!-
Poi,
rivolto a Battlestar.
-Svelto,
seguimi.-
L’Uomo
Sabbia ha eseguito le istruzioni, ma, per quanta sabbia getti addosso al robot,
gli sembra di non poterlo fermare. L’arrivo d’Agent e Battlestar distrae il
robot abbastanza a lungo, poi…
-Sta
succedendo qualcosa, brilla!-
-Proprio
come Immaginavo.- dice Agent –Indietro tutti!-
Il
dreadnought barcolla.Poi esplode, un’esplosione di bassa intensità, per
fortuna.
-Le
informazioni dello S.H.I.E.L.D. erano corrette. Il sistema di raffreddamento non
ha retto al sovraccarico.-
Mentre i
nostri eroi si occupavano della minaccia immediata, però i dreadnoughts non sono
rimasti con le mani in mano. e, prima che qualcuno possa farci qualcosa si
alzano in volo con dei prigionieri.
-Maledizione!-
esclama U.S.Agent –Hanno rapito la Dottoressa Cooper quei
dannati
-Per non
parlare del delegato Symkariano.- interviene Silver Sable.
Non ci
vuole molto per rendersi conto che sono spariti anche i capi delegazione, Russo
e Francese
-Erano
loro l’obiettivo dei dreadnoughts- dice iroso U.S.Agent e ce li hanno portati
via da sotto il naso.-
-La
Silver Sable International era incaricata della sicurezza Symkariana e questo
vuol dire che daremo la caccia a quei robot ed ai loro capi dovunque siano
finiti.-
-E come
pensa di riuscirci miss Sable?
-Questo
non è affar suo U.S.Agent, ma se ci tiene a saperlo, Il delegato Symkariano
porta con se un miniscolo rintracciatore elettronico e questo ci permetterà di
ritrovarlo subito, se chi ha mandato i dreadnougths non lo scopre. Il Branco
Selvaggio, ha i mezzi per seguire i dreadnoughts e lo faremo
immediatamente-
-Io
verrò con voi.- dice Agent - Non permetterò che i rapitori del delegato
americano la facciano franca. Li troverò e si pentiranno di aver osato
tanto.-
-Questa
è un’operazione del Branco Selvaggio, se verrai con noi Agent, lo farai secondo
i miei termini.-
-Puoi scordartelo bella, qui siamo sul suolo americano ed io prendo ordini solo dal Presidente. Ti dico cosa faremo, miss Sable, io, te ed i tuoi ragazzini in tuta ce ne andremo dietro ai dreadnoughts e tireremo fuori dai guai i delegati e se pensi di lasciarmi indietro..beh scoprirai che non è così facile.-
-Vuole che glielo sistemi il pupo, miss Sable?- interviene l’Uomo Sabbia
-A tua disposizione spiaggia ambulante.-
-No!- dice brusca Silver Sable
Quel che
le passa per la testa è eloquentemente dimostrato dall’espressione del suo viso,
ma non dice niente altro si limita solo ad aggiungere un
semplice:
-Molto
bene, andiamo.-
Battlestar
guarda verso U.S.Agent e strizza l’occhio, poi tutti escono dalla
sala.
2.
