Riassunto: Mentre per New York
e lungo tutto il mondo impazza l' Inferno, il Fante di Cuori è stato posseduto
da un demone, che vuole usare i suoi poteri a scopo distruttivo. Ma un
aiuto inaspettato è giunto. (N.B. Questa storia prosegue da Difensori #27)
Cieli di New York.
… E gli agenti della Cospirazione sparano contro suo padre.
"Maledetti assassini!".
No, no! Per quanto sia doloroso ed insopportabile questo ricordo, deve
allontanarlo da sé. Altrimenti non farebbe altro che il gioco del demone
che lo sta possedendo in questo momento. Curioso: è posseduto e l' unica
persona che può salvarlo risiede all' interno del suo corpo. Il suo nome è
Jack Hart, alias il Fante di Cuori, e sta vivendo
ora più che mai la sofferenza sulla propria pelle.
Lo SHIELD che lo tortura, i contraxiani che lo
sbeffeggiano, Dragoluna che si prende gioco di
lui, Ganymede che lo abbandona. Il gioco si fa
sporco, vero? Tuttavia Jack Hart ha patito
abbastanza nella sua breve, ma intensa vita per non riuscire a sopportare
tutti questi flash di memoria. E ben presto scopre che non è affatto
difficile resistere, anzi, a quanto pare il demone sta rapidamente
esaurendo le proprie carte.
"Non durerai ancora molto, terrestre" afferma la creatura
infernale.
"Parole vuote le tue, mostro" ribatte il Fante di Cuori. Non osa
immaginare cosa accadrebbe se prendesse il sopravvento: il Fluido Zero è
potenzialmente una delle armi più pericolose dell' intera galassia, nonché
la sua maledizione. L' armatura che indossa ora riesce a contenere tale
potere, ma sempre più spesso sogna di liberarsene, per iniziare finalmente
a vivere una vita come ogni altro essere umano, non più rinchiuso in una
prigione dalla quale pare proprio non esservi via di fuga. Ma deve
scacciare questi pensieri, allontanarli dalla sua mente, altrimenti se
cadesse nella disperazione non farebbe altro che il gioco del demone. Lo
sente dentro di sé, pare quasi divorare le sue carni dall'
interno, fino a lasciare di lui solo la sua armatura. Poi
fortunatamente la realtà riprende il sopravvento su di lui.
"Fante di Cuori, mi è venuta una idea" esclama l' aura
bianca che compare in quel momento attorno a lui.
"Vattene tu!" urla a sua volta il demone, sembra quasi tema
questa cosa che non può né toccare né influenzare.
"La situazione attuale" continua imperterrita l' aura "È
quasi certamente da attribuirsi a qualche rito mistico, di straordinaria
potenza, è vero, ma come ogni rito deve avere un limite. E dunque ho pensato…
visto che tu riesci a sopravvivere senza problemi nello spazio…".
"Stai zitta!" urla più forte il demone. Nella sua voce c'è un
tono che non sfugge a Jack Hart: incertezza,
forse addirittura paura. Un demone che ha paura. L' aura ha colto nel
segno.
Inizia dunque a salire ancora più in alto, la stratosfera un obiettivo
apparentemente irraggiungibile: il dolore che è dentro di lui diventa
sempre più intenso, è opera del demone che non intende affatto perdere un
ospite così ambito. Ma il Fante di Cuori convive con la sofferenza da così
tanto tempo ormai che la conosce bene, fin nei minimi dettagli, e sa che il
modo migliore di liberarsene è affrontarla direttamente, guardarla in
faccia. E ripudiarla. E così, sorretto dalla sua forza di volontà capace di
superare ogni limite, ben presto Jack si lascia alle spalle il pianeta blu
e si ritrova nello spazio aperto.
E qui, improvvisamente… sente di sentirsi libero, il peso sulla sua anima
molto meno gravante: ha già vinto le sue paure, ora deve solo scacciarle per
sempre:"Vai viaaaaa!!!!"
urla dentro di sé, nella sua mente, attivando contemporaneamente i suoi
poteri al massimo. Oltre alla consueta aura bianca, compare qualcos' altro, una sorta di rivolo nero che fuoriesce
dal suo corpo. Un rivolo che ben presto assume la consistenza della
creatura infernale che aveva preso possesso del corpo del giovane
Vendicatore e pensava di sfruttarne le capacità. È proprio il caso di dire…
povero diavolo, non sai con chi hai avuto a che fare.
Il demone non fa in tempo a comprendere cosa sia successo che Jack Hart fa comparire un globo di luce bianca del Fluido
Zero nella sua mano destra, una luce di purezza, di speranza. Di rinascita.
