Riassunto: John Lomax è intervenuto per salvare Twilight dalle
mani di due misteriosi esseri, Vidocq e Advocatus, ma dopo una breve
battaglia ha scoperto che lei stava dando la caccia a lui.
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Twilight e John si
fronteggiarono. Entrambi venivano da un luogo, il Darkmere, a molti
sconosciuto. Entrambi sapevano poco del loro passato, ma di recente John
aveva scoperto che dentro di se convivevano due demoni. Entrambi erano
depositari di enormi poteri. Ma solo uno poteva distruggere l'intero Darkmere
con la sua presenza nel piano reale, e Twilight era l'unica che in un modo o
nell'altro l'avrebbe riportato nel suo universo di origine.
- Riportarmi nel Darkmere? - chiese leggermente contrariato John.
- Si, a costo di riportare il tuo cadavere.
John scoppiò a ridere.
- Sembra quasi che tu ci creda che io, come te del resto, possa morire.
Twilight rimase per un attimo interdetta, ma ci pensò Vidocq a riportare
l'azione in campo. Afferrò John dalle spalle, stringendolo e sollevandolo in
aria.
- E' mio! - protestò la ragazza, ma Advocatus intervenne per fermarla.
- Non è nostra intenzione togliertelo, ma solo facilitarti il lavoro.
Twilight fu subito convinta dalle parole del suo interlocutore.
- Devi capire, mia cara, che quando il mio socio ti ha rapita ci ha
leggermente messo nei guai. Certo, trovare una vergine in tutta New York è
un'impresa titanica, e una come te vale tanto oro quanto pesa... - la squadrò
- ...anche se in questo caso non ci guadagneremmo molto. Comunque, dicevo, ci
siamo messi in una situazione imbarazzante e le mie intenzioni sono semplici
e concise, ovvero darti ciò che vuoi. - si rivolse alla misteriosa creatura
che tratteneva John - Stordiscilo per bene, amico mio, che la ragazza deve
fare un regalino.
La creatura lanciò uno stridio acuto, poi strinse la presa tanto forte da far
perdere i sensi a John.
- Ma chi siete voi? - chiese Twilight.
Advocatus sorrise, e il suo sorriso apparve tanto spietato quanto viscido.
- Oh, è una lunga storia, magari ti annoieresti mia cara...
Twilight sorrise.
- Non ti preoccupare, vengo da un mondo in cui le lunghe storie la fanno da
padrone.
Advocatus scoppiò a ridere, e mentre Vidocq scagliava John a terra per poi
posarcisi sopra, cominciò a raccontare.
- Io e il mio socio non siamo di questo mondo, e neanche del tuo, anzi a dir
la verità non veniamo da nessun mondo. Noi siamo, come dire, pensieri. - lo
sguardo stupito della ragazza obbligò l'essere a precisare. - Beh, pensieri è
una parola grossa. Diciamo che nasciamo da cumuli di sensazioni, emozioni e
intenzioni che intessono il multiverso. Io sono Advocatus, o meglio mi faccio
chiamare così perché vivo grazie a due forti e potenti poteri, chiamiamoli
così: la menzogna e la dialettica. Questi poteri vivono in me, e quindi io
sono capace di mentire e di convincere in tutto per tutto il mio interlocutore.
- sorrise - Mentre lui, che si fa chiamare Vidocq dopo aver visto una figura
a lui simile in una locandina di un film, rappresenta la violenza contro le
donne.
- Cosa?
- Infatti, ed è per questo che cerca sempre donne vergini, la massima
aspirazione per ogni violentatore di donne. Io sono qui per placarlo, per
impedire che attiri troppo l'attenzione, Perché è istintivo e incosciente.
Solo grazie ai miei poteri riesco a tenerlo a bada.
Twilight si allontanò da loro disgustata.
- Voi... voi siete malati...
- Ehi, amica mia, non ti ho raccontato tutto questo per essere insultato da
te; specialmente dopo averti fatto il favore di aver catturato il tuo
amichetto.
- Mi avrebbe violentata?
- Si, è anche uccisa dopo.
- Siete dei mostri!
- Ehi, non accetto lezioni da creature extradimensionali. Ora stai calma e
non ti succederà nulla, e potrai andare via con il tuo premio.
Twilight sentì un forte formicolio nella testa.
- Cosa mi stai facendo? - chiese ad Advocatus.
Vidocq si era già messo all'erta, e un sottile stridio usciva da quella che
doveva essere la sua bocca.
- Sto facendo quello che so fare meglio...
- Convincermi che andrà tutto bene?
- No... mentirti!
Improvvisamente delle braccia muscolose l'afferrarono da dietro. Girò la
testa e vide che era un gigante, un uomo alto non meno di due metri e mezzo,
dal volto completamente trasfigurato in una maschera di esaltazione.
- Ti presento il terzo incomodo, il Massacratore. Se Vidocq uccide solo le
vergini dopo averle violentate, lui è lo spirito del massacro incondizionato,
senza motivi, senza regole... senza prigionieri.
Lo sguardo di Twilight si riempii di paura, mentre le braccia del
Massacratore stringevano sempre di più il suo corpo.
- Lasciatela... stare... - disse John, ancora schiacciato dal peso di Vidocq.
Advocatus scoppiò a ridere.
- Non ti vedo nelle condizioni di dirci cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo
fare!