Certe volte penso che dovrei farmi visitare il cervello. Questa è una
bella battuta se si pensa a quanto tempo ho speso con psichiatri e psicologi del
governo per rimettermi in sesto dopo lo stato di depressione seguito alla morte
dei miei. Depressione? Diciamo pure che ero andato fuori di testa, ero matto di
brutto e ce n’è voluto per farmene uscire. Ma certo il Governo non voleva
perdere il suo portavoce superumano ed io non li ho delusi. A questo penso
mentre insieme a Battlestar, con indosso una costosissima attrezzatura subacquea
mi avvicino alla base sottomarina che appare dinanzi ai nostri occhi. Certo che
i capoccioni di queste organizzazioni terroristiche internazionali hanno visto
troppe volte “Licenza di Uccidere”, che inventeranno la prossima volta? Una base
nelle Alpi Svizzere? Mi sono offerto volontario per penetrare con Battlestar per
penetrare nella fortezza mentre Sable ed il resto del suo branco provano ad
entrare da un’altra parte. Del resto, cosa c’è di meglio di qualche costume colorato per distrarre l’attenzione di
qualcuno? La verità, credo, e che tutti e due avevamo voglia di tornare a menare
le mani insieme, come ai vecchi tempi e così eccoci qui. Aprire il portello
esterno è un giochetto da ragazzi per due con la nostra forza, naturalmente non
c’illudiamo di essere passati inosservati, ma in fondo chi se ne importa? Non
siamo tipi che si tirano indietro di fronte alla prospettiva di una bella zuffa,
anzi. Passiamo da una camera di decompressione ad una stanza apparentemente
vuota.
-Fermi
dove siete!-
Avevo detto: apparentemente, giusto? Ed, infatti, ecco qui una squadra di buffoni in pigiama giallo ed il cestino della carta straccia in testa. Agenti dell’A.I.M. A.I.M.? Io pensavo che questa fosse un’operazione dell’Hydra. Evidentemente anche quelle teste fini dell’intelligence commettono errori, ogni tanto. Beh, A.I.M. o Hydra non cambia poi molto.
-Vi aspettavamo.-
dice uno di loro, il caposquadra, ovvio. –Siete nostri prigionieri
adesso-
-E voi siete in arresto
per rapimento di funzionari federali e delegati stranieri.- rispondo
io –Arrendetevi pacificamente o sarò costretto
ad usare la forza.-
-Molto divertente
U.S.Agent! Ora, tutti e due lasciate cadere lo scudo.-
-Pronto
all’azione socio?- dico a Battlestar
-Quando
vuoi amico-
-Ora!-
Lancio
in aria lo scudo con noncuranza e lui sbatte contro il soffitto e rimbalza sulla
parete opposta e da lì ad un'altra ed un'altra ancora. Per meno di due secondi
gli agenti dell’A.I.M. si distraggono per seguirne le evoluzioni, poi lo scudo
rimbalza un’ultima volta e ritorna verso di loro travolgendoli. Lo so che è
stupido, ma funziona sempre. Chiedetelo a Capitan America. Mentre lo scudo
rimbalza ancora e torna nella mia mano, Battlestar si è già lanciato su di loro
e ne ha abbattuti due, deviando le pallottole degli altri con il suo scudo, poi
arrivo io e gli altri membri della squadra sono stesi senza
problemi.
-Tutti
fuori combattimento. Leggerò i loro diritti più tardi. Ora pensiamo ai
prigionieri.-
Arriviamo ad una biforcazione. La mossa più ovvia è dividerci. Io prendo il corridoio a destra e Battlestar quello a sinistra. Non c’è scelta e, comunque, possiamo sperare che Silver Sable ed il resto del Branco siano riusciti ad entrare. Per ora non resta che procedere.
Washington è, per definizione un luogo privilegiato di intrighi politici
e non. Nel suo ufficio l’uomo conosciuto come Generale Haywerth, rappresentante
designato degli Stati Maggiori Riuniti della Difesa presso al Commissione per
gli Affari Superumani è ancora in ufficio nonostante l’ora tarda. Su cosa stia
riflettendo non c’è dato sapere. Sul suo tavolo alcuni dossier riservati, alcuni
chiaramente molto vecchi, così vecchi da non essere stati riversati su computer
sulla copertina di uno di essi è scritto: Rapporto Progetto Rinascita:
soggetti da #1 a #20 ed è firmato Abraham
Erskine. Haywerth ripone una microcamera su
cui ha filmato l’intero dossier, poi infila il dossier nella sua borsa ed esce
dall’edificio
Nella base sottomarina U.S.Agent percorre il corridoio finché ad un
angolo vede due agenti dell’A.I.M. armati e fermi ai lati di una porta. Il suo
pensiero è che lì potrebbero esserci tutti od alcuni dei prigionieri, ad ogni
modo vale la pena di controllare e poiché l’approccio diretto è sempre il
migliore. Un salto ed è loro addosso, prima che riescano a reagire li afferra e
sbatte le loro teste l’una contro l’altra e mentre cadono
svenuti.
