Riassunto: fuoriuscito dal Darkmere durante la crisi provocata da
Darklady, ed essersi scontrato con Rune il dio-vampiro, John, insieme a
Dante, incontra Strange, che li conduce nella sua nuova dimora. Qui Dante e
John gli parlano del Darkmere e del problema di John, e così l'ex Mago
Supremo decide di investigare ed entra nel corpo di John, trovando ad
aspettarlo due demoni, Sparda e Deborah.
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Il demone poggiò la spada
con la punta nel pavimento, afferrò l'elsa con entrambe le mani.
- Io sono Sparda, un demone, è cammino su questo mondo da prima che l'uomo
potesse definirsi tale. Ho visto nascere e morire miliardi di esseri viventi,
molti dei quali per mano mia. La natura demoniaca mi ha donato quest'arma,
L'Olifaldium, arma gemella dell'Ancestor.
Appena ebbe finito di parlare, diede il via alla presentazione della donna.
- Io sono Deborah, donna demone, madre di creature immonde. Vivo da quando
Atlantide è caduta, e da allora viaggio insieme agli uomini per ricevere il
loro seme e procreare altri demoni. Anche la mia natura demoniaca mi ha dato
un'arma, la spada chiamata Lucifero.
Strange sorrise.
- Io sono Stephen Strange, e sono... ero il mago Supremo di questo mondo, e
sono qui per svelare il segreto dell'uomo chiamato John Lomax.
I due demoni scoppiarono a ridere.
- John Lomax non esiste! - affermò Sparda.
Strange fissò il suo interlocutore con curiosità.
- Cosa intendi dire?
- Semplice, che l'uomo che tu chiami John Lomax è il nulla.
- Parolona per uno che pensa, parla e agisce. - ironizzo l'ex Mago Supremo.
- Ammetto che questo è un bel mistero, - replicò Deborah - ma non toglie
nulla all'affermazione iniziale: John Lomax non esiste.
Strange si allontanò dai due, cercando senza farsene accorgere di accumulare
energia mistica. Sapeva che uno scontro era probabile, e non voleva farsi
trovare impreparato.
- E su cosa si basa questa vostra interpretazione?
- Dai fatti, dottor Strange. - spiegò Saprda - Tempo fa, circa tre secoli fa,
Deborah mi uccise. Non sto qui a spiegarle perché lo fece, le dico solo che
in quel momento c'erano altre due entità con noi: il mio fratello gemello
Dante, e Lotahr Archer, l'entità che ha guidato per due secoli John Lomax.
I pensieri di Strange volarono lungo i suoi ricordi, perché il nome Lothar
Archer gli ricordava qualcosa, anche se non seppe dire precisamente cosa.
- Dante, per punire il mio atto - proseguì Deborah - ci fuse insieme e ci
gettò nel varco che conduceva al Darkmere. Fu una cosa straziante per me
convivere con un demone da me odiato, e lo strazio durò quasi cento anni,
finché Lothar Archer non trovo la soluzione.
- Che soluzione?
- Sai chi era Paracelso?
- Era un alchimista del XV secolo, in perenne ricerca del segreto della
pietra filosofale.
- Come tutti gli alchimisti del resto. Ma si distinse per una cosa in
particolare, perché fu uno dei pochi, forse il primo, a realizzare un vero
homunculus.
Gli occhi di Strange si spalancarono, come colpiti da un'illuminazione.
- State dicendo che John Lomax è un omuncolo? E' impossibile.
- Certo, non è l'omuncolo realizzato da Paracelso, piccolo e brutto, ma una
evoluzione dei suoi studi. - disse Deborah.
- Lothar ne ricostruì una copia perfezionata nel Darkmere, con l'aiuto degli
appunti di Paracelso e del potere del Triumvirato. Doveva essere il
contenitore perfetto per le nostre anime in lotta.
- Ma per quale motivo tenevano così tanto a voi?
Sparda scoppio a ridere.
- Non illuderti, nessun pensiero da buon samaritano! Io e Deborah eravamo due
esterni, due demoni. Le nostra anime in lotta generavano una quantità di
energia incontrollabile. Se non si fosse trovata una soluzione, l'intero
tessuto del Darkmere si sarebbe dissolto, e con esso tutti i suoi abitanti.
- Infilandoci in un corpo - proseguì Deborah - la nostra energia si sarebbe
dissipata nel tentativo di controllare quel corpo.
- Ma le cose andarono male. - aggiunse Strange.
- Infatti! - confermò Sparda - L'assunzione di una precisa capacità di
pensiero autonoma, da parte dell'omuncolo, era onestamente fuori da ogni più
ardita previsione.
- E ritenete ancora che John Lomax non esiste?
Sparda strinse l'elsa della spada in un atteggiamento minaccioso.
- Perché, lo neghi? - chiese con un tono di sfida.
Twilight fissò a lungo
l'enorme vortice nero che spariva nel cielo.