"Addio" esclama e un secondo dopo l' essenza del demone viene
ridotta in mille pezzi, per poi sfaldarsi e perdersi nelle distese infinite
della galassia. Solo in quel momento al Fante sovviene che non conosceva
nemmeno il suo nome, se mai ne ha avuto uno. Infine ritorna nell' orbita
della Terra.
"Non interrompere la tua emissione di potere" dice l' aura
bianca subito dopo "Ogni volta che attivavi i tuoi poteri al
massimo grado io riuscivo ad affiorare, fino a che non ho acquisito
coscienza. Dunque ora, con un po' di fortuna, se ripeti il processo potrei
riuscire a liberarmi. Mi vuoi aiutare?".
"Certamente" risponde Jack e di nuovo l' intero suo corpo viene
percorso dalle scariche di energie emesse dal Fluido Zero e, lentamente,
sente che l' aura bianca fuoriesce da lui. Non sa spiegarsi la sensazione,
è come se… stesse creando una nuova forma di vita. Una sensazione che
provoca inevitabilmente anche molto dolore, ma lui non vi bada.
"Forza, forza, forza!" urla l' uomo. Un grido che si protrae per
svariati secondi, finchè… l' aura bianca non si
stacca definitivamente da lui ed assume anch' essa consistenza. Una
consistenza che, diversamente da prima, l' eroe conosce.
"Ma… è la donna di nome Photon!"
afferma "Credevo si fosse sacrificata per salvarmi la vita, ma a
quanto pare… in qualche modo la sua essenza è penetrata dentro il mio corpo
e lì è rimasta finchè non è riuscita ad uscire.
Una storia molto strana, ma credo che in questo momento siano altre le mie
priorità".
La più importante consiste nel portare Monica Rambeau
alla base dei Vendicatori: ora è libera, certo, ma lo sforzo si è rivelato
troppo anche per una donna come lei. È svenuta e solo il pronto intervento
di Jack Hart le ha impedito una caduta certamente
letale. Anche perché, seppur adesso in stato di incoscienza, i suoi poteri
vanno e vengono senza un ordine predefinito. Ci sono secondi in cui diviene
Photon ed emana un bagliore quasi accecante,
altri in cui ritorna ad essere una semplice donna, senza alcun superpotere.
Una curiosa e apparentemente casuale alternanza, un bel dilemma per il
futuro. Ora, invece, bisogna pensare solo a come scacciare l' Inferno!
Maine.
Non sa da quanto tempo stia guidando la sua auto lungo strade perlopiù
desolate: ci sono volte in cui la sua memoria è come se avesse dei buchi,
un flash e come per magia… quando si riprende non è più dove era prima.
Cosa abbia fatto, dove sia stato rimane un mistero. Ma non è questa ora la
preoccupazione principale di Henry Peter Gyrich,
non adesso che il suo obiettivo è vicino. Eccolo che appare in lontananza,
un immenso silos con al suo interno ciò di cui intende servirsi.
Premendo sull' acceleratore, l' agente
governativo giunge in pochi minuti presso questo luogo che è in realtà un
sito militare: normalmente qui brulicano decine e decine di soldati e la
zona è recintata, invisibile ai radar e imperscrutabile fino a svariati chilometri
di distanza. Ma non oggi, non ora che i soldati e quasi ogni altra persona
al mondo ha dimenticato le proprie occupazioni quotidiane per calarsi nelle
proprie angosce esistenziali.
Vi è un cancello ancora chiuso, tuttavia: Gyrich
estrae la sua pistola e spara contro la serratura, sradicandola dopo
svariati colpi. Spalanca violentemente l' entrata e si inoltra nei profondi
corridoi di quest' immenso edificio, per lui niente affatto sconosciuto,
c'è venuto molto spesso. Un tempo qui vi era imprigionato Milo Thurman,
"marito" della mercenaria Domino, ora ha accolto degli ospiti
molto più letali. Gyrich svolta per numerosi
corridoi fino a giungere davanti ad una porta sigillata: digita un codice
noto solo a pochi eletti (tra i quali vi è anche lui) ed entra nell' antro
della distruzione. Sì, perché davanti a lui ora vi sono decine di
Sentinelle, pronte a fare il loro dovere! Residui dell' attacco di Onslaught, che ovviamente il governo americano non si è
voluto far scappare, per poterli utilizzare in futuro: si arrivò molto
vicini al loro utilizzo all' epoca della Guerra dei Mondi, ma quando si
decise di adottare la bomba al betatrone, beh… perché rovistare altri
scheletri presenti nell' armadio?
Le Sentinelle sono settate su un obiettivo consueto: chiunque disponga di
un DNA mutato o mutante. E Gyrich si prepara ad
attivarle, deve solo digitare un ultimo codice composto da dieci cifre. Un
codice che conosce a memoria.
