#12

by Pablo

 

Riassunto: dopo l'incontro con Strange, chwe gli ha affidato la Sfera Oscura, e quello copn Jonnhy Corso, John Lomax sta cercando di riportare ordine nella sua vita, ma una misteriosa figura femminile gli consegna una pagina di un libro che sembra riferirsi ad una sorta di autoesorcismo. Nel frattempo Twilight, uscita dal Darkmere per dare la caccia a John, viene catturata da una misteriosa creatura.

Una figura indistinta, bassa e curva su sé stessa, dalla pelle verdognola fissò con rabbia l'immagine che veniva irradiata da una sorta di breccia nell'aria. Osservava con attenzione un uomo, colui che si faceva chiamare John Lomax, e sentiva la frustrazione salirgli lungo la corta spina dorsale.
- Maledizione, nonostante l'attacco del mio drago-zombie, è ancora lì, vivo e vegeto. Ho bisogno di lui, del suo corpo, per poter tornare nel mondo, per riprendere il mio posto nel Pantheon delle divinità, e prima o poi raggiungerò questo scopo.
Lentamente l'immagine si dissolse, lasciando da solo con i suoi pensieri la misteriosa creatura.

La creatura osservò con attenzione il volto di Twilight, svenuta tra le sue braccia, quasi attenta a cercarne di carpirne qualche misterioso segreto, poi lentamente si voltò per andarsene, per ritrovarsi bloccata da una figura maschile.
- Non so chi tu sia, ma ti consiglio di mettere a terra la ragazza.
John Lomax, grazie alla Sfera Oscura donatagli da Strange, si era teletrasportato nel luogo dove aveva sentito la scarica di energia che aveva identificato come parte del Darkmere, giusto per trovare un uomo ammantato di nero con in braccio una ragazza. Osservò con più attenzione la ragazza, rendendosi conto che era un volto conosciuto.
- Twilight?!
Approfittandone delle distrazione di John, la misteriosa creatura fece un balzo verso l'alto, finendo tra le nuvole che coprivano il cielo di NY.
- Non crederai mica di sfuggirmi, vero?
John si piegò su se stesso, poi come una molla balzò verso l'alto, perforando le nuvole e finendoci sopra, ma questo gli impedì di vedere una sfera di energia nera che il misterioso rapitore aveva scagliato contro di lui, colpendolo in pieno e facendolo precipitare sul tetto del palazzo da cui era balzato. Dopo qualche secondo era già di nuovo in aria, ma del suo avversario e della ragazza non vi era più nessuna traccia.
- Merda, mi è sfuggito.
Concentrò i suoi sensi, finché non percepì lontani echi del Darkmere, e solo allora si rese conto di centinaia di tracce del Darkmere percepibili per l'intera New York. Era una cosa incredibile, forse non era l'unico fuggito, come peraltro testimoniava la presenza di Twilight, e forse questo l'avrebbe aiutato nel conoscere meglio il suo passato. Ma adesso doveva fare altro, doveva rintracciare la ragazza e il suo rapitore. Stimolò ulteriormente i suoi sensi, aiutato dalla Sfera Oscura, cercando di percepire la traccia di Twilight, cercando di tracciarne meglio la posizione grazie al fatto che non era una traccia del tutto sconosciuta per lei. Lentamente, ma con sempre maggior precisione, percepì il luogo preciso in cui si trovava la ragazza.
- La caccia è iniziata, bastardo! - esclamò.

Aeroporto La Guardia di New York.
Un santone indiano uscì dal terminal. Il suo sguardo era apparentemente spento, ma in realtà dentro di lui la soglia dell'attenzione e della percezione erano più alte di qualsiasi essere umano esistente. Ampliò ulteriormente i sensi, fino a percepire le cattive intenzioni di due ragazzi alle sue spalle. Con un movimento tanto rapido da essere impercettibile ad un occhio poco allenato, ma tanto aggraziato da poter suscitare le invidie dei ballerine più rinomati, colpì i due malintenzionati, facendoli cadere a terra privi di sensi, senza che nessuno dei presenti ne capisse il motivo reale.
Poi lentamente entrò in un taxi, porgendo all'autista un biglietto con un indirizzo ben preciso.