-Patetici. Saranno anche
dei geni, ma come combattenti fanno pena.-
Un veloce esame della
serratura gli rivela che può forzarla e, dopo averla indebolita grazie allo
scudo, usa la forza dei suoi muscoli potenziati ed alla fine la porta cede.
All’interno Valerie Cooper
-John sei arrivato!-
esclama lei
Lui le fa cenno di
tacere, poi, a bassa voce…
-Niente nomi, specie se
veri, Gli altri?-
-Non lo so ci hanno
separati non appena arrivati e non so ancora perché ci abbaino
rapiti.-
-Silenzio arriva
qualcuno!-
Escono nel corridoio e
vedono arrivare cinque agenti dell’A.I.M. pesantemente
armati
-Non si muova da qui.-
intima U.S.Agent a Valerie e si lancia sugli avversari. Pochi attimi dopo è
tutto finito.
-Hai abbattuto cinque
agenti dell’A.I.M. in quattro secondi!- esclama
sbalordita.-
-Lo so, lo so!- dice lui
–Capitan America ci sarebbe riuscito in tre, migliorerò.-
Val non riesce a capire
se è serio o se è il suo modo di fare dell’umorismo. Sceglie di non pensarci e
lo segue lungo il corridoio.
U.S.Agent è torvo. Tutto è stato troppo facile
sinora. Da quanto ne sa dell’A.I.M. forse non saranno gran che come combattenti,
ma sono dei cervelloni con un Q.I. da Einstein. Scommetterebbe tutto quel che ha
che hanno trovato subito il trasmettitore del Symkariano e devono essersi
aspettati un’irruzione. Per forza. Spera di sbagliarsi, per Valerie, se non
altro, non vorrebbe mai che le capitasse qualcosa. Girano un angolo e…vede
esattamente quel che temeva. Un’ampia sala dove sono radunati una schiera di
agenti dell’A.I.M. a terra, i membri del Branco Selvaggio, Silver Sable
trattenuta da un Dreadnought, e Battlestar anche. Al centro una gigantesca
figura su una sedia volante: Modok
-Benvenuto U.S.Agent! –
dice –Aspettavamo soltanto te.-
Agent avanza riparando
Valerie con il suo corpo
-Credevate davvero che
non avessimo individuato il congegno rintracciatore di Miss Sable? – continua
Modok -Siete stati nel nostro mirino sin dall’inizio e non avete avuto scampo.