"Gliela farò vedere" pensa "A tutti quanti loro: pensare di
arrogarsi un simile potere nelle loro mani. Ecco la vostra giusta
punizione". Ma queste stesse parole che risuonano dentro la sua testa
non sono decise e sicure come sarebbero state un tempo. Lentamente l' agente governativo digita le prime due cifre, sembra
quasi stia presiedendo un rito religioso. Altre tre cifre ed il suo cuore
inizia a martellargli nel petto, la fronte imperlata di sudore. Un' altra
cifra, ne mancano solo quattro.
"Sì, non devo esitare: la minaccia superumana sarà sradicata
totalmente. Sarà un atto di…". Sta per pronunciare la parola
giustizia, ma si blocca improvvisamente, perché sa che è una menzogna.
Nonostante ciò digita altre due cifre. Manca poco, manca davvero poco! Gyrich allunga il suo dito verso un altro tasto e…
"No, non posso, non ci riesco! Io credo nella legge, non sono un
assassino di massa!" urla con tono disperato mettendosi le mani nei
capelli "Non è questo il modo giusto di agire: non è dallo sterminio
che nasce la lotta al crimine, ma dalla cooperazione e dall' intercessione
reciproca. Sono stato così ottuso nella mia visione prevaricante che non
sono riuscito ad intuire ciò che era così ovvio. Basta! David non guarirà
con una mia vendetta, posso solo far sì che ad altri bambini non capiti
quello che è capitato a lui. Ma da solo non posso farcela: devo affidarmi
ad altre persone, è sintomatico questo". Il ricordo di suo figlio lo
porta infine definitivamente alla realtà:"David!".
L' ha abbandonato all' ospedale, da solo, senza alcun tipo di aiuto: come
ha potuto, quale razza di padre si comporta così? E lui sarebbe migliore
delle persone che dice debbano essere controllate solo perché sono esseri
speciali? Gyrich disattiva la sequenza di lancio
ed esce a tutta velocità dal silos, diretto a New York. Non sa quanto tempo
ci metterà, ma non può permettere che a David accada qualcosa di male. Non
deve: stavolta non fallirà. E, alla massima velocità, riparte alla volta
della Grande Mela.
Contemporaneamente, dal suo covo sito nell' abitazione del Dr. Strange, Darklady fa un sorriso compiaciuto:"Molto
bene, agente Gyrich" pensa "Forse lei è
un uomo migliore di quanto non si pensi, stavo aspettando che digitasse la
nona cifra per intervenire ma… non c'è n'è stato bisogno!".
Palazzo dei Vendicatori. Terzo giorno di invasione. Ore 11.30
"Non possiamo rimanere qui, inermi, senza reagire" afferma l'
essere chiamato Cloak "Dobbiamo fare
qualcosa prima che la situazione divenga irrimediabile".
"Calmati, amico mio" gli dice Dagger.
"No, comprendo il suo disagio" ribatte Scarlet
"Ma non sono proprio in grado di incrementare i vostri poteri fino a
che voi siate in grado di purificare tutte le persone. Questa è purtroppo
una crisi su scala mondiale, dove anche gli esseri più potenti trovano
delle difficoltà".
"E allora?" controbatte Tyrone Johnson "Ce ne restiamo qui
ad osservare il nostro mondo che va in rovina?".
"No, niente di tutto questo: e smettila di essere così
disfattista" interviene la leader dei Vendicatori, Wasp. Il tono è
stato duro e deciso, ma è necessario in questi casi "Abbiamo ponderato
le varie opzioni e si è convenuto che ce ne sia una sola praticabile".
"Ovvero?".
"Andare alla fonte di questa crisi e sradicarla".
"E dove si troverebbe questa fonte?".
"La risposta è molto semplice: è da dove tutto è partito, la dimora
del Dr. Strange. Francamente non so se vi sia lui dietro tutto ciò, ma la
cosa mi sembra alquanto improbabile. Dunque c'è una sola spiegazione
plausibile: qualcuno ha preso possesso della sua abitazione e ha usato le
immense cariche mistiche in essa contenuta per dare vita all' invasione demoniaca".
"Ma davvero si è in grado di dar vita a ciò che stiamo vedendo solo
grazie all' abitazione del Dr. Strange?" chiede Dagger.
"Temo proprio di no" interviene Scarlet
"E da qui nasce il nostro dovere di recarci lì il prima possibile,
perché Strange non è tipo da farsi sopraffare così facilmente. Chiunque vi
sia dietro tutto, è un tipo più che temibile".
"Ma chi?" chiede Dagger.
"Dormammu, Mefisto, Satannish,
Chton" qui la voce di Scarlet
si fa per un attimo più tesa "Le possibilità sono molteplici".
"Però D'Spayre pareva non averne
riconosciuto la provenienza" dice Cloak
"Possibile che sia qualcuno a noi ignoto?".
