La Guardia dell’Infinito 4
di Giuseppe Felici rossointoccabile
cover di Kaz
La cerca delle gemme (1 di 5)
Possa tu vivere in
tempi interessanti.
antica maledizione
cinese
Incrociatore – Esterno di un laboratorio di stasi
- Come risponde?
- Bene, ma offre più resistenza di
quanto previsto. È più intelligente e meglio addestrato di quanto i dati in
nostro possesso facessero supporre. Evidentemente la sua ottusità è da
ricondursi più che altro al fatto che appartiene ad un corpo militare
fortemente gerarchizzato in una società statica fino all’eccesso
- Introdurre nella sua mente una parziale conoscenza dei nostri piani per il suo popolo potrebbe aiutare a rompere queste resistenze.
Terra – Boston – Un bar della
periferia
L’uomo entra con calma, si guarda
intorno. Ad un tavolo, verso il fondo del locale riconosce il suo contatto. Sul
tavolo un cappello bianco. Il volto in ombra, le spalle al muro. L’uomo si
dirige velocemente verso di lui.
- Noto con piacere, signore del suono, che hai finalmente deciso di usare i tuoi poteri per mantenere un basso profilo. Commenta il suo ospite.
Incrociatore - Ponte di comando.
Warlock sta illustrando il problema - È quanto mai necessario trovare le gemme, visto che il
loro pieno potenziale è stato restaurato gia da giorni. Non so quanti se ne
rendano conto ma troveremo certamente alcuni cercatori sul nostro cammino. Ora
però abbiamo un vantaggio su di loro. Una gemma e gli strumenti per metterla in
risonanza con le altre.
Dragoluna risponde - Saranno gia impegnati nella ricerca esseri onniscienti o con
coscienze cosmiche.
- Il
giudizio del tribunale è stato pronunciato davanti a tutti loro. Non so quanti
ne abbiano afferrato il pieno significato, ma per alcuni quel tipo di potere
non è appetibile e gli altri, malgrado la loro onnipotenza e onniscienza,
troveranno sorprendentemente difficile questa ricerca.[i]
Gamora – Le alterazioni della realtà che hai posto a protezione
delle gemme si rivelano ogni giorno più complesse e articolate.
- Solo
il potere del Guanto dell’Infinito poteva impedire alle entità cosmiche di
possedere quello stesso potere, nel caso di un ripensamento del Tribunale. Era
quindi logico usarlo a quello scopo.
E su queste parole Warlock collega
alla gemma che ha sulla fronte gli strumenti approntati sul ponte del colossale
incrociatore. Sul grande schermo circolare diviso in settori da un fitto
reticolo verde compaiono le stelle.
Il campo inizia ad allargarsi, ad
un certo punto sul bordo dello schermo compare un punto più luminoso.
- Traccio
la rotta.
Gamora si mette al lavoro e la
nave si avvia verso il nuovo obbiettivo.
Spazio – Galassia di Andromeda.
L’incrociatore riemerge
dall’iperspazio.
Sul ponte Dragoluna segna la
posizione. Si trovano ancora nella galassia di Andromeda. Ben fuori da quello
che, anche nei momenti di massima espansione dell’impero, è stato lo spazio
skrull.
- Siamo arrivati. Annuncia
il suo messaggio telepatico.
Pochi minuti dopo un ascensore
porta in plancia Pip e Drax.
Dopo qualche altro Gamora e
Warlock escono dalla loro cabina.
La prima ancora un po’
scarmigliata, il secondo nel suo solito aspetto inappuntabile.
Sullo schermo principale si vede
un pallido sole giallognolo attorno al quale indicatori gravitazionali segnano
la posizione di 13 pianeti.
Il quinto è evidenziato da un
pallino rosso e da un grande numero di dati sul pianeta.
Un rapido sguardo allo schermo
circolare indica che il segnale è quasi al centro.
- Bene,
sembra che la nostra prima impresa non passerà inosservata. Il pianeta è in
grado di supportare la vita. Osserva divertito
Pip.
- Ma
i dati sulla presenza di tecnologia attiva non fanno pensare ad una civiltà sviluppata.