Mi sono divertito a vedere i vostri sforzi per entrare e liberare i prigionieri,
poi sono entrato in azione e per uno con i miei talenti è stato un gioco da
ragazzi.-
-Perché il
rapimento?-
-Mmm non sei
impressionato vedo, bene, mi piace così. Perché ho rapito i delegati e perché i
miei dreadnoughts stanno continuando a rapirli anche ora? Se ti dicessi per il
gusto del caos? No, forse non ci crederesti. Ti dirò allora che molti di questi
delegati sono in possesso di informazioni interessanti ed io posso estrarle
dalle loro menti senza fatica. La conoscenza è potere
sai?-
-Ne devi avere parecchia,
ci dev’essere molto spazio in una testa così grossa.-
-Sei insolente vedo, ma
questo non m’impressiona io ho combattuto con Capitan America,
ricorda.-
-E ti ha sempre
sconfitto, se non sbaglio. Questo non depone a tuo favore mi sembra. Perderai
anche stavolta.-
-Insolente ed arrogante
vedo. Beh questo non avrà importanza quando tra un minuto avrò ridotto la tua
mente allo stadio di quella di un’ameba.-
Mentre Modok Parla, senza
che lui se ne accorga, una striscia di sabbia scivola sul pavimento per fermarsi
sotto la sua sedia per poi diventare rapidamente una montagnola che, di colpo,
assume forma umana facendogli perdere l’equilibrio
-Ben fatto Uomo Sabbia!-
grida Agent e si slancia in avanti
-Bah questi tizi si
vantano del loro Q.I. e delle loro armi.- dice sprezzante l’uomo Sabbia e poi il
loro vantato sistema di sicurezza è impotente contro dei semplici granelli di
sabbia.-
-Infatti, e poi parlano a
me di arroganza.-
Mentre dice queste parole
Agent fa una doppia capriola in avanti lanciando lo scudo che va a colpire il
dreadnought che trattiene Silver Sable, obbligandolo a lasciarla. Nel frattempo
Agent ha evitato i colpi di alcuni agenti dell’A.I.M. e colpendo a piedi uniti
il dreadnought che tiene prigioniero Battlestar lo costringe ad allentare la
presa sul suo amico che ne approfitta per liberarsi,
-Bel colpo amico!- dice
-Grazie, ora dammi una
mano a sistemare questi buffoni.-
Agent si precipita a
recuperare il suo scudo mentre Battlestar usa il suo per deviare una scarica di
fuoco di un dreadnought, poi la battaglia si scatena
-Uccideteli tutti!- urla
un Modok isterico
-Puoi provarci, amico, ma
riuscirci è un altro paio di maniche.- gli risponde
Battlestar
-Ben detto vecchio mio,
il testone qui deve imparare che siamo tosti.-
Intanto Silver Sable si è
ripresa e non perde tempo ad impartire ordini e, subito, due suoi uomini
radunano i delegati rapiti e si preparano a farli
evacuare.
-Pazzi!- afferma Modok
–Cosa credete di fare? Ho richiamato tutti i dreadnoughts in missione e quando
arriveranno voi sarete finiti!-
-Ha ragione sai?- dice
Battlestar ad Agent –Forse possiamo battere questi buffoni gialli, ma contro un
esercito di dreadnoughts non abbiamo speranze.-
-C’è sempre un modo amico
mio, il Boy Scout lo dice sempre no? E può giurarci che lo
troverò!-
-Allora è meglio che fai
in fretta perché da quel che vedo, tra poco sarà troppo
tardi.-
Sul maxi schermo che si
trova su una parete della sala ecco, infatti, apparire un gruppo di dreadnoughts
in arrivo
Agent riflette un attimo,
squadra la stanza e poi lancia lo scudo
-Cosa?- esclama Modok
Silver Sable sogghigna,
mentre lo scudo raggiunge il quadro comandi e lo colpisce con tutta la forza di
Agent amplificata dall’accelerazione, un lampo di luce.-
-Pazzo!-, urla Modok –Hai
cortocircuitato il quadro di controllo ed innescato una reazione a catena che
distruggerà questa base.-
-Lo so.- risponde
U.S.Agent, mentre lo scudo ritorna nella sua mano destra –Voi dell’A.I.M. avete
usato questo trucco decine di volte, ogni attacco diretto ai controlli innesca
un meccanismo di autodistruzione entro cinque minuti. Geni, bah! Siete così
prevedibili. Ed, infatti, ecco i tuoi dreadnoughts che si abbattono come
birilli. Ho immaginato che aveste un sistema centrale per tenerli sotto
controllo ed una volta compromesso…bum.-
-Posso ancora rimediare
io.—
-Non pensarci
nemmeno.-
-Con un rapido colpo
Agent distrugge i supporti antigravità della sedia di Modok che si rovescia a
terra.-
-Svelti!- Ordina Agent.