"C'è un solo modo per scoprirlo. Ma da soli i Vendicatori potrebbero
non bastare, dunque dovremo radunare quanti più eroi possibile" conclude
Janet Van Dyne.
Strade di New York. Ore 13.00
Iron Man vola sicuro verso il Palazzo dei
Vendicatori: certo delle proprie possibilità dopo che è riuscito a
sconfiggere il demone interiore che lo ha perseguitato per tutti questi
anni. È finalmente in pace con sé stesso. Così, mentre sorvola per le vie
della sua città e con i raggi repulsori emessi dalla sua armatura distrugge
quei malcapitati demoni che tentano di sorprenderlo, quasi non nota tre
figure familiari poco più in basso. O per meglio dire, due figure familiari
ed una che in una precedente incarnazione lo era. Sì, alla fine ha
finalmente la possibilità di parlargli faccia a faccia dopo tanto tempo in
cui costui ha fatto un po' il misterioso e lo sfuggente e la cosa, ad onor del vero, non gli dispiace affatto, anzi. Quindi
atterra e…
"Falcon! Nova!" chiama. I due eroi si voltano, mentre la persona
accanto a loro rimane sbigottito di fronte all' apparizione dell' eroe in
armatura. Certo, in una crisi quale quella in atto non è inusuale vedere
una faccia conosciuta, ma sperava che un incontro del genere avvenisse in
tutt'altre circostanze. Perché l' uomo noto come Jeff Mace,
nona persona a fregiarsi del manto di Capitan America, potrà fronteggiare
senza alcun problema minacce quali il Teschio Rosso, i Figli del Serpente o
Superia (beh, forse in questo caso la parola
minaccia è decisamente esagerata) ma a suo dire non riuscirà mai a venire a
patti con la pesante eredità che ora grava sulle sue spalle. Del resto, non
capita tutti i giorni di divenire una Leggenda Vivente, no?
Abbandonando comunque ogni suo timore, Mace
avanza verso Iron Man allungando la sua mano:"Piacere di conoscerla, finalmente".
Tony Stark indugia per qualche secondo, poi ricambia la stretta:"Il
piacere è mio, ragazzo. Ho seguito le tue imprese, molto da vicino, e devo
ammettere che te la sei cavata bene".
Il volto del nuovo Cap si illumina di gioia:"Davvero?".
"Certo, un po' di inesperienza c'è ancora, ma non è nulla che non si
possa guadagnare col tempo". Poi Tony si rivolge agli altri eroi:"Riuscite a resistere agli influssi
malefici?".
"Con fatica, ma sì" risponde Falcon "Io ho dovuto sopportare
il riemergere della mia personalità malvagia. Per ora, però, la tengo a
bada. Per ora".
"Così poco?" interviene Nova "Allora non hai avuto a che
fare col demone che mi ha fatto vivere la giornata peggiore della mia
vita".
"Sentite" dice Iron Man "C'è una riunione
d' emergenza al Palazzo dei Vendicatori e serve anche il vostro intervento.
Stiamo per andare al cuore di questa vicenda e più siamo meglio è".
È stato accettato e benvoluto da un membro fondatore dei Vendicatori ed ora
gli si chiede di essere accanto agli Eroi più Potenti della Terra in una
missione decisiva: per Jeff Mace non potrebbe
andare meglio. Il suo ardore giovanile non gli fa comprendere in un primo
momento, però, i rischi che vi sono dietro tutto ciò, ma lui non vi bada.
Deve salvare tutte queste persone, deve farlo: per suo nonno, per suo
padre, per sua sorella, per colui che gli ha affidato il costume e lo
scudo, per tutti quelli che credono in lui.
"Grazie per essersi fidato di me senza nemmeno voler sapere chi
sono" dice Cap ad Iron Man.
"Per essere un Vendicatore non serve rivelare la propria identità
segreta" precisa Tony "Basta solo dimostrare il proprio valore,
il proprio eroismo. E credimi" abbassa il tono di voce perché solo Mace oda "Uno che ha conquistato la fiducia del
mio amico Steve merita anche la mia fiducia".
Il volto del giovane esprime adesso stupore.
"Credevi davvero non l' avessimo capito?" continua Iron Man "Il costume e lo scudo che porti sono gli
stessi. Senza contare che noi Vendicatori sappiamo dove si trovi Steve ora:
il motivo per cui ora sia in disparte non lo comprendiamo, ma sappiamo che
è importante, con uno come lui lo è sempre. E una cosa è certa: non
permetterebbe a nessuno di far indossare il costume di Capitan America, se
non per una eccezione. Dunque… benvenuto in famiglia, amico".
Mace dà un' altra stretta di mano a Tony ed afferma:"Non ci sarà mai nessuno come Steve
Rogers, Iron Man. Nessuno".
"Già" conclude l' eroe in armatura.
