La Luna è sempre stato un
punto di riferimento per miliardi di umani di tutti i tempi. Orologio delle
maree, simbolo di romanticismo, tredicesimo segno zodiacale sono alcuni delle
definizioni che le sono state attribuite. Ma ad una Luna di un universo
parallelo era stato attribuito un altro ruolo, quello di origine dei
superpoteri che avevano investito una parte della popolazione terrestre.
Quell'antenna di trasmissione venne distrutta, ma ora due creature stavano
lottando sulle sue macerie. Una di esse era Rune, il dio vampiro, creatura
ancestrale empia e malvagia. L'altra era Rex Mundi, il signore del mondo,
tanto antico quanto bramoso di potere.
L'impatto delle nere energie che scaturivano dalle loro mani non produceva
alcun suono sui mari cinerei del satellite, ma presto il demone alato venne
soggiogato dal potere del suo avversario.
- Hai fatto un grosso errore nel cercare di intralciare i miei piani, ed ora
sarai punito! - esclamò l'ex uomo preistorico.
Rune ringhiò la sua rabbia, ma quando Rex Mundi infilò la sua mano nel petto
della creatura il suo ringhio divenne un urlo di dolore; lentamente l'energia
nera fuoriuscì dallo sterno, percorrendo il braccio del signore del mondo e
fluendo nel suo corpo.
Tutto questo finì in pochi secondi, e Rex Mundi si rialzò ebbro e
soddisfatto, mentre Rune giaceva a terra travolto dall'oblio della debolezza.
- Dopo millenni di vita senza regole, la morte ti attende a braccia aperte. -
concluse Rex Mundi, prima di svanire nel nulla, lasciando il suo avversario
sulla soglia della disgregazione.
Ora, New York.
- La tua energia mi è necessaria – sibilò il dio vampiro, mentre con una mano
teneva inchiodato a terra John Lomax – per ritornare ad essere un dio
potente, e vendicarmi di Rex Mundi.
John fissò l'avversario non senza un lieve barlume di terrore nei suoi occhi.
Dante si rialzò lentamente, poi vide la scena e decise di intervenire.
- Ti consiglio di toglierti da lì! - esclamò, puntando l'indice verso la
grottesca creatura.
Rune sollevò il suo volto da John, puntando il suo sguardo verso il demone.
- Come osi, infimo demone, di darmi ordini o consigli?
Dante rimase spiazzato: chi era costui? Come faceva a sapere che lui era un
demone? Cosa voleva da John? L'aveva sentito biascicare qualcosa riguardo
alla sua energia, ma non era sicuro di aver capito bene.
- Chi sei tu?
- Sono Rune, il dio vampiro.
Dante scuotè il capo.
- Ne so quanto prima.
Questi istanti di conversazione diederò a John il tempo di esaminare la
situazione e di caricarsi con il suo potere: una scarica di energia oscura
colpì Rune nel ventre, facendolo volare via a centinaia di metri.
John si rialzò, rivolgendosi al demone.
- Chi era?
- Non ne ho la più pallida idea... - poi alzò lo sguardo verso il cielo
– Attento! Sta tornando!
Rune stava scendendo in picchiata verso John. Nella mano destra di Dante
apparve, come dal nulla, una lunga spada, con l'elsa ricoperta di gemme.
- L'Ancestor! - esclamò John.
Dante sorrise.
- Mio fratello ha una buona memoria...
John si incupì, ma smise di pensarci, rivolgendo la sua attenzione alla
creatura, che entro pochi secondi sarebbe piombata su di lui, ma fu più
rapido, colpendola con una scarica di energia oscura che la tenne a distanza.
Nel frattempo Dante prese la rincorsa, balzò e controbalzando contro un muro
spiccò una sorta di volo verso Rune, preparandosi a colpirlo con la sua
spada.