-Dentro i battelli di salvataggio, abbiamo meno di tre
minuti..-
Nessuno se lo fa ripetere
ed in breve I “buoni” sono dentro ai battelli di salvataggio assieme a tutti gli
agenti dell’A.I.M. che sono riusciti a radunare.-
-E Modok?- chiede l’Uomo
Sabbia?-
-Scordatelo! –dice
U.S.Agent –Non entra nell’imbarcazione, e poi… se la caverà in qualche modo,
quelli come lui ci riescono sempre in un modo o nell’altro e se no…non ci
piangerò certo sopra.-
-Mm, Credo che non mi
dispiaccia la tua attitudine Agent.-
-Grazie del complimento
Miss. Sable, ma ora via…-
Mentre le imbarcazioni si
allontanano Modok cerca di rialzarsi, senza successo, il suo corpo non è fatto
per essere sostenuto dalle sue esili gambe, ma non tutto è perduto un colpo
psionico potrebbe dargli mobilità bastante per…In quel momento dal soffitto gli
si rovescia addosso un gruppo di dreadnoughts inerti disattivatisi proprio
mentre volavano sopra la base sottomarina, un breve grido e poi più
niente
I sommergibili sono sufficientemente lontani quando c’è l’esplosione
della base che solleva un’ondata che li sospinge al largo. Più tardi, quando
emergono, il fumo si leva ancora dal luogo
dell’esplosione.-
-Una brillante operazione
Agent.- dice Val Cooper
-Grazie. L’importante e
che lei…ed anche gli altri ostaggi certo, siate salvi.-
L’Uomo Sabbia gli si
avvicina e dice:
-Sei stato davvero in
gamba, hai avuto un paio di buone idee e li abbiamo
fregati.-
-Si
certo!-
Tutto a posto si, a parte un vago senso d’inquietudine che non sa come
spiegarsi. La sensazione che qualcosa sia fuori posto, ma di non riuscire a
capire cosa.
3.
L’ambiente è una grande sala
illuminata da luci soffuse, al centro un lungo tavolo cui siedono tre
personaggi: uno è il Barone Strucker, Hydra Supremo, l’altro ha la tradizionale
uniforme dell’A.I.M., è lo Scienziato Supremo, il terzo indossa la tunica
dell’Impero Segreto. Ai due lati opposti del tavolo siedono rispettivamente il
Seminatore d’Odio ed una figura vestita di verde il cui volto è in ombra, a
parte il lungo bocchino con inserita una sigaretta accesa. Da una porta entra un
sesto personaggio: il Barone Zemo.
-Willkommen, Herr Baron.-
saluta l’uomo misterioso. –Aspettavamo solo lei, si
sieda.-
-Ho dovuto occuparmi di
certi affari Herr…- dice Zemo sedendosi
-Non si preoccupi Herr
Baron.- risponde il suo interlocutore –
-Ora che ci siamo tutti…-
continua –possiamo cominciare. Posso affermare che i nostri piani stanno
procedendo senza intoppi. L’Hydra si è ricostruita come forza unitaria grazie
allo sforzo tenace del Barone Strucker, ancora il mondo non lo sa, ma lo
apprenderà presto nein Supremo Hydra?
-Indubbiamente-
-L’impero Segreto è stato
ricostruito dalle fondamenta e nessuno sospetta che esista ancora e porta avanti
uno schema la cui riuscita sarà utile allo sforzo comune.- prosegue l’uomo
–L’A.I.M., la nostra branca scientifica, è più solido che mai. Grazie alle
nostre pedine la fazione rinnegata guidata da Modok è stata distrutta da
U.S.Agent e dai suoi alleati, come previsto e la presa dello Scienziato Supremo
sul resto della sua organizzazione si è fatta più salda.-
-Proprio convinto che non
sia stato un errore coinvolgere un supereroe?- chiede lo Scienziato
Supremo
-Completamente.
