Riassunto: dopo l'incontro con Strange, chwe gli ha affidato la
Sfera Oscura, e quello copn Jonnhy Corso, John Lomax sta cercando di
riportare ordine nella sua vita, ma una misteriosa figura femminile gli
consegna una pagina di un libro che sembra riferirsi ad una sorta di
autoesorcismo. Nel frattempo Twilight, uscita dal Darkmere per dare la
caccia a John, viene catturata da una misteriosa creatura.
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Una figura indistinta,
bassa e curva su sé stessa, dalla pelle verdognola fissò con rabbia
l'immagine che veniva irradiata da una sorta di breccia nell'aria. Osservava
con attenzione un uomo, colui che si faceva chiamare John Lomax, e sentiva la
frustrazione salirgli lungo la corta spina dorsale.
- Maledizione, nonostante l'attacco del mio drago-zombie, è ancora lì, vivo e
vegeto. Ho bisogno di lui, del suo corpo, per poter tornare nel mondo, per
riprendere il mio posto nel Pantheon delle divinità, e prima o poi
raggiungerò questo scopo.
Lentamente l'immagine si dissolse, lasciando da solo con i suoi pensieri la
misteriosa creatura.
La creatura osservò con
attenzione il volto di Twilight, svenuta tra le sue braccia, quasi attenta a
cercarne di carpirne qualche misterioso segreto, poi lentamente si voltò per
andarsene, per ritrovarsi bloccata da una figura maschile.
- Non so chi tu sia, ma ti consiglio di mettere a terra la ragazza.
John Lomax, grazie alla Sfera Oscura donatagli da Strange, si era
teletrasportato nel luogo dove aveva sentito la scarica di energia che aveva
identificato come parte del Darkmere, giusto per trovare un uomo ammantato di
nero con in braccio una ragazza. Osservò con più attenzione la ragazza,
rendendosi conto che era un volto conosciuto.
- Twilight?!
Approfittandone delle distrazione di John, la misteriosa creatura fece un
balzo verso l'alto, finendo tra le nuvole che coprivano il cielo di NY.
- Non crederai mica di sfuggirmi, vero?
John si piegò su se stesso, poi come una molla balzò verso l'alto, perforando
le nuvole e finendoci sopra, ma questo gli impedì di vedere una sfera di
energia nera che il misterioso rapitore aveva scagliato contro di lui,
colpendolo in pieno e facendolo precipitare sul tetto del palazzo da cui era
balzato. Dopo qualche secondo era già di nuovo in aria, ma del suo avversario
e della ragazza non vi era più nessuna traccia.
- Merda, mi è sfuggito.
Concentrò i suoi sensi, finché non percepì lontani echi del Darkmere, e solo
allora si rese conto di centinaia di tracce del Darkmere percepibili per
l'intera New York. Era una cosa incredibile, forse non era l'unico fuggito,
come peraltro testimoniava la presenza di Twilight, e forse questo l'avrebbe
aiutato nel conoscere meglio il suo passato. Ma adesso doveva fare altro,
doveva rintracciare la ragazza e il suo rapitore. Stimolò ulteriormente i
suoi sensi, aiutato dalla Sfera Oscura, cercando di percepire la traccia di
Twilight, cercando di tracciarne meglio la posizione grazie al fatto che non
era una traccia del tutto sconosciuta per lei. Lentamente, ma con sempre
maggior precisione, percepì il luogo preciso in cui si trovava la ragazza.
- La caccia è iniziata, bastardo! - esclamò.
Aeroporto La Guardia di New
York.
Un santone indiano uscì dal terminal. Il suo sguardo era apparentemente
spento, ma in realtà dentro di lui la soglia dell'attenzione e della
percezione erano più alte di qualsiasi essere umano esistente. Ampliò
ulteriormente i sensi, fino a percepire le cattive intenzioni di due ragazzi
alle sue spalle. Con un movimento tanto rapido da essere impercettibile ad un
occhio poco allenato, ma tanto aggraziato da poter suscitare le invidie dei
ballerine più rinomati, colpì i due malintenzionati, facendoli cadere a terra
privi di sensi, senza che nessuno dei presenti ne capisse il motivo reale.
Poi lentamente entrò in un taxi, porgendo all'autista un biglietto con un
indirizzo ben preciso.
Advocatus fissò la creatura
avvolta nell'oscurità del suo manto con uno sguardo di rimprovero.
- Non hai idea del casino in cui ci hai cacciato! - la redarguì, puntando
l'indice verso di lui. - Dovrò lavorare parecchio per evitare che la situazione
degeneri.
La creatura emise uno stridio acuto, appoggiando a terra il corpo privo di
sensi di Twilight.
- Non capisci? Non è una creatura di questo mondo, è dotata di poteri immensi
che ne' io e ne' te riusciremmo a controllare. E' bene che tu la lasci
libera.
La creatura agitò le braccia, come innervosita, e lanciò grida acute e
persistenti.
- No! Non ti darà ciò che cerchi, anzi ci procurerà solo un mare di guai.