Palazzo dei Vendicatori. Ore 13.40
"Nova, amico mio, che bello rivederti dopo
così tanto tempo" afferma Robbie Baldwin alias Speedball "I New Warriors non sono più gli stessi senza di
te!".
"Comunque so che vi state comportando bene, amico mio. Mi fa piacere
che tu, Elvin ed altri portiate avanti questo nome, ha significato molto
per me in passato e chissà che non torni a significare qualcosa in futuro.
Ma dimmi, come sono le nuove compagne di squadra?".
"Beh" Robbie abbassa il tono di
voce "Quella Deathcry
è un po' strana, però inizia a starmi simpatica. Anche Hallie
è una ragazza gioviale e straordinaria. Quanto a Cathy che altro dire se
non che ha un bel sede…".
"Come sta Photon?" chiede Wasp in un'
altra sala.
"Le sue condizioni al momento rimangono stabili" risponde Fabian Stankowicz "Rimane perlopiù in stato di
incoscienza ed è in questi periodi che a volte i suoi poteri ritornano. Ma
quando riprende i sensi, è una donna come tutte le altre".
"Un altro problema di cui ci dovremo occupare in futuro" Janet
sta per aggiungere:"Sperando ve ne sia
uno", poi si zittisce e invece dice:"Fabian,
credo di non averti ancora detto quanto sia bello riaverti di nuovo tra
noi. L' aiuto di una persona speciale quale sei
tu è… insostituibile".
Fabian arrossisce:"Grazie, Wasp. Conta molto
per me quanto hai detto".
"Non è decisamente una sostituta alla pari, ma Kaina
ha deciso di unirsi a noi in questa battaglia" dice Janet "Il suo
istinto di protezione del Fante di Cuori la porta a compiere gesti a volte
azzardati. Però ci servirà ogni apporto, anche il suo".
"Ce la fai a resistere, Wanda?" chiede poco più in là Wonder Man
a Scarlet.
"L' incantesimo che annulla gli influssi della cappa di oscurità in
questo palazzo è relativamente semplice. Il bello arriverà dopo".
Ancora poco più in là Occhio di Falco e Songbird
hanno la possibilità di salutare un ex componente dei Vendicatori
attualmente impegnato altrove:"È davvero
bello rivederti, Quicksilver" afferma l'
arciere.
"Il piacere è anche mio, vecchio amico. Comunque non ve la state
passando molto bene, ultimamente, vero?" chiede Pietro Maximoff.
"È una situazione passeggera, Pietro. Molto passeggera" ribatte
l' arciere "Abbiamo già pronta la contromossa e presto vedrai i
Vendicatori sotto una luce completamente nuova".
"E tu che sei la nuova arrivata... come trovi l' atmosfera?" si
rivolge poi il velocista a Songbird.
"Ho già avuto le mie belle crisi d' identità, battaglie all' ultimo
sangue e minacce cosmiche".
"Il solito, insomma, ma dopo un po' ci si abitua. Quando inizierà l'
attacco?" chiede Quicksilver.
"Non appena giungeranno gli ultimi arrivi" precisa Falco, che si
gira verso il videocitofono "E due di loro sono già qui".
Esterno del Palazzo.
"Benvenuti, signori" saluta Jarvis
che, nonostante quanto stia accadendo, rimane sempre un fedele servitore.
"Il piacere è nostro... Jarvis, vero?"
chiede Colosso, uno dei componenti degli X-Men.
"Esatto: raramente avete solcato i corridoi di quest' edificio, ma
siete sempre ospiti ben accetti".
"Il piacere è nostro, cocco" ribatte Logan, alias Weapon X, alias Wolverine "Anche se… potevate
aspettare un momento più propizio per un così grande incontro".
In quel momento giunge sul posto Iron Man:"Molto bene, siete arrivati presto: sono
felice che il Professor X abbia acconsentito alla nostra richiesta".
"Combattiamo per un bene comune, del resto" dice Peter Rasputin
"Disgraziatamente gran parte dei nostri compagni di squadra si trovano
altrove in questo momento e gli altri X-Men…".
Improvvisamente un portale si apre poco fuori il Palazzo: tutti si
preparano ad affrontare chiunque esca da lì, ma il sollievo è grande quando
scoprono che si tratta in realtà di Kurt Wagner, alias Nightcrawler:"Was?" esclama il mutante tedesco "Ma cosa è
successo? Ero in… Ma certo, Gateway, quel tipo non lo capiremo mai".
"Elfo!" si fa avanti Wolverine "Lo sapevo che non avresti resistito
a lungo, lontano da questa città".
"Logan! Non puoi immaginare il piacere che ho nel rivederti, amico
mio. Anche tu, Peter. Anche se sono lontano da voi, la vostra amicizia e il
sogno rimangono sempre forti in me".