U.S.Agent, come, del resto, gli altri, si è dimostrato facilmente manovrabile
senza nemmeno sospettare che il suo intervento è stato pilotato. È così facile,
se ci pensate bene. Questi cosiddetti supereroi si aspettano sempre che noi
facciamo qualcosa di disgustosamente prevedibile come rubare un sottomarino
nucleare o cose simili. Ebbene noi gli daremo proprio quello e, mentre saranno
distratti, noi colpiremo alle loro spalle, indisturbati ed in piena segretezza.
Quando capiranno sarà troppo tardi per loro e per il mondo, saranno già nostri
da tempo.-
-Si, può funzionare e
funzionerà!- afferma Strucker
-Infatti, ed ora per lei
Scienziato Supremo. Mi è stato recapitato questo dossier che spero lei troverà
così interessante come l’ho trovato io.-
Lo Scienziato Supremo
legge rapidamente il dossier, lo stesso che il Gen. Haywerth ha trafugato e
commenta.
-È proprio tutto vero
quel che c’è scritto qui?-
-Sembrerebbe di si. Tocca
a lei ed ai suoi uomini verificarlo.-
-Se è vero…allora
potremmo…-
-Infatti, e lei capisce
bene quanto sia importante per me…per noi tutti.-
-Certo, certo. Metterò
immediatamente al lavoro le cellule di Washington e New York per verificare le
informazioni e passare, quindi all’azione.-
La riunione continua per un altro po’, poi tutti se ne vanno ad eccezione
del Seminatore d’Odio e dell’uomo in ombra.
-I miei complimenti –
dice il Seminatore d’Odio –Ho sempre saputo che eri l’uomo giusto per questo
lavoro.-
-Ja. C’è voluto tempo, ma
io e te, mein freund, siamo stati tenaci ed ora stiamo per raccogliere i frutti
dei nostri sforzi
-Ma non dimenticare mai
chi è il capo fra noi.-
-Jawohl, Mein Furher!-
risponde l’altro con sarcasmo –E tu non dimenticare chi ti ha riportato tra i
vivi.-
Il silenzio cade tra i
due per qualche attimo, pio il seminatore d‘Odio ride, una lunga ed inquietante
risata
-Sei sempre il solito
insolente, ma te lo concedo, viste le tue abilità. Se qualcuno può vincere
questa partita sei di certo tu
L’altro non parla, ma è
facile vedere il suo sogghigno a queste parole. Preme un pulsante e nella sala
buia risuonano le note della Marcia Funebre di Chopin.
4.
Washington D.C. L’appartamento di Jack
Daniels non è grande, ma è, di certo accogliente come scopre Lemar
Hoskins.
-Bel posticino
Johnny.-
Lui sorride, deve
ammettere che gli piace essere chiamato con il suo vero nome, almeno ogni tanto,
e risponde:
-Grazie. E’ uno dei
benefici collaterali del lavoro e devo dire che non mi
dispiace.-
-Da quel che ricordo
neanche lo stipendio è così male.-
-Quale? Quello di
U.S.Agent o quello di Jack Daniels?-
-Figlio di.. ti pagano
per tutti e due i ruoli?
-Ti sembra così strano?
La burocrazia fa miracoli non lo sai? Come Jack Daniels sono nel libro paga del
Dipartimento del Tesoro, ma U.S.Agent è nel bilancio della Commissione, per non
parlare dei rimborsi spese dell’O.N.U. Comunque, parliamo d’altro. Sono contento
che Silver Sable abbia accettato di lasciarti restare a
Washington.-
-Figurati! Erano mesi che
non mi prendevo le ferie e poi quella miss. Cooper è stata davvero tosta nel
convincerla. A proposito, hai visto come ti guarda? Direi che hai fatto
conquiste Johnny vecchio mio.-
-Io? Con Val Cooper?
No…ti devi sbagliare credimi…-
-Johnny sei un vero
ragazzone di campagna, di donne non capisci niente, ti dico
che…-
-Oh, basta. Piuttosto
stavo pensando…mi sono dimenticato di fare la spesa prima di partire per St.