Non c’è traccia di costrutti. Gamora fissa
pensosa lo schermo. – Potrebbe non esserci
vita intelligente.
- Non
c’è traccia di una tecnologia meno sviluppata della nostra. Stiamo in guardia. Ordina Warlock.
L’avvicinamento, attraverso il
sistema planetario, è veloce. L’incrociatore, pienamente occultato, si
stabilisce in orbita.
Il sistema di teletrasporto della
nave kree porta sulla superficie del pianeta cinque figure.
La foresta è fitta, intricata,
come se non avesse mai visto passaggio di esseri viventi. Le piante si piegano
così da favorire il passaggio del piccolo gruppo. Gamora, davanti a tutti
osserva un piccolo strumento simile ad una bussola.
Improvvisamente dei viticci si avventano
sul gruppo. Liane spesse e dure. Warlock e Drax le rompono velocemente, ma
vengono subito assaliti da altre liane. Gamora, dopo aver eliminato i suoi
aggressori si affretta a portarsi fuori dalla loro portata. Pip, a fatica
spezza le liane, una ad una e si porta lentamente a fianco di Gamora e Drax,
chesi è nuovamente liberato. Warlock, intanto, libera se stesso e Dragoluna.
I cinque osservano da lontano i
viticci avvolgersi uno attorno all’altro, quasi a cercare comunque una vittima
da strangolare.
- IL
RIVELATORE, MALEDIZIONE. Urla Gamora.
- Mi
chiedevo, infatti, come pensassero di impegnarci con un avversario così
mediocre. Warlock prende un congegno di
richiamo del teletrasporto e materializza un altro rilevatore.
- Resta
il problema di chi siano i nostri avversari.
Pip guarda Dragoluna con fare interrogativo.
- Nessuna
traccia psichica qua attorno, vorrei avere qui la mia gemma ad intensificare i
miei poteri.
- Pazienza. Dice Warlock.
La ricerca riprende.
Spazio. Orbita terrestre.
Dall’altra parte del Sole
La minuscola sfera galleggia nel
vuoto, spinta solo dall’inerzia. Il suo occupante osserva la materia aggregarsi
lentamente in una massa più grande. Muove alcuni strumenti e il tutto trasla di
un istante nel tempo.
Galassia di Andromeda – Un pianeta
isolato
- Si
muove. Gamora impreca aggiustando i comandi
del rilevatore. – Vorrei potermi teleportare
con più precisione fin nel luogo in cui si trova.
Improvvisamente odono uno
spaventoso ruggito e l’avanzare di una creatura enorme, che si apre il
passaggio tra i cespugli.
- Cos’è
– domanda Pip
I tronchi vicini si rompono e i
cinque vedono la bestia. La testa sembra quella di una tigre, la parte centrale
del corpo fa pensare ad un uccello, con le ali troppo piccole per essere adatte
al volo. Il resto è come un enorme serpente. Il tutto coperto di scaglie rosse
e fucsia. – Manto mimetico? Scherza Pip – Fallo fuori. Si volta verso Drax, il quale parte velocemente verso la
bestia. La creatura muove un’ala, colpendo Drax e scagliandolo in cielo. – Non ha mente. Dragoluna si
affretta a mettersi al riparo, seguita da Pip. Gamora e Warlock accerchiano il
mostro, colpendolo ripetutamente.
Warlock assesta un pugno
all’addome, tirandosi indietro per evitare un colpo d’ala mentre Gamora
colpisce la coda con un calcio. La bestia non sembra accorgersi della cosa.
Warlock fa un passo indietro e si mette ad osservare la scena, mentre Drax, di
ritorno volando viene infilato nel terreno da un potente colpo di coda e Gamora
schiva per miracolo un colpo d’ala.