"Senti, qui sta per succedere un bel casino: ti va di
aggregarti?".
"Non hai che da chiederlo, se a tutti gli altri presenti va
bene".
Iron Man annuisce:"Non
ci dispiace per nulla. Sentite, forse non è il momento più adatto per
parlarne, ma voglio dirvi che sono molto felice del fatto che il vostro
sogno di integrazione abbia finalmente compiuto passi concreti in avanti.
Sappiate che faremo di tutto per sopportarlo e non solo perché uno di voi
una volta è stato anche un Vendicatore".
"Per cosa allora?".
"Perché, come ha detto Colosso, combattiamo per un bene comune".
"Mi scusi, padron Iron Man" interviene Jarvis "Ma è giunto anche l' eroe noto come Iron Fist".
"Perfetto".
"Si parte, allora?" chiede Wolverine.
"Non ancora: dovrai pazientare qualche minuto in più".
Palazzo dei Vendicatori. Ore 14.10
"… Questo è quanto sappiamo" conclude Wasp "E riteniamo
che a questo punto della crisi, prima che essa si complichi ulteriormente,
non si possa far altro che andare al cuore di essa e scoprirne la
fonte".
"Inoltre un' altra cosa che dovrete tenere ben presente" aggiunge
Wanda Maximoff "Non si dà vita ad una cosa
del genere facendo uso solo delle proprie capacità, pensate solo a Thanos che, pur potente, fa spesso uso di oggetti di
potere. Ecco, la cosa più importante da fare è individuare questi oggetti
di potere e distruggerli: allora c'è una ampia probabilità di
successo".
"Ma è chiaro che colui o coloro che stanno dietro a tutto ciò non
gradiranno molto: cosa facciamo in questo caso?" chiede Iron Fist.
"Semplice" risponde Janet Van Dyne
"Li colpiamo finchè non schiantano a
terra".
"Mi piace il tuo piano d' attacco" ribatte Logan.
"Ma non li uccidiamo, Wolverine, ricordatelo bene".
"Mi domando se a volte la nostra morale non possa costarci cara: voi
stessi avete affermato che c'è qualcuno di potente dietro tutto ciò,
qualcuno che non può certo essere messo in prigione o fermato come ogni
consueto supercriminale. E cosa faremo quando si libera di nuovo? Lo
affrontiamo nuovamente perché si ripeta il solito circolo vizioso, ammesso
e non concesso che ci vada bene una seconda volta? No, dobbiamo ricordare
che siamo noi gli eroi e questo comporta il fatto che dobbiamo prenderci
tutte le responsabilità, anche quelle che non ci piacciono".
"Anche a costo della vita di una persona?".
"Io non so come tu la pensi, ma se una persona fa del male a dei miei
cari amici, beh… io non sto lì immobile a vederli soffrire, ma reagisco, finchè il loro dolore non passa del tutto". Il suo
è un tono deciso, è quello di un samurai a cui è stata lanciata una sfida e
l' ha accettata senza riserve: una sfida in cui
gli avversari si affronteranno lealmente, ma al termine della quale un solo
guerriero prevarrà.
La discussione tra Logan e Wasp viene interrotta da un allarme che annuncia
la prossima apertura di un varco dimensionale: ma nessuna misura di
sicurezza viene attivata, non quando l' ospite in arrivo è un prezioso e
potente alleato:"Quando gli alleati di Midgard invocano il mio aiuto" annuncia Thor
"Il sovrano di Asgard risponde".
"Sovrano di Asgard?" esclama Occhio di
Falco "Mi sono forse perso qualcosa?".
"Una lunga storia, compare, che poi ti narrerò".
"A questo punto manca solo il Fante di Cuori" afferma Wonder Man.
"Sono qui" annuncia in quel momento Jack Hart
entrando nella stanza "E ho con me un prezioso alleato".
Il respiro di tutti i presenti si blocca per un istante quando nella sala
fa il suo ingresso una persona librata in aria: la parte superiore del suo
corpo è blu come la notte, quella inferiore argentata come Silver Surfer,
il suo mento però è rosso e percorso da una ragnatela.
"Aspetta un attimo…" si fa avanti Wasp "Vuoi dire che questo
è Capitan Universo?".
"Oh, non esageriamo coi titoloni, Wasp, anche in questo aspetto
rimango sempre e comunque il vostro amichevole Uomo Ragno di
quartiere" risponde Peter Parker.
"L' Uomo Ragno?" esclama Wolverine "Che cosa ti è
successo?".
"Ogni volta che l' umanità si trova in grande pericolo, la cosiddetta
Forza Enigma designa un suo paladino e lo investe del potere e dell'
identità di Capitan Universo. Già una volta io venni scelto per adottare
questo ruolo ed ora… beh, diciamo che la Forza Enigma dimostra sempre un
buon gusto".