Un lampo di energia nera scaraventò via Vidocq. John si alzò, si scrollò la
polvere di dosso e fissò gli altri due.
- Ora posso farlo?
Advocatus si rivolse a Massacratore.
- Sbatti via quella puttanella e occupati di lui! - sibilò.
Massacratore scaraventò Twilight giù dal precipizio e rivolse la sua
attenzione verso Lomax.
- Ti farò pagare quello che hai appena fatto! - disse l'uomo.
Massacratore si scagliò contro di lui, ma le mani di John generarono una
barriera nera contro la quale il suo avversario si schiantò, andando a finire
a terra.
- Ora facciamola finita. - disse con tono perentorio Advocatus.
- Non provarci più con me, con i tuoi giochetti, Advocatus, Perché sono
capace di difendermi! - disse John, afferrandolo improvvisamente per la
collottola. - Ora vediamo di risolvere una volta per tutte questa
controversia!
- Possiamo risolverla in una maniera meno violenta?
- Non mi pare che tu abbia adottato questa soluzione, quando hai ucciso la
mia amica.
- Oddio, non mi sembrava tanto amichevole nei tuoi confronti.
- Non è certamente un problema tuo, lo sai vero?
Durante questo colloquio, alle spalle di John era riapparso Vidoscq, e lo
stava per colpire, quando una scarica di energia mistica lo colpì in pieno,
facendolo allontanare stridendo dal suo bersaglio. Da uno dei numerosi
ingressi della tana della creatura apparve un misterioso essere: era vestito
di un'armatura verde squamata, brillante come un diadema prezioso; il suo
volto era coperto da dei lunghi filamenti d'oro. Attorno alla sua mano destra
c'era dell'energia che roteava in maniera casuale.
- Chi diavolo sei tu? - esclamò Advocatus.
La voce del nuovo arrivato sembrava provenire da migliaia di mondi di
distanza.
- Sono Dragon-X!
Massacratore si mosse come un lampo, afferrando il nuovo venuto al collo con
una mano e sollevandolo da terra per qualche decina di centimetri, stringendo
con tutta la forza possibile.
- Spezzagli il collo! - disse Advocatus, ma John lo scaraventò via.
- Zitto tu!! - disse, poi si rivolse verso il nuovo arrivato, deciso ad
aiutarlo, ma vide i filamenti d'oro spostarsi come colpiti da una folata di
vento e Massacratore cominciò ad urlare, la sua pelle si screpolò, diventando
sempre più sottile fino scomporsi completamente, diventando polvere.
- N-non è possibile! - esclamò stupefatto Advocatus.
Dragon-X si avvicinò a John, rivolgendosi però ad Advocatus e a Vidocq.
- Andate via adesso, prima che riduca in polvere anche voi due.
Advocatus e Vidocq si allontanarono, decisamente turbati, quando apparve
Twilight.
- Avresti dovuto eliminarli, come hai fatto con l'altro. Sono solo due
bastardi.
- Non è nel mio interesse. - rispose il misterioso nuovo arrivato.
- Ora però, mio caro John, devo riportarti nel Darkmere o ucciderti.
Dragon-X si frappose tra i due.
- Questo rientra nel mio interesse. - disse - Il mio scopo è proteggere lui.
- indicò John.
- Perché? - chiese l'interessato.
- Il mio padrone ti vuole vivo e vegeto. - rispose.
- E chi sarebbe il tuo padrone? - chiese Twilight.
- Non è una cosa che ti riguarda. - poi si rivolse a John - Usciamo di qui!
John rimase fermo.
- Voglio sapere chi mi vuole proteggere, e Perché!
Dragon-X si voltò verso di lui.
- Ogni cosa a suo tempo, ora usciamo di qui Perché ho intenzione di
distruggere questo posto.
John si rivolse a Twilight.
- Mi pare di capire che non potrai riportarmi nel Darkmere tanto presto.
Twilight sbuffò e si allontanò verso una delle porte che l'avrebbero condotta
fuori, si fermò sull'uscio e si rivolse a John.
- Non stare troppo tranquillo, mi raccomando, Perché ho una missione da
compiere.
Poi svanì nel buio oltre la soglia.
John e Dragon-X si diressero verso un'altra uscita, ma prima di attraversare
la soglia Dragon-X si fermò, si voltò e fece uscire dalla sua mano una
potente carica di energia che fece cadere la volta, distruggendo
completamente la tana di Vidocq, Advocatus e Massacratore.
Nello stesso istante, nel
cielo di New York, a diverse centinaia di metri di altezza, una figura
ammantata di nero apparve in un breve lampo. Scrutò con attenzione la città,
quasi ad assorbirne i dettagli, poi concentrò la sua attenzione su un
palazzo, o per essere più precisi sul suo attico, quello dell'uomo chiamato
Joe Donner, che gli aveva fatto recapitare un invito magico all'inaugurazione
della sua nuova dependance. Sospirò, poi lentamente planò verso terra.
Note: si conclude
momentaneamente qui la saga inerente il misterioso assassino di donne che
avevamo visto sullo speciale. Lui ed Advocatus sono una new entry nel MU, sia
come personaggi che, almeno credo, come concetto, e state sicuri che li
rivedremo presto da qualche parte. Nel prossimo episodio inizia un nuovo
ciclo, molto particolare. Vi attendo.
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