Drax scaglia furioso dei raggi di
energia che si infrangono contro una bolla di forza emessa dal mostro. Gamora
balza in groppa alla creatura e inizia a colpirla alla base del collo,
apparentemente senza effetti. Drax vola contro il torso e lo colpisce a tutta forza,
rimbalzando indietro. Improvvisamente la creaturasi ferma. – Circuito energetico interrotto. Warlock si avvicina incuriosito. – Resta da capire chi è capace, in questa parte dello
spazio, di costruire una macchina in grado di metterci in difficoltà così
facilmente. Inizia a tastare la superficie di
scaglie. Un pannello si alza, con un rumore di depressurizzazione. Mentre
slitta di lato dalla cavità che si trova al di sotto escono degli oggetti
velocissimi che attaccano i tre. Drax non sembra quasi accorgersi delle loro
punture e ne distrugge una piccola quantità. Warlock e Gamora iniziano a
muoversi alla massima velocità che i loro riflessi potenziati permettono,
scartando e colpendo fino a quando l’unico oggetto che rimane è la sagoma di un
grosso insetto dotato di pungiglione che si agita nella mano dorata. – Cosa sarebbe questo, Adam?
– Sembra
un organismo biologico, immagino però che sia tanto artificiale quanto il suo
gigantesco compagno, non avverto in lui nessuna forma di energia vitale.
- Viticci
così intelligenti da distruggerci il rilevatore, un gigantesco robot e insetti
biotencologici, ci sarebbe da credere che qualcuno non ci voglia su questo
pianeta. Dragoluna esce dal suo nascondiglio.
Continuano la loro marcia nella
foresta guardando con più diffidenza le piante che si piegano docili alla
volontà di Warlock.
La marcia procede, senza intoppi,
per circa una quindicina di minuti.
- Ci
hanno testato. Pip fa una smorfia accendendo
il sigaro. – Il prossimo attacco sarà più
mirato.
- Non
credo che ci attaccheranno ancora. Dragoluna
guarda il troll con un certo fastidio. – Quello
che mi inquieta è che non avverto menti attorno a noi, neppure schermate. – Stiamo girando in
tondo. Interrompe Gamora. – È un quarto d’ora che camminiamo in direzione della gemma
ed essa non si avvicina. – La posizione del sole non è variata. Warlock alza gli occhi al cielo – inoltre abbiamo il rintracciatore. È impossibile che
abbiamo girato in tondo. La gemma non si sta movendo, quindi ora sappiamo qual
è e che la stanno usando per tenerci lontani.
Pip emette una grande nuvola di
fumo puzzolente. – Possono fare questo con la
gemma dello spazio? Io non ci sono mai riuscito.
Gamora ride –Adam te l’aveva data proprio per la tua limitata capacità
di usarla, ricordi? – Fottiti.
- Dovremmo quindi credere che non siete voi a perturbare il
nostro spazio? La domanda rimbomba nella mente di tutti, improvvisa come
un colpo alle spalle.
- No,
siamo anzi qui per impedirlo. La prontezza di
Adam Warlock sorprende i suoi compagni quanto il messaggio telepatico. Tutti
tranne Gamora, gia in posizione e pronta a trattenere Drax.
– Ed appropriarvi dello strumento di quel potere. Non è una domanda,
inequivocabilmente. – Era nostro, ci è
stato sottratto, è nostro diritto riprendercelo.
– Assieme al grande potere che controlla.
- Potere che avevamo attribuito a quello di noi meno capace
di farne uso. Come faremo anche in futuro. Questa dovrebbe essere una prova più
che sufficiente della buona fede delle nostre intenzioni.
- Le tue intenzioni sono quasi impossibili da conoscere integralmente
anche senza barriere mentali.
- Non mi piace che altri entrino nella mia mente, se non
col mio assenso.
- E col tuo assenso è possibile conoscere le tue intenzioni? Warlock fa una pausa
significativa, Dragoluna si volta verso di lui, fa quasi per parlare – Credo di si.
- Di
noi potete fidarvi, il mio amico qui poteva dominare l’universo e vi ha
rinunciato, chi è più affidabile di lui? Pip
continua a sbuffare densi nuvolosi di fumo.
- Taci! Interviene Dragoluna.
- Sottile manipolazione, sacerdotessa, le tue doti sono
notevoli. Davvero notevoli. Ancora un po’ e lo trasformerete in un essere
pensante. Sei cosciente che alla fine del processo sarà in grado di intuire ciò che è accaduto?
- Certamente, ma a quel punto non potrà più farne a meno.
Quella che gli doniamo è una maledizione, e da dipendenza. La capacità di
comprendere le cose per come sono, non per come appaiono.