"Nemmeno quando sei uno degli esseri più potenti del cosmo rinunci
alla tua ironia?" chiede Occhio di Falco.
"Confessa, sei solamente invidioso!". Ma nella mente di Peter si
agitano altri pensieri, che hanno a che vedere con quanto è successo con
Mary Jane o con la sua ennesima lotta con Goblin. Ma è anche da queste
esperienze che la Forza Enigma ha scelto nuovamente lui, perché lui è una
persona straordinaria tra tante persone speciali. E le grandi
responsabilità che ha deciso di assumersi lo rendono un eroe unico,
fenomenale, stupefacente. E infine c'è sua figlia May:
non deve assistere un giorno di più ad un simile orrore, è la cosa più
preziosa che abbia al mondo, basta sofferenza.
"D' accordo, indugiare ulteriormente ormai è inutile" dice Wasp
"Prepariamoci a…".
"Mi scusi, ma c'è un' altra… persona che aspetta all' ingresso"
afferma Jarvis.
"Ancora un po' e diventiamo più numerosi dei clienti vip di Heidi Fleiss" dice Spidey
"Ehi, non mi guardate in quel modo, mica ci sono stato!".
"Fallo entrare, Jarvis" annuisce Janet,
ma prima che la sua frase si sia conclusa Warlock,
l' eroe dorato, fa il suo ingresso. Gli altri membri della Guardia sono
ancora là fuori, a cercare di arginare questo caos, mentre lui si è recato
qui, dove sapeva che ci si preparava ad andare al cuore di questa crisi.
Una crisi che non può protrarsi ulteriormente, anche un solo giorno perduto
lo allontana dal suo obiettivo definitivo, dagli scopi della Guardia. Ed è
una cosa che non può consentire. "Verrò con voi" afferma
semplicemente Warlock, che poi volge il suo
sguardo verso l' Uomo Ragno Cosmico. La sua mente analizza il tutto per un
secondo, poi ritorna ad osservare gli altri.
"D' accordo" risponde Wasp quasi meccanicamente. Non è una donna
che si lascia intimidire facilmente, ma c'è qualcosa nello sguardo dell'
eroe dorato che… la affascina e la spaventa al tempo stesso e preferisce
avere un essere simile al suo fianco piuttosto che contro.
"Certo che ti stai dando da fare ultimamente, Warlock,
vero?" chiede Iron Man.
"Non ritengo sia né il momento né il luogo adatto per parlarne"
lo zittisce Lui.
"Molto bene: ora statemi a sentire" interviene Wasp "Scarlet ha analizzato attentamente le energie che hanno
dato vita alla barriera mistica attorno alla dimora del Dr. Strange ed ha
trovato un modo per poterle aggirare, per pochi secondi ma saranno più che
sufficienti. Ci serve dunque un portale e sarà Cloak,
o per meglio dire il suo mantello".
"Non sarebbe più adatto Mjolnir?"
chiede Thor.
"Ormai sono in sintonia con quella che è la Luce/Oscurità di Cloak e le sue doti di portale vivente sono senza
precedenti" precisa Scarlet "Ed avremo
probabilmente una sola occasione per tentare di sorprendere chi sta dietro
a tutta questa vicenda. In ogni caso terremo il tuo martello incantato come
seconda alternativa".
"Non perdiamo altro tempo, ora" dice Janet Van Dyne "Sei pronto, Cloak?".
Il ragazzo di colore annuisce ed apre il suo mantello, rivelando un mondo
totalmente oscuro. Un mondo in cui, però, i ventidue eroi presenti non
esitano ad entrare. L' ultima è Scarlet,
concentrata fino allo spasimo nel rito magico che consentirà loro di
oltrepassare la gabbia mistica.
Tyrone Johnson chiude il suo mantello, sente il tremendo sforzo a cui è
sottoposto, ma non ci fa caso. Infine scompare sotto gli occhi di Jarvis, che si siede e china il capo: ora può solamente
aspettare. Gli eroi si ritrovano per un attimo al centro di un vortice, che
però oltrepassano facilmente, poi è come cadere in un burrone senza fine.
Che tuttavia… si apre alla fine su un altro portale.
Abitazione del Dr. Strange. Ore 14.50
"A quanto pare per me si sono attuate le grandi manovre" dice Darklady vedendo apparire Cloak
davanti a lei. Con un urlo di liberazione, il ragazzo riapre il suo
mantello, facendo fuoriuscire i suoi insoliti ospiti. E costoro non sanno
se stupirsi di fronte a ciò che vedono: non hanno la minima idea di chi sia
quella donna! Ma tale sensazione passa immediatamente non appena il loro
sguardo si allarga a comprendere l' intera stanza: Clea e Wong imprigionati, Warbird
svenuta, Nottolone privato dei suoi occhi, il Cavaliere Nero impalato con
la sua spada ed un' altra persona che molti di loro non riconoscono. E allora
lo stupore si tramuta in orrore. Ed in alcuni inizia ad affacciarsi un
pensiero: non usciranno vivi da qui, non hanno alcuna speranza contro
quella donna. In particolare Jeff Mace è il più
impaurito, credeva di essere abituato a scene del genere, beh si sbagliava
e di grosso! E la paura lo blocca sul posto.