Advocatus fissò la creatura avvolta nell'oscurità del suo manto con uno sguardo di rimprovero.
- Non hai idea del casino in cui ci hai cacciato! - la redarguì, puntando l'indice verso di lui. - Dovrò lavorare parecchio per evitare che la situazione degeneri.
La creatura emise uno stridio acuto, appoggiando a terra il corpo privo di sensi di Twilight.
- Non capisci? Non è una creatura di questo mondo, è dotata di poteri immensi che ne' io e ne' te riusciremmo a controllare. E' bene che tu la lasci libera.
La creatura agitò le braccia, come innervosita, e lanciò grida acute e persistenti.
- No! Non ti darà ciò che cerchi, anzi ci procurerà solo un mare di guai.
- Ti conviene ascoltarlo! - disse una voce sopra di loro.
I due alzarono lo sguardo verso il soffitto del pozzo, e videro John Lomax appoggiato allo stipite della caverna che fungeva da ingresso.
- Chi sei tu? - chiese Advocatus, mentre la creatura si atteggiò come a difesa.
John fece un balzo, precipitando lungo il pozzo e finendo sulla stessa piattaforma dove stavano gli altri due.
- Oh, mi chiamo John Lomax e sono venuto qui per punirvi.
Advocatus scoppiò a ridere.
- Che penoso modo di presentarti. Io sono Advocatus, e sono qui per sistemare tutto.
John abbandonò l'atteggiamento aggressivo, inclinò la testa e fissò l'interlocutore.
- Ovvero?
- Beh, magari liberiamo la tua amica e tu ti dimentichi di noi. Credo sia una proposta ragionevole, no?
- Beh, si, si potrebbe fare! - rispose John, scuotendo il capo.
- Vedo che è una persona ragion... NOOOO VIDOCQ FERMO!!!!! - la creatura, senza farsi notare, arrivò alle spalle di John, lo afferrò e lo scagliò giù per il pozzo.
- MALEDETTO!!! - imprecò Advocatus - Ero quasi riuscito a lasciarci in pace, invece tu hai complicato tutto!!!
La creatura rispose avvicinandosi pericolosamente all'omino e stridendo furiosamente.
- L'hai eliminato? Beh, lo spero, perchè altrimenti saranno guai seri!
Un lampo di luce nera riempì per un attimo la scena. Subito dopo, qualche metro sopra di loro, c'era John Lomax, circondato da energia oscura, che li fissava con rabbia.
- Esattamente! Sono guai seri!

Rita Sander uscì trafelata dal suo appartamento. Aveva un appuntamento con un suo spasimante, e sapeva che la serata sarebbe presto diventata bollente, in netto contrasto con il freddo che attanagliava la città. Fece fermare un taxi e vi si infilò. Porse un biglietto con l'indirizzo all'autista, che lo lesse per poi sorridere rivolgendosi alla donna.
- Serata di fuoco, eh?
Rita lo fissò incredula, prima che una lama le tranciasse di netto la carotide, facendola accasciare sul sedile posteriore. L'uomo intinse le dita nel sangue e tracciò qualcosa sulla spalliera.
- Il Fratello di Dio adora le serate di fuoco, ti accoglierà con piacere.

Vidocq si scagliò su John, ma quest'ultimo schivò l'assalto e scaricò su di esso un raggio di energia che lo fece precipitare nel pozzo. Poi atterrò vicino al corpo di Twilight e fissò Advocatus.
- Ora prova a prendermi per i fondelli di nuovo, e ti faccio fare un salto come il tuo amico. - lo minacciò.
Advocatus indietreggiò.
- No, no... non sopravviverei ad un volo come lui. - rispose, agitando le mani.
- Motivo in più per... - John si bloccò, folgorato dalle parole del suo avversario. - Cosa intendi dire?
Non fece in tempo a rispondere che Vidocq piombò alle spalle di Lomax, afferrandolo e stringendolo con forza.
- Maled... - imprecò John a denti stretti, mentre il suo avversario lanciava stridii di rabbia.
Poi improvvisamente si liberò dalla morsa, facendo balzare indietro Vidocq. Si girò e lo fissò, mentre attorno a lui l'energia oscura cresceva.
- Ora facciamola finita... - disse, poi rapido come un fulmine fece partire una scarica di energia nera che colpi in pieno Vidocq, facendolo schiantare contro il muro, per poi precipitare di nuovo nel baratro, ma questa volta rimbalzò di nuovo sulla piattaforma.
- Sei un duro, eh?
Vidocq lanciò uno stridio di risposta, ma si fermò come se stesso osservando qualcosa da sotto il cappuccio nero.
- Non è l'unico duro qui, sai? - disse una voce familiare alle spalle di John.
Si girò e vide Twilight in piedi che gli sorrideva. Accanto a lei c'era un contento Advocatus.
- Sai, non ho detto nulla per convincerla. Credo che tu sia il suo obiettivo, e questo mi diverte molto.
- Cosa vuoi da me, Twilight?
- Riportati nel Darkmere, o ucciderti! - rispose, preparandosi ad attaccarlo.
Poi, come se ci fosse stato un comando sincrono, sia lei che Vidocq si scagliarono su Jonnhy.

Altrove, la figura che da tempo osservava John rimase stupita e preoccupata dalla nuova variazione dello scenario.
- Devo impedire che gli succeda qualcosa... devo far intervenire qualche mio succube, altrimenti la mia missione fallirà! - esclamò.

Note: numero praticamente tutta azione e poco altro. Mi scuso per il basso tenore delle mie storie attuali, ma ogni buon scrittore ha la sua crisi narrativa... figurarsi uno pessimo come me. Ciao e alla prossima, che il crossover si avvicina.