Twilight stava girando in
maniera casuale per la Grande Mela, alla ricerca di John. Il suo scoramento
era evidente, visto che l'oggetto della sua ricerca, oltre ad essere
stranamente invisibile ai poteri di Lothar Archer, era praticamente
impossibile da trovare in una delle città più densamente abitate del mondo.
Improvvisamente sentì dietro di se una presenza aliena. Si girò lentamente, e
vide un demone, uno di quei demoni che fino a qualche giorno prima avevano
messo a ferro e fuoco l'intero pianeta.
- Finalmente una creatura viva! - sibilò il demone a denti stretti.
Twilight rimase sorpresa: nessuna creatura del genere era ammessa nel
Darkmere; persino Dante non ci viveva, anche se era in grado, per via del suo
lignaggio, di poter interagire con quel mondo. Invece il demone era proprio
lì, davanti a lei, tanto che ne poteva sentire il fetido odore emanato dalla
sua pelle. Indietreggiò spaventata, sapendo cosa erano in grado di fare
quelle creature.
- Stammi lontano! - lo ammonì la ragazza, suscitando l'ilarità del demone.
- A chi lo dici, ragazza?
Improvvisamente delle mani l'afferrarono alle spalle. Dietro di lei era
sbucato un altro demone, che l'aveva immobilizzata.
- Sai, - disse il nuovo arrivato – qui ci sentiamo molto soli, e credo che tu
sia la persona giusta per farci compagnia! Che ne pensi, fratello?
L'altro demone sorrise.
- Beh, non è il massimo, ma io so accontentarmi! - e si scagliò su di lei,
coprendo le sue urla.
Il colpo di Dante tagliò di
netto la collana del dio vampiro, facendo cadere le pietre runiche a terra,
danti a John.
- LE MIE RUNE! - urlò l'orrenda creatura, precipitandosi a raccoglierle, ma
John fu più lesto, colpendolo con una scarica di energia. Poi si avvicinò
alle pietre e si inginocchio sui talloni, afferrandone la prima.
- Che razza di piet... ma...
Rimase lì impietrito, mentre la pietra nelle sue mani brillava in maniera
accecante.
- Che succede John! - esclamò Dante, con un tono tra il preoccupato e
l'incuriosito.
John alzò lo sguardo verso il demone.
- Potere! Potere puro e invincibile! Quale forza è stata mai data ad una
creatura come quella?
Improvvisamente il dio vampiro apparve alle spalle di Dante, gli afferrò il
capo e infilò i suoi lunghi canini nel collo.
- Energia! - biascico, mentre il demone emetteva un lento gorgoglio.
John fece partire un lampo di energia verde-nera dalla mano che impugnava la
runa, colpendo in pieno il volto del mostro e facendolo barcollare.
Dante si accasciò al suolo per un attimo, poi impugnò nuovamente l'Ancestor e
si girò verso Rune.
- Ora basta!
Lothar Archer venne
attirato dalle grida come una falena viene attirata dalla fiamma di un falò.
Erano grida psioniche, non presenti fisicamente nell'etere, eppure per lui
erano reali e lo riconducevano ad una sola persona: Twilight Duscombe.
Giunse sul luogo dell'aggressione in tempo per salvare la ragazza, che stava
per essere uccisa da uno dei due demoni, dopo che avevano approfittato di
lei.
- Fermi! - disse con un tono secco e perentorio.
Il demone che stava calando la sua mano sul corpo di Twilight si interruppe,
volgendo la sua attenzione al nuovo arrivato.
- Un altro che ci vede! - sibilò – Questo posto pare sia più popolato di
quanto credevamo!
Non fece altro il demone, perchè Lothar lo incenerì con un solo gesto della
mano.
L'altro demone rimase interdetto, e Twilight, nonostante fosse debole per le
sevizie subite, riuscì a roteare su se stessa e ad infilare la mano nel petto
della creatura, facendola svanire istantaneamente nel nulla, prima di
crollare a terra piangendo.
Lothar le si avvicinò rapidamente.
- Cosa erano quelli?