- Ti conviene ascoltarlo! - disse una voce sopra di loro.
I due alzarono lo sguardo verso il soffitto del pozzo, e videro John Lomax
appoggiato allo stipite della caverna che fungeva da ingresso.
- Chi sei tu? - chiese Advocatus, mentre la creatura si atteggiò come a
difesa.
John fece un balzo, precipitando lungo il pozzo e finendo sulla stessa
piattaforma dove stavano gli altri due.
- Oh, mi chiamo John Lomax e sono venuto qui per punirvi.
Advocatus scoppiò a ridere.
- Che penoso modo di presentarti. Io sono Advocatus, e sono qui per sistemare
tutto.
John abbandonò l'atteggiamento aggressivo, inclinò la testa e fissò
l'interlocutore.
- Ovvero?
- Beh, magari liberiamo la tua amica e tu ti dimentichi di noi. Credo sia una
proposta ragionevole, no?
- Beh, si, si potrebbe fare! - rispose John, scuotendo il capo.
- Vedo che è una persona ragion... NOOOO VIDOCQ FERMO!!!!! - la creatura,
senza farsi notare, arrivò alle spalle di John, lo afferrò e lo scagliò giù
per il pozzo.
- MALEDETTO!!! - imprecò Advocatus - Ero quasi riuscito a lasciarci in pace,
invece tu hai complicato tutto!!!
La creatura rispose avvicinandosi pericolosamente all'omino e stridendo
furiosamente.
- L'hai eliminato? Beh, lo spero, perchè altrimenti saranno guai seri!
Un lampo di luce nera riempì per un attimo la scena. Subito dopo, qualche
metro sopra di loro, c'era John Lomax, circondato da energia oscura, che li
fissava con rabbia.
- Esattamente! Sono guai seri!
Rita Sander uscì trafelata
dal suo appartamento. Aveva un appuntamento con un suo spasimante, e sapeva
che la serata sarebbe presto diventata bollente, in netto contrasto con il
freddo che attanagliava la città. Fece fermare un taxi e vi si infilò. Porse
un biglietto con l'indirizzo all'autista, che lo lesse per poi sorridere
rivolgendosi alla donna.
- Serata di fuoco, eh?
Rita lo fissò incredula, prima che una lama le tranciasse di netto la
carotide, facendola accasciare sul sedile posteriore. L'uomo intinse le dita
nel sangue e tracciò qualcosa sulla spalliera.
- Il Fratello di Dio adora le serate di fuoco, ti accoglierà con piacere.
Vidocq si scagliò su John,
ma quest'ultimo schivò l'assalto e scaricò su di esso un raggio di energia
che lo fece precipitare nel pozzo. Poi atterrò vicino al corpo di Twilight e
fissò Advocatus.
- Ora prova a prendermi per i fondelli di nuovo, e ti faccio fare un salto
come il tuo amico. - lo minacciò.
Advocatus indietreggiò.
- No, no... non sopravviverei ad un volo come lui. - rispose, agitando le
mani.
- Motivo in più per... - John si bloccò, folgorato dalle parole del suo
avversario. - Cosa intendi dire?
Non fece in tempo a rispondere che Vidocq piombò alle spalle di Lomax,
afferrandolo e stringendolo con forza.
- Maled... - imprecò John a denti stretti, mentre il suo avversario lanciava
stridii di rabbia.
Poi improvvisamente si liberò dalla morsa, facendo balzare indietro Vidocq.
Si girò e lo fissò, mentre attorno a lui l'energia oscura cresceva.
- Ora facciamola finita... - disse, poi rapido come un fulmine fece partire
una scarica di energia nera che colpi in pieno Vidocq, facendolo schiantare
contro il muro, per poi precipitare di nuovo nel baratro, ma questa volta
rimbalzò di nuovo sulla piattaforma.
- Sei un duro, eh?
Vidocq lanciò uno stridio di risposta, ma si fermò come se stesso osservando
qualcosa da sotto il cappuccio nero.
- Non è l'unico duro qui, sai? - disse una voce familiare alle spalle di
John.
Si girò e vide Twilight in piedi che gli sorrideva. Accanto a lei c'era un
contento Advocatus.
- Sai, non ho detto nulla per convincerla. Credo che tu sia il suo obiettivo,
e questo mi diverte molto.
- Cosa vuoi da me, Twilight?
- Riportati nel Darkmere, o ucciderti! - rispose, preparandosi ad attaccarlo.
Poi, come se ci fosse stato un comando sincrono, sia lei che Vidocq si
scagliarono su Jonnhy.
Altrove, la figura che da
tempo osservava John rimase stupita e preoccupata dalla nuova variazione
dello scenario.
- Devo impedire che gli succeda qualcosa... devo far intervenire qualche mio
succube, altrimenti la mia missione fallirà! - esclamò.
Note: numero
praticamente tutta azione e poco altro. Mi scuso per il basso tenore delle
mie storie attuali, ma ogni buon scrittore ha la sua crisi narrativa...
figurarsi uno pessimo come me. Ciao e alla prossima, che il crossover si
avvicina.
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