- “Dono” che molti non apprezzerebbero.
- Problemi suoi, è così stupido, irritante e fastidioso…
impossibile sopportare la sua presenza.
- E il fine giustifica i mezzi.
- No, io l’ho solo privato di un limite. Vorrei che qualcuno
facesse la stessa cosa con me. Se mi trovassi nella stessa situazione.
- Lui lo sa? Dragoluna
si volta verso Warlock. – C’è qualcosa che
non sa?
- Lo chiami tuo amico con tanta naturalezza, non trovi che
ti abbia dimostrato più volte il suo disprezzo?
- Ed ancora più volte mi ha salvato la pelle, ha pianto per me
dopo che Thanos aveva distrutto la mia mente e mi ha donato questo magnifico
corpo. Amico, inoltre, è un termine gergale.
- Ciao, Drax, siamo tuoi amici.
- Lo
difendi quasi fosse un bambino.
- FUORI
DALLA MIA TESTA!!!
- Calma
Gamora. Warlock la prende per un braccio. – Sono amici, per quanto può sembrare incredibile.
Dal folto del bosco, quasi fossero
spuntati da dentro gli alberi, escono sette umanoidi squamosi, con le orecchie
a punta e la pelle verde, quasi uguali, ma non del tutto a … - Skrull? Pip strabuzza gli occhi
e gli cade il sigaro.
Warlock, con calma, quasi
sottovoce – Non proprio. Lo sospettavo,
sapevo che non potevano essere stati sterminati sul serio. La loro razza è
impossibile da sterminare.
- Parli di noi come se ci conoscessi. La voce nella mente
si fa incalzante. – Come fai a conoscere
un popolo segreto.
- Sul
mondo dove siamo nati io, Dragoluna e Drax, ormai conosci le nostre identità,
atterrarono degli dei spaziali, i Celestiali, che alterarono il patrimonio
genetico della specie più evoluta del pianeta generando tre sottorazze, i
Devianti dal patrimonio genetico fortemente instabile e vita breve, gli
Intermedi dal patrimonio genetico più stabile e vita breve e gli Eterni, dal
patrimonio genetico stabile e vita lunga, virtualmente interminabile. La stessa
cosa è stata fatta su svariati mondi. Sul vostro mondo i “Devianti” prevalsero
e sterminarono le altre sottorazze, ma è quasi impossibile uccidere un eterno,
vero?
- Meno di quanto tu creda.
La stessa voce nella sua mente.
- Siete telepati puri, avete sviluppato una struttura
gelstaltica o avete perso la vostra individualità?
- Curiosità,
professionale, Dragoluna? Pip ridacchia.
- Lurido pidocchio, non esagerare nel provocare la mia nuova
benevolenza, potrebbe non estendersi agli sgorbi puzzolenti.
- Calmati Eather, la tua nuova ricerca della perfezione non
può inclinarsi per così poco. E noi non siamo un’unica mente è un tentativo
fallimentare che la nostra razza ha abbandonato da molto tempo. La nostra
fusioneè più profonda e meno invasiva di una gelstalt. È più di un milione di
anni che sperimentiamo le forme della comunione mentale, ed alcuni di noi sono
vivi da allora. Ti parliamo e ci parliamo come fossimo uno, ma pensiamo come
molti. E le nostre capacità non si limitano alla telepatia.
- Avremo
tempo dopo per familiarizzare. State dicendo che malgrado tuttele vostre
straordinarie doti non siete voi a provocare la distorsione dello spazio che ci
tiene lontani dal nostro obbiettivo. E i viticci e le altre cose che ci hanno
attaccato?
- Quelli avevano come obiettivo quello di tenervi occupati
e non erano in grado di farvi realmente del male, ma non ci saremmo certo
aspettati che ve ne sareste liberati così facilmente.
- Non
siamo stati delle docili cavie nel laboratorio?
Pip getta via il sigaro ormai finito e se ne accende un altro.
- Smettila
Pip, il nostro problema ora non è stabilire se i loro metodi siano o meno
urbani. Adam Warlock si volta deciso verso gli
skrull. – Affrontiamo il nostro comune
problema. Cosa sta succedendo esattamente.
- Se ce lo permettete, potremmo narrarvi tutto in maniera
più completa di quanto la comunicazione verbale permetta.
- Col
cazzo… Pip fa per andarsene. Adam lo prende
per un braccio
- Per
me non c’è problema, gli altri facciano quello che vogliono. Il troll, qui, non
sarebbe neppure in grado di capirle, le cose che gli trasmetterete.
Pip si volta verso Warlock, gli
occhi iniettati di sangue. – Questo è un colpo
basso, capo. Soprattutto dopo tutti i miei sforzi.
Dragoluna seria
– Tu sforzi? Cosa hai fatto, fumato qualche
sigaro puzzolente in più? Fatto qualche doccia in meno…
- Non
mi sembra il caso di accanirsi sulle scelte individuali, pelatona, io mica
vengo a sindacare perché passi il tuo tempo in meditazione invece di
approfittare delle mie indiscusse doti di amante… - Piuttosto la castità. Sbotta Dragoluna - …
comunque noi tutti abbiamo i nostri piani personali. Oltretutto questa è la mia
gemma e io non vedo l’ora di recuperarla, quindi smettiamola coi battibecchi ed
iniziate pure a trapanarmi il cervello. Ottenuto
l’assenso di tutti (Drax si limita a dire – Certo
anch’io. Che facciamo?)…
È una mattina limpida, tutti
stanno accorrendo nella piazza centrale del villaggio per vedere l’oggetto che
è stato trovato nella notte, c’è allarme nella comunicazione e un sottofondo
d’ansia mal controllata pervade l’intera funzione. Accorrere alla piazza è una
tradizione. In realtà chiunque su questo mondo potrebbe starsene
tranquillamente seduto in casa e partecipare all’evento. Ricorrere, per le
proprie funzioni, al supporto dei poteri della mente e fregarsene del resto. È
stato anche questo un esperimento tentato… e fallito, ricordo ancora con
ribrezzo la terribile massa di lardo dolente in cui si era ridotto in
pochissimo tempo il mio corpo e il dolore e la fatica che è costato rimetterlo
in grado di funzionare. Uno degli esperimenti sociali peggio riusciti che la
memoria collettiva ricordi. Mi affretto reprimendo un brivido pensando a quelli
di noi che ancora preferiscono quella vita.
Loro assisteranno a questo
avvenimento grazie alla funzione, come del resto coloro che abitano in altri
villaggi. Vedranno tutto attraverso i nostri occhi. Arrivo. L’oggetto non è
particolarmente impressionante, una gemma ovoidale violetta, ma al suo interno
sono chiaramente percepibili immense energie. È sicuramente una delle sei, un
problema per chi come noi, non desidera i potere. Verranno cacciatori da ogni
parte del cosmo, se solo si saprà che è qui. Ed è molto difficile mascherare
energie così particolari. Si sta discutendo, qualcuno deve portarla via di qui.
Correre il rischio di venir scoperto per evitare che vengano scoperti tutti.
Improvvisamente si apre una fessura nel tessuto stesso dello spazio e ne esce
una mano, o qualcosa che, molto marginalmente la ricorda, afferra la gemma e finisce
di materializzarsi. La creatura sfida ogni immaginazione, un insieme di masse
gelatinose e simil vetrose con mille protuberanze e pseudopodi. Chiaramente non
è di questo cosmo. Malgrado ciò i suoi processi mentali sono, almeno per noi
che leggiamo menti da millenni, intelligibili. Facciamo appena in tempo a
percepire “Vediamo di studiare questo oggettino in pace” che ci ritroviamo
lontani. Lontani dal nostro villaggio, dai nostri alberi-casa. E lo spazio si
piega in modo da impedirci di camminare oltre un certo punto.
- Una
curvatura dello spazio su più dimensioni, pensavo peggio. Almeno è qualcosa che
sono ancora in grado di comprendere. Il nostro amico non ha ancora un gran
controllo. Warlock si fa pensoso. Gamora
sbotta. – Comprenderla non ci aiuterà un gran
che, forzare una protezione del genere richiede il potere della gemma dello
spazio o un sistema per viaggiare tra i piani dell’esistenza.
- O
l’onnipotenza. Tutti quanti all’unisono
gridano –Pip!
Warlock diviene ancora più pensoso
- Prendete dei sistemi di supporto vitale e
seguitemi. La Guardia e i 7 Eterni si
incamminano dietro Warlock. - Tenetevi per
mano e chiudete gli occhi.
Camminano per svariati minuti con
l’impressione, spesso, di girare in tondo o di fare strane curve o spirali. Di
cadere, volare o perdere l’equilibrio. – Sia
Thanos che il Magus riuscirono a concepire iperspazi più complessi di questo,
ed io ne sono uscito. Warlock quasi sussurra
mentre li guida con sicurezza. – Potete
riaprire gli occhi, ora. Davanti a loro un
boschetto di strani alberi sinuosi circonda una radura, il villaggio. Un
altissimo stridio raggiunge le loro orecchie – Permetteteci di tradurre. – Bene alieno, sei riuscito
faticosamente ad attraversare la mia barriera. Permettimi di cacciarti ancora
indietro. La
cosa informe sulla quale splende la gemma violetta, uscita dal cavo di un
albero, si agita. Tutti si sentono come strappare ma non accade nulla. – Conosci la gemma meglio di me, alieno. Ma io la
possiedo, vediamo se sei ancora in grado di contrastarmi. La testa e il torso
di Gamora spariscono, immediatamente seguiti dal resto del corpo, per
riapparire pochi istanti dopo alcuni metri sulla sinistra. La donna più
pericolosa del cosmo barcolla per un istante poi si getta, urlante, sul nemico.
Un cerchio luminoso si apre davanti a lei, che riappare contro una roccia
mandandola in frantumi minutissimi. – Maledetti,
ma quanto siete potenti? – Adam, le sue emozioni mi sono troppo estranee, non so
manipolarle. – Va
bene, Dragoluna, disturbate i suoi processi mentali, per quanto possibile. Drax spara dei
potentissimi raggi dalle mani che si piegano fino a colpirlo alla schiena. Il
colosso di giada viene scagliato lontano e, a metà del volo, sparisce.
Intanto Gamora si rialza. Solleva
un enorme masso e lo scaglia contro la creatura. Il masso sparisce per
riapparire al di sopra del punto in cui si trovava la donna la quale intanto è
balzata addosso al detentore della gemma che la usa per rallentarla fin quasi
all’immobilità. Nel tempo che Warlock impiega per neutralizzarne gli effetti la
creatura si è mossa e Gamora si abbatte contro un tronco. Pip sbuca da dietro
un albero con una clava in mano, ma la creatura lo trasferisce indietro e in
alto. Il troll cade, rimbalza lontano e si rialza. – Quanti siete? Se mi attaccaste tutti assieme forse avreste una
possibilità. Uno sciame di massi vola verso di lui, tutti spariscono.
Alcuni riappaiono in direzione degli Eterni, uno sopra la sua testa. La maggior
parte degli Eterni deflettono con facilità i colpi a loro diretti, uno cade. La
creatura avverte il pericolo e distorce lo spazio attorno a se quel tanto che
basta a salvarsi.
- Maledetti, siete nella mia
mente. Alcuni degli Eterni tremolano, un paio scompaiono. - Siete in troppi ed io ho già ciò che voglio. Non c’è
più ragione per questo scontro. E
sparisce.
- MALEDIZIONEEEE! L’urlo di Gamora è assordante. – Non ci posso credere che ci sia sfuggito così… Pip scuote la testa sconsolato.
Passano pochi istanti e la creatura
riappare, tremola un poco poi si materializza definitivamente. Adam Warlock
allunga la mano ed afferra la gemma, emettendo contemporaneamente una scarica
karmica. La creatura si accascia al suolo come una pozza di fluido giallastro,
nella quale galleggiano vari oggetti colorati. – Che schifo, sembra una pozza di vomito.
Pip si volta con una smorfia.
Warlock stringe la gemma e Drax
riappare. – Dov’è la cosa gialla? Urla. – Tutto risolto
Drax, l’abbiamo sconfitto. – NOOOOOO! Drax non riesce mai a giocare. Il distruttore colpisce con forza Warlock. Adam vola
dall’altra parte del villaggio mentre la gemma gli sfugge dalle mani. La pozza
giallastra improvvisamente si anima e “balza” sulla gemma… un solo istante dopo
che una mano a quattro dita l’ha afferrata. – MIA. Urla Pip – Non me la
porterai via, vattene. La creatura scompare.