Thomas e non c’è niente da mangiare. Adesso come si fa?-
Il campanello suona e
Jack va ad aprire chiedendosi chi può essere, lui non ha certo molti amici. Con
sua gran sorpresa è Val Cooper con un pò di pacchetti.-
-Salve Jack!- dice
–Immaginavo che come ogni scapolo fossi a corto di provviste ed ho pensato che
come ringraziamento per avermi salvato, potevo anche fare qualcosa per impedire
che tu e Lemar rimaneste digiuni stasera.-
Con passo deciso entra e
depone i pacchetti sul tavolo, Jack Daniels la guarda sbalordito. Lemar ride e
le dice.
-Miss Cooper lei è
davvero una donna piena di sorprese, lo sa?-
Potrebbe essere una serata divertente, dopotutto.
FINE SECONDA PARTE
NOTE DELL’AUTORE
Eccoci arrivati al
termine del secondo episodio. Non credo che ci siano molti appunti da fare
tranne, forse, chiarire che 1) i dreadnoughts (ho scelto questa versione, usata
nella loro ultima apparizione sui Vendicatori invece delle traduzioni
precedenti, “temerari” o “Corazzati” perché inadeguati in un certo modo. in
inglese dreadnought è la corazzata, ovvero la nave da guerra) erano fin dal 1981
usati da Madame Masque come guardie del corpo, ma erano creazioni dell’Hydra. 2)
Modok è apparso per l’ultima volta su Wolverine (ed italiana) #128/129.
Riapparirà ancora? Voi che ne dite?
Parliamo ora della
riunione vista a fine storia. Come forse saprete A.I.M. ed Impero Segreto erano
nati come branche dell’Hydra, da cui si erano poi distaccate dopo la sconfitta
del Barone Strucker in Devil (Corno) #59. I fatti da me narrati sembrano
suggerire che l’antica unità è rinata con scopi funesti in un’alleanza la cui
portata è ancora tutta da scoprire. Sia chiaro che non è mia intenzione
interferire con i piani previsti per ciascuna delle organizzazioni nelle varie
testate del gruppo. Come notato nella riunione ogni organizzazione persegue i
propri obiettivi indipendentemente dalle altre, ma segretamente perseguono un
comune obiettivo sotto la supervisione del comitato mostrato in quest’episodio,
comitato che, in mancanza di nomi migliori posso solo chiamare con un nome
antico e mai dimenticato: LORO.
A questo proposito:
abbiamo visto il Seminatore d’odio. Come forse saprete, questo supercriminale è
in realtà nientemeno che Adolf Hitler o meglio un corpo di Hitler clonato da
Arnim Zola, il bio fanatico (per dirla alla Jack Kirby) con trapiantata (più o
meno) la coscienza di Hitler. L’ultima volta che ne avevamo sentito parlare la
coscienza di Hitler era stata imprigionata dal Teschio Rosso all’interno del
Cubo Cosmico, ma Allora chi è il Seminatore d’Odio di questa storia? L’originale
od un impostore? E se è l’originale come ha fatto la coscienza di Hitler a
liberarsi dalla sua prigione? C’entra forse quanto è avvenuto nell’ultima
apparizione italiana del Teschio? O, magari, visto che i creatori (o meglio gli
scopritori) del cubo erano gli scienziati dell’A.I.M., c’entra qualcosa
l’alleanza che abbiamo appena visto? E chi è l’uomo misterioso? (questa l’ho
fatto per il solo gusto di fare un’altra domanda). Presto tutte queste domande
avranno una loro risposta in particolar modo l’ultima: quali informazioni
contiene il dossier sul Progetto Rinascita copiato da Haywerth? Questa non è
difficile, provate ad indovinare
Nel prossimo episodio
Jack Daniels si trova un compagno di lavoro e si mette a caccia di
supercriminali in giro per l’America (tanto il lavoro sporco lo farà U.S.Agent),
ancora
Battlestar ed in più
altri misteri.
Alla
prossima
Carlo