- Cosa vuoi che fossero? - rispose lei tra le lacrime – Demoni! Quegli stessi
demoni che Darklady aveva scatenato per il mondo!
Lothar le mise una mano sulla spalla, in un goffo tentativo di darle un po'
di conforto.
- Non è possibile, i demoni di quel tipo non possono aver accesso al
Darkmere! - si ribellò.
- Certo, eppure erano qui! Ho sentito il loro orrendo odore, il loro alito
pestilenziale, le loro viscide mani sul mio corpo! Credi che basta dire che
non possono avere accesso al Darkmere per giustificare questo?
Lothar si alzò in piedi, senza celare la preoccupazione sul suo volto.
- Credo che si stia rompendo un millenario equilibrio che ha sempre tenuto distinto
il Darkmere dal resto dei mondi, e credo che tutto questo sia riconducibile
ad una sola persona...
Twilight si asciugò le lacrime, fissando il suo compagno.
- Intendi dire...?
- John Lomax!
Dante e John si mossero in
maniera sincrona, muovendosi lungo un'immaginaria circonferenza, in due
direzioni diverse, il cui centro era Rune il dio vampiro. Era appena stato
colpito da un doppio potere, quello di una delle sue rune mistiche e quello
del Darkmere, e i suoi sensi urlavano per il dolore che gli era stato
inflitto.
Alzò lo sguardo, fissando i due suoi avversari e studiandoli. Il primo
sembrava un semplice essere umano, dotato di un potere oscuro ma gustoso,
l'ideale per lui, per la sua sopravvivenza. L'altro era un demone, lo aveva
percepito sin dal principio, ma quando l'ha morso ha sentito il suo potere
demoniaco entrare in circolo nel suo corpo, e restituirgli antiche forze;
peccato che sia durato poco, penso tra se e se la creatura.
Improvvisamente Dante attaccò, cercando di colpire con il taglio della spada
Rune, ma la creatura alata schivò il colpo, solo per venir colpita alle
spalle da una lampo di energia nera generato da John, che lo fece cadere
dritto sull'Ancestor, infilzandosi.
Un urlo lacerante riempì l'aria, mentre flutti di energia oscura
fuoriuscivano dal corpo di Rune. Si contorse a lungo sulla lama, prima di
accasciarsi esanime e di svanire in un turbine di polvere nera.
- E' morto... - disse Dante, laconico.
John stava per replicare, quando un lampo di luce alle loro spalle non lo
interruppe. Si voltò e vide un uomo infagottato in un lungo mantello, con dei
lunghi baffi neri e degli occhi penetranti che usciva da dentro una sfera di
luce.
- Ho sentito un forte potere oscuro, – disse l'uomo, puntando il suo sguardo
dapprima su John, per poi spostarlo su Dante, sulla sua spada e infine sulle
pietre runiche sparpagliate a terra – ed ho creduto giusto intervenire!
John lo osservò, poi sorrise.
- Credo che lei, dottor Strange, sia apparso al momento giusto!
Note: Secono episodio
del nuovo ciclo, ed ecco apparire l'annunciato dottor Strange, che da ben 3
episodi è nel mirino di John Lomax. Riguardo ai misteri che riguardano John,
presto, molto presto si avrà una svolta in proposito. Infine due parole sulla
scena iniziale: Rune, come sappiamo, proviene da un universo alternativo
chiamato Ultraverse, dove appunto le persone dotate di super poteri vengono
chiamate Ultra. Questi poteri derivano in larga parte da un misterioso
monolito presente sulla Luna, che irradia l'energia necessaria per attivare i
poteri, creando supereroi (o ultraeroi) come gli Strangers e Nightman, o
pericolosi nemici come Rex Mundi, che da uomo preistorico è diventato un
essere di grandissima potenza. In seguito, durante gli eventi del crossover Break-Thru, il
monolito è stato distrutto (o si è distrutto non ricordo). Ed è chiaramente
dopo questo evento che inizia questa storia.
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