- Pip,
dammi la gemma! Warlock incombe minaccioso sul
troll. – È mia, l’ho sempre tenuta io.
- Mi
serve per riportare qui gli eterni skrull che sono stati ridislocati e per abbattere
la barriera di spazio distorto attorno al loro villaggio. - Posso farlo io. Gli Eterni riappaiono. Pip contrae la fronte in un gesto
di estrema concentrazione. Poi allunga la mano e porge la gemma a Warlock. – Quello che mi irrita è che una pozza di vomito usa la mia
gemma meglio di me. Poi però me la ridai, è mia.
Warlock prende la gemma. – È solo perché non hai la minima idea di cosa farci. Non
ti interessa saperlo e quindi non puoi farlo.
Come un lieve tremolio il campo di spazio distorto si dissolve. Warlock rende
la gemma a Pip.– È la stessa ragione per cui
il nostro avversario è stato così facile da battere. L’esercizio del potere
richiede volontà, conoscenza e la consapevolezza del reale significato delle
proprie azioni. Altrimenti si porta solo distruzione. Credimi, io lo so! Ciò
che mancava la nostro avversario, che era appesantito, come te, dal più
semplicistico interesse individuale. Indifferente alla complessità delle
proprie azioni non poteva che compierne di semplici. Per questo è stato battuto,
ha perso di vista il quadro complessivo.
- E
Dragoluna e 7 telepati eterni non hanno avuto nessun ruolo nel fargliela
perdere?
- Come
pianificato.
La piazza al centro del villaggio è
invasa da un gigantesco tavolo circolare, cresciuto dal terreno nel giro di
un’ora. Al centro, altre piante sono nate velocemente e da enormi baccelli
hanno iniziato a stillare vari succhi che vengono raccolti e distribuiti grazie
a una serie di condotti e canaletti cresciuti anche loro velocemente lungo
tutto il tavolo.
Alcuni di essi hanno gia iniziato
un processo di fermentazione accelerata. Sono stati accesi grandi fuochi, sui
quali arrostiscono ogni sorta di tuberi e frutti e bollono e sfrigolano enormi
pentoloni.
La festa inizia mentre l’intero
villaggio si avvicina al tavolo.
- Non nutriamo odio per i nostri lontani cugini e le loro
bestiali azioni nei nostri confronti ma non siamo intenzionati ad interferire
col loro destino. Se in grado di farlo, si evolveranno da soli verso un sistema
sociale più giusto e pacifico. Non crediamo nel valore delle forzature e delle
interferenze esterne. Inoltre questo ci farebbe perdere la nostra segretezza e
siamo certi che cercherebbero ancora di sterminarci.
- Non potrete farvi vedere, ma senza interferenze la
sanguinosa guerra civile che miete milioni di vite fra gli skrull non terminerà
mai. E senza la fine della guerra non verranno mai meno neppure le abitudini
più sanguinarie di quel popolo. Per questo ritengo che il vostro intervento sia
fondamentale, seppur non sufficiente.
- Le tue parole non sono prive di verità. Valuteremo la
possibilità di modificare il nostro atteggiamento con l’esterno. La fusione
avrà motivo di dibattito.
La festa è gia arrivata ad uno
stadio avanzato. Pip sta ballando sul tavolo, in preda all’ebbrezza di un
cocktail di sostanze difficile e lungo da elencare. Tutt’attorno gli eterni si
abbandonano ai festeggiamenti più sfrenati.– Canterò… - la sua voce è impastata e strascicata. - … ora una canscione del mio immenso repertorio delisciandovi
con la mia splendida voce. E intona – Oscteria… Gamora gli scivola
alle spalle, gli ruba la gemma, lo stende e lo impacchetta. Infine appende il
pacchetto imbavagliato al ramo di un albero. – Deliziaci
con un po’ del tuo silenzio. Tutti scoppiano a
ridere fragorosamente.
Seguimos en combate