"Ma quello è Ringer" pensa l' Uomo
Ragno "Santo cielo, il suo fianco sinistro… non c'è piu! Ma chi è questa donna in grado di provocare tali
tragedie? Aspetta, il suo costume! Finalmente la riconosco!".
"Wasp, Occhio di Falco" esclama poi "Vi ricordate di lei? Si
chiama Darklady, l' abbiamo
affrontata sul Monte Calvo"*.
* V. Difensori 1/3
"Hai ragione, Uomo Ragno: ma il suo volto… non so chi sia!"
afferma Wasp.
Un dubbio, come quello su dove si trovi Strange, che per il momento non
avrà risoluzione.
"Siete giunti troppo tardi, eroi" afferma Darklady
"Troppo tardi per salvare i vostri amici, troppo tardi per salvare il
mondo".
"Su questo non sono d' accordo" ribatte Wolverine.
"Voglio essere magnanima e vi permetterò di allontanare i vostri
compagni caduti dal prossimo terreno di battaglia. Non vi farò nulla, avete
la mia parola".
Con titubanza e sospetto, gli eroi portano via Ringer,
Warbird e Nottolone. Scarlet
e Wonder Man si avvicinano a Dane Whitman, lo
sgomento nei loro sguardi, ma non possono permettersi di rimanere inermi.
"Simon, ho attivato attorno al corpo del Cavaliere un incantesimo che
gli consentirà di non avvertire alcun dolore. Approfittane per estrarre la
spada, ma con cautela". Wonder Man si chiede se il Cavaliere Nero
avrebbe comunque sofferto, anche senza l' intervento di Wanda, poi,
lentamente, tira fuori la spada dal muro, non potendo impedire però che
fiotti di sangue escano ancora dal corpo di Dane.
Velocissimo, si strappa parte del suo costume e lo utilizza per fasciare la
spalla ferita del suo compagno. Subito Thor, che in una sua incarnazione
precedente è stato un medico, si avvicina ed afferma:"Bisogna
portarli al più presto al più vicino ospedale".
"Non li porterete da nessuna parte, invece!" esclama Darklady "Voi siete l' ultimo baluardo di
resistenza: sconfitti voi, nessuno più mi contrasterà. Dunque… cominciamo
con l' allargare il campo di battaglia!". La malvagia donna alza le
sue mani al cielo e l' intera casa inizia a tremare sin dalle fondamenta, finchè… viene scagliata in cielo, sfondando senza
problemi la barriera mistica. Supera la stratosfera, dove gran parte di
essa viene bruciata, mentre ciò che rimane va alla deriva nello spazio. Per
l' Eternità. Di essa rimangono solo poche macerie, solo per miracolo gli
eroi hanno evitato di rimanere feriti o di essere sollevati in aria: chi
poteva volare ha usato tale capacità anche per portare in salvo i
Difensori, gli altri hanno fatto buon uso della propria agilità.
"Continuiamo con lo… sgomberare il campo!". E le poche persone
umane presenti all' interno della barriera mistica scompaiono all' istante,
per essere trasportati al di fuori di essa. Di nuovo quello strano istinto
di protezione da parte di Darklady. Rimangono ora
solo Topaz ed i supereroi, il loro campo di
battaglia la zona del Greenwich Village contenuta all' interno della
barriera mistica. Ma vi è anche qualcos' altro:
due portali, in uno vi è prigioniero Strange, l' altro conduce al Regno
della Cappa delle Ombre dove Hellcat e la
Valchiria, sempre più scioccate di fronte a quanto sta accadendo, aspettano
la salvezza sotto forma del Diavolo!
"Concludiamo liberandoci di questi abiti… umani!" grida Darklady, il cui corpo viene avvolto da una intensa
aura bianca. E quando svanisce… Topaz, una
giovane poco più che ventenne capace di dare vita al caos assoluto, si para
nuda davanti ai supereroi. Una bellezza incantevole ed immacolata, ma
foriera di immenso dolore.
"Ed ora attaccatemi pure" dice la ragazza "Mostratemi i
vostri colpi più potenti. Ma vi avverto: per quanto forti siate, per quanti
sforzi facciate… non riuscirete mai a sconfiggere il potere di… Darklady!".
CONTINUA E SI CONCLUDE SU
INFERNO² PARTE 3!
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