- Sei pronta? - chiese Lothar, apparendogli alle spalle.
- Mi stai chiedendo se andare nel piano reale e abbandonare il Darkmere per
la prima volta, e cercare e uccidere un omuncolo che contiene dentro di se
due demoni, che è anche in grado di prosciugare il nostro
mondo, è per me una cosa normale e accettabile? Per il sacro Triumvirato,
certo che no!
Poi sorrise e si diresse verso il vortice. In un attimo ne fu risucchiata,
trascinata, sballottata e lanciata verso il piano reale, facendola finire in
un vicolo di Manhattan.
Twilight si alzò, si scrollò la polvere di dosso e sorrise
Sparda e Deborah si posero
ai lati di Strange, impugnando le loro armi, pronti ad attaccare. Strange si
concentrò lentamente, finché non senti refluire l'energia mistica dentro di
se, e prima che i suoi avversari
si potessero muovere tracciò, con dei rapidi movimenti delle dita, dei
pentacoli ai loro piedi. Questi si illuminarono all'istante, imprigionandolo
in una gabbia magica.
- Avete sottovalutato le mie capacità, - li derise l'ex Mago Supremo - e
forse anche la mia buona sorte!
- MALEDETTO! - urlò Sparda.
- Voi rimarrete qui, all'interno di un corpo che non è il vostro e che è
dotato di una sua essenza vitale. Non preoccupatevi, libererò John Lomax dal
vostro giogo, ma questo non significa che libererò voi due.
E mentre diceva queste parole pian piano svaniva nel nulla.
- NOOOOOOOOOOOOO! - urlarono all'unisono i due demoni, prigionieri nelle loro
gabbie mistiche.
Strange riapparve nella sua
stanzetta, dove ad attenderlo trovo dante insieme alla sua compagnia, Clea.
Fece cenno ai due di non parlare, si avvicinò a John, ancora privo di sensi,
e recitò delle parole a bassa
voce che lo risvegliarono.
- Cosa è successo? - chiese.
Strange rimase in silenzio per qualche attimo, cercando di capire quale fosse
la verità migliore da riferire all'omuncolo.
- Non sei ancora libero... - disse.
- Ho ancora i demoni dentro di me?
- Si, ma adesso sono ancora prigionieri, finché non troverò una soluzione!
John non riuscì a capire se doveva essere felice o meno di ciò. Dante si
alzò, preoccupato.
- Questo è impossibile!
Strange lo fissò con uno sguardo carico di ostilità.
- Ti avevo già detto che ne avevo abbastanza di demoni! - e con un gesto
della mano lo fece sparire.
Poi si rivolse a John.
- Ho qualcosa per te.
Aprì un cassetto di un enorme cassettiera, facendone uscire uno strano
oggetto di un nero brillante, grande quando un pugno. Era strano perché la
sua forma cambiava in continuazione, da tetraedro a sfera, di cubo a stella
dalle mille punte, senza soluzione di continuità da una forma all'altra.
- Cos'è?
- E' una sfera oscura, un antico artefatto magico. Quando i miei poteri sono
entrati in risonanza con i tuoi prima, quando hai colpito Dante, ho ricordato
di aver sentito una risonanza simile con questa sfera.
Potrebbe aiutarti a canalizzare meglio le tue energie mistiche.
- Stai dicendo che diventerei...
- Un mago? Qualcosa di molto simile, certo.
John afferrò la sfera, sentendone immediatamente fluire il potere. Fece per
infilarsela nella tasca del suo cappotto, quando toccò qualcos'altro. Afferrò
l'oggetto e vide che era la Sfera dei Superni che aveva sottratto a Marcus
Delorane poco tempo prima.
- Una Sfera dei Superni. - esclamò stupito Strange - Un oggetto pressoché
mitologico, ricco di potere e pericoli.
John scosse il capo.
- Dovevo fermare chi le stava raccogliendo tutte, ma evidentemente questa non
è più una mia priorità. - la porse a Stephen - So che è pericolosa, e credo
che nelle tue mani sia più al sicuro che nelle mie.
Strange la prese e la ripose in un cassetto.
- Starò attento che nessuno se ne appropri.
- Chi le avrà tutte quante potrebbe causare grossi guai a questo universo.
- Lo so. Ora va, ci rivedremo.
- Grazie. - rispose John, prima che Strange la facesse svanire con un cenno
della mano.
- Che uomo strano. - disse Clea avvicinandosi al suo uomo.
- Già, - sorrise Strange - l'"uomo" più strano che abbia mai
conosciuto!
Note: si conclude
quest'altro ciclo, che ha portato, come avete potuto leggere, ad un leggero
ma sostanziale cambiamento dello status quo di John. Cosa provocherà questo?
Beh, nuove avventure sicuramente, un nuovo nemico, lo scontro con Twilight,
un crossover entro la fine dell'anno e l'incontro con Jonnhy Corso nel corso
dello special 2003 in uscita a fine mese